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Autore: Skeypunch    27/09/2011    1 recensioni
Vent'anni nel futuro, pianeta terra.
In una sola notte, nei cieli di tutto il mondo si verificano cadute di oggetti sferici e molto piccoli.
Una nuova era sta per attendere l'umanità.
Con i suoi pro e contro.
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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#2 Cosa?!



Una luce ci accecò tutti per qualche secondo, quando scaturì il pokèmon.
Il Mio pokèmon!
Quando il flash svanì, potei finalmente ammirare il mio compagno.
La platea, pronta per festeggiarmi, non battè le mani ma fissò incredula la creatura aliena con una nota di perplessità, poi ritornò al mio sguardo, deluso.
Sentì il presentatore tossicchiare e uno dei venticinque ragazzi ridacchiare.
Era giunto il momento solenne di richiamare il mio pokemon.
Mi guardava dalla sua piccola statura con gli occhioni pieni di aspettativa.
Per finire la cerimonia averi dovuto chiamare il mio pokèmon, come ultimo atto del processo, ma qualcosa mi bloccava la gola.
Era un groppo grande e pesante come un macigno.
Tutte le aspettative che avevo coltivato in quegli ultimi mesi fra corsi e campeggi sfumavano guardando negli occhi neonati del piccolo pokèmon.
Mi feci forza lo stesso, guardando i miei cari e vidi Miriam per la prima volta che stava piangendo per l'emozione.
< Forza Rufio!> gridò Ercole, sgolandosi. Dopo di lui si aggregarono gli altri amici e i miei genitori.
Espirai e tesi la mano alla piccola creatura, chiamandola finalmente per nome.
< I...Iggl...Igglypuff! Io, Giasone Nerestri, giuro di essere il tuo domatore per tutta la nostra vita! >
Questa volta il pubblico, forse per la tenerezza o per la pena che trasmettevamo io e il piccolino, applaudì come non avevo ancora sentito.
Non del tutto soddisfatto ingoiai il rospo e raccolsi la sfera, poi presi in braccio Igglypuff e lo alzai a mo' di Simba dal "Re Leone".
< Iggly! > gorgogliò il mio protetto, muovendosi nelle mie mani.
In quel momento mi accorsi che era molto caldo e incredibilmente morbido: sicuramente mia sorella l'avrebbe voluto più di me.
< Bene! > esortò il presentatore, affiancato da Gavin Leroll, urlando al microfono per farsi sentire da tutti, < Ora che i nostri rappresentanti dell'Italia si sono tutti presentati, che si affianchino a Giasone Nerestri e al suo... Igglypuff per la foto ufficiale! >
In un attimo alla mia destra comparve un ragazzone che aveva ricevuto Schyter e alla mia sinistra una ragazza esile che aveva dietro di lei uno Shuppet.
Guadai velocemente com'era messi gli altri.
C'erano Ralts, Gorebyss, Ponyta, Murkrow, Abra, Starly, una ragazza sorrideva compiaciuta al fianco di un Feebas... nessuno aveva ricevuto un pokèmon neonato, tranne me.
Nella foto venni con il viso che scrutava di lato i miei "compagni".
Inutile dire alla fine della festa non chiusi occhio, con Igglypuff che gorgogliava accanto al mio letto, sognando chissà che cosa.

* * *


Stavo salendo su un pendio ripido, con il sole appena sorto e un grande zaino sulla schiena...
Al mio fianco tre pokemon faticavano quanto me bella salita.
Arrivati quasi in cima il mio piede destro scivolò e conficcai le mani nell'erba bagnata. Uno dei miei compagni alieni trasalì per la mia instabilità.
Eravamo molto uniti.
I raggi del sole ci abbagliarono, quando arrivammo in cima.
Sentì una specie di fischio leggero e quando riaprii gli occhi per la luce intensa vidi un grande pokemon blu stagliarsi contro l'alba.
Si avvicinò a noi in un attimo e incominciò a parlarci: telepatia?
< Il primo giorno è giunto al termine... non me mancano ancora molti... la via per la salvezza è tortuosa e il male dietro la spalle. STAI ATTENTO!!! >


< STAI ATTENTO!!! >
Aprii gli occhi e mi vidi per terra, sul pavimento.
Qualcosa si stava muovendo sotto il mio braccio e istintivamente lo alzai: sotto c'era Igglypuff che emettava degli striduli.
Imprecai e lo presi fra le mani, così piccolo e incredibilmente soffice e caldo.
< Scusami,scusami! Non l'ho fatto apposta! > mi giustificai.
La prima cosa che mi ero promesso di fare con i miei pokemon l'avevo già infranta. Non fargli del male.
La piccola creatura spalancò i grandi occhi chiari e... mi morsicò il dito.
< Ahi! >
In quel momento sentì che si apriva la porta e vidi mia madre che guardava nella nostra direzione.
< Ma che cosa stai facendo? Sbrigati, fra mezz'ora arriverà il pullman e tu devi ancora prepararti! Usare la sveglia no eh? >
Questa volta fui io a spalancare gli occhi: < E me lo dici solo adesso? Cazzo! >
Posai Igglypuff sul pavimento (che incominciò a dondolare e perlustrare tutta la stanza) e presi a buttare i primi vestiti che trovavo nella valigia che avevo posato sulla scrivania il giorno prima.
Dopo essermi lavato, mi misi una maglietta verde chiaro, dei calzoncini a pinocchietto e delle scarpe da tennis; dopodichè mi fiondai a fare colazione.
In quel momento vidi mia madre che stava preparando una scodella per wishmur e pensai come doveva essere per le persone adulte abituarsi ai pokemon.
Insomma, erano passati già quattro anni dal loro "atterraggio" quando io naqui, ma per tutti gli altri non doveva essere facile adattarsi a quelle strane forme di vita.
< Cerca di telefonare ogni tanto, Rufio, mi raccomando > borbottò mia madre, riponendo i croccantini nella dispensa.
< Si mamma, non preoccuparti. Tanto nei fine settimana potete venire all'accademia. Non che sia vicina da noi, ma alm... >
Io e mia madre trasalimmo per un forte clacson.
< E' già arrivato il pullman? >
Guardai l'orologio al polso: le otto meno un quarto.
Mia madre scostò le tende della cucina per scoprire chi era e un attimo dopo agitò le braccia.
< Giasone, è arrivato!! La valigia l'hai portata giù vero? >
Io rimasi paralizzato.
Ovviamente no.
< Ehm... >
La mamma sbuffò.
< E muoviti allora!! >
Salii le scale come un missile e presi la valigia che pesava cinque tonnellate, feci i primi tre scalini e mi fermai di botto.
Igglypuff!
Rimisi la valigia sulle scale (qualche secondo dopo cadde inesorabilmente dalle scale) e ritornai alla camera, chiamando il mio pokemon.
Niente.
Imprecai e mi misi le mani nei capelli per il nervoso.
Alzai le coperte sfatte del letto, guardai nel cestino accanto alla scrivania, nell'armadio (buttando i restanti vestiti sul pavimento), dietro la porta.
Non c'era traccia del piccolo alieno.
< Ma dove cazzo si è messo? >
< GIASONEEEE!!! IL PULLMAN!!! >
Le grida della mamma mi trapanarono i timpani.
Che cacchio potevo fare?

Poi in qualche parte del cervello visualizzai la capsula dei pokemon.
< Ma certo! Che idiota! >
Aprii il cassetto della scrivania e presi la sfera bianca e rossa (mi ero dimenticato pure quella!) e la puntai per tutta la stanza.
Se non sbagliavo, doveva cristallizzare il DNA dei pokemon e trasformarlo in energia pura così da contenerlo fino al nuovo rilascio, anche se si trattava di un pokemon immenso come wailord.
Incominciai dal letto e girai su me stesso con il braccio teso e continuando a premere il bottone al centro della sfera nella mano.
Anche il quel caso non successe niente.
Le grida di mia madre continuavano a farsi più incessanti e si mescolavano con il clacson.
Prima la scelta penosa del pokemon della sera precedente e ora quel piccoletto si era nascosto...
< Non può essere! Ma perchè sono così sfigato?! >
< GIASONEEEE!!! Giasone?>
Mia madre era ricomparsa dalla cameretta e mi guardava stranita.
< Che cavolo stai facendo? Il pulman sta aspettando solo te! >
Senza guardarla, io continuavo nella mia mossa forsennata, adesso mi ero abbassato e puntavo la capsula in ogni angolo della stanza.
< Non ora!! Non trovo... >
Alzai di scatto la testa e vidi qualcosa di roseo che gorgogliava in braccio alla mamma.
Quello stronzetto di igglypuff...
< Ma se l'avevo lasciato...? >
Carolina Nerestri mi scoccò un'occhiata frettolosa.
< Non importa! Prendi la valigia e il tuo... cosetto batuffoloso e sali su quel benedetto pull... ma cosa hai fatto alla stanza?! >
I vestiti erano dappertutto.
< Ops! Beh io vado! > le sfilai il pokemon dalle braccia e la baciai sulla guancia.
Corsi a perdifiato dalle scale e agguantai la valigia.
Il pullman continuava suonare anche quando l'autista poteva vedermi benissimo.
Diedi una veloce occhiata ai finestrini e capii che io potevo essere anche l'ultimo ad essere raccattato.
"Benissimo! L'ultimo in ogni cosa!"
Appena le porte si aprirono il mio cuore tamburellò velocemente senza preavviso. L'autista aveva una faccia molto scocciata.
< Salve! > feci io, un po' titubante.
Quello neanche mi rispose ma accelerò ancora con le porte in fase di chiusura.
Il mio sguardo viaggiò sui passeggeri e notai con stupore che tutti mi stavano ridacchiando addosso.
Una voce molto vicino a me tuonò: < La valigia va messa nel portabagagli e l'alieno nella capsula! >
Che stupido, nella fretta non avevo neanche visto che si erano anche aperte le ante per i vani delle valigie!
Un coro di risate si sollevò nel pullman.
Igglypuff emise dei goroglii e improvvisamente le sue zampette anteriori si illuminarono e incominciarono ad ondeggiare.
< Iggly...! >
...
Un vento furioso e pesante si materiallizzò nel veicolo, facendolo ondeggiare pericolosamente e sparpagliando i piccoli oggetti dei passeggeri.
Io venni scaraventato sul vetro, accanto all'autista che imprecava oscenità a più non posso.
Una capsula si aprì in mezzo allo stretto corridoio e uscì in un flash accecante un drifloon che impazzì per dio sa che cosa.
Anche un'altra capsula si aprì e ne uscì abra che incominciò a teletrasportarsi da tutte le parti nel pullman.
Nel casino generale sentii qualcuno gridare: < Chiudete tutti i finestrini! >
Un quarto d'ora più tardi, quando i domatori rimisero nelle capsule drifblim e abra e io ritornai senza la valigia sul pullman, mi sedetti da solo ai primi posti.
Il viaggio fu più silenzioso del previsto, con tutti che tenevano in mano le capsule pe non ripetere l'errore.
Arrivammo all'accademia con tre ore di ritardo, ormai al tramonto.
Tutti cercavano di evitarmi e l'autista mi marcava peggio di una guardia del corpo.
   
 
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