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Autore: lady of dreams    07/06/2006    3 recensioni
Non è facile accettare un'amore, implica impegno, dolore e a volte sofferenza. Who, being loved, is poor? Lo capirà Lily che in fondo vale la pena soffrire? Che non si possono cancellare i momenti magici? continuerà ad odiare James o capirà di amarlo? Di loro conosciamo la fine, ma che ne è stato dell'inizio?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Potter

-Potter! Potter! Potter! Vaaaaaai!

E come poteva deludere un pubblico così? Era la prima partita di Quiddich del sesto anno, le ragazze erano più entusiaste che mai. Si passò una mano fra i capelli, giusto per scompigliarli un po' prima del grande momento. Il boccino.

E a quel punto non esisteva più nessuno. Solo lui. Lui e una piccola sfera dorata. Il semplice gesto di una mano, la partita era finita.

Urla. Confusione. Euforia. Qualcuno che gli metteva in mano una burrobirra, ragazze che gli saltavano al collo... peccato che l'unica che volesse non fosse lì.

Lily Evans. James Potter voleva solo lei da quando l'aveva vista quel giorno, smarrita sul treno, e aveva capito che lei era diversa da tutte le altre.

 

Era il primo anno: tutti più innocenti... beh forse Potter e Black non proprio.

I due amici si erano conosciuti al Girigoro, scontrandosi nel prendere un libro, un inizio classico. Un gelato insieme ed erano gia come fratelli.

-James, cosa vuoi imparare di più a Hogwarts?

-Mi sembra ovvio... l'incantesimo di levitazione!

-Perchè?

-Sai quante gonne potremo sollevare!

Erano sempre stati inguaribili dal punto di vista ragazze. Per tutto l'anno era stata una continua lotta per chi ne conquistava di più.

Ma era su quel treno che James aveva visto l'unica che desiderava veramente, l'unica che non se lo filava minimamente.

 

Lily Evans non era sicura di cosa stesse facendo lì, nel corridoio di un treno. La sua vita era ad una svolta. La magia. Una nuova scuola. Una vita nuova lontano da sua sorella Petunia. Ma era in ritardo, terribilmente in ritardo e quindi il treno era già pieno. Correva da uno scomparto all'altro.

-Scusa è libero qui?

-No, le rispose una ragazzina acida di secondo

Ormai era prossima allo sconforto. Nessuno le sarebbe stato vicino in quel momento. Era l'inizio, l'inizio di tutto. Nuovi amici e un grande senso di perdita. E a proposito di perdersi, ormai la cognizione di dove fosse era completamente svanita.

Il treno si muoveva, era ancora in piedi, fissa di fronte ad una finestra, con un aria spaventata. E questo non era da lei: aveva sempre coraggio e forza per quattro, non guardava in faccia a nessuno e non si sottometteva. Ma lontana da casa, verso un mondo sconosciuto, non aveva voglia di far altro che piangere. Un movimento alle sue spalle la riscosse da quei pensieri.

-Ehi tu! Che ci fai lì in piedi?

James Potter aveva aperto lo scomparto dove si trovavano lui e Sirius, insieme ad un altro ragazzo dall'aria smunta e malaticcia: Remus Lupin, intento a leggere un libro di incantesimi.

-Io... io... non sono riuscita a trovare un posto

James la stava fissando come inebetito. Non si poteva certo dire che la Evans non fosse bella. Era davvero graziosa. Ma ciò che più colpiva di lei erano la vivacità degli occhi, la curva del sorriso e le movenze come ipnotiche.

-James, che cavolo stai facendo qui fuori?

Black era uscito anche lui, seguendo lo sguardo di Potter vide la ragazza. La sua prossima ragazza. Questo era quello che gli passava per la testa e che gli si rifletteva immancabilmente sul volto. Quel cecato del suo amico neanche se ne accorse, ma Lily era di ben altro stampo.

-Beh, io vado a cercare un posto. Ciao.

Si voltò, senza dire nient'altro. Non gli piacevano, nessuno dei due. O meglio, erano tutti bei ragazzi ma quegli sguardi... Lily quello sguardo lo conosceva bene. Non perchè l'avesse sperimentato di persona, ma perchè lo aveva visto più volte nei ragazzi che guardavano sua sorella.

Fino all'arrivo della lettera era Petunia quella invidiata. Era carina, acida ma carina, e comunque era più grande di lei e i ragazzi la guardavano spesso in quel modo. Lily in fondo era poco più che una bambina...

Quando era con Petunia, Lily non era nulla ma almeno non era mai sola, adesso invece non c'era nessuno a cui importasse di lei, nessuno che volesse stare con lei...

Uno scomparto dopo l'altro.

-C'è posto qui?

E adesso non le potevano davvero dire di no... c'erano solo due ragazze del primo come lei.

La Evans era un'osservatrice. Dicreta, non invadente, voleva soltato conoscere chi si trovava di fronte. La prima era biondina, molto chiara... quasi slavata. La seconda le fece un'impressione migliore: una vivace brunetta che le sorrise subito.

-Ciao, si certo che c'è posto. Siediti qui. Io mi chiamo Ferrens, Valery Ferrens. Primo anno, anche tu vero? E questa è Chiara Masser. Anche lei del primo. Ma come mai ancora non avevi trovato un posto? Ah forse sei arrivata in ritardo, ti capisco sai! Anch'io fatico a rispettare gli orari. Spero che saremo nella stessa casa a Hogwarts. I miei erano dei Corvonero, però ho sentito dire che la casa dei Grifondoro è la migliore. Oh ma che importa! Andrà bene qualsiasi cosa! Come ti chiami?

Superfluo dire che Lily non era riuscita a spiaccicare una sola parola. Ma andava bene così. Aveva appena incontrato una ragazza di cui sarebbe stata sicuramente amica... era proprio il suo tipo!

-Lily Evans! E per quanto non abbia capito nulla riguardo alle case, farebbe piacere anche a me finire insieme!

-Non sai nulla delle case! I tuoi non te ne hanno mai parlato? Ah forse ho capito! I tuoi sono babbani?

-Si, presumo di si

Un ampio sorriso. Valery la metteva veramente a suo agio. E in un attimo svanì tutto: la timidezza, la paura, l'inadeguatezza e la solitudine.

Ma se Valery era la vivacità, Chiara non era certo da meno. L'immagine iniziale di ragazza timida andò in frantumi.

-Ciao Lily, Valery mi ha rubato la presentazione ma ci tenevo almeno a salutarti prima che ti assorba tutta con le sue chiacchiere

E qui la ragazza lanciò un'occhiataccia all'amica.

 

Potter per suo conto restò imbambolato a fissare il punto dov'era sparita la ragazza e poi rientrò nello scompartimento, seguito da un Black decisamente più allegro.

-Carina la rossa! Come si chiamerà?

-Io... non ne ho idea

-Sarà la mia prossima conquista!

No.

Non doveva.

Quella ragazza doveva essere sua.

-Sirius, quella lasciala a me!

-Beh, vedremo

 

  
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