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Autore: Grigio Efelante    27/09/2011    1 recensioni
Margherita e Chiara andavano in classe insieme, ma adesso, alla fine della scuola si dovranno dividere. La prima però si rende conto che forse le piace la vecchia compagna.
Per il momento non so neanche io come andrà avanti, invento quasi tutto sul momento.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardo l'ora sul cellulare mentre passo dopo passo mi avvicino al parco. E' ancora presto, ma mi sembra di essere in ritardo.
Lo sento, il rumore dei miei passi. E' come un rimbombo. E mi illude di star correndo in un teatro, quelli dove senti tutto, dalla porta che si chiude all'ingresso ai passi leggeri di chi, ancora lontano, ti sta venendo in contro. Con venticinque minuti di anticipo raggiungo l'edicola e ci giro attorno per arrivare e vedere Chiara che seduta per terra a gambe incrociate si guarda attorno con aria persa.
Appena si accorge della mia presenza a pochi metri si alza e venendo nella mia direzione il suo sorriso mi travolge con la sua vitalità.
E' vestita nel modo più semplice del mondo, come sempre: ha messo una maglietta grigia(forse un po' troppo lunga per lei) a maniche corte su un paio di jeans e le scarpe.. beh, le scarpe sono le sue, non posso immaginarla senza quel paio di All star con le vignette dei classici della Marvel in bianco e nero.
Dopo esserci scambiate i saluti andiamo a sederci sull'erba nell'angolo dove le avevo chiesto di trovarci.
All'ombra degli alberi il caldo si sente molto meno poi, lontane dagli altri e a quest'ora, anche se parlo a voce un po' troppo bassa lei mi sentirà comunque. Adesso le posso finalmente parlare. Però è lei ad iniziare la conversazione con una domanda:
- Come mai oggi sei riuscita ad arrivare persino in anticipo? Di solito non fai meno di dieci minuti di ritardo.
- Non so... avevo come la continua impressione di essere in ritardo...
Lei mi fa cenno sì con la testa dicendomi di aver capito.
- Senti, Chiara... Ascoltami un attimo... So che sei ancora fidanzata e tutto... Però... ho bisogno di parlarti...
O lo dico ora o non lo farò mai più, però la mia voce trema ed io sto tremando! Sto anche arrossendo! Ecco, se n'è accorta: mi sta guardando in modo confuso, piegando leggermente la testa verso destra, il lato dove il suo ciuffo è un po' più lungo. Come vorrei poterle sistemare teneramente i capelli in questo momento. A volte me lo lasciava fare, ma so che le dà fastidio, così ho smesso anche se è carinissima quando si infastisce. Aspetta, no, mi sta ancora guardando, torna alla realtà, Margherita. Torna alla realtà! Accidenti, avrei dovuto aspettare ancora qualche giorno.
- Quindi? Cosa mi devi dire?
La sua voce è felice e preoccupata allo stesso tempo.. Sta pensando sia ad Alan che.. a me? L'unica volta che ho sentito questo suo tono è stato quando mi ha chiamata l'ultima volta.. Era felicissima, aveva parlato solo del suo meraviglioso ragazzo, forse era anche preoccupata per il fatto che io mi sentissi sola.. Non ce la potrò mai fare contro di lui, però questa non è mica una gara, poi sono arrivata fino a questo punto!
- Ti volevo parlare di me.. cioè, no. Ti volevo parlare di una cosa che praticamente riguarda solo me ed un po' anche te..
Perfetto. Adesso non ci capisco niente neanche io! Lei intando mi guarda male.. Si è accorta del punto interrogativo che ha tatuato in fronte? Non ce la faccio. Le devo dire tutto e velocemente in modo da non fare in tempo neanche a pensare. Prendo fiato e parto:
- Senti ti volevo dire che tu mi piaci come persona e come ragazza non mi prendere per idiota questa è una cosa seria,- Respiro profondamente e riprendo - quindi volevo sapere se ho un minimo di speranza o devo smettere di sperare e rimanerti semplicemente amica! - con le ultime parole quasi urlate ho abbassato un po' lo sguardo per evitare di incrociare il suo. Adesso ho paura della sua risposta. Ma non sono più rossa, lo sento, sono tornata pallida, la sensazione di calore che mi arrivava in tutto il corpo è sparita. Regna il silenzio. Chiara mi guarda allibita. Lo avrei dovuto sapere che non era il momento giusto per parlarle di questo. Non posso lasciarla in questo stato. Cambio modo di parlarle ed acquisto un tono sicuro e calmo, almeno più di prima.
- Ascolta, lo so che può sembrarti strano, ma grazie a te ho capito chi sono. So una cosa in più di me ed ora anche tu la sai. Per favore non lasciarmi sulle spine e dimmi cosa ne pensi di questa situazione e cosa vuoi che faccia, senza di te non posso niente.
Alzo un po' di più la testa per vederla in faccia e lei mi sta fissando immobile. Non dice niente e forse non respira neanche. Le dovrò pur dire qualcosa... mi sento in colpa...
- Scusa, non dovevo dirtelo ora... Forse non avrei proprio dovuto dirtelo...
Distoglie lo sguardo e lo sposta sulle sue mani che muove nervosamente, poi ancora su di me e nuovamente in basso.
Sono sul punto di mettermi a piangere, ma posso resistere ancora, tratterrò le lacrime. Lo posso fare. Ci riuscirò!
- Scusa, è che..
Vengo interrotta dalle braccia di Chiara che avvolgono bruscamente il mio collo. Nel movimento si è sbilanciata e si è letteralmente lanciata su di me.
Lentamente anche le mie braccia stringono il suo corpo a me con grande incertezza ed incredulità. Sentirla adesso così vicina a me mi da una sensazione di calore e protezione.
Chiudendo gli occhi lascio per sbaglio cadere la prima lacrima distruggendo così la possibilità di tranquillizzarmi.
Non capisco perchè mi ha abbracciata, se sia per dispiacere, per amore o per darmi una falsa speranza.
Il suo profumo è lo stesso della prima volta che ci siamo abbracciate, mi era entrato nelle narici e continuavo a sentirlo nell'aria come se lei fosse sempre accanto a me;
Il respiro di Chiara è rilassato, è come se stesse dormendo, al contrario del mio che va più come un treno a vapore e copre con il rumore il suo. Per fortuna la sua voce dolce è abbastanza alta da sovrastare il mio pianto.
- Marghe.. adesso calmati.
- Ok... - le rispondo singhiozzando.
- Per un po' vorrei rimanere così.. per ancora qualche minuto non ti voglio lasciare.. Ti va bene?
Mi sembra strano che voglia restare ancora abbracciate, ma anche a me piacerebbe.
- Sì... e grazie.
- Non mi ringraziare e calmati.
- Ok...
Per non continuare a piangere ho bisogno di tutta la mia concentrazione. E finalmente smetto del tutto. Chiara rompe quell'abbraccio che ci ha unite per qualche minuto e mi passa un fazzoletto che prendo ringraziandola per l'ennesima volta.
- Allora... abbiamo ancora un pomeriggio davanti... Cosa vuoi fare?



Per scrivere questo capitolo ci ho messo tantissimo tempo! Caspita, speravo di finirlo molto prima, ma mi sono bloccata a metà... Questo spiega perchè l'ho fatto finire così...
Grazie mille a tutti quelli che stanno leggendo questa storia. ^^
   
 
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