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Autore: mamie    27/09/2011    2 recensioni
Una raccolta di storie e ricette di cucina a spasso fra le dimensioni. Fay dichiara di essere un ottimo cuoco, ma sarà vero?
NOTA: Con ricette!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane, Syaoran
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fanfiction in cucina!'
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 PAYU


La mamma fa anche delle Payu squisite.

Al bambino ridevano gli occhi mentre spiegava tutto orgoglioso.

Per il ripieno usiamo le stesse mele che vendiamo al mercato.

Dal cesto di dolci veniva un buon profumo di casa.

Potrete mangiare le Payu domattina a colazione.

Un'accoglienza festosa e semplice. Una casa senza pretese. La gioia di condividere. Erano nel regno di Clow, Shaoran si sentiva a casa.

 

Al mattino i dolci erano scomparsi, la casa era vuota, non c'era più nulla. E poi...

 

La mamma fa anche delle Payu squisite.

Per il ripieno usiamo le stesse mele che vendiamo al mercato.

Potrete mangiare le Payu domattina a colazione.

 

Ci misero un po' a capire, ma alla fine ci arrivarono. Il tempo si era ripiegato su se stesso come un anello di Moebius. Continuavi a seguirne il profilo e tornavi sempre allo stesso punto.

 

La mamma fa anche delle Payu squisite.

 

Un sottile senso di orrore sotto la pelle. La sensazione opprimente di essere prigionieri in un luogo senza domani.

 

Kurogane guardava Fay con diffidenza mista a preoccupazione.

- Perché stanotte hai scelto di dormire in stanza con me invece che con Shaoran?

Fay rispose qualcosa di contorto. Poteva essere un tentativo di rompere il cerchio del tempo o anche solo… qualcos'altro?

Con un gesto secco il mago scostò la mantella nera del ninja rivelando il punto insanguinato dove la protesi di Piffle si adattava alla spalla.

- Ti fa più male di ieri?... Rispondi! Dalla tua risposta potrò capire se, all'interno del loop temporale che vige in questo posto, il nostro tempo soggettivo va avanti o si è fermato.

 

Ma chi vuoi prendere in giro, mago? Non te ne frega niente del loop temporale, o meglio, te ne frega sì, ma non in questo momento, tanto che quando Kurogane risponde "sì" gli molli un cazzotto micidiale.

- Se ti fa male perché non lo dici subito? Scemo.

 

Kurogane è così. E' sempre stato forte. E' sempre stato solo. Ha imparato da sempre a stringere i denti e andare per la sua strada, si vergognerebbe a chiedere aiuto.

- Parli proprio tu? - chiede.

Già, ma sentilo, il mago, da che pulpito. Uno che si è tenuto dentro tanta di quella sofferenza che per la maggior parte del loro viaggio non ha fatto altro che cercare di morire.

Fay sorride di un sorriso dolcissimo, che vuol dire tante cose che restano lì sospese nell'aria.

- Chi meglio di me?

 

Poi di colpo l'oblio. E di nuovo la cesta dei dolci spariti e la casa vuota.

Non si gioca impunemente col tempo.

Il sorriso raggiante del bambino che apre le braccia entusiasta: - Venite a stare a casa mia!

 

Venite a stare a casa mia.

Venite a stare a casa mia.

Venite a stare a casa mia.

 

Il suo visetto felice che comincia a sciogliersi come una candela troppo consumata.

Shaoran non ce la fa. Cerca di stringere le sue manine che colano gocce di tempo. Cerca di trattenerlo in un abbraccio che gli riporti la sua forma, però lo sa, lo sa che è tutto inutile, che il loro arrivo ha spezzato quel tempo eternamente ripetuto. Solo che davanti a quella gente non c'è il futuro della vita che continua con i suoi sogni e le sue paure. C'è solo il nulla.

 

Vivere in un tempo che non scorre è come essere già morti.

 

Continua a ripeterlo, Shaoran, al bambino e dentro la sua testa, ma non basta. Stringe i pugni fino a sentire le unghie conficcarsi nei palmi anche attraverso i guanti di pelle. E' colpa sua, colpa sua, colpa sua se quel bambino si sta sciogliendo davanti ai suoi occhi.

Stringe così forte perché vuole sentire dolore fuori quanto ne sente dentro, finché è la mano di Fay, leggera, che arriva a sfiorare la sua.

- Così ti fai male.

- Se tu hai delle colpe per quel che sta succedendo, allora le ho anch'io. - dice Kurogane.

Shaoran apre le mani.

Perdonare se stessi è la cosa più difficile.

 

 

 

 

 

PAYU (fagottini alle mele)

 

Ingredienti:

2 grosse mele dolci

1 confezione di pasta sfoglia pronta, quadrata

3 cucchiai di zucchero

1 pizzico di cannella

Il succo di 1/2 limone

1 manciata di pinoli

 

Sbucciare le mele, tagliarle a cubetti piccoli e spruzzarle con il succo di limone. In una casseruola antiaderente tostare leggermente i pinoli e metterli da parte. Aggiungere le mele con lo zucchero e la cannella e lasciarle ammorbidire a fuoco dolce. Se dovessero asciugare troppo aggiungere qualche cucchiaio d'acqua.

Stendere la pasta sfoglia e tagliarla in 4 quadrati. Dividere le mele in ogni quadrato, aggiungere i pinoli, chiudere la pasta in modo da formare dei triangoli arrotolando leggermente i bordi. Cuocere i fagottini in forno caldo a 180° per 10/12 minuti, finché non sono gonfi e dorati.

Servirli tiepidi o freddi spolverati di zucchero a velo. 

  
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