Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |      
Autore: The Vampire In Love    29/09/2011    0 recensioni
Jenna è una normale studentessa del paese di Adak in Alaska ma un giorno arriva un nuovo studente di nome Eric Falken , che li cambierà la vita, facendole scoprire un mondo che non aveva mai visto infestato da creature - che fino a ora pensava che fossero - mitologiche.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Accidenti! Ho fatto tardi! Sono le 8.00, mi vesto prendendo i primi vestiti che vedo e scendo le scale così velocemente che se fossi inciampata mi sarei spappolata per terra. Scendo in cucina ma non c'è nessuno, mia madre deve essere già andata a lavoro, fa l'infermiera si chiama Miriam, non conosco mio padre e morto quando avevo 2 anni, in una sparatoria, faceva il poliziotto. Merda è tardi! Chiudo la porta a chiave e entro nella mia golf degli anni 90 è un po' vecchia ma a me piace. Per tutto il viaggio mi sono riscaldata con il riscaldamento, oggi faceva più freddo del solito. << Sono arrivata in tempo, manca ancora 5 minuti al suono della campanella >> sospirai,dopo aver parcheggiato l' auto nel mio solito posto, mi diressi verso l'aula di chimica fuori dalla porta c'erano ad aspettarmi i miei amici: Julia Lopez, la pettegola della scuola; Marc Landor, è il fidanzato di Julia ed è anche il playmaker della squadra di basket; Lucy Feint, la ragazza più gentile e amichevole che conosca; Jason Baker, è il fidanzato di Lucy ed è anche il più secchione di tutti gli studenti. << Ciao Jenna, dormito tardi?? >>.Mi chiese Marc tutto eccitato << Oh.Ciao Marc, come mai sei così felice? >>. << Come non ricordi oggi arriva il nuovo studente se non mi sbaglio si chiama Eric e fa il secondo anno come noi. >> Oh è vero era oggi che arrivava il nuovo studente, per tutta la settimana i ragazzi a scuola non parlavano d'altro,qui a Adak non siamo abituati ad avere novità. Adak è una piccola città nello Stato d' Alaska ha 269 abitanti, e piove quasi sempre, non ci sono molti turisti. Mi soprendo che Eric si sia trasferito proprio qui.<< Oh. Sisi ricordo, quindi farà con noi qualche corso. >> << Già, chissà quale.Oh! Arriva il professor Watson. >> Entrai in classe e mi sedetti al mio solito banco da sola, ero l'unica della classe a non avere un compagno di laboratorio.<< Buongiorno ragazzi, vi voglio presentare il vostro nuovo compagno di classe Eric Falken >> a quel nome dalla porta entrò un ragazzo alto circa 1 metro e 80, capelli neri e occhi blu ma un blu che non avevo mai visto. Tutta la classe rimase a bocca aperta, non ero l'unica a pensare che fosse bello. <>. E indico me, mentre si avvicinava lo guardavo attentamente, aveva una maglietta grigia che metteva in risalto i muscoli del petto e sopra una camicia blu scuro a maniche lunghe che metteva in risalto quelli delle sue braccia, si muoveva in modo aggraziato. Quando si sedette lo guardai negli occhi, aveva uno sguardo annoiato come se stesse facendo il primo giorno di scuola per la centesima volta, forse si trasferiva spesso.<< Ciao, io sono Jenna Ross, piacere di conoscerti >> mi presentai per fare amicizia, ma non si volto neanche a guardarmi. Ma cosa aveva? non riuscivo a capirlo.Suonò la campanella e se ne andò nello stesso modo aggraziato di prima. Era ora di pranzo,in mensa non facevano altro che parlare di come stranamente si comportava Eric, non ero stata l'unica a essere ignorata, ma perché si comportava così? Di solito i ragazzi appena arrivati cercano di far di tutto per avere qualche amico... I miei pensieri furono interrotti da Julia << Jenna, Eric ti sta fissando. >> Mi girai a cercarlo per controllare, incontrai il suo sguardo è vero mi stava fissando, era seduto da solo in un tavolo vicino al nostro. Sembrava che stesse cercando di riconoscermi come se ci fossimo già incontrati, io non credo di averlo mai visto da qualche altra parte e poi uno con quei occhi me lo ricorderei sicuramente. Era suonata la campanella e non me ne ero accorta,sono in ritardo per l'ultima lezione del giorno. Storia ultima ora, che noia. La lezione passo molto lentamente, per fortuna che la campanella suonò prima che mi venisse un'attacco di pazzia. Tornata a casa cominciai a fare le solite cose come i compiti di chimica, non riuscivo a capirci molto, non avevo seguito le lezione ero totalmente concentrata su Eric osservavo i suoi movimenti, era interessante guardarlo, si comportava come uno del passato: si inchinava per salutare o per chiedere scusa e dava a tutti del lei. Basta pensare! Devo fare il bucato e preparare la cena, penso che mia madre tarderà oggi, dopo aver cenato metto il suo piatto nel frigo, se ha fame basterà riscaldarlo, vado a dormire e metto la sveglia sperando di svegliarmi e non fare tardi come oggi. Sono passati 7 giorni e quel ragazzo mi stava facendo letteralmente impazzire, non riuscivo a capire il suo comportamento, non ha fatto altro che ignorare le persone che stavano cercando di fare amicizia, e fissarmi a mensa, così mi sono decisa di chiederli il perché si comportasse in quel modo. Era l'ora di chimica ero pronta. Entrai, lui era già li seduto al suo posto, mi sedetti anche io mi feci forza per parlare ma prima che potessi farlo, parlò: << Buongiorno, mi chiamo Eric Falken, mi dispiace per come mi sono comportato negli ultimi giorni >>. Ultimi giorni?? è tutta la settimana che si comporta a quel modo.<< Sono stato molto agitato, sono...come dire...timido >>.Pronuncio l'ultima parola in modo strano. << Tu invece sei Jenna Ross vero? >>.dopo questa frase sfoderò un sorriso da far svenire. Ero troppo incantata da quei occhi e dal quel sorriso per rispondere, ma riusci a dire qualcosa con un ultimo filo di voce.<< Ehm....si sono io piacere >>.Cercai di sorridere. << Piacere >> di nuovo quel sorriso.<< Allora ragazzi>>. Ci interruppe il professor Watson, per mia fortuna, non so se sarei riuscita a non resistere a un altro sorriso. << Oggi dovete esaminare questo campione di roccia e scrivere di cosa si tratta >>. << Allora Eric >>. Pronunciai il suo nome in uno strano modo, spero che non se ne sia accorto. << Chi comincia? >>. << Ti va se prima si parla un po >> quel sorriso mi stava facendo rimbecillire. << Ehm, ok >> risposi imbarazzata. Di cosa voleva mai parlare?? << Tu per caso sei originaria di Adak? >> Che domanda stupida. << Ehm, si cioè sono nata qui >>. << Mm, ma sai se i tuoi genitori o alcuni parenti sono originari? >> << Non lo so, ma perché lo vuoi sapere? >> << Ehm, sono solo curioso >> curioso si come no. << Okkey.. >> << Ragazzi >>ci interruppe il professor. Watson << Cosa state facendo? >> Oh no ci siamo dimenticati di fare l'esercizio ed è quasi la fine della lezione, adesso cosa facciamo?? Dei due parlo Eric << Professore l' abbiamo già fatto >> Cosa?! Ma che sta dicendo così ci metterà nei guai! << Ah.. >> il professore non ci credeva - e faceva bene non era vero- perché di sicura deve aver dato a noi la roccia più difficile.<< Allora che roccia sarebbe? >> Ecco siamo fregati, guardai Eric non sembrava affatto preoccupato. << E' granito professor e >> Granito davvero??<< Bravi è proprio granito >> Wow questo ragazzo è sensazionale! Ma come ha fatto? Non appena il prof. se ne andò, con la faccia di uno meravigliato di qualcosa - della intelligenza di Eric sicuramente- glielo chiesi << Ma come..>> mi interruppe << Era facile si capiva da colore e dalla superficie >> Per me non era affatto facile. <> pronuncio scuola in un modo strano, ma credo che forse abbia detto questa cosa per farmi sentire un po' più intelligente di quanto mi sentissi difronte a lui. Comunque mi fece venire in mente una domanda. << Da che scuola vien.. >> suonò la campanella e Eric si alzò di scatto e usci velocemente come se non volesse parlare della sua vecchia scuola << Ci vediamo in mensa ciao Jess >> e mi fece uno dei suoi stupendi sorrisi questa volta spalancando la bocca e facendo vedere una serie di denti bianchi e brillanti, era meraviglioso. << Ehm oh si ci vediamo in... >> Mensa?? Aveva detto mensa?? aveva intensione di sedersi al nostro tavolo? Non c'era tempo per pensare ero rimasta l'unica in classe ed ero - come sempre - in ritardo per la lezione di spagnolo, che è una delle poche materie che mi piacciono. L'ora è passata piacevolmente anche se ho passato tutto il tempo a pensare a quello che aveva detto Eric ci vediamo in mensa, lo aveva detto in un modo - o è stata la sua faccia a farlo sembrare così - affascinante e misterioso; quel ragazzo sta cominciando a piacermi e non credo che io piaccia a lui quindi devo smettere di pensarci. << Ehi Jenn >> mi bisbigliò Lucy interropendo i miei pensieri << Si? >> << Ma tu parli con Eric? >> << Si, perché? >> << Sei l'unica con cui parla >> Come l'unica?? Parlava solo con me?? Forse li ero più simpatica degli altri << No non è vero non è possibile >> << No sul serio, mi sa che li piaci >> Io??!! Piacere a Eric? No non è possibile, io non sono mai piaciuta a nessuno e non ho mai baciato ne avuto un ragazzo. E' suonata 2 minuti fa, sono in mensa ma Eric non c'è, mi sento stranamente triste, mi siedo al mio solito tavolo con i miei amici che non facevano altro che riempirmi la testa di domande. << Perché parla solo con te, cioè io sono molto simpatica >> quel molto di Julia stava a significare che voleva dire che era più simpatica di me. << E poi io e Jason siamo maschi non si sentirebbe più ad agio con noi?? >> Basta mi sono stufata delle loro domande!! << Julia, Marc e voi altri basta con queste domande; non lo so perché parla con me! >> << Perché li piaci >> rispose Lucy, ero diventata tutta rossa. << No non è vero. >> risposi imbarazzata. << Perché dici che non è vero, non lo puoi sapere >>. << Invece si, Lucy, per esempio oggi ci si doveva incontrare qui in mensa >> e tutti fecero una faccia da pesci lessi, forse non dovevo dirlo. << Ma non è venu.. >> << Eccomi! Scusami per il ritardo, dai vieni >> E' venuto?? Ma dove voleva portarmi. << Ma dove vuoi... >> << Al mio tavolo no? >> << Ehm ok >> a quel punto mi prese la mano - pensavo di svenire - e mi trascinò con lui. Appena mi fece accomodare - come un gentiluomo - al suo tavolo mi voltai a guardare l'espressione dei miei amici; erano sbalorditi quanto me o forse anche di più, chissà cosa andrà a raccontare Julia a tutta la scuola, sono preoccupata. << Scusami, per come ti ho costretta a venire. >> Credo si sia accorto della mia faccia preoccupata e pensa che lo sia perché mia ha portata lì con lui.<< Oh nono tranquillo non mi hai costretta >> Cercai di tranquillizzarlo << E poi, non avrei mai detto di no per alcun motivo al mondo. >> Forse ho esagerato con l'entusiasmo. << Oh, Okkey fantastico. Lo sai che quella camicetta blu ti dona? >> disse con un sorriso. Ok, stavo per morire, ero diventata tutta rossa, mi è preso un caldo allucinante e sudavo da impazzire. Eric Falken il ragazzo più bello che avessi mai visto mi aveva fatto un complimento su una camicia che prima d'ora consideravo una semplice camicia comprata al mercato del paese e presa stamattina a caso dal mio armadio. << Oh, grazie anche tu stai bene con.. >> Eric aveva gli occhi di color miele?? no non è possibile erano blu fino a un momento fa . << Quella camicia. Ti posso fare una domanda? >> << Grazie. Ehm certo cosa vuoi sapere? >> << Come fai ad avere gli occhi blu e poi all'improvviso giallo miele? >>. << Beh ecco...Porto le lenti a contatto >> << Perché?? >> << Beh ecco mi sarebbe piaciuto avere il colore giallo miele >> << Oh. Comunque sono più belli i tuoi occhi blu >> dissi tutta timida e ti sicuro rossa come un peperone. << Ti posso chiedere un'altra cosa >> << Ehm.. >> Era incerto se dirmi di si o no, forse lo avevo imbarazzato chiedendoli degli occhi e aveva paura che a questa domanda fosse - e lo era - imbarazzante rispondere.<< Sisi chiedi >>. <>. << Mm.. ecco vedi gli altri non sono interessanti quando te >>. << Interessanti?? In che senso? >> << Ehm..vedi è difficile da capire >> Difficile da capire? So di non essere intelligente quanto lui ma non sono mica cretina posso capire i discorsi. << ...Mm.. che ne dici se te lo racconto un'altra volta ora suona >> << Ma.. >> suonata - ti pareva, con la mia sfiga - si alzo, mi salutò con la mano - al polso aveva sempre il solito bracciale nero - e con un sorriso e se ne andò. Bello e misterioso ecco cosa era Eric; un ragazzo stratosferica mente bello e misterioso, che mi faceva venire voglia di sapere tutto su di lui. Era l'ultima ora, avevo inglese, che - invece di spagnolo - è una delle tante materie che odio, perché non riesco a farmele entrare nella mia zucca piena di pensieri che riguardavano Eric. E' suonata finalmente esco da scuola ed entro nella mia golf, oggi non apro il riscaldamento non ho per niente freddo, sarà per via di Eric, prima d'ora non mi era mai successo di innamorarmi così intensamente da non pensare ad altro che a lui, ho visto tanti ragazzi carini ma mai nessuno aveva avuto questo effetto su di me....Ma adesso che ci penso uno c'è stato - ed è da parecchio chissà come sta - si chiama Alexandre White - chiamato anche Alex - figlio di Ruper White il direttore dell' unico ospesale di Adak; non freguenta la mia scuola, studia a casa e non esce mai. La prima volta che lo vidi fu in ospedale, ero cascata da una moto che stavo cercando - inutilmente - di guidare, avevo battuto la testa ed ero svenuta, ma per fortuna avevo i miei amici che mi portarono subito all' ospedale. Lo vidi appena aprii gli occhi stava controlando la mia cartella sanitaria insieme al padre, probabilmente lo stava aiutando a lavoro. Era alto qualche centimetro in meno di Eric ma un pò più muscoloso, aveva i capelli castani e gli occhi verdi, un verde bellissimo quasi quanto il blu di Eric, qualche anno fa uscivamo qualche volta insieme fino a quando un giorno si rinchiuse in casa e non usci più; dovrei andarlo a trovare uno di questi giorni.Anche lui come Eric si era trasferito, ma non mi aveva mai detto da dove ma visto quanto è pallido da un posto freddo quanto Adak......Anche Eric è sempre pallido tranne oggi a mensa aveva preso colore, eccome se quando cambia colore cambiasse anche pelle..Ma dai!! Su Jenna smettila di pensare queste stupidaggini; sono arrivata a casa parcheggio la macchina e apro la porta.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: The Vampire In Love