-Potter! Potter! Potter! Vaaaaaai!
E come poteva deludere un pubblico così? Era
la prima partita di Quiddich del sesto anno, le
ragazze erano più entusiaste che mai. Si passò una mano fra i capelli,
giusto per scompigliarli un po' prima del grande
momento. Il boccino.
E a quel punto non esisteva più nessuno. Solo lui. Lui e una
piccola sfera dorata. Il semplice gesto di una mano, la partita era finita.
Urla.
Confusione. Euforia. Qualcuno che gli metteva in mano
una burrobirra, ragazze che gli saltavano al collo...
peccato che l'unica che volesse non fosse lì.
Lily Evans. James Potter
voleva solo lei da quando l'aveva vista quel giorno,
smarrita sul treno, e aveva capito che lei era diversa da tutte le altre.
Era
il primo anno: tutti più innocenti... beh forse Potter
e Black non proprio.
I due
amici si erano conosciuti al Girigoro, scontrandosi
nel prendere un libro, un inizio classico. Un gelato insieme ed erano gia come
fratelli.
-James, cosa vuoi imparare di più a Hogwarts?
-Mi
sembra ovvio... l'incantesimo di levitazione!
-Perchè?
-Sai
quante gonne potremo sollevare!
Erano
sempre stati inguaribili dal punto di vista ragazze. Per tutto l'anno era stata
una continua lotta per chi ne conquistava di più.
Ma era su quel treno che James
aveva visto l'unica che desiderava veramente, l'unica che non se lo filava
minimamente.
Lily Evans non era sicura di cosa stesse
facendo lì, nel corridoio di un treno. La sua vita era ad una svolta. La magia.
Una nuova scuola. Una vita nuova lontano da sua sorella
Petunia. Ma era in ritardo, terribilmente in
ritardo e quindi il treno era già pieno. Correva da uno scomparto all'altro.
-Scusa è libero qui?
-No,
le rispose una ragazzina acida di secondo
Ormai
era prossima allo sconforto. Nessuno le sarebbe stato vicino in quel momento.
Era l'inizio, l'inizio di tutto. Nuovi amici e un grande senso di perdita. E a proposito di
perdersi, ormai la cognizione di dove fosse era completamente svanita.
Il
treno si muoveva, era ancora in piedi, fissa di fronte ad una finestra, con un aria spaventata. E questo non
era da lei: aveva sempre coraggio e forza per quattro, non guardava in faccia a
nessuno e non si sottometteva. Ma lontana da casa,
verso un mondo sconosciuto, non aveva voglia di far altro che piangere. Un
movimento alle sue spalle la riscosse da quei pensieri.
-Ehi
tu! Che ci fai lì in piedi?
James Potter aveva aperto lo
scomparto dove si trovavano lui e Sirius, insieme ad un altro ragazzo dall'aria smunta e malaticcia: Remus Lupin, intento a leggere un
libro di incantesimi.
-Io...
io... non sono riuscita a trovare un posto
James la stava fissando come inebetito. Non si poteva certo
dire che
-James, che cavolo stai facendo
qui fuori?
Black era uscito anche lui, seguendo lo sguardo di Potter vide la ragazza. La sua prossima ragazza. Questo era
quello che gli passava per la testa e che gli si rifletteva immancabilmente sul
volto. Quel cecato del suo
amico neanche se ne accorse, ma Lily era di ben altro stampo.
-Beh,
io vado a cercare un posto. Ciao.
Si
voltò, senza dire nient'altro. Non gli piacevano, nessuno dei due. O meglio,
erano tutti bei ragazzi ma quegli sguardi... Lily
quello sguardo lo conosceva bene. Non perchè l'avesse sperimentato di persona, ma perchè lo aveva visto più volte nei ragazzi che
guardavano sua sorella.
Fino
all'arrivo della lettera era Petunia quella invidiata.
Era carina, acida ma carina, e comunque era più grande
di lei e i ragazzi la guardavano spesso in quel modo. Lily in fondo era poco
più che una bambina...
Quando
era con Petunia, Lily non era nulla ma almeno non era
mai sola, adesso invece non c'era nessuno a cui importasse di lei, nessuno che
volesse stare con lei...
Uno
scomparto dopo l'altro.
-C'è posto qui?
E adesso non le potevano davvero dire di no... c'erano solo
due ragazze del primo come lei.
-Ciao,
si certo che c'è posto. Siediti qui. Io mi chiamo Ferrens, Valery Ferrens. Primo anno, anche tu vero? E
questa è Chiara Masser. Anche
lei del primo. Ma come mai ancora non avevi trovato un
posto? Ah forse sei arrivata in ritardo, ti capisco sai! Anch'io
fatico a rispettare gli orari. Spero che saremo nella stessa
casa a Hogwarts. I miei erano
dei Corvonero, però ho sentito dire che la
casa dei Grifondoro è la migliore. Oh ma che importa!
Andrà bene qualsiasi cosa! Come ti chiami?
Superfluo
dire che Lily non era riuscita a spiaccicare una sola
parola. Ma andava bene così. Aveva appena incontrato
una ragazza di cui sarebbe stata sicuramente amica... era proprio il suo tipo!
-Lily Evans! E per quanto non abbia capito nulla riguardo alle case, farebbe piacere anche
a me finire insieme!
-Non
sai nulla delle case! I tuoi non te ne hanno mai parlato? Ah forse ho capito! I
tuoi sono babbani?
-Si,
presumo di si
Un
ampio sorriso. Valery la metteva veramente a suo
agio. E in un attimo svanì tutto: la timidezza, la
paura, l'inadeguatezza e la solitudine.
Ma se Valery era la vivacità,
Chiara non era certo da meno. L'immagine iniziale di ragazza timida andò in
frantumi.
-Ciao
Lily, Valery mi ha rubato la presentazione
ma ci tenevo almeno a salutarti prima che ti assorba tutta con le sue
chiacchiere
E qui la ragazza lanciò un'occhiataccia all'amica.
Potter per suo conto restò imbambolato a fissare il punto
dov'era sparita la ragazza e poi rientrò nello scompartimento, seguito da un
Black decisamente più allegro.
-Carina
la rossa! Come si chiamerà?
-Io...
non ne ho idea
-Sarà
la mia prossima conquista!
No.
Non
doveva.
Quella
ragazza doveva essere sua.
-Sirius, quella lasciala a me!
-Beh,
vedremo