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Autore: Julia_Phantomhive    28/09/2011    3 recensioni
Questa è la mia prima fic su questa sezione, quindi siate clementi.
La protagonista sarà Julia Clismatice, è ambientata in Italia nei giorni nostri. E' di nobili origini, e proprio per questo costretta a fidanzarsi con ragazzi nobili che l'ingannano per puri scopi commerciali e così frantumando varie volte il suo cuore.
Stanca di questa storia, chiede aiuto a un demone, l'ex-conte Ciel Phantomhive, sempre affiancato da Sebastian.
Tutti i dettagli della storia li trovate nel primo capitolo: Prologo.
Sperando di aver attirato la vostra attenzione, buona lettura!
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5

Cosa si farebbe per amore? Julia passò gli ultimi 15 anni della sua vita a chiedersi cosa avrebbe mai fatto, per amore. Dopo un susseguirsi di ragazzi, semplici e complicati, furbi e ingenui, belli e brutti, lei non faceva altro che donare il suo cuore, per poi essere spezzato e buttato via come carta straccia. La delusione e la rottura messe insieme le facevano venire la nausea e il disprezzo per tutti i ragazzi; ma non si arrendeva. Pensò sempre positivamente, cioè che il prossimo sarebbe stato quello giusto! No, la ragazza dovette ricredersi alla fine, non ne poteva più...

- Julia, questi sono Clara e Reinald Delice, e questo qui. -
Mi mostrarono un ragazzo semplice, diversamente dai precedenti, questo aveva occhi e capelli castani, risplendeva, era luminoso, e il suo sorriso contagiava tutti i presenti, la sua felicità esplose appena gli strinsi la mano per conoscerlo.
- Sono Vincenzo Delice! - i genitori gli colpirono il gomito - Uhm, IV... Vincenzo Delice IV! Eheh..!
Era imbarazzato di quel numero aggiuntivo al nome, come per me che venivo definita Clismatice e quindi che mi conoscevano tutti. Quei tutti si sbagliarono. Tranne lui, lui era come me, dava poca importanza alla galenteria.
Ero felice.
Lui era talmente gentile, che mi confidava tutto: anche lui aveva rotto ultimamente con una nobile, anche lui era stufo di fidanzarsi continuamente, ma ringraziava il destino per averci fatto incontrare.
Il destino... Il destino non mi è mai stato amico.
Cambiai opinione su di lui, nel senso che migliorò. Ogni giorno mi veniva a trovare nella mia Villa e parlavamo a lungo di tutto. In quel momento avevo 9 anni, certo non ero matura per certe cose come l'amore ma, fui definita da tutti una romanticona. Vincenzo trascorse tutte le giornate con me, anche i genitori passavano giornate con i miei. Forse per lavoro, ma quando finivano, venivano a giocare con noi. Si instaurò tra di noi un qualcosa più dell'amicizia.
E poi quello fu un altro momento in cui i miei mi vollero realmente bene.

- Julia! Ciao Julia! - mi urlava Vincenzo dal finestrino dell'auto quando arrivava in villa. La sua voce squillante mi rimbombava nella mente ed saltavo dalla gioia.

- Vincenzo!! Che bello anche oggi sei venuto! Andiamo a giocare in camera mia?

- Con molto..! Oh... - si bloccò quando i genitori lo guardarono in modo molto deludente. Mi chiesi che era successo, e glielo volli chiedere ma Vincenzo mi anticipò: - Scusa Julia, beh oggi, devo assistere alla riunione dei miei, vuoi venire?

- Lady Julia, - attirò l'attenzione la madre Clara - le consiglierei di rimanere qui, oggi avevamo proposto a nostro figlio di partecipare, ma una lady non le dovrebbe importare certi affari! Vieni con me, cara, chiamiamo vostra madre e andiamo a fare shopping, sei d'accordo piccolina? Mentre Vincenzo e mio marito parlano con il tuo paparino! Su su!

Mi prese in braccio e mi portò lontana da Vincenzo, cosa succedeva? Perchè non poteva giocare con me?
- Mamma, di che parlano papà e il padre di Vincenzo?

- Oh amore, di lavoro. Sai che papà gestisce una ditta vestiaria, vero?

- Sì, mamma! E tu dei cosmetici! Ma i genitori di Vincenzo?

- Oh, Irene, tua figlia è molto interessata nel mondo degli affari, lei sarà un erede perfetta, al contrario di mio figlio che non è nemmeno curioso! - sbuffò fortemente, Vincenzo non è interessato? Eppure mi parlava sempre del lavoro che voleva fare, cioè un stilista, come il padre... - Noi, cara siamo stilisti come tuo padre, e vogliamo fonderci in un'unica ditta, non sarebbe una bella idea? E per suggelare il rapporto, Lady Julia non sarebbe felice di fidanzarsi con il mio Vincenzo?

- Clara, la mia principessina non ha ancora digerito la rottura precedente, credi che sia il caso?! Comunque principessa, tu che ne pensi? Ti piace Vincenzo?

- Molto, mamma! Ma... giocherà ancora con me vero?

- SOLO se gli farai cambiare idea sul lavoro, piccolina! - fece la mamma di Vincenzo, pensai che non sarebbe stato difficile anche perchè anche lui vuole diventare uno stilista!

- Vincenzo! Avete finito di parlare con papà??

Non mi rispose, mi guardò dritto negli occhi e mi baciò.
Mi bisbigliò tremolante: - Resta con me... Resta con me...

- V-Vincenzo... che è successo? - lo abbracciai, che era successo con papà?!

- Tu sarai la mia fidanzata... v-vero? - feci accenno con il capo "Sì" - Bene, grazie. Grazie.

- Vinci, dimmi che è successo?

- Tuo padre non vuole accettare il legame tra le due ditte... ma se tu sei la mia fidanzata, potremmo ancora vederci e io non voglio lasciarti. E forse far cambiare idea anche a tuo padre!

- Ho... ho capito! Sì, sarò la tua fidanzata!

- Grazie Julia!! Ti voglio bene...

- Anch'io te ne voglio - Vincenzo te ne voglio tantissimo, spero che non ci lasceremo mai, ma i guai erano appena iniziati.


Vincenzo e i suoi se ne andarono, e io parlai con il mio papà, era strano che non avesse accettato, lui è sempre stato gentile, che sarà realmente successo? Io ho fiducia in lui, come adesso ne ho in Vinci, ooohh che guaio!
- Papino?

- Oh principessa, dimmi tutto! - era sorridente, il mio papà mi faceva felicissima quando lo vedevo. Mi portò sulle ginocchia e mi diede un bacio sulla fronte.

- Perchè non hai voluto legare con i Delice?

- Principessa, non che non voglia ma in realtà sono loro che non accettano perchè credono che li oscuriremo soltanto... tesoro, mi dispiace ma ho la sensazione che non vedrai per molto tempo Vincenzo... -

Perchè? Cosa, un attimo papino dice che sono stati loro a rifiutare ma Vinci mi aveva detto il contrario! A... A CHI DEVO CREDERE?!

- Papà non dirmi le bugie, sei stato tu a non accettare!!

Mio padre mi fece scendere dalle sue gambe e mi disse di non fare i capricci, ma io... non li stavo facendo, chiedevo solo una informazione, perchè? Non capivo più nulla...

Nei giorni seguenti, non si fece più vivo Vincenzo quando un sabato venì sua madre che ebbe una discussione accesa con la mia, io le
spiai da dietro la porta:

- Irene! Tua figlia ha influenzato il mio! Ora non vuole nemmeno sentire parlare di lavoro! Non verremo mai più qui! Per fortuna che sono venuta solo io! Reinald è occupato, ma non sono sicura che abbiamo fatto benissimo a non legare con voi! Sapevamo fin dall'inizio che puntavate alla nostra fama!!

- Ma cosa dici? Clara sei uscita di senno? Prendi una tazza di thè e parliamone con calma!

Già, a differenza di mia madre, la mamma di Vincenzo sbraitò come un orso...

- Senti, Irene, mi sono stufata! Vincezo comunque vuole sposare tua figlia e verremo qui solo per il loro amore!

- Ma che bella notizia!

- Ma niente di più!

Però il mio nascondiglio fu scoperto quando papà, aprì la porta e intervenì:
- Tesoro, non voglio che Julia sposi Vincenzo.

- Ronaldo! Ma cosa dici?! Irene tu pensi che i nostri bambini stiano bene insieme vero?! - fece quasi insistente la mamma di Vinci.

- Caro, perchè disdire?

Mio padre la guardò e con uno sguardo, la mamma capì tutto. Non avevo mai assistito una scena così; papà aveva gentilmente pregato di uscire dalla villa, e la mamma di Vincenzo acconsentì offesa.
Quel pomeriggio stesso vennero un sacco di uomini in nero che proteggevano cinque persone. Tre di queste erano i genitori e Vincenzo stesso, le altre due invece tenenvano le mani di lui strette; erano più grandi e belle e sembravano gemelle ma non assomigliavano per niente a Vincenzo.
Guardai il tutto dalla finestra, entrarono e i miei genitori mi consigliarono di restare in camera mia, ma non resistevo così rimasi ad origliare; iniziò il padre di Vincenzo:
- Signori Clismatice, non l'avete conosciute prima, ma queste sono le due sorelle maggiori di Vincenzo, sono delle top model, Clarissa e Rea comunque, siamo qui perchè mia moglie mi ha riferito che volete annullare tutto. E' la verità? - il suo tono fu pungente.

- Sì, non voglio che usiate mia figlia per raggiungere i vostri scopi! - urlò papà, come? Mi hanno, o meglio, mi ha usata Vincenzo?

- Ma che dice! Vincenzo non farebbe mai una cosa simile! - intervenì Clarissa e poi continuò Rea - Già diglielo Vincenzo! Il nostro fratellino è il bambino più buono e gentile della terra!
Vincenzo rimase in silenzio, si morse il labbro e questo significava che... ma poi parlò: - Mi dispiace.

- Lo sapevo, Irene hai visto, Vincenzo è talmente sincero che ci ha detto la verità. Reinald come hai potuto usare Vincenzo per ingannare Julia, eh? Con che coragg- entrai e interruppi tutto: - BASTA! -.
Già, basta... basta bugie e inganni. B A S T A.


- Julia? Ehi Julia! Sveglia!

- Signorino, forse Lady Julia si sente male? Ha una brutta cera...

Julia aprì gli occhi e vide Ciel sopra al suo letto che le teneva la mano forte mentre Sebastian che vedeva il termometro, il ragazzo si avvicinò al viso della ragazza, lei ansimava affanosamente e Sebastian disse:
- Lady Julia, non sta molto bene, ha 39,5 è molto alta...

- Silenzio Sebastian! Porta del latte caldo...!

Il maggiordomo si ritirò e Ciel rimase accanto alla ragazza, sopra al letto:
- Julia, come hai fatto a prendere la febbre?

- Non ne ho idea, ho avuto anche un incubo... - disse ancora ansimando e portandosi la mano sulla fronte per constatare realmente che avesse la febbre.

- Incubo?

- Bah, diciamo più un ricordo del passato, su un altro ex...

- Vuoi che me ne occupi? - chiese solenne.

- No, rimani accanto a me... per oggi. Però... prima avverti i miei che sto male, oggi non me la sento di andare a scuola... - Julia lo fissò così intensamente che Ciel ebbe l'isitinto di sorridere.
"Fragile e indifesa. Diversa dalla Julia del funerale."

- Sì, mia Lady. -

Le baciò la mano, e quando Sebastian ritornò con il latte caldo, ordinò di fare ciò che Julia desiderava, poi però Ciel chiese un'altra cosa: - Il nome di lui?

- Ti sembra il caso? Mi sento male, e non voglio stare peggio.

- Tanto un giorno me lo dirai perchè non adesso?

Julia lo fissò, si era cambiato e indossò una maglietta bianca e dei pantaloncini corti beige, e portò come al solito la benda, ma fu ancora spettinato, la ragazza rise e si portò a sedersi, lo fece girare e con la spazzola sul comodino iniziò a pettinarlo.

- Sei un quindicenne spettinato! Mpff... ahah...

- Il nome, Julia... - domandò deciso e infastidito dal gesto della ragazza.

- E va bene, non insistere, Vincenzo.

- Ehi Sebastian vieni qui! - urlò il ragazzo dalla stanza di Julia. Il mero maggiordomo giunse e affermò:

- I vostri genitori sono stati informati, Lady Julia. - si inchinò e rise sotto i baffi anche lui per la visione di Julia che pettinò Ciel, ma continuò senza farsi scoprire - E... signorino, cosa desidera?

- Vincenzo. - Sebastian lo guardò con aria interrogativa - Dimmi che informazioni abbiamo su di lui.

- Lady Julia, ebbe tre fidanzati con il nome di Vincenzo: Vincenzo Felipe Andromeca, Vincenzo Delice IV e Vincenzo Beppe Tarontine. Perchè, signorino?

- Julia sta male per un incubo su di uno di essi.

Sebastian fu più confuso che mai, ma fu anche compiaciuto che Ciel era così accanto all'anima prescelta. Lei rimase in silenzio e Ciel provò a convincerla: - Quali dei tre?

- Scava nella mia mente. - Julia sfidò il ragazzo, che certo non si tirò indietro.

- Potrei farti del male, lo sai? -

Chiuse gli occhi, ansimò sempre più, Ciel le pulì il viso con una pezza umida e Julia rispose ridendo: - L'importante che tu non mi lascierai mai.

- Come desideri. Allora il gioco ha inizio..!

Nota d'Autrice:

Hello minna! Ho scritto questo capitolo mentre stavo realmente male, quindi spero che vi sia piaciuto!
Allora, credo che sia chiaro, beh in effetti, la parte in corsivo è un flashback, o meglio "un sogno" di Julia, voi pensate che esprime abbastanza dolore prima che Ciel e Sebastian la svegliassero? Spero di sì, perchè nel prossimo capitolo questa piccola sfida sarà interessante! Ve lo dico perchè sto facendo la stesura del 6° capitolo! Quindi come ultima cosa, ringrazio sempre tutti coloro che leggono, che mi seguono e che recensicono! Tutti mi fate felicità!
Bye and kiss
Julia28

ota d'Autrice 

  
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