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Autore: Lady Warrior    28/09/2011    2 recensioni
Katherine era una bambina normale. Viveva con la sua famiglia, sino a che lui, Will-occhi-di-ghiaccio, il capo dei vampiri, non la morse. Da quel giorno la sua vita cambiò. Costretta bad ubbidirgli, deve ora abitare coi vampiri e arrendersi all'idea di essere una di loro. Ma perchè hanno morso proprio lei quel giorno? Per fare un dispetto ai suoi genitori, dei cacciatori di vampiri? E sarà vero ciò che dice Will, che lei è la loro massima risorsa?
Il tempo scorre, e lei riuscirà a vedere Will, ma succederà una cosa che stravolgerà la sua già burrascosa relazione con Josh, un altro vampiro. Ma un'altra sorpresa sconvolgerà la sua vita. E questa volta dovrà fare una scelta che le cambierà decisamente la vita.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando Will arrivò mi raccontò tutto. Lo abbracciai. – Will non la uccidere. È la mia migliore amica. La tua migliore amica- gli disse.
-    Ci penserò- rispose.
Sapevo che non ci avrebbe pensato. Sapevo quale sarebbe stata la sua decisione. L’aveva già presa, è che voleva stare da solo.
Lo lasciai e uscii. Volevo andare a trovare Liz, dirgli che le volevo bene, che ero sua amica e l’avrei aiutata.
Volevo dirle molte cose, ma prima di recarmi all’ascensore, incontrai Marius.
-    Cos’è accaduto?- mi chiese.
Gli raccontai velocemente e nervosamente tutto.
-    È terribile!- esclamò lui.
Feci per salire sull’ascensore, ma mi bloccò.
-    Liz è innocente. Lo so.
-    Anche io lo so. spero che Will ritorni in sé.
-    È impulsivo. Da’ ascolto all’istinto, perciò ha bisogno di una persona riflessiva che gli stia accanto. Secondo me, anziché andare da Liz, che ha vicino Lotharius e ben presto anche me, dovresti recarti da Will e convincerlo di più- mi consigliò.
-    Vacci tu. Lo consiglierai meglio- risposi. Quella frase mi era parsa sospetta, come la sua apparizione. Mi aveva fatto perdere una decina di minuti. Senza contare che era nervoso.
-    No, meglio tu
-    Senti, io devo andare.
-    Magari Liz vuole starsene da sola-
-    No, Marius, no. Devo andare. – risposi, mi liberai dalla sua stretta e scesi giù con l’ascensore.
Fu quando bussai che appurai che l’apparizione di Marius era davvero sospetta.
Non mi aprì nessuno.
Presi la maniglia. La porta si aprì.
Non era chiusa a chiave.
Ma quello che mi lasciò di stucco fu quello che trovai all’interno, ossia niente.
C’era il letto, l’armadio, tutto come sempre. Ma i cassetti erano quasi vuoti. Se ne era andata con Lotharius.
Era un sospetto, ma ben presto divenne realtà. C’era un biglietto, sul tavolo. Era indirizzata a me.

Cara Katherine,
ti sono molto grata per essermi stata amica per tutto questo tempo. Davvero. Mi è dispiaciuto lasciarti da sola con quel mostro. Avrei voluto chiamarti, avvisarti, ma Lotharius me l’ha impedito. Ha detto che avresti potuto avvisare Will, che ci avresti trattenuto … perciò ho scritto questa lettera quando lui non vedeva.
Ti prego, non cercarmi. Non dire nulla a Will, fa che lo scopra da solo. Mi fido di te, sei mia amica. Sei la mia migliore amica. Non mi dimenticherò mai di te, e spero tu faccia lo stesso con me. Mi spiace, perdonami. Ma sono obbligata. La fuga potrebbe parere quella di una colpevole, ma io sono scappata per paura. Paura di morire, di perdere Lotharius. Will a volte non ragiona. Non ho voluto rischiare. O meglio, non lo ha voluto Loth.  E so che fuggendo ho peggiorato le cose: ai fuggitiva spetta la morte per legge. Specialmente a quelli accusati di reati. Ma non potevo restare qui.
Addio per sempre.
Ti voglio bene
Liz


Strinsi quella lettera e iniziai a piangere. Liz.
La mia amica. Dovevo fermarla. Non avrei detto niente a Will, ma dovevo fermarla.



Liz si voltò un’ultima volta verso il grattacielo che era stata la sua casa. Le doleva lasciarla. Voleva portare con sé anche Katherine, portarla via da quel mostro. Ma Lotharius non aveva voluto. Avrebbe procurato loro solo guai. Ed era vero.
-    Amore, vieni- disse Lotharius, nervoso, stringendole la mano.
Liz lo guardò. Quanto la amava. La amava a tal punto di abbandonare quello che era stato finora il senso della sua vita, il suo lavoro, la sua passione. Abbandonava gli amici, la casa, la sua sicurezza per lei. Per lei, che poi avrebbero potuto litigare e lasciarsi.
Liz strinse la mano di Lotharius. Le dava sicurezza, quella mano grande e ruvida. Si erano fidanzati che non era nemmeno un giorno e già dovevano superare una prova.
-    Amore, andiamo. Marius non può intrattenere chi ci viene a cercare ancora per molto- disse Lotharius.
Liz annuì, e lo seguì, appesantita dallo zaino. Avevano riempito gli zaini di vestiti, soldi, tutto ciò che occorreva loro.
Corsero tra le strade della città, sperando di non incontrare guai.
Lotharius stava tremando, Liz lo sentiva. La sua mano era tutta un fremito. Aveva paura ed era in tensione.
-    Dove andiamo?- chiese Liz.
-    Non lo so. lontano da qui, comunque- rispose Lotharius.
Dopo mezzora furono alla stazione.
Presero il primo treno. Portava a un paese a qualche chilometro da lì. Andarono in uno scompartimento vuoto. Era giorno. Li avevano visti in tanti.
Lotharius guardò Liz. Aveva la pelle leggermente bruciata da una parte.
-    Fra poco dovremo prendere un po’ della pozione- constatò Lotharius.
-    Come faremo quando non l’avremo più?- chiese Liz, spaventata. Si era abituata alla luce del giorno.
-    Usciremo di notte, come è nostra natura fare. Oppure potrei cercare di fare la pozione. Avevo letto la formula e un po’ me la ricordo- ipotizzò Lotharius.
Liz appoggiò la testa sulla sua spalla.
-    Sono stanca- disse.
Lotharius le accarezzò il capo, ed ella si assopì.



Will aveva deciso. Uscì dal suo alloggio, e vide Marius.
-    Will … - lo salutò.
-    Katherine mi ha raccontato. Liz è innocente, Will.
-    Lo so. chiederò al consiglio.
-    Al consiglio? Ma quelli la ammazzeranno!- esclamò Marius.
-    Hai ragione. Ora vado giù e le dico che ha ragione. Nessuno saprà nulla. A parte Roderick, che spero non mi metta i bastoni tra le ruote come sempre.
Marius lo guardò. Cavolo. Era meglio se Liz restava.
Will scese. Bussò all’alloggio di Liz. Era chiuso a chiave.
-    Liz, apri, ti prego. Perdonami, lo so che sei innocente- disse, ma non ricevette risposta.
Will pensò fosse troppo triste per aprire. Magari Kathe l’avrebbe convinta. Cercò la sua ragazza, ma non la trovò.
“Oggi spariscono tutti qua” pensò, ma gli si gelò il sangue.
Spariti.
E se fosse fuggita?
Doveva chiedere a Lotharius, sì. Lui sapeva dove era. E se non glielo avesse detto, lo avrebbe messo alle strette.



Corsi per le strade della città urlando il nome di Liz. Non c’era. Non rispondeva. Dovevo trovarla prima che Will scoprisse che era fuggita. Avevo chiuso la sua porta a chiave, che avevo trovato in un cassetto, per far pensare a Will che Liz fosse troppo disperata per aprirgli, nel caso egli avesse voluto entrare.
Imboccai le strade.
Chiesi a tutti se la avevano vista, ma nessuno rispose affermativamente. Il panico mi attanagliò. Non volevo stare senza di lei. Senza della mia amica.
-    LIZ!- urlai.
Dove poteva essere finita? Di certo non in città. L’avremmo trovata presto.
Mi recai alla stazione. Un uomo in giacca e cravatta stava scendendo dal treno. Lo fermai.
-    Ha visto per caso una ragazza bionda con …-
-    Accompagnata da un uomo?- chiese.
-    Sì!
-    È andata verso la campagna, perché?
Non lo ringraziai nemmeno, tanto ero preoccupata e salii sul primo treno che partiva per quella direzione.
Arrivai in campagna molto presto.
Iniziai a correre fra i prati verdi. Abitavo lì, una volta. Ma non notai la mia vecchia casa.
Dopo due ore di ricerche trovai un casolare abbandonato. Spiai dalle finestre quasi rotte.



Liz abbracciò Lotharius forte.
-    Riusciremo ad andarcene, vero?
-    Sì, tesoro. E quello non ci troverà mai. Vivremo insieme, ci sposeremo. Avremo dei figli e staremo in pace.
-    Per sempre.
-    Per sempre, sì.
Liz lo guardò e lo baciò appassionatamente. Il suo Lotharius. Cosa non avrebbe fatto per lei ….


Li guardai abbracciarsi. Si amavano. Come io e Will ci amavamo. Sospirai. Non sapevo cosa fare. Una parte di me diceva di lasciarli andare. Volevo bene a Liz, e se si vuol bene a una persona bisogna lasciarla andare se la necessità lo richiede, anche se noi non volessimo.
L’altra parte suggeriva, invece, di irrompere nel casolare e dir loro di ritornare indietro, che Will non avrebbe fatto loro del male.
Di obbligarli.
Decisi una mediazione.
Entrai in silenzio. Udii Liz lanciare un gridolino e Lotharius alzarsi, impugnando la pistola.
Liz gli disse di abbassare l’arma, e lui lo fece, ma con un po’ d’esitazione.
-    Liz, Lotharius- dissi – ascoltatemi. Non voglio obbligarvi a seguirmi. Se non vorrete non lo farete. E Will non saprà nulla. Gli dirò che siete morti, che siete scappati lontano, o cose simili. Ma ascoltatemi. Will ha detto che non vi farà del male. In verità non me lo ha esplicitamente detto, l’ho letto nei suoi occhi. Lo conosco bene. Come tu conosci Lotharius, Liz. Sai già come agirebbe nelle situazioni, prima che lo faccia. Will non vi farà del male. Il consiglio non sarà d’accordo, è vero. Ma siamo amici, siamo uniti. L’amicizia è unione, nel bene e nel male. Tu mi hai aiutato, Liz. E molto. Avevo molti problemi e tu sei riuscita a risolverli. Senza di te non sarei qui, senza di te non sarei felice. Senza di te non conoscerei la vera amicizia. E io voglio aiutarti, perché quando due persone sono amiche, risolvono insieme i problemi. E così vorrei facessimo noi. Seguimi, andremo alla base, dirò a Will che eravate a fare una girata. Il consiglio dirà cosa ne pensa. Se è d’accordo con Will, bene. Altrimenti ci penseremo. Vi aiuteremo a scappare, a costo della vita. Tu hai aiutato molto Will, Lotharius, hai rischiato di morire per lui. Ed è ora che Will ricambi il favore. E anche io, perché tu hai salvato la vita anche a me. Ricambieremo il favore. Seguitemi. Vi prego, fatelo. E se non lo farete ricordatevi che io vi vorrò sempre bene, e se per caso avrete bisogno di me, ci sarò sempre-
Non so da dove vennero quelle parole. Liz mi stava ascoltando a bocca aperta.
-    Questo è ciò che dici tu- disse Lotharius – vattene. Tanto abbiamo già deciso-
Sospirai. Guardai Liz e le sorrisi.
Mi voltai e ritornai a casa.
Quando Will mi vide mi chiese dov’ero finita, dov’erano Liz e Lotharius.
-    Sono scappati. Andati lontano, nessuno li ha più rivisti- mentii.
Liz sbatté un pugno sul tavolo, mormorando un “incoscienti”.
Forse aveva ragione. Forse lo erano. O forse no.
   
 
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