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Autore: Aesir    28/09/2011    4 recensioni
Questa fiction è il seguito di "Leggende del Mondo Emerso: Il Sigillo della Morte"
Un dannato che si rivela un salvatore.
Una ragazza tormantata dalle incertezze.
Una nuova minaccia che incombe inesorabile.
Una possibilità di vivere di nuovo pienamente.
Ho trovato una strada per l’inferno così nitida e diretta che non potrò mai tornare indietro da essa...
Io porto i semi della morte con me, e li pianto ovunque osi fermarmi in cerca d’amore...
Mi avevano condannata a morire perché gli altri potessero vivere; ora io vivo perché gli altri possano morire..
 
[DubhexSorpresa]
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aster, Dubhe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Leggende del Mondo Emerso'
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Scena Prima (I): DOVE GIACCIONO I NOSTRI SEGRETI

 Dark Angel, with thine aching lust
To rid the world of penitence:
Malicious Angel, who still dost
My soul such subtile violence!

- Lionel Johnson, Dark Angel
 

 Il cielo era scuro, violaceo. Un colore livido che presagiva tempesta.
La casa era fra la terra e il mare, appollaiata su una duna, fra la scarsa vegetazione che resisteva alla salsedine. Un'abitazione semplice, pareti di pietra e il tetto di paglia.
Il viandante si fermò dinnanzi alla porta. Sei ancora deciso, a tutto ciò?, si chiese, esitando un attimo.
Se lei avesse rifiutato, tutti suoi progetti si sarebbero infranti. Avrebbe dovuto ricominciare daccapo. Non sarebbe stato facile convincerla, soprattutto sapendo chi era. E chi era lui.
D'accordo, non era colpa sua ciò che le era capitato, non direttamente, ma... l'avrebbe capito?
Sarà disposta ad ascoltarmi? Vale la pena di dannarsi per una speranza?
Non ebbe neanche bisogno di cercare una risposta.
Bussò.

Ad aprire fu una ragazza. Non più di diciassette anni, un'espressione seria, il volto pallido, incorniciato da capelli castani legati in una lunga coda. Aveva due occhi scuri, tristi, nei quali si leggeva tutta la sofferenza del mondo.
Lui sorrise. Era esattamente come se l'era immaginata.

Salve”, fece una voce.
Dubhe scattò, la mano stretta sul pugnale, un'arma dalla guardia semplice, la lama lucente e l'elsa decorata da due serpenti, uno bianco e uno nero, che s'avvolgevano, con le fauci laddove iniziava la lama. La ragazza avrebbe voluto apparire indifferente, ma quello del reagire era un riflesso troppo radicato per poterlo ignorare.
Chi sei, tu che vieni a turbare il mio esilio?, si chiese, anche se conosceva già la risposta
Davanti a lei c'era un giovane bellissimo, di forse diciassette o diciott'anni, la pelle diafana, candida e levigata, i capelli blu che ricadevano in boccioli incorniciandogli il volto, le orecchie a punta.. Aveva due occhi meravigliosi, di un verde splendente, un verde impossibile. Non poteva esistere un colore del genere: era come se fosse stata estratta l'essenza stessa del verde, e fosse stata usata per dipingere i suoi occhi. “Posso entrare?”, chiese il nuovo arrivato. Posso rifiutartelo? No. E allora entra. La ragazza fece un cenno con la mano, così lui si infilò dentro, chiudendo la porta dietro di loro.

Tu sei Dubhe, vero?”
Lei rispose con tono apatico: “È così che mi chiamano. Mi risulta invece che tu sia Aster, che abbia quasi distrutto il Mondo Emerso quarant'anni fa, e che inoltre dovresti essere un bambino.”
Tutto questo lo pronunciò senza cambiare intonazione. Era chiaro che c'era una piaga aperta nella sua anima, una piaga che non riusciva a guarire. Il ragazzo non si arrese, non poteva permetterselo. Quella giovane era la sua unica speranza... e poi, nonostante i suoi modi freddi, risvegliava dentro di lui un calore che da molto tempo non provava... “Mi odi?”, chiese dunque.
Sei il Tiranno” fu la risposta, cristallina come quella di un fondamentalista che risponde “Dio lo vuole”. “La congrega di pazzi che mi ha schiavizzata t'adorava come un dio, ha tentato di riportarti in vita e teoricamente Lonerin e Sennar sarebbero partiti per disperdere la tua anima.” Fece una pausa. “Immagino che le cose non siano andate così.”
Non proprio. Per farla breve, erano si riusciti a liberarmi dall'involucro, ma poi presenza della lancia di Dressar mi ha catalizzato dentro al corpo che doveva ospitarmi, ancora non so bene come. È un artefatto molto potente, le sue capacità sono per la maggior parte ignoti. Comunque, questi incantesimi di richiamo sono notoriamente imprecisi. Saprai del Nemico del Grande Deserto, contro cui combatterono gli elfi; ecco, era stato riportato in vita proprio grazie ad un rito errato. Comunque, pare che mi sia stato dato l'aspetto che avevo quando Oren mi impresse il sigillo.”
Lei rise, una risata senza allegria. “Perchè dovrei crederti? Tu sei il Tiranno, sei un maestro negli imbrogli!”
Però, mentre lo diceva, non ci credeva neppure lei. Cosa voleva quell'individuo? Che giovamento avrebbe tratto dal mentirle? Non le veniva in mente proprio nulla.
Te lo chiedo per favore, ascoltami un momento. Se lo vuoi, dopo me ne andrò, e potrai riprendere ad odiarmi.” Un tuono sottolineò le sue parole. Dubhe tentennò. Quello che aveva innanzi era il Tiranno, era il mostro che aveva messo a ferro e fuoco il Mondo Emerso quarant'anni prima, però... però si fidava. Ad un livello viscerale, sentiva che quel ragazzo bello come una notte stellata non mentiva, nonostante tutti i dubbi e i sospetti che nutriva su di lui. La sua voce era sincera, e mentre aveva parlato l'aveva guardata dritta negli occhi, senza abbassare lo sguardo, una cosa che pochi erano in grado di fare. Contro ogni logica, decise che valeva la pena di starlo a sentire.
Perciò si sedette, senza mollare il pugnale. Incrociò le gambe, e fece cenno al ragazzo di prendersi anche lui una sedia. “E sia. Raccontami la tua storia, Aster della Terra della Notte...”


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Aggiornato! Capitolo breve, ma dato che sono crudele vi lascio agonizzare per il prossimo, dove le cose si fanno più interessanti. Niente Lovecraft, quindi neanche spiegazioni. Alla prossima, e recensite XD

Aesir: Dubhe... non ti fiderai mica di quel tipo, vero?
Dubhe: Beh... _ _ ///
Aesir: Come vuoi...
Dubhe: Grazie ^ ^ Era ora che mi concedessi il libero arbitrio! Dopo tutto quello che mi hai fato passare!
Aesir: ... solo non venire a lamentarti con me, dopo...

Per Bloody: Aster. Contenta? (Sono di poche parole oggi eh?)
 




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