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Autore: David19494    29/09/2011    3 recensioni
Ehilà! Cari lettori, che dire... semplicemente, questa è la mia prima ff.
Ranma & Co. - Vent'anni dopo!
+++STORIA RIPRESA DOPO 18 MESI (titolo vecchio: "In a Hypothetical Future...")+++
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Bene! Rieccoci qui, amici :D
Siamo giunti al ventesimo capitolo di Wi20YL... spero vi piaccia! Ah, chiedo ancora una volta il vostro perdono... a causa del mio ‘benedetto’ liceo classico ho fatto davvero tardi stavolta! ^^’’
Time to read xD
 
 
 
CAPITOLO 20 - Losing Control
 
 
 
Dall’arrivo di Plum al Dojo passò poco più di un mese.
Ranko aveva da subito scacciato le sue perplessità ed era ripartita più sicura di prima. La Neo Guida di Jusenkyo era quindi ritornata in Cina portando i saluti dei Saotome al padre.
Per quanto riguarda Yamato, la situazione fra lui e Kyoko era peggiorata con l’arrivo dei gemelli Aida: Shinichi, col passare dei giorni, era diventato un buon amico per Kyoko e di questo lui era più che soddisfatto poiché poteva rappresentare un buon punto di partenza; Sakura, dal canto suo, si era avvicinata di giorno in giorno sempre più a Yamato, il quale non faceva nulla per scrollarsela di dosso.
Possiamo dire che, tra tutti i ragazzi della seconda generazione, i più allegri erano Masahiko e Lan-yu, i quali, dopo il primo bacio, avevano fatto ormai coppia fissa. In più, sia Mousse che Ryoga erano rimasti piacevolmente stupiti della relazione dei figli ed avevano dato quindi il loro più sincero benestare.
Ken, invece, cercava ogni giorno di sconfiggere Sakura in duello per chiederle poi di uscire con lui: ma, purtroppo per il povero Kuno, tutti i suoi tentativi andarono in fumo.
Yamato e Shinichi in quella quarantina di giorni non avevano ancora avuto il piacere di battersi ma, loro ne erano sicuri, il momento sarebbe arrivato a tempo debito, visto che ci voleva poco per farli litigare.
 
Si arrivò quindi alla settimana di Halloween, il cui giorno, come gli stessi gemelli Aida avevano affermato, combaciava con il loro diciassettesimo compleanno.
I due ragazzi avevano organizzato una festa in maschera nella loro palestra di arti marziali ed avevano invitato tutta la loro classe, anche perché ormai erano diventati degli studenti abbastanza popolari.
 
 
La mattina della festa...
 
“AUGURI!” fu l’esclamazione generale dei compagni di classe rivolta ai gemelli appena entrati in aula.
 
“Grazie, amici! Spero che stasera ci siate tutti. Potete portare il fidanzato o la fidanzata, per chi è impegnato! Ci saranno infatti anche dei balli di coppia. L’appuntamento è davanti al portone di casa nostra alle 20” esordì Shinichi, col sorriso sulle labbra, consegnando ad ognuno delle mappe che li avrebbero aiutati a raggiungere il Dojo Aida.
 
“Come posso mancare al compleanno della dolce Sakura!” esclamò Ken, alzando la sua spada di legno.
 
“Ovviamente verrai anche tu, tesoruccio!” raccomandò Sakura a Yamato, appena avvicinatasi al suo banco.
 
“Non chiamarmi così... e poi non ne avrei voglia” fu la risposta seccata del moro, che aveva l’espressione indifferente e la testa da tutt’altra parte.
 
“Dai, ti garantisco che non te ne pentirai mai! Inoltre saranno invitate anche le tue sorelle e quelle di Ken e Masahiko”
 
“D-dici sul serio??” esclamò lui, stupito. *Ciò significa che ci sarà anche Kyoko... è una buona occasione per mettere le cose in chiaro una volta per tutte!* “Va bene, ci sarò” concluse a voce.
 
“Ehi Aida, quindi posso portare anche la mia ragazza?” chiese Masahiko a Shinichi, che gli si era appostato di fronte. Ormai il ragazzo con la bandana rossonera non si imbarazzava più con la sua nuova fidanzata.
 
“Parli della cinesina? No problem!” rispose all’Hibiki, facendogli l’occhiolino.
 
L’entrata in classe del professore interruppe le conversazioni in atto tra gli studenti e diede inizio alle lezioni.
 
 
Alla fine della giornata scolastica, Shinichi raggiunse Kyoko, la quale si trovava davanti al cancello con Kurumi e Yukari.
 
“Salve ragazze, stasera alle 20 siete invitate alla nostra festa! Mi raccomando, siate puntuali” esordì lui.
 
“Io vengo, ci divertiremo un mondo!” esclamò Kurumi entusiasta.
 
“Per me va bene!” rispose Yukari.
 
“Ah Kurumi, può venire anche Ranko col fidanzato, se vuole” sostenne il ragazzo di Osaka.
 
“Ma certo che verranno! Keisuke potrà fare il DJ, è bravissimo!” rispose la giovane Saotome.
 
“Davvero? Ne stavo cercando uno disperatamente!” disse lui, che poi si fermò a fissare la ragazza di cui si era innamorato.
 
“E tu, Kyoko? Non dirmi che non verrai” le domandò, guardandola negli occhi.
 
“Beh, non saprei... ma sì, ci sto!” la ragazza si era decisa ad andare alla festa per poter chiarire con Yamato.
 
“Perfetto! Io vado, a stasera” si congedò il ragazzo, seguito poi dalla gemella.
 
 
_CASA AIDA, ore 19.15_
 
“Ehi Shin, dammi una mano!” Sakura si trovava nella palestra ed insieme al fratello stava preparando il materiale per la festa con gli addobbi tipici di Halloween.
Ma lui era da tutt’altra parte con la testa.
 
*Ho deciso! Stasera confesserò a Kyoko i miei sentimenti* pensava il ragazzo dai luccicanti occhi azzurro cielo, ignorando la richiesta della sorella.
 
“Ma dico, sei diventato sordo? Sto parlando con te, SHINICHI AIDA!” urlò Sakura, destando finalmente il gemello dai suoi pensieri.
 
“Eh? Che cosa vuoi?” chiese lui, che non aveva ascoltato la sua domanda.
 
“Aiutami a portare questa al centro del parquet!” esclamò lei, mentre sorreggeva a mala pena una pesantissima zucca arancione.
 
Il ragazzo la aiutò quindi a trasportare il grosso frutto e mentre faceva ciò disse:
 
“Stasera io sarò il Conte Dracula. Tu?”
 
“Mi vestirò semplicemente in nero e con la maschera che mi ha spedito la mamma da Beverly Hills” rispose lei, prima di mettere giù la zucca. *Stupirò Yamato, ne vedremo delle belle!*
 
“Ragazzi, io vado. Torno alle 23. Mi raccomando, non distruggetemi la palestra altrimenti la pagherete cara!” li avvertì il signor Aida, in procinto di uscire per andare ad un’assemblea presso il centro nella quale partecipavano i migliori maestri di arti marziali di Tokyo, tra i quali vi era lo stesso Ranma.
 
Ciò significava una sola cosa: i gemelli per quella sera avevano la palestra tutta per loro.
 
"Ricevuto!" esclamarono all'unisono, come due soldati.

 
Verso le 20, come da copione, cominciarono ad arrivare i primi ospiti. Le femmine erano vestite di nero e i maschi da personaggi del terrore. Furono subito fatti accomodare in palestra.
 
“Ma quanto ci mettono Yamato e gli altri?” si domandò Sakura, che si trovava davanti al portone di casa insieme al fratello.
 
“Non li vedi? Stanno arrivando” le fece notare Shinichi, con espressione indifferente, mentre indicava sei ragazzi in fondo alla strada dirigersi verso di loro.
Vi erano infatti Yamato, Kurumi, Ranko, Keisuke con il materiale da Disc Jockey in spalla, Ken e Yukari.
 
“Tesoruccio, anche conciato così sei bellissimo!” esclamò Sakura buttandosi al collo del povero Saotome.
 
“Ehi, così mi strozzi, fermati!” le intimò il moro, il quale si liberò a mala pena della ragazza.
 
Yamato, casualmente come Shinichi, era vestito da Conte Dracula: portava ancora in mano, per farsi riconoscere, una maschera scura che lasciava spazio solo agli occhi, il viso era completamente velato di bianco, le labbra col rossetto di un rosso acceso e aveva finti denti canini.
Ranko, Kurumi e Yukari erano vestite di nero e ognuna portava una maschera dello stesso colore che le rendeva irriconoscibili per i conoscenti ma non per gli amici.
 
“Mio delicato fiore di ciliegio, ammira la raffinatezza del Samurai Nero!” esclamò Ken con la classica voce da poeta, sguainando la sua spada di legno dalla fodera, rivolto a Sakura.
Egli indossava l’armatura tipica dei samurai con la sola eccezione che era interamente nera.
 
La Aida si limitò a girare la testa dalla parte opposta, non gradendo l’aspetto del giovane Kuno.
 
“Salve Saotome, vedo che hai avuto la mia stessa idea” gli fece notare Shinichi, con ironia.
 
“Buonasera Aida, per tua norma e regola io ad Halloween mi sono sempre vestito da Dracula... quindi non credere che ti abbia copiato!” sottolineò Yamato, con tono di sfida.
 
“Oh, certo che no!” finì il nippo-americano, con lo stesso tono del rivale.
 
“Bene amici, adesso vi accompagno in palestra dove, se volete, potrete anche iniziare a servirvi con il buffet! Seguitemi” fece Sakura, indicando con la mano l’entrata della palestra alla loro sinistra.
 
*Come vorrei ci fosse anche lui qui...* pensò Kurumi, a capo chino, mentre camminava verso il dojo.
 
“Ehi sorellina, non eri entusiasta? Che c’è?” chiese Ranko, dopo aver notato l’espressione triste della minore.
 
“Vorrei che anche Kaito fosse qui... senza di lui non credo di potermi divertire alla grande” rispose lei.
 
“Ma dai, non ci pensare. Stasera dovrai avere pensieri soltanto sulla festa!” cercò di rassicurarla, mettendole una mano sulla spalla.
 
“Ci proverò” concluse la ragazza col caschetto, accennando un sorriso di gratitudine.
 
 
Shinichi era rimasto da solo davanti al portone per aspettare gli ultimi ospiti. Dopo cinque minuti intravide alla sua destra tre figure che si avvicinavano a lui: erano Kyoko, Masahiko e Lan-yu.
Il ragazzo aveva sostituito la sua inseparabile bandana rossonera con una interamente nera. Portava in testa delle piccole orecchie finte da felino, delle lentine a contatto di colore giallo, denti fasulli appuntiti, due paia di baffi lunghi e la punta del naso velata di nero. Indossava un mantello scuro che lo copriva fino alle scarpe.
 
“Salve Aida, hai di fronte l’Uomo Pantera” esordì Masahiko, con fare sicuro di sé.
 
“Ni-hao!” salutò Lan-yu. Indossava una maschera verde scura, una tenuta cinese nera con merletti sulle maniche dello stesso colore della maschera e le scarpette nere.
 
Quando però Shinichi vide Kyoko, tutto perse di importanza.
Il suo era un vestito che le arrivava fino alle ginocchia e con la scollatura a V, si intravedevano le calze scure e portava ai piedi scarpe semiaperte. Indossava inoltre degli orecchini a ciondolo ben visibili nonostante i lunghi capelli castani lasciati liberi di cadere sulle spalle. Immancabile, ovviamente, la maschera nera.
 
“Wow Kyoko, non ho parole” il ragazzo di Osaka la stava letteralmente mangiando con lo sguardo.
 
“Ti ringrazio!” rispose lei, sorridendo.
 
“Beh, allora andiamo!” concluse Shinichi scortando gli ultimi arrivati nella palestra.
 
 
Appena entrati, notarono che le luci erano spente ed era accesa solo la disco ball, che girava a ritmo di musica sul soffitto.
L’audio da discoteca era altissimo e Keisuke sembrava gestire con autorevolezza le danze dal piccolo palco in legno sul quale aveva posto la sua attrezzatura.
 
“Che atmosfela! È da molto tempo che non andavo in discoteca! Buttiamoci nella mischia, ailen!” esclamò Lan-yu, trascinando con sé il fidanzato per poi entrare nella folla.
 
“Siamo rimasti soli, perché non vieni a ballare con me?” la domanda di Shinichi sorprese Kyoko, che in quel momento voleva solo chiarire con Yamato.
 
*Ma dov’è?* pensò, prima di accettare, anche se a malincuore, la richiesta di Aida.
 
 
*Possibile che non sia venuta?* si disse Yamato tra sé, mentre era stretto a Sakura durante il primo di una serie di balli lenti.
 
“Cos’hai, tesoruccio?” gli chiese la ragazza dai capelli violacei, inarcando le sopracciglia.
 
“Senti Sakura, potresti indicarmi la strada per il bagno?” era una scusa per allontanarsi da lì e cercare Kyoko.
 
“Oh, sicuro. Appena entrato in casa, in fondo a destra nel corridoio” rispose lei, indicando l’uscita.
 
Il moro, facendosi largo tra la folla, cercò con lo sguardo la giovane Hibiki, non riuscendo però a trovarla.
Ma, arrivato quasi all’uscita, scorse Shinichi abbracciato ad una ragazza della quale però non poteva vedere il volto, visto che era completamente coperto dal giovane Aida.
 
Ma il sangue gli si gelò nelle vene quando riuscì a scorgere il viso mascherato della partner di Shinichi: era proprio lei.
 
*Non è possibile...* urlò a se stesso, cercando di autoconvincersi che quella che vedeva di fronte non fosse Kyoko Hibiki. Ma era evidente il contrario, infatti l'aveva riconosciuta nonostante stesse indossando la maschera.
 
Uscì di corsa dalla palestra e si rifugiò dietro un tronco di un albero.
 
*Non piangerò mai... io odio piangere! Papà mi ha insegnato a non farlo* chiuse gli occhi, la sua espressione era talmente rabbiosa da farlo tremare a denti stretti.
 

Shinichi aveva visto il rivale fissare Kyoko sconcertato e uscire poi dalla palestra.
 
*È ora di farla finita con questa storia. Kyoko ormai è mia* pensò, prima di congedarsi gentilmente dall’Hibiki e di uscire fuori.
 
 
“Saotome, esci di lì. Ti ho visto prima mentre uscivi” Shinichi lo fece sobbalzare.
 
Per Yamato quella era sicuramente l’ultima persona con cui avrebbe voluto interagire in quel momento.
O forse no? Forse aveva trovato l’occasione giusta per sfogare tutta la sua rabbia proprio sull’artefice delle sue sofferenze.
 
“Che cavolo vuoi da me?” cominciò a chiedergli con freddezza, uscendo dal suo nascondiglio per fronteggiarlo.
 
“Voglio che tu ti dimentichi di Kyoko. Lei è mia” le parole di Shinichi lo fecero scoppiare.
 
Quel Lei è mia gli rimbombava continuamente in testa.

E fu allora che lo perse.

Fu la prima volta in cui Yamato Saotome perse il lume della ragione.
 
Si avventò come un kamikaze sull’Aida con velocità fulminea, non curandosi del mantello che gli impediva di muoversi liberamente.
 
“SHINICHI AIDA SEI FINITO!” urlò a squarciagola, direzionando un pugno micidiale all’altezza della mandibola del rivale...
 
 
 
TO BE CONTINUED
 
 
 
Andrà a segno l’attacco di Saotome? Come andrà a finire la vicenda?
Queste sono due delle domande alle quali risponderò nel prossimo aggiornamento ;)
Ci si sente!
David
  
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