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Autore: rospina    28/09/2011    1 recensioni
Luce è la protagonista di questo viaggio in Sardegna che è davvero meravigliosa... peccato che lei abbia tutto il parentado con lesue pecche e i suoi eccessi, dovrà affrontare un matrimonio, zii, nonni e perenti tutti, per fortuna con lei ci sarà il suo amico Paolo, che ha accettato di aiutarla solo per avere vitto e alloggio gratis ...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Si parte! Non vedo l’ora.

Perché io sono fatta così, prima mi demoralizzo al solo pensiero di lasciare la mia casetta, ma poi quando arriva il giorno della partenza mi carico di adrenalina. Le valige sono fatte, ne ho due alquanto giganti, ma chi  se ne frega! Sono in macchina. Giù in Sardegna non ho avvisato nessuno che andrò con un amico, tanto figurati, li c’è sempre spazio da vendere. Per viaggiare ho messo un vestito floreale con sfondo nero, davvero molto carino, dei pants neri e le infradito. Mi guardo nello specchio prima di salutare mamma e papà: sono davvero graziosa, i capelli un po’ mossi mi ricadono sulle spalle e la mia forma in questo periodo non è niente male. La mia mente sa che mi vedo così bella solo perché ho fatto il carico di energia, vorrei sapere domani come mi vedo, ma la cosa non mi importa. Paolo è salito a salutare la mia mamma e lo sento dire:

“Signora, non si preoccupi, andrò pianissimo in macchina!”

Che falso bugiardo! Il suo nome doveva essere Giuda! Mai visto una persona riuscire a mentire così bene! Lui che arriva a duecento kilometri orari  solo dopo pochi metri; beh forse duecento sono un po’ esagerati … beh comunque arriva a tanto!

Do un bacio alla mia mamma, che mi abbraccia come se stessi partendo per la guerra. Le mamme, sarà per questo che sono uniche.

Finalmente in macchina.

“Luce, mi fermo un attimo a salutare Francesca e poi andiamo dritti a Napoli ok?”

Faccio cenno di si. Non che mi importi molto, sto armeggiando vistosamente con il mio nuovo super cellulare hi-tech, non è un ipone, costa troppo per le mie tasche, però è di ultima generazione e soprattutto mi permette di ascoltare la “mia” musica. Oddio non sono una cantante, io canto solo per divertimento, credo di essere anche un po’ stonata, però una volta ho vinto un cono gelato al karaoke! Vorrà pur dire qualcosa! Ho anche creduto che mi avrebbe aperto le porte per Sanremo; dopodiché  ho ridimensionato le mie aspettative, farò solo un duetto con il mio cantante preferito. Mentre traffico con le cuffie, vedo Paolo che bacia Francesca e le chiede:

“Non essere gelosa chiaro?” e mio malgrado mi tocca sentire anche la risposta

“Di quella racchia? Non dirlo neppure per scherzo!” gli da un bacio sulle labbra e lo spedisce via. Sale in macchina con ancora stampato sulla faccia un sorriso ebete e glielo dico:

“Sembri un cretino con quella faccia!” rido di gusto, ma lui non fa piega. resta in silenzio qualche istante poi  guardandomi di sfuggita:

“Senti chi parla! Dovresti vedere la tua faccia in questo momento!”

Ma chi se ne frega della mia faccia, sto fissando con intensità Lorenzo, un ragazzo che mi fa diventare le gambe molli ogni volta che lo vedo, ancora non sono riuscita a capire se siamo amici, cioè non è che sono deficiente, il fatto è che siamo in quella fase di stallo dove nessuno dei due riesce a fare la prima mossa, siamo usciti qualche volta insieme ad altri amici e abbiamo passato la maggior parte del tempo incollati, poi però più nulla, ci si sente ogni tanto su face book, ma basta, non ho neppure il suo numero di cellulare. Mi piacerebbe averlo, ma di scuro non glielo chiedo. Paolo accelera la macchina ma gli intimo di fermarsi, voglio almeno salutarlo prima di andare via. Non scendo perché è proprio Lorenzo che si accosta:

“Allora andiamo in vacanza?” chiede

“Si, vado dai miei nonni …” rispondo timidamente sto per iniziare a dire un fiume di parole ma Paolo si intromette:

“Scusa Lorenzo, se volete parlare la chiami al cellulare m noi abbiamo una nave da prendere!” mette la prima e parte, non aspetta risposta. Mentre la macchina viaggia esplodo:

“Cominciamo bene! Non si fa così, stavo parlando con Lorenzo, e siamo in anticipo sulla nave di quattro ore! Vorrai mica arrivare al porto il giorno prima della partenza”

“l’idea non è male!” risponde lui serafico

mmm… che nervi! Questa sua sicurezza mi manda su tutte le furie e gli grido:

“Comunque ti sei comportato da gran maleducato!”

“Parli di me o di quell’idiota che ti piace tanto?” chiede

Arrossisco del tutto e rispondo, “parlo di te!”

“Strano quello che non ha salutato è lui, poi quella faccia, è da cretino, come fa a piacerti, tu dovresti puntare a qualcosa di più”

“Tipo?”

“Che ne so, non sono mica una ragazza io, poi io ho scelto bene” sorride e ha lo sguardo perso nella strada, o almeno spero che non stia sognando Francesca, altrimenti qui ci ammazziamo!

Quasi come se mi avesse letto nel pensiero fa finta di sbandare, lancio un urlo, e lui ride. Non posso fare a meno di ridere anche io; la sua risata è contagiosa, e ridendo finalmente raggiungiamo il porto.

Ah il porto … amo questo posto! Il profumo del mare che ti si attaccata sulla pelle, poi quel vento che ti scompiglia i capelli, che bello. E poi quelle navi attraccate al molo, maestose e fiere, so che non prenderò una nave da crociera, ma l’emozione è quella che avevo da bambina … cabine pulitissime, anche se piccolo adoro il cinema della nave, poi il ristorante e il bar sempre lucido … e poi quattro o cinque ponti dalla quale poter salutare il porto e portarsi in alto mare … mille pensieri, mi distrae la voce di Paolo che mi chiede:

“Qual è il nome della nostra nave?”

“Aspetta guardo il biglietto –rispondo e poi aggiungo – tu intanto cerca l’imbarco per Cagliari”

È come se frugassi nella borsa infinita di Mary Poppins, ma alla fine lo trovo ed esulto:

“E’ la toscana!”

Alzo lo sguardo.

No!

Non ci posso credere!

Paolo si è fermato proprio di fronte alla nave giusta. Sto per piangere, questa nave non è solo bianca e blu, è anche tanto arancione …

ARANCIONE DALLA RUGGINE! E solo due ponti e mezzi … non so perché ma, ma una strana sensazione di sconforto mi invade. Quando una cosa inizia male finisce peggio, penso. Ma Paolo intuendo i miei pensieri mi consola:

“Su col morale, sapevamo che non era una nave da crociera, e poi magari dentro è favolosa!”

Già potrebbe avere ragione! Aspetterò di vederla dentro prima di etichettare questo viaggio.

Sorrido. Distendo le gambe nell’auto e resto in attesa che ci chiamino per l’imbarco ascoltando musica …

 

   
 
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