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Autore: Kengha    27/09/2011    8 recensioni
Jack Sparrow è arrivato con Gibbs a Tortuga per trovare il modo di estrarre l'amata Perla Nera dalla bottiglia.
Quella che sembrava essere per il nostro capitano una giornata come tante lo costringerà poi ad un nuovo viaggio sulla Queen Anne's Revenge assieme a vecchi "amici"....
"-Miss Angelica?- domandò Hector avvicinandosi alla donna che era seduta all’ombra di una palma e lo guardava piuttosto curiosa.
-Sì…soy yo…- rispose quella
-Vedo che non tradite le vostre origini, signora, eheh.- scherzò Barbossa riferendosi allo spagnolo
-Chi siete? Cosa volete da me?- domandò squadrandolo -....L’uomo senza una gamba…- disse poi notando le sue condizioni.
-Io sono il nuovo capitano della Queen Anne’s Revenge e voi dovete venire con me…che vi piaccia…o no!- sorrise strabuzzando in maniera sinistra gli occhi azzurri."
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Angelica, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un oceano di ricordi'
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Divergenze a bordo
 
Quella mattina Barbossa non era stato svegliato da nessun mozzo urlante o dal quartier mastro che chiedeva le solite, barbosissime, coordinate che neanche lui sapeva.
Aprì gli occhi azzurri e si alzò da quella specie di materasso sul quale dormiva. Nessun rumore proveniva dal ponte della Revenge. Il che era alquanto strano.
Si stiracchio e sbadigliò rumorosamente. Gli occhi appiccicosi e la gola secca. Quanto aveva dormito?
Prese la sua stampella e lentamente si avvicinò all’oblò della sua cabina. Strabuzzò gli occhi quando vide il sole alto al centro del cielo. Quanto aveva dormito? Era almeno mezzogiorno!
Prese rapidamente il suo cappello e a fatica si trascinò fuori dalla cabina. Sul ponte.
-Maledetti cani rognosi! Come avete osato attraccare la mia nave! Se qui non ci sono io nessuno fa mai nulla!- urlò queste frasi seccato e furioso ma si accorse ben presto che sulla nave non c’era nessuno, eccetto un vecchio mozzo ubriaco e con la barba sporca.
Hector gli si avvicinò e sprezzante gli diede un paio di colpetti alle costole con la stampella.
Quello si mosse leggermente per poi scattare in piedi notando di essere faccia a faccia con il capitano.
-Ordini Capitano!- urlò mettendosi sull’attenti e sorridendo mostrando i pochi denti neri rimasti.
Il suo alito sapeva di rum…anche troppo. Barbossa era il primo ad amare il liquore ma quell’odore era così penetrante che lo nauseò. Istintivamente prese il boccale che giaceva a terra e lo tirò senza pietà in mare.
-Niente più rum per te, chiaro?-
-S..sì signor Capitano!- esclamò, riluttante.
-Puoi ora dirmi che diavoleria è mai questa? Dove sono i miei uomini e per quale assurdo motivo la mia nave è a riva?- sbraitò fino ad arrivare a pochi centimetri dal viso del povero mozzo.
Quello rabbrividì, delle gocce di sudore presero a scendergli da sotto la bandana sulla fronte e con un fil di voce rispose –Il…il Primo Ufficiale ha detto che meritavamo una pausa e che…che su quest’isola c’era un vecchio deposito di rum abbandonato e della polvere da sparo utilizzabile…senza contare il fatto che tutti volessero sgranchirsi un po’ le gambe.-
-Non male come idea. Per una volta Scrum ne ha pensata una giusta!- esclamò Hector sorridendo mentre si voltava per tornare nella sua cabina.
-No..no si..signore….io non parlavo di Mastro Scrum…ma del Pr..imo Ufficiale…Miss Angelica…- balbettò quello timoroso.
Barbossa si bloccò di scatto e sperò di essersi sbagliato. Si voltò e la sua espressione era terrificante.
-Mastro Scrum!!!??? IL PRIMO UFFICIALE MISS ANGELICA???????? MA CHE DIAVOLERIA E’ QUESTA! COME SI PERMETTE QUELLA DONNA DI DARE ORDINI SULLA MIA NAVE!!- ormai era fuori di sé. Nonostante la fatica, si avvicinò a grandi falcate verso il povero mozzo impaurito.
-Perché non vi siete ribellati ai suoi ordini????- sibilò sprezzante
-Beh…lo ha detto anche lei che era una buona pensata…insomma. La ciurma l’ha seguita senza indugi…- balbettò sempre più spaventato.
-La ciurma l’ha seguita senza obiezioni? Parola mia che mi sbarazzerò di voi luridi topi di fogna, Uno ad Uno! Iniziando da te!- esclamò furioso mentre puntava la pistola verso il barbuto e caricava.
-Ciao ciao- sibilò prima di posare il dito sul grilletto.
Uno sparo. Il silenzio.

Il mozzo impaurito riaprì gli occhi, accortosi di essere ancora vivo. Il suo volto s’illuminò presto di gioia.
Barbossa non aveva più la pistola in mano e dietro di lui era appena risalita Angelica con il resto della ciurma dietro.
-Tutto bene Thomas?- domandò con un sorriso, rivolta al vecchio.
-Sì..grazie…signora…- disse quello mentre riprendeva lo straccio e tornava al lavoro sul ponte di bordo libero.
-Voi! Come osate sparare sulla mia pistola vietandomi di punire un vecchio disobbediente!- sibilò Hector mentre raccoglieva l’arma da fuoco che Angelica gli aveva fatto schizzare via dalle mani.
Lei si avvicinò naturalmente –Thomas è un eccellente marinaio e ha lavorato per mio pad…per il Capitano Edward Teach per anni. Conosce la storia della nave e ha visto i luoghi più remoti della terra. Di certo non morirà per il capriccio di un vecchio arrogante!- sibilò con un ghigno in volto
Barbossa si avvicinò a lei a grandi falcate –Non siete nessuno per potermi fermare dal fare giustizia!- esclamò furioso
-Questa è tutto fuorché giustizia, Capitan Barbossa.- rispose lei incurante
-Capitano! Sono lieto che abbiate a mente il mio titolo! Voi non siete nessuno su questa nave. Non avete il permesso di portarvi dietro l’intera ciurma ovunque andiate. Chiaro?-
-Sbaglio o dimenticate che ieri sera mi avete nominata Primo Ufficiale? Non mi sembra un titolo di basso rango. Inoltre non sono stata io a voler la ciurma a seguito, mi hanno seguito e basta.
Ma per me è un piacere avere i miei marinai a seguito e non mi sono opposta, anzi…-
-I suoi marinai? I miei marinai!-
-Dimentichi che presto sarò io il Capitano…-
Barbossa ringhiò –Sì, se questo viaggio andrà a buon fine voi diventerete il Capitano della nave Miss Angelica, ma fino ad allora sarete sempre e solo una mia sottoposta e non avrete il permesso di fare porto o prendere il largo senza prima consultarmi. Chiaro!?-
-Cristallino.- sibilò lei per poi voltarsi facendo ondeggiare la lunga giacca e chiudersi in cabina sbattendo la porta di legno violentemente.

Hector alzò lo sguardo e vide Jack poco distante a bere beato il rum.
-TU PERCHE’ NON L’HAI FERMATA!- urlò al compare
Il Capitano Sparrow si voltò e alzando le mani urlò –Innocente vostro onore!- preso com’era dal rispondere ad Hector fece cadere a terra il fiasco di rum che andò in mille pezzi spargendo la bevanda su tutto il ponte.
Jack guardò malinconico il liquido rossastro disperdersi fra le travi di legno. Poi si voltò verso Barbossa e lo guardò con gli occhi ridotti a fessure. –Lo hai fatto apposta!- esclamò a braccia conserte mentre se ne andava a testa alta, offeso.
Il capitano della Revenge roteò gli occhi. Quando sarebbe cresciuto quell’idiota?
Hector ripose la pistola nella cintura e raggiunse Jack che stava tentando di sfilare una nuova bottiglia di rum dalle mani di un marinaio addormentato.
-Puoi dire a quella dannata sgualdrina di rilasciarci la rotta?- sibilò
-Perché non glielo chiedi tu, Hector?- domandò con un sorriso l’altro, mentre lentamente e accuratamente sfilava la preziosa bottiglia dalle mani del pirata dormiente.
-Perché non riesco a guardarla e a trattenere l’impulso di farla fuori contemporaneamente.-
-E allora sei fregato, amico!-
-ALZA IL TUO DERETANO E CAMMINA SPARROW!- urlò furibondo il vecchio signore dei pirati.
Jack sobbalzò e le urla svegliarono anche il mozzo al quale il capitano della Perla stava tentando di rubare il rum.
Quell’inconveniente lo fece cogliere con le mani nel sacco.
-Ciao amico…!- disse con un sorriso Jack mentre lasciava la bottiglia di rum e camminava (o correva?) verso la cabina di Angelica.
Si guardò attentamente attorno, tutti lo stavano osservando. Diede delle occhiatine ai marinai e poi, arricciando il naso si fece forza e bussò.
Il passo di Angelica era talmente aggraziato anche quando era arrabbiata che Jack non la sentì neppure incamminarsi verso la porta e quando questa la spalancò per poco non prese un infarto.
-CHE DIAVOLO VUOI SPARROW!- urlò furibonda
-Vengo in pace!- si affrettò a dire lui agitando le mani.
La spagnola senza degnarlo di un ulteriore sguardo gli sbatté la porta in faccia.
-Che suscettibile!- Jack riprovò a bussare altre cinque o sei volte, senza successo. Sapeva che convincerla a parlare o, ancor di più, rilasciare una rotta, sarebbe stata un’impresa alquanto ardua.
-E andiamo Angy, ci servono quelle rotte!-
Da dentro, però, silenzio.
-Giuro che Hector sarà meno scortese in futuro!-
-Ma che cos…?- si affrettò a domandare il diretto interessato che venne subito fulminato da un’occhiataccia di Jack. Allora capì.
-Sì, sarò più cordiale in futuro Miss Angelica…- disse teatralmente il Capitano della Nave.
In quell’istante la porta della cabina cigolò e la spagnola lentamente risalì sul ponte.
-Ah, bravissima. Un po’ di rum?- propose Jack mostrando il  fiasco che aveva preso disonestamente poco prima.
-Ehy!- urlò il pirata al quale era stato sottratto il suo tesoro.
-Perché non lo ridai a lui anziché tentare di comprare me?- sorrise Angelica. E per la prima volta da quando si erano rivisti Jack fu certo che quello era un sorriso sincero. Approfittò dell’occasione e ubbidì senza indugi, poi scortò la compagna fino al Ponte di Bordo Libero dove Barbossa attendeva ansiosamente una nuova rotta.
-Prego signorina, abbiamo anche il vento a favore!- la spronò con un falso sorriso.
La mora prese le carte e si mise rapidamente al lavoro. Tracciò un breve percorso e poi esordì:
-Dobbiamo andare a Nord e quando le acque si faranno più torbide e profonde saremo quasi arrivati, ma a quel punto ti converrà lasciare a me il timone. Sono già passata per quei mari infernali…-
-E dopo?- domandò Barbossa, desideroso di informazioni
-E dopo…nada. Rilascerò la rotta poco per volta, chi mi garantisce che una volta detta la via per raggiungere il tesoro voi non vi sbarazziate di me?- disse con uno scaltro sorriso.
-Dannatissima sgualdrina!!!- Hector, furioso dalla risposta (sensata) estrasse la sua spada e tentò un affondo su Angelica, ma quella era stata tanto veloce da estrarre con una mano la sua e con l’altra quella di Jack ed incrociando le due lame riuscì a fermare la grande spada del Capitano.
-Siete abile per essere una donna complimenti. Riflessi eccellenti!- disse Barbossa mentre riprendeva a combatterla. Lei volteggiava e schivava ogni colpo con la grazia di una farfalla, rispondendo, di tanto in tanto.
-Ho avuto un buon maestro!- rispose
Barbossa lanciò un’occhiataccia al compare che alzò le mani sperando di giustificarsi.
-Io non immaginavo divenisse così brava…-
Hector roteò gli occhi per la stupida giustificazione, si avvicinò molto alla vita della spagnola e le strappò un lembo della giacca con la spada, in quel momento Jack sgranò gli occhi.
DOVEVA FERMARLI IMMEDIATAMENE!
Afferrò due spade dalle cintole dei marinai e s’intromise nello scontro, tentando di fermarli, ma la sua entrata di scena provocò una battaglia ancora più combattuta in quanto tutti cercavano di colpirsi a vicenda.
-FERMI!!!!-
Hector e Angelica si stopparono, come fulminati dall’urlo di Jack.
-Che diavolo vuoi idiota?-
-Che c’è Sparrow?-
-Allora: Primo! Hector, tu non puoi colpire Angelica perché costei tiene la bambolina mistica del sottoscritto nella tasca della giacca . Se accidentalmente la tua affilata lama la solo sfiorasse un capitano di vostra conoscenza farebbe una fine alquanto tragica…comprendi?-
-COLPISCILA!- urlò Angelica con ghigno estraendo il pupazzo vudù.
Jack roteò gli occhi. –Secondo… sono arrivati gli Inglesi!- disse con semplicità.
Tutta la ciurma si voltò a guardare le navi che si avvicinavano sempre più velocemente  alla Revenge.
Barbossa prese un cannocchiale e vide che stavano già preparandosi alla battaglia.
-Per mille palle di cannone con la barba…TUTTI AI POSTI! PREPARATE I CANNONI CANI DI ROGNOSI! Affondiamo questi damerini!- sbraitò prima di correre al suo posto di capitano.
-La próxima vez habla antes! Maldicion!-
Jack non comprese a pieno le imprecazioni in spagnolo di Angelica, che si affrettò a raggiungere Hector, ma un messaggio gli era arrivato chiaro e tondo: come al solito aveva fatto un casino…

_____________-L'angolo dei catastrofici ritardi >.<-_______________________
Chi vuole può tranquillamente prendermi a cannonate insieme agli inglesi.
Scusatemi tanto! Ma la scuola è ricominciata e passo i pomeriggi a fare i compiti :// questo compromette la mia puntualità... spero di riprendere il ritmo di 7-10 giorni almeno...
Ringrazio tutti coloro che mi seguono e che continueranno a seguirmi.
Besos
   
 
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