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Autore: RondineSapientina    26/09/2011    6 recensioni
[Fanfiction partecipante al contest "La mia canzone preferita", indetto da AlexBlack]
Non vedi come mi sono ridotta per te? Non vedi i capelli grigi, che mi cadono flosci sul viso? La Ninfadora Tonks di un tempo è sparita. Non è rimasto più nulla di me. Sono solo un guscio vuoto, che non può fare altro che amarti ostinatamente.
Ecco a voi una song-fiction su Remus e Tonks, basata sulla canzone "My man" di Barbra Streisand.
Spero vi piaccia!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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N.D.A.= Preannuncio che questa è una song-fiction su Remus e Tonks, basata sulle note della splendida (a mio parere!) canzone di Barbra Streisand, "My man", e partecipante al contest "La mia canzone preferita", indetto da AlexBlack. In realtà nel film "Funny girl", viene ripetuta due volta la stessa strofa, per questo ho pensato di riportare l'intera strofa, ma divisa in più parti. E' vero, dovrei aggiornare le long, ma ultimamente è come se avessi un rifiuto! Spero comunque che questa fic vi piaccia!

 



My man

Oh my man I love him so
He'll never know.

 
Sono qui. Esattamente di fronte a te, Remus, mentre per l’ennesima volta mi ripeti che sei troppo vecchio, troppo povero e troppo pericolo per me. Ormai non ti ascolto nemmeno più. Le tue parole sono quasi come un eco lontano per me, che ronza fastidiosamente nelle orecchie, cercando di insinuarsi con forza nella mente. Mentre parli, non posso fare a meno di soffermare il mio sguardo sul tuo viso, scavato dalla stanchezza e dalla sofferenza, sui tuoi occhi color dell’ambra che brillano per l’emozione, sulle tue labbra sottili, che vorrei poter tanto baciare di nuovo, sulla tua barba, che accuratamente fai crescere per coprire le cicatrici. Quelle cicatrici che sono il segno indelebile della maledizione, che sopporti con tenacia da quando eri piccolo. Quelle cicatrici di cui ti vergogni, ma che io non posso fare a meno di amare. 
 

All my life is just despair
But I don't care.


Non vedi come mi sono ridotta per te? Non vedi i capelli grigi, che mi cadono flosci sul viso? La Ninfadora Tonks di un tempo è sparita. Non è rimasto più nulla di me. Sono solo un guscio vuoto, che non può fare altro che amarti ostinatamente. Non ho nemmeno più la forza di controbattere, di ripeterti quanto ti amo e che non mi importa di ciò che sei. Oramai mi sembra che tutto, intorno a me, scorra lentamente. Le giornate, senza di te sono eterne, infinite, e io non riesco più a sopportare il peso della tua assenza.  
 

When he takes me in his arms
The world is bright, alright.


Improvvisamente una lacrima mi riga la guancia ed io cerco di nasconderla, asciugandola rapidamente col dorso della mano. Ma tu, come sempre, non ti lasci sfuggire certe cose ed, intenerito, ti avvicini e mi abbracci, sfiorandomi la fronte con le labbra. Così chiudo gli occhi e, mentre le lacrime continuano a scendere copiose, stringo le dita attorno alla tua camicia, come se avessi paura che tu possa sparire di nuovo. Inspiro avidamente il tuo profumo, un misto di muschio e libri vecchi, quel profumo che riuscirei a distinguere ovunque e che mi ricorda te, ogni volta che lo sento.

What's the difference if I say
I'll go away.


Mi sussurri nell’orecchio che sarebbe meglio se ti dimenticassi, se mi trovassi un uomo che possa offrirmi una vita migliore di quella che mi daresti tu; ma lo so che non lo pensi davvero, che, in fondo, mi ami più di quanto tu stesso voglia ammettere. Lo capisco da come mi parli con tono sofferto, da come mi guardi con desiderio, da come mi tieni stretta a te, anche se non dovresti. Alcune volte penso che tu sia la mia rovina, la cosa peggiore che mi potesse capitare; ma quando, alzando lo sguardo, incrocio i tuoi occhi profondi e sinceri, capisco che la mia esistenza sarebbe stata alquanto insignificante senza di te.
 

When I know I'll come back
On my knees someday


E poi cade il silenzio. Quel silenzio, che segue sempre le nostre discussioni, quel silenzio durante il quale tu speri di avermi riportato sulla via della ragione e aspetti che io ti dica qualcosa di sensato.
Sappiamo entrambi, però, che non va mai a finire in questo modo.
Io, infatti, staccandomi di poco da te, alzo lo sguardo verso il tuo viso e lentamente mi avvicino. Posso quasi sentire il tuo respiro sul mio volto. Allora, senza nemmeno aspettare una qualche reazione, sfioro le tue labbra con le mie. E’ un tocco leggero, quasi impercettibile. Dura un attimo, un attimo fuggevole ed effimero. Eppure basta così poco perché tutto cambi, perché l’intensità delle nostre emozioni ci travolga come un fiume in piena. Delicatamente porti le braccia attorno alla mia vita e con le dita sfiori un lembo di pelle, lasciato scoperto dalla maglietta. Ed io non posso fare a me no di rabbrividire, per il piacere che quel tocco sta suscitando in me.
 

Oh whatever my man is
I am his forever more

 
Vorrei che questo momento non finisse mai, che fossimo solo io e te per sempre, ma so che non è così. Alla fine la ragione ha il sopravvento sui tuoi sentimenti e mi scacci via, odiandoti per aver ceduto a un momento di debolezza. Allora ti volti dall’altro lato e, dandomi le spalle, mi urli che devo andarmene, che non vuoi più vedermi.
Rassegnata, mi avvio in silenzio verso la porta, ma, prima di chiudermela alle spalle, mi giro un’ultima volta verso di te. Mentre le lacrime cominciano ad offuscarmi la vista, dico
-Ti amo, Remus, e ti amerò sempre.-.
Quando esco dal tuo appartamento, sento provenire da dentro un urlo di disperazione.
  
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