Promise me one thing... Please come back.
Momenti
che restano così.
Matt si
ricordava perfettamente la prima volta in cui era entrato nella camera
di
quella ragazza.
Era entrato
in quella camera semplice, con le pareti di un verde pallido piene di
foto e
poster di modelle, che a parere di Matt erano veramente troppo magre.
Mimi
arrossendo aveva detto che le sarebbe piaciuto diventare come loro,
perché
erano perfette, non erano grasse come lei.
Matt
l’aveva
fulminata con lo sguardo e aveva replicato che lei era perfetta
così com’era,
anzi forse qualche chilo in più non avrebbe guastato. Lei
irritata aveva
ribattuto che lui non capiva nulla, che lei non era affatto perfetta
anzi, era
un vero e proprio mostro.
Il biondo
non aveva più visto dalla rabbia che provava verso quelle
stupidi convinzioni
che riempivano la testa di Mimi, allora l’aveva trascinata
davanti ad uno
specchio insieme a lui.
“Cosa
non ti
sembra perfetto di te Mimi?”
Aveva
chiesto con fare freddo, lei non aveva risposto, si era limitata a
distogliere
lo sguardo dallo specchio per non vedersi. Matt allora le aveva fatto
alzare la
testa a forza e le aveva detto:
“Mimi
tu sei
bellissima così.. Non devi essere magra per piacere alla
gente, saresti una
delle ragazze più belle che conosco se ti togliessi dalla
mente queste fisse
che sei grassa o cose del genere.”
“Tanto
lo so
che lo dici solo per farmi felice!”
Aveva
risposto lei iniziando a piangere. Matt non capiva il perché
fosse così ottusa
in quella cosa, ma soprattutto non capiva perché a lui
stesse così a cuore
quella ragazza, o forse, più semplicemente, non voleva
capire questa cosa.
“Come
tutti
anche te dici questo solo per farmi felice, solo per farmi allontanare
di un
altro passo dalla perfezione!! Perché non capisci??
Perché non ti interessa che
io stia bene??”
Si era messa
ad urlare mentre le lacrime continuavano a scendere. Matt aveva
respirato a
fondo per calmarsi e aveva risposto con tono freddo:
“Non
vedo
perché dovrei dirtelo solo per farti felice, cosa ne
verrebbe a me? Se io dico
una cosa è unicamente perché me la sento di
dirla. Mimi tu a me piaci così come
sei, mi piaci quando ridi per una battuta di Izzi, mi piaci quando sei
concentrata a studiare, mi piaci quando fai l’offesa per una
stupidaggine.. Non
me ne frega se tu pesi 40 o 80 kg.. Se tu mi piaci mi piaci per quello
che sei
dentro.. Per favore alza lo sguardo e guardati allo specchio..-
La ragazza
aveva esitato per qualche istante, poi aveva alzato lo sguardo
osservando la
sua figura riflessa affianco a quella del ragazzo.
“Non
siamo
perfetti così io e te? Per il semplice fatto che siamo
assieme?”
E Matt
ricordava benissimo il sorriso che era spuntato sul volto della
ragazza,
inizialmente un po’ timido, ma giorno per giorno sempre
più sicuro, perché
c’era lui che la sosteneva.
Finì
il
bicchiere di gin e si alzò dallo sgabello, notando di
essersi isolato per
parecchio tempo dal mondo, perdendosi nei ricordi. Ci mise qualche
secondo a
ritrovare l’equilibrio, non appena fu saldo in piedi si
avvicinò al tavolo a
cui era andato a sedersi Cole, il quale lo accolse con un sorriso e lo
presentò
a quelli che sedevano al suo tavolo, suscitando euforia tra i presenti.
***
-Ho visto
che stavi parlando con Mimi!!-
Disse Cole
con fare amichevole mentre i due uscivano dal locale, Matt
annuì e non rispose.
-Vi
conoscevate già? Mimi non da spesso confidenza ai colleghi
di lavoro,
soprattutto se nuovi!-
Matt lo
guardò stupito, pensando che Mimi un tempo fosse molto
socievole, soprattutto
con gli sconosciuti.
-Si, ci
siamo conosciuti da ragazzi..-
-Veramente??-
Chiese Cole
curioso sentendo questa novità, Matt con un mezzo sorriso di
scuse rispose:
-Non so se
Mimi ami che se ne parli.. Quindi chiedi a lei di questa storia..-
Cole, un
po’
spiazzato per la risposta, annuì lasciando cadere il
silenzio tra i due.
Una domanda
frullava nella sua testa: Mimi era sempre stata riservata, ma che
rapporto
poteva aver avuto con quel uomo così gelido?
***
Mimi si
stava guardando allo specchio. Da quanto tempo aveva iniziato ad odiare
l’immagine che vedeva riflessa? Da quanto tempo era rinato
quell’astio che era
stato così difficile far svanire?
Era stanca
di dover sorridere a tutti come se andasse tutto bene, era stanca che
nessuno
cercasse di vedere nella sua anima ma solo il suo aspetto fisico.
Odiava quel
corpo troppo perfetto ora.
Ora che
aveva raggiunto quella perfezione a cui aveva sempre aspirato, aveva
iniziato
ad odiarla.
Aveva voglia
che qualcuno l’amasse per quello che era, che
l’ascoltasse quando farneticava
le sue teorie, che si mettesse a ridere quando commentava il look dei
passanti,
che non ridesse alle sue battute penose, che la prendesse in giro.
Ed era stato
proprio Matt a far tornare quel turbinio di emozioni nel suo cuore,
solo lui
era riuscito in quell’impresa di leggerle nel cuore quando
nessun altro ci
provava.
Le mancava
Matt, le mancava immensamente, ma non era quello il momento di tornare
indietro. Si erano lasciati da tempo, non poteva cadere di nuovo.
Per sfuggire
a quei pensieri si fece una rapida doccia gelida, dopo di che si
vestì velocemente
ed uscì di casa decisa dove andare.
Dopo una
decina di minuti arrivò ai piedi di un alto palazzo,
entrò e si diresse a colpo
sicuro nell’ascensore, selezionando il piano.
Quando le
porte dell’ascensore si aprirono uscì velocemente
e svoltò un paio di volte,
prima di piombare in un ufficio che trovò vuoto.
Capì che la persona che
cercava si era assentata per qualche minuto quando vide il
caffè ancora caldo
appoggiato affianco alla tastiera del computer, allora si sedette sulla
sedia
da ufficio ad aspettare.
La persona
che aspettava arrivò dopo qualche minuto, trovando la
ragazza intenta a
sistemare il cassetto della cancelleria della scrivania.
-Sei sempre
il solito disordinato Izzi.. Insomma come fai a vivere in queste
condizioni?-
Chiese Mimi con
aria scettica, il ragazzo di fronte a lei sorrise divertito e rispose:
-Sempre la
solita perfettina Mimi..!! Che ci fai qui a quest’ora di
notte?-
-Ho bisogno
di parlarti!-
Rispose lei
secca, lui la guardò con sguardo interrogativo e rispose:
-Va bene..
Questa
sera com’è andata?-
Lei lo
fulminò con lo sguardo e il ragazzo capì
immediatamente di aver toccato il
tasto dolente, allora chiese con fare affabile:
-Andiamo a
prendere qualcosa da mangiare al bar di fronte?-
***
Dieci minuti
dopo i due sedevano uno di fronte all’altro.
Mimi si stava
massacrando le mani mentre fissava il caffè fumante davanti
a lei. Izzi le
scostò una ciocca di capelli e gliela passò
dolcemente dietro all’orecchio. La
ragazza alzò lo sguardo e vedendo il sorriso incoraggiante
dell’amico iniziò il
racconto di quella stessa sera.
Il ragazzo
restò in silenzio a guardare Mimi che parlava, ascoltando
attentamente il
racconto. Quando la ragazza finì la guardò con i
suoi occhi grandi ancora da
bambino e chiese semplicemente:
-Perché
se
sei ancora innamorata di lui non glielo dici e non torni con lui?-
Mimi
sussultò e arrossì visibilmente, subito dopo
rispose:
-Non sono
innamorata di lui!!-
Izzi la
guardò severo e rispose serio:
-Mimi se tu
ne sei innamorata perché ti ostini a negarlo?-
Mimi
tornò a
massacrarsi le dita con fare nervoso e a fissare la sua tazza di
caffè, dopo
una decina di secondi rispose:
-Non sono
innamorata di lui, semplicemente sento la mancanza di qualcuno che stia
al mio
fianco, che mi sorregga quando ne sento il bisogno.. Matt per me
è stato un
punto di riferimento fondamentale per anni, probabilmente è
grazie a lui che io
sono quella che sono oggi. Semplicemente il rivederlo ha fatto
rinascere nel
mio cuore troppe emozioni e soprattutto troppi ricordi.-
Izzi la
guardo sorridendo con fare paterno e le disse:
-Pensala
come vuoi. Però ora Matt è tornato e tu devi
decidere come comportarti con lui.
Io non so in questo momento quanto ti farebbe bene la vicinanza di
Matt. È un
ragazzo particolare, che se ama veramente da tutto se stesso. Ma
sapendo quello
che è successo tra voi non so come reagirà a
questo vostro riavvicinamento. Tu
fai quello che ti senti Mimi, ma se lui ti trattasse male non
risponderei delle
mie azioni e tu lo sai.-
Concluse
Izzi guardando gli occhi tremanti della ragazza. Lei gli sorrise e
rispose
piano con un “grazie”, sistemandosi
un’altra ciocca di capelli dietro
l’orecchio.
-Ci
proverò
Izzi, proverò almeno a tornare sua amica.
Concluse
sorseggiando
il caffè per non farlo raffreddare.