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Autore: Saku_Chan_    27/09/2011    2 recensioni
Hinata torna a Tokyo dopo tanti anni..trascorerà l' ultimo anno delle superiori con i suoi vecchi amici...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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SMISTAMENTO

“Che scomode queste sedie” pensò Hinata con una smorfia, mentre intorno a lei era il caos più totale. Dopo che lei e Naruto avevano trovato un posticino tra le ultime file, la biblioteca era andata via via riempiendosi, un po’ come stipare duecento sardine in un barattolo che ne può contenere solo una decina.
Non che la biblioteca non fosse carina. Anche se piccola, era una delle poche – se non l’unica – che oltre a una cattedra e una lavagna dai gessetti fossilizzati, poteva essere realmente ritenuta una biblioteca. Addossati alle pareti vi erano scaffali colmi di libri, da tomi antichi protetti da vetrate infrangibili a romanzi contemporanei. L’organizzazione poi era fantastica. Ogni singolo volume era suddiviso per anno di edizione, scrittore e genere e per semplificare la vita ai poveri studenti, dei foglietti colorati indicavano questi tre importanti indici.
In un angolo appartato erano stati uniti un paio di tavoli, creando una vera e propria “isola della lettura”. Alcuni libri già erano stati spostati dai rispettivi scaffali e impilati sopra le due scrivanie, dove al centro capeggiava una lampada alquanto colorita. Vi erano anche un piccolo stereo e un paio di cd di musica rilassante.
Tutto il resto della stanza era stata riempita quella mattina da sedie recuperate a caso dalle aule libere, alcuni sgabelli girevoli – e scricchiolanti – e pure qualche sedia imbottita, occupate subito, purtroppo, dal gruppo formato da Pain, Sasori, Deidara e Karin.
Fortunatamente, Hinata e Naruto erano distanti da loro di qualche fila.
« Finalmente vi ho trovato! » urlò qualcuno di fianco a loro, probabilmente per tentare di farsi sentire al di sopra della confusione che si era scatenata quando gli studenti si erano accorti che i posti cominciavano a scarseggiare e il pavimento quella mattina non era stato pulito.
« Beh Kiba devi imparare a correre più forte! » ribatté Naruto, sfoggiando un sorrisone compiaciuto.
A Hinata sembrava di stare a una riunione di venditori ambulanti. Ci mancava soltanto che cominciassero a urlare « COCCO BELLOOO! » ed era a posto.
Quando però lo scricchiolio di una porta che si apriva e i ticchettii di scarpe tacco quindici raggiunsero la piccola sala, gli studenti si misero improvvisamente a sedere, aspettando come angioletti l’arrivo della nuova preside.
Il silenzio opprimente sembrava creare una specie di cortina di fumo pesantissima che schiacciava sempre più a terra gli animi dei ragazzi, rendendoli nervosi a ogni ticchettio che si udiva giungere dal fondo del corridoio.
« Cavoli, quest’attesa è snervante, non credi Hinata? » chiese Naruto, dando un colpetto sulla spalla alla ragazza. A quel tocco Hinata arrossì violentemente, balbettando a stento un « Eh già » .
Di fianco a lei, Kiba sorrise tra sé e sé.
“Ho bisogno di Sakura, devo vederla o la vicinanza con Naruto rischia di farmi scoppiare” pensò disperata, cercando con lo sguardo l’amica. La trovò seduta vicino a una giovane dai lunghi capelli biondi. Hinata aguzzò la vista. “Ino…”. Sembrava che questa avesse pianto, riusciva a capirlo dalla leggera sfumatura rossiccia intorno agli occhi leggermente gonfi, diligentemente nascosta da un po’ di fondotinta. Discuteva animatamente con Sakura, sembrava in preda al panico, e lanciava occhiate altrettanto disperate in un punto preciso. Hinata seguì il suo sguardo, piantandolo nella schiena di un ragazzo. Aveva qualcosa di familiare, probabilmente era nel gruppetto di amici che frequentava da piccolina. Come si chiamava? Avrebbe chiesto poi a Sakura. Oppure non l’avrebbe fatto, e sarebbe rimasta in silenzio, zitta zitta, tentando di apprendere informazioni a modo suo e cioè ascoltando. Ascoltando e guardando.
Il suono di un dito che batteva contro il microfono la riportò alla realtà. Ora nemmeno una mosca volava, tutti rivolti verso la donna che, silenziosa, li osservava attentamente uno per uno. Per un attimo Hinata incontrò quegli occhi color dell’ambra e subito un brivido le percorse la schiena. Sembrava che facesse lo stesso effetto anche agli altri studenti, ognuno a modo suo. Chi aveva improvvisamente abbassato lo sguardo, chi come lei cercava di darsi un contegno. Hinata scrutò i quattro davanti a lei con curiosità, e li scoprì tranquilli, come se non avessero provato niente.
In quel momento, la nuova preside si schiarì la voce.
« Buon giorno, ragazzi e ragazze. Come forse vi hanno già detto, io sono la vostra nuova preside, Tsunade Senju. Siete stati convocati qui poiché volevo parlare con voi a quattr’occhi. Qualche mese fa ho avuto una riunione con il vecchio preside e sono rimasta profondamente scandalizzata dalle decine di problemi, gravi o meno, della scuola. Primo fra tutti il bullismo » .
A quella parola, senza significato alle orecchie di Hinata, Naruto e Kiba si bloccarono di colpo, i muscoli tesi come corde di violino. La giovane volse prima lo sguardo verso il biondo , poi al suo migliore amico. Tutti e due sembravano statue greche che fissavano un preciso punto di fronte a loro.
Hinata vide che erano contraccambiati. Pain, Sasori, Deidara e Karin si erano voltati e sogghignavano.
“Crudeli… “ . La ragazza si ritrovò a pensare quel termine. In circostanze diverse, si sarebbe subito vergognata di pensare una cosa del genere riguardo a una persona, ma in quel momento, sotto gli occhi di tutti, rifletté che quell’aggettivo era loro adatto. Le tre rughette che si erano formate agli angoli della bocca e il modo in cui i quattro avevano inclinato il capo all’unisono, rendevano vere le sue supposizioni.
“E’ successo qualcosa, l’anno scorso. Qualcosa che né Kiba né Naruto mi vogliono raccontare. La richiesta che mi hanno fatto in cortile, e cioè di star lontana da quel terrificante quartetto, mi lascia supporre che i miei amici invece siano stati presi di mira tempo fa e vogliono fare di tutto per evitare che io sia coinvolta. In più, ora riesco a capire perché Kiba aveva quell’espressione, quando sono arrivata. Deve essere successo qualcosa”.
Volse lo sguardo verso il suo migliore amico. Stava tremando. Lui, quello che quando erano piccoli diceva di non aver paura di niente. Osservò la sua mano stringere convulsamente la gamba, con rabbia.
 
Per tutto il tempo non aveva fatto altro che guardare i suoi due compagni, senza prestare attenzione a ciò che la signorina Tsunade diceva. Bagni rotti, troppe assenze durante l’anno, fumo, vandalismo. Le interessava di più lo smistamento. Nuove classi per fare amicizia, così aveva avvertito la preside.
Appena udita la notizia, Naruto e Kiba sbiancarono. “L’anno scorso probabilmente erano nella stessa aula di quei quattro…”.
La donna pronunciò ogni nome molto, molto lentamente, quasi a voler prolungare la loro agonia. Riusciva quasi a percepire il ritmo irregolare dei due cuori alla sua destra e alla sua sinistra.
« Nella sezione A vi saranno: Akimichi Choji » un ragazzo dalla corporatura robusta e una chioma castana un po’ scompigliata si alzò dal proprio posto e andò nel punto indicatogli. Lo seguirono anche Sai e Sakura, che si scambiarono un sorrisino complice. Hinata cercò subito Sasuke, ma sembrava che lo scambio tra quei due non gli facesse né caldo né freddo. Almeno apparentemente.
« Hyuga Hinata » la voce della preside la riportò alla realtà, facendole infiammare le guance. Si alzò dal suo posto e percorse a passi incerti lo stretto corridoio di sedie che portava ai suoi nuovi compagni di classe, sentiva lo sguardo di tutti puntato addosso. Abbassò il capo, imbarazzata.
Alla fine i quattro erano finiti in un’altra sezione, e Naruto e Kiba, fortunatamente, in quella di Hinata. Si aggiunsero anche altri studenti, tra i quali un certo Rock Lee, Sasuke e il ragazzo che prima dell’arrivo della signorina Tsunade era osservato con disperazione da Ino. Quando aveva saputo di essere in una classe diversa da Shikamaru, poco ci mancò che la ragazza cominciasse a piangere.
« Sezione A » li chiamò la preside « Seguite il professor Hatake » .
Non ci furono spostamenti. Nella classe, gli studenti non dovettero cambiare sezione e i loro nomi furono impressi con l’inchiostro nel registro di classe.
Per quel momento, Naruto, Kiba e Hinata potevano festeggiare.

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ladyvampire90: Ma certo che il sasusaku sarà coinvolgente ^^ spero ti sia piaciuto il capitolo =)
8hotaruchan8: mi fa piacere ti sia piaciuto grazie della recensione <3 e facci sapere <3
   
 
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