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Autore: Alchbel    27/09/2011    15 recensioni
La storia si propone di ripercorrere con voi le tappe del rapporto tra Blaine e Kurt, soffermandosi sui pensieri che i due hanno avuto durante le canzoni che li hanno visti protagonisti... Verranno inoltre inseriti dei “missing moments” attraverso i quali si indagherà ancora sulle dinamiche del loro rapporto. Enjoy!
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~Klaine Songs~

 

15°_ Don’t you want me ~ Kurt

~ Quando ti trovi a dover assistere a qualcosa che mai avresti voluto vedere ~

 

 

You were workin' as a waitress in a cocktail bar
When I met you
I picked you out, I shook you up and turned you around
Turned you into someone new

 

Ok, se mai qualcuno mi avesse detto che, nel giro di una sola serata, avrei visto Blaine ubriaco, mentre cantava un duetto con Rachel Berry dopo averla baciata… beh, non ci avrei mai creduto.

E avrei fatto male: è proprio quello che sta succedendo.

 

Erano un po’ di giorni che volevo avere una scusa per uscire con Blaine, un’uscita vera, senza divise o altro; volevo mettermi la camicia che mi aveva regalato per Natale – ed effettivamente l’ho poi messa. Così, quando ho scoperto da Finn che Rachel avrebbe dato una festa a casa sua, ho colto la palla al balzo; minacciandolo di rivelare a papà e Carole la sua cronologia del computer – seriamente, quel ragazzo usa internet solo per girare su You porn, che schifo! – ha accettato di portare anche me e Blaine.

 

Quando ho riferito al mio migliore amico – o qualsiasi cosa sia – della festa, mi è sembrato entusiasta. Ero convinto che ci saremmo divertiti, che avremmo scherzato e riso e cantato; volevo fare una buona impressione su di lui, volevo che avesse la possibilità di guardarmi in un ambiente che non fosse il solito della Dalton, o del Lima Bean, o della nostra stanza.

Non avevo messo in programma però che avrebbe potuto notare qualcun altro.

 

 

Don't, don't you want me?
You know I can't believe it
When I hear that you won't see me
Don't, don't you want me?
You know I don't believe it
When you say that you don't need me

 

Sospiro, mentre lo guardo cantare. È bellissimo. Perché è sempre così dannatamente bello? E poi questa canzone… chi è che non lo vorrebbe?

Inoltre, i suoi capelli sono ormai liberi dal gel, e questo lo rende ancora più stupendo ai miei occhi.

 

Prima, quando guardavo la bottiglia girare, non ho potuto fare a meno di pensare su chi si sarebbe fermata quando sarebbe arrivato il mio turno; desideravo davvero tanto che fosse Blaine. Certo, non avrei mai voluto che il nostro primo bacio avvenisse così, per merito di una bottiglia, come un semplice gioco; ma il pensiero che probabilmente sarebbe stata la mia unica occasione di poterlo effettivamente baciare, mi ha fatto chiudere in un angolo della mia testa tutti i miei dubbi morali.

 


It's much too late to find
You think you've changed your mind
You'd better change it back or we will both be sorry
Don't you want me, baby?
Don't you want me, ohh?
Don't you want me, baby?
Don't you want me, ohh?

 

 

La voce di Rachel si unisce alla sua e mi viene spontaneo rilasciare un sospiro di sorpresa; le loro voci insieme sono spettacolari. Mi piacciono tantissimo, e forse,  dopo la voce di Finn, è quella che si accompagna meglio alle corde di Rachel.

Questo, se possibile, non fa che abbattermi ancora di più: è un’altra cosa che potrebbe unire quei due, che potrebbe farli diventare amici… o qualcosa di più.

 


I was working as a waitress in a cocktail bar
That much is true
But even then I knew I'd find a much better place
Either with or without you

 

Mentre la voce di Rachel continua da sola, cerco di riacquistare un po’ di lucidità. No dai, è impossibile che tra Blaine e Rachel possa accadere qualcosa!

Insomma, stiamo parlando di Blaine! La persona che neanche due settimane fa ha fatto una serenata – se così si può definire – a un altro ragazzo, la stessa persona con cui parlo di Vogue, e altre riviste di moda e sfilate.

E poi su, andiamo! Guardalo! Si sta muovendo attorno a Rachel con movenze che non definirei propriamente etere.

No, è impossibile.

 

 

Don't, don't you want me?
You know I can't believe it
When I hear that you won't see me
It's much too late to find
When you think you've changed your mind
You'd better change it back or we will both be sorry

 

 

Però… però non mi piace affatto come si stanno guardando. Così come non mi è piaciuto affatto il modo in cui hanno prolungato il bacio, né tantomeno la mano di Blaine che è corsa a intrecciarsi ai capelli di Rachel. Ripensandoci, mi torna lo stesso morso allo stomaco che mi aveva preso poco fa, il morso della gelosia. Di nuovo.

 

È la seconda volta che, durante una canzone cantata da Blaine, provo gelosia. È la seconda volta che mi sta facendo soffrire, e se la prima volta poteva avere un’attenuante, dal momento che non poteva immaginare quali fossero i miei sentimenti per lui, ora invece sa bene cosa provo.

Purtroppo non posso dire niente al riguardo: è chiaramente ubriaco fradicio, la sua testa sarà persa tra arcobaleni, canzoni di Pink o che so io… Non si rende conto di quello che lo circonda, né tantomeno di Rachel.

 

E, di conseguenza, non si rende nemmeno conto di quanto io stia soffrendo in questo istante. A dirla tutta, nessuno se ne accorge. Provo quasi la tentazione di alzarmi e andarmene, ma non posso; non posso lasciare Blaine qui, anche se lo meriterebbe!

 

 
Don't you want me, baby?
Don't you want me, ohh?
Don't you want me, baby?
Don't you want me, ohh?
Don't you want me, baby?

 

La canzone fortunatamente sta finendo. Non credo che avrei sopportato tutto questo ancora a lungo. Né che mi sarei ritrovato a essere geloso di Rachel Berry, neanche ci stessimo nuovamente litigando un assolo.

 

~∞~

 

 

«Kurt, sei sicuro che sia il caso che dorma nel tuo letto?» mi chiede Finn mentre si ferma sotto casa nostra; è tutto il viaggio che mi assilla, ma non vedo soluzione migliore.

 

Blaine è completamente ubriaco, così tanto che quasi non si regge in piedi: non potevo portarlo alla Dalton così, né tantomeno a casa sua – anche perché non so dove sia. Lasciarlo a casa di Rachel era davvero una cosa che avrei voluto evitare, anche se la mia amica lo aveva proposto. Fortunatamente neanche lei era molto lucida, quindi sono riuscito a portarmi via Blaine in tempo. La considero la mia piccola vittoria personale della serata.

 

«Sì, è l’unica cosa da fare, mi sembra anche di averti già spiegato perché.» Sussurro, lanciando un’occhiata al sedile posteriore, dove si trova Blaine, sdraiato e quasi in trance. Spero solo non si metta a urlare per casa, non vorrei svegliare Carole e papà.

 

«Già, hai ragione. Non era davvero il caso di lasciarlo da Rachel.» Risponde Finn, scendendo dalla macchina. Ha usato un tono strano, forzato quasi; checché ne dica, credo che provi ancora qualcosa per Rachel, anche se ora è completamente perso di Quinn. Tuttavia, penso che anche a lui abbia dato fastidio quel bacio, soprattutto visto quanto si è prolungato.

 

Comunque, ora non è davvero il momento di perdersi in elucubrazioni mentali: devo portare Blaine sano e salvo in camera mia. Al pensiero, non riesco a non farmi sfuggire un sorrisetto.

 

Scendo dall’auto, seguendo Finn, e apro la portiera posteriore; Blaine si tira a sedere di scatto sentendo il rumore, ma poi si afferra subito la testa tra le mani. «Oh, gira tutto! Guarda Kurt, gira tuuutto!»

 

Sbuffo e alzo gli occhi al cielo, «No, a te sembra che giri tutto! Io non sono ubriaco, per me è tutto fermo.» Rispondo piccato. Mi allungo un po’ nella macchina, con l’intento di aiutarlo a scendere, mentre lui mi guarda con gli occhi spalancati, luccicanti e i capelli sparati per aria; rimango imbambolato a fissarlo, da questa distanza così ravvicinata.

Perché? Perché faccio così?

Dovrei odiarlo – e una parte di me lo sta facendo – ma allo stesso qual tempo lo trovo assolutamente adorabile.

 

Fortunatamente i tossicchi di Finn alle mie spalle mi riscuotono; si avvicina a me, mettendomi una mano sulla spalla e facendomi allontanare. «E’ meglio che lo tiri fuori io.»

Mi scosto, lasciandogli spazio e ringraziandolo con gli occhi; effettivamente non so quanto sia una buona idea che Blaine dorma nella mia stanza.

 

Cioè, no, non ho intenzione di fare nulla – non lo farei mai. Il problema è che rischio di bruciare per autocombustione prima di domani se continuo a guardarlo in questo modo, soprattutto se anche lui mi guarda così. E non è nei miei piani futuri morire prima dei vent’anni: ho delle cose da fare – diplomarmi, trasferirmi a New York, diventare una stella di Broadway.

 

Però non posso neanche lasciarlo sul divano – se stesse male, non potrei sentirlo e andare ad aiutarlo – e non credo che Finn condividerebbe il letto con lui volentieri; quindi devo resistere e sopportare, cercando di non incrociare i suoi occhi, o perlomeno non soffermarmici troppo a lungo.

 

«Finn… Finn…” Blaine sta blaterando qualcosa, in piedi fuori dalla macchina, col corpo completamente appoggiato a quello del mio fratellastro. «Tu sei proprio alto, te l’ho già detto, sì?»

 

«Sì, lo hai già detto.» Risponde Finn mentre inizia a fargli fare qualche passo verso casa. Io mi affianco subito a loro, passandomi un braccio di Blaine attorno alle spalle per sostenerlo.

 

«Già… e Kurt è tuo fratello.» Borbotta, corrugando la fronte, come se stesse pensando a qualcosa di difficile, come un teorema di matematica o l’idea di un filosofo che non riesce a comprendere appieno. «Però non vi somigliate per niente…»

 

Non posso fare a meno di ridacchiare, mentre raggiungiamo la porta. «Ora, Blaine,” inizio a dire, «noi entriamo, ma tu devi stare zitto d’accordo?»

 

Blaine mi guarda nuovamente negli occhi e quasi mi si mozza il respiro quando lo vedo inclinarsi leggermente verso di me, avvicinandosi. «Se io sto zitto… tu cosa mi dai in cambio?»

 

Spalanco gli occhi, sorpreso, e vedo Finn irrigidirsi dietro a Blaine. Dal calore improvviso che sento sulle guance, credo di poter asserire con certezza di essere appena arrossito. «Ch- che cosa intendi?» chiedo, balbettando. Non mi ha ancora tolto gli occhi di dosso.

 

Lui sorride e fa finta di pensarci un po’ su, assumendo facce buffe che in un’altra situazione mi avrebbero certamente fatto ridere, ma che ora non riesco a godermi appieno, troppo spaventato dalla sua possibile risposta. Finalmente riporta la sua attenzione su di me, «Io sto zitto se tu… se tu… mi abbracci, come abbiamo fatto a San Valentino! Sai quando tu avevi l’accappatoio e…»

 

Lo zittisco, prima che Finn possa insospettirsi, e anche prima di morire di imbarazzo. Rilascio un sospiro, tranquillizzato – posso farlo, nessun problema. Lo abbiamo già fatto altre volte, niente di particolare.

 

«E devi anche darmi un bacio!» aggiunge Blaine euforico, iniziando a saltellare sul posto, ma fermandosi subito a causa di un improvviso giramento di testa.

 

Io rimango a fissarlo a bocca spalancata, incapace di qualsiasi tipo di pensiero razionale, figuriamoci di parlare. La verità è che sono terrorizzato, ma allo stesso tempo lusingato; non voglio illudermi, Blaine è chiaramente ubriaco. Però…

 

Finn mi riscuote, di nuovo, dai miei pensieri. «Oh senti Kurt, ho sonno, voglio buttarmi nel letto e dormire! Digli di sì ed entriamo!»

 

Sposto lo sguardo su di lui, sconvolto. «Ma non posso! Non posso baciarlo Finn… non così.» sussurro poi alla fine.

 

Lui alza gli occhi al cielo, dicendo, «Senti, è ubriaco, non se lo ricorderà nemmeno. E comunque ne parli come se ti avesse chiesto un bacio vero.» guardo Finn. Stasera si sta dimostrando stranamente intelligente. E mi rendo soprattutto conto che sto facendo un sacco di storie per niente.

 

«D’accordo Blaine, dopo. Prima entriamo: dobbiamo raggiungere camera mia. Ma tu devi stare zitto.» Dico infine, rivolto al mio migliore amico, che si limita a fissarmi e ad assentire con un cenno della testa.

 

Qualche minuto dopo siamo già di sopra, chiusi in camera mia. Blaine, non appena vede il letto, ci si butta sopra; normalmente avrei urlato contro chiunque avesse osato farlo, ma ora non mi sembra proprio il caso.

«Stai qui con lui mentre io mi faccio la doccia: farò in fretta.» Dico a Finn, e senza aspettare la sua riposta, mi fiondo in bagno.

 

Mi svesto completamente, appoggiando i vestiti ben piegati sulla cesta, e mi infilo sotto la doccia; prima di entrare però afferro uno dei miei detergenti per il viso; stasera non avrò il tempo per fare la solita pulizia, ma almeno questo devo metterlo.

 

Tempo dieci minuti e sono fuori dal bagno, pronto per la notte. Trovo Finn seduto sulla sedia della scrivania, mentre osserva Blaine, che è intento ad abbracciare il cuscino e a stringerselo al petto, balbettando frasi sconclusionate. Non posso fare a meno di guardarlo, mentre un sorriso involontario mi sfugge dalle labbra. È strano vederlo così, senza controllo e bisognoso di cure e attenzioni. L’ho visto così solo quando è stato rifiutato da Jeremiah.

 

Mi siedo di fianco a lui e gli accarezzo i capelli, non riuscendo a trattenermi. Ho sempre desiderato farlo, ma l’altra volta non mi ero osato: avrebbe ricordato, questa volta no invece.

 

Blaine sembra accorgersi delle mie carezze, perché sposta lo sguardo su di me e sorride. «Anche se non sei alto quanto Finn… sei mooolto più carino.»

 

Mi casca quasi la mascella a terra; e se le sue parole sono bastate a sorprendermi, ora che si sposta e mi abbraccia all’altezza dei fianchi, posando la testa sulla mia gamba, fa’ sì che il mio cuore perda qualche battito. Arrossisco di nuovo, mentre lo vedo strusciare la guancia lungo la mia gamba, provocandomi uno strano brivido che mi percorre la schiena.

 

«Sai, se non lo avessi visto mentre risucchiava la faccia di Rachel, direi che gli piaci.» Dice Finn, facendo in modo che mi ricordassi della sua presenza in questa stanza. Questo non fa altro che farmi arrossire ancora di più.

 

Non so cosa rispondere, così mi limito a guardarlo, con un sopracciglio alzato, e cerco di cambiare argomento. «Non ti ha dato fastidio?»

 

«Cosa?» chiede subito lui, sulla difensiva. Ridacchio: credo di averci visto giusto. Finn pensa ancora a Rachel.

 

«Vedere lui e Rachel baciarsi.» Sussurro, anche se non credo che Blaine si renda conto di nulla in questo istante: ha chiuso gli occhi e ha un respiro regolare. Tuttavia non sta dormendo; dopo mesi che condivido la stanza con lui, ho imparato a riconoscere il suo respiro di quando dorme.

 

«Assolutamente no!» sbotta Finn alzandosi in piedi; sembra abbastanza colpito da quanto ho detto, anche perché posso notare la sua espressione dubbiosa sul volto. Questo non fa che avvalorare la mia tesi. «Buonanotte Kurt. E non fate… beh… quello… cioè…» assume un tono imbarazzato.

 

Ridacchio, anche se un po’ in imbarazzo io stesso, dicendo, «Finn, devo per caso ricordarti che io e Blaine dormiamo quasi sempre in camera insieme?»

 

«Già… è vero.» dice lui grattandosi la testa. Mi rivolge un’altra occhiata e poi esce dalla stanza, sussurrando qualcosa che mi è sembrato molto «Non è vero… non mi ha dato fastidio…»

 

Non appena la porta si è chiusa alle sue spalle, rilascio un sospiro. Non ho nessun vestito da dare a Blaine, ma tanto lui non sarebbe in grado di vestirsi – e io non ho alcuna intenzione di farlo. Perciò starà così; ma almeno le scarpe e il cappotto devo toglierglieli.

 

Facendogli un’altra carezza tra i capelli, lo chiamo, cercando di farlo alzare. Grazie al cielo lui mi asseconda subito, mettendosi a sedere e fissandomi negli occhi – siamo di nuovo troppo vicini.

Con gesti misurati, gli tolgo la sciarpa, la piego e la poso sul comodino vicino al letto; poi passo ai bottoni del suo cappotto, e quando è sbottonato, glielo sfilo. Mi alzo in piedi, afferrando il cappotto e posandolo ordinatamente sulla sedia della scrivania. Blaine non si perde nessuna mia mossa, continuando a seguirmi con gli occhi che si fanno sempre più appannati dall’alcol e dal sonno.

Mi avvicino a lui e mi chino a togliergli le scarpe, lasciandole poi ai piedi del letto.

 

Quando rialzo lo sguardo, lo trovo inaspettatamente vicino, così vicino che riesco a contare le pagliuzze dorate nei suoi occhi e a sentire il suo respiro sul viso, e anche se sa di alcol, non ce la faccio a tirarmi indietro: sono immobile, smetto quasi di respirare, in attesa della sua prossima mossa.

 

Il cervello mi dice di scostarmi, di mettermi nel letto e non pensare a nulla, ma il cuore pompa troppo veloce e mi attira a Blaine, davanti a me.

 

Il mio migliore amico annulla tutte le distanza che ci separano e mi lascia un bacio sulla guancia, trattenendosi più del dovuto con le labbra in quel punto abbastanza vicino all’angolo della bocca.

 

Poi, velocemente come si è avvicinato, si allontana, sdraiandosi sul letto e tornando ad abbracciare il cuscino, ridendo come un idiota.

 

Io resto imbambolato a guardarlo, con le guance rosse e il respiro affannato. Non posso credere a quello che ha appena fatto, né più che altro allo stato in cui mi ha ridotto un contatto tanto semplice: ho il cuore che batte furiosamente nella cassa toracica, così forte che mi chiedo come facciano le persone in questa casa a non sentirlo.

 

Non appena riacquisto le piene facoltà del mio corpo, circa cinque minuti dopo, mi alzo e lo raggiungo sul letto. Scosto le coperte e lo faccio infilare sotto ad esse senza dire una parola; poi mi ci infilo anche io, stringendomi il lenzuolo addosso.

 

Inaspettatamente, Blaine si accoccola contro di me, posando la testa sul mio petto, proprio all’altezza del mio cuore, che riprende a battere troppo veloce.

 

«Rachel è davvero brava! Ed è anche simpatica… e carina… vero Kurt?» dice lui in maniera confusa. Con queste parole confuse però, è riuscito a farmi tornare in mente tutti i miei dubbi: e se Blaine fosse davvero interessato a Rachel?

 

«Comunque quella camicia rossa... ti stava bene…» sussurra di nuovo, con la voce impastata dal sonno, mentre si stringe un po’ di più a me.

 

Sorrido, lusingato e anche piuttosto felice ora. Non c’è niente di cui debba preoccuparmi: tutta questa situazione mi sta abbastanza confondendo, ma comunque Blaine è ubriaco. Si sta comportando in maniera così affettuosa solo perché ubriaco. E il bacio con Rachel non ha significato nulla; anzi, forse non se lo ricorderà nemmeno!

 

Senza pensare, gli lascio un bacio sui capelli e lo stringo un po’ più a me.

Quando sto per scivolare nel sonno, penso che Blaine non mi è mai sembrato più umano di così; e mi rendo conto che forse l’ho un po’ idolatrato, considerandolo perfetto, sempre composto e ligio alle regole. In realtà non è così… è solo un semplice ragazzo, con tutte le sue paure e i suoi difetti. E questo non fa che farmelo amare ancora di più.

 

 

 

 

NOTE:

Qui Pachelbel! <3

Allora, voi vi siete ripresi dalla scorsa puntata??? Sì? No? Beh, io NO! Sono ancora tutta fusa, e stasera c’è la nuova puntata e io sto morendo dalla voglia di guardarla!!!

 

Uhm… forse non ho da dire granché su questo capitolo, se non… IN VINO VERITAS!

 

Vi adoriamo tutti, leggere le vostre recensioni è come un balsamo contro le ingiustizie della vita (alzarsi presto la mattina, leggere di SPOILER ASSURDI, venire insultati da professori universitari privi di senno, zanzare che ti pungono sulla faccia – sì, ho un morso si zanzara sulla guancia e sto sclerando… non si nota vero???? xD)

 

Anyway, grazie a tutti quanti! <3 Love you <3

Pach

   
 
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