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Autore: Jack83    09/06/2006    2 recensioni
Una nuova famiglia si forma a neo tokyo 3, ma nuove nubi si formano all'orizzonte (i commenti anche negativi sono ben acceti)
ATTEZIONE PUO' CONTENERE SCENE CHE POSSONO TURBARE LE PERSONE PIU' SENSIBILI.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Misato Katsuragi, Nuovo personaggio, Ryoji Kaji, Shinji Ikari
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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I ragazzi, controllati da diversi uomini della sicurezza NNERV, stavano vedendo da quale giostra o stand cominciare il loro Tour

I ragazzi, controllati da diversi uomini della sicurezza NNERV, stavano vedendo da quale giostra o stand cominciare il loro Tour.

-Cominciamo con quelle- Toji punto il dito verso le montagne russe, -Sei sicuro di aver il fegato di farle?- Hikari, Kensuke e Shinji si allontanarono, conoscendo le possibili conseguenze.

-Certo che né ho il fegato, mia cara Demone Rosso. Anche lo stomaco.- Asuka aggrotto le sopraciglia e poi esplose a ridere. –Sei divertente lo sai. Ma fammi il piacere, non reggerai mezzo giro.- Asuka lo guarda con superficialità e poi con lo supero andando verso la cassa della giostra.

-Allora Toji, sei ancora sicuro di sfidarmi?- Toji rimase basito, non voleva di certo dargliela vinta. Si avvio anche lui alla cassa, seguito dagli altri.

-Shinji sei sicuro che Toji non si faccia male?- Al sussurro di Kensuke lui scosse la testa.-Ho paura che alla fine perderà, e di brutto.- Hikari non vista sospiro –A volte Toji se le cerca.- I tre non si erano accorti che Asuka stava battendo ritmicamente la punta della scarpa per terra, alla fine spazientita comincio a gridare -Allora voi tre vi muovete!- I tre al richiamo di Asuka cominciarono a correre.

-Asuka stavamo solo parlando di un nuovo videogioco.- Provo a giustificarsi Kensuke. –Già- Hikari e Shinji annuirono.

Lei gli guardo storto, poi prese sottobraccio Hikari.-Senti Amica mia, vedi di stare lontano da quei tre, sono troppo stupidi.- Hikari fece un sorriso accondiscende e si avvio con lei verso i vagoni.

I ragazzi si sistemarono nei vagoni e aspettarono la partenza.

Il vagone, con una lentezza abissale per Asuka, si isso lungo la salita.

Appena superata comincio il divertimento.

 

Marco, dopo che i ragazzi erano entrati nel parco divertimenti, stava tornando alla base.

Assieme a lui c’erano Misato e Rioji, il silenzio che si era instaurato fra loro era abituale.

Quasi come per magia Misato proferì le prime parole di quel viaggio. –Allora ci sono novità sull’allarme di ieri.-

Marco guardo lo specchietto retrovisore, scuotendo la testa fece intendere che niente di nuovo ewra venuto fuori.

-Stiamo brancolando nel buio, con tutte le nostre tecnologie non capiamo cosa sia successo.- Marco comprese il nervosismo di Rioji. –Ora come ora dobbiamo solo controllare Shinji e Asuka.- I due passeggeri annuirono.

Al limitare di una zona boschiva, non lontano da una delle entrate della NNERV, nemmeno troppo distante dal Luna Park ove i nuovi Adamo ed Eva, con gli altri Children, si stavano divertendo, Marco fece scendere i due Angeli.

Si salutarono dividendosi, chi per andare a controllare i propri figli, chi per affrontare il Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

 

Marco si  sedette sulla poltrona. L’attesa dei suoi interlocutori durò pochi secondi.

-Allora- tuono il rappresentate americano –cosa è successo.- L’americano con lo sguardo cerco di intimorire il suo “sottoposto”, ma per tutta risposta lo guardo con sufficienza.

-Signori ieri c’è stato quello che si suppone essere un falso allarme.- Tutti lanciarono un’occhiata torva verso la poltrona di Marco, ma non se ne curo.

-Lei ci ha chiamati per un falso allarme?- Il Russo se avesse potuto avrebbe tentato di strozzare Marco, non potendo si lasciava andare in urlate verso di lui.

-Se non mi lasciate finire il discorso- Marco riprese la parola, con calma e freddezza –Allora stavo dicendo che si suppone essere un falso allarme.- sottolineo bene nella frase la parola suppone. –io ed i miei scienziati pensiamo ad un possibile avvertimento dei nostri nemici. Questo avvertimento ci fa capire che vogliono attaccare a breve, come e quando non si sa.-

I cinque parlottarono tra loro, intimoriti dalle tante variabili in gioco. –Signor Polo, avete delle supposizioni in merito, teorie o qualcos’altro?- Il Cinese, con uno sguardo di intesa con il Francese ed l’inglese lo interrogo.

-Le supposizioni lasciano il tempo che trovano, signore. Così come le teorie. Abbiamo pochi dati, per non dire niente in merito, il nostro reparto scientifico ci sta lavorando. Per ora posso dire solo questo: La possibilità che sia un falso allarme è molto alta, però non è una certezza.-

I cinque lanciarono un’ultima occhiata a Marco –D’accordo signor Polo, ci avverta quando avrà dei dati su cui basare teorie o meglio ancora- fece l’arcigno inglese -certezze.- I cinque detto questo sparirono.

Il sospiro che fece gli tolse gran parte della tensione che aveva addosso, la mente stava fluttuando cercando risposte che tardavano a venire.

Poi una voce lo riposto alla realtà-Marco- Asia, il supercomputer della sua astronave gli parlo, attraverso il chip che gli avevano installato nel cervello. –Dimmi- Il computer, appreso che Marco gli presto attenzione, ricomincio parlare –Cosa vuoi che faccia con quei cinque?- Marco strabuzzo gli occhi, Asia gli chiedeva cosa fare con quei cinque. –Per ora nulla. Però, quando sarà tutto finito, sai cosa fare.- Il sorriso maligno, se ci fosse stato qualcuno con lui, fece intendere le intenzioni di Marco. –Metterli nella condizione di non nuocere mai più?- Asia lo chiese solo per essere sicura di non errare. –Certo, non utilizzare il sistema Hitleriano. Utilizza il sistema: facciamo vedere che pezzi di m. sono.- Asia lascio Marco alle sue riflessioni in merito al “falso allarme”.

 

Il pomeriggio dei ragazzi passo in fretta, troppo in fretta per i loro gusti, quando Rioji e Misato vennero a prenderli era ormai sera inoltrata.

Asuka e Shinji si diressero verso le rispettive camere, non prima di essersi scambiati delle coccole in bagno e, per non destare sospetti, averle coperte dalla scusa che shinji fosse entrato nel bagno occupato da Asuka.

La mattina dopo la loro nuova insegnate li chiamo nel suo ufficio.

La stanza profumava di incenso e sandalo, la donna era vestita in un modo che si confaceva ad una professoressa, ma la rendeva stranamente affascinante.

-Bene ragazzi, vorrete sapere perché vi ho chiesto di venire nel mio ufficio?-

-Se non vi è di troppo disturbo- Rispose Asuka annoiata e abbastanza innervosita da questa inaspettata chiamata.

-Cosa voleva chiederci professoressa?- Shinji aveva una strana sensazione, un misto di pericolo e disagio.

La donna si alzo e si avvicino ad due, con una mano sfioro le spalle dei due. –I miei colleghi mi hanno informato su di voi, negli ultimi tempi vi comportate in modo strano.- Shinji  e Asuka sudarono freddo, le uniche persone che sapevano della loro storia erano Kensuke, Toji, Hikari, Maya e Ritsuko.

Con gli altri e specialmente i loro nuovi genitori avevano cercato di mantenere una parvenza di astio reciproco, più da parte di Asuka nei confronti di Shinji che viceversa.

I due, da consumati attori, si guardarono da prima tra loro con una espressione di sorpresa, poi guardarono la loro professoressa.

Asuka comincio a ridere. –Senta ci comportiamo come sempre, StupiShinji rimane stupido e io rimango la mitica Asuka Soryu Katsuraghi.-

La donna si avvicino lentamente ad Asuka, si inginocchio in modo di avere il suo viso alla stessa altezza del suo.

-Allora se do un bacio a Shinji non dici niente?- Asuka aprì la bocca totalmente spiazzata, cosa voleva dare un bacio a Shinji.

Shinji salto in piedi –Cosa sta dicendo professoressa è impazzita?- La donna alzo lentamente lo sguardo verso il ragazzo.

Asuka era rimasta imbambolata, continuava a pensare agli occhi di quella donna erano bellissimi, le labbra si chiedeva se erano dolci quanto quelle di Shinji, il corpo era perfetto. Non credeva di fare quei pensieri nei confronti di una donna, provo scuotere la testa. In quel momento si accorse di una cosa non riusciva più ad avere il controllo del proprio corpo.

Shinji si sentiva sempre più a disagio, sia per la domanda che quella professoressa, se si poteva definire tale, aveva posto ad Asuka e sia per la sua mancata risposta.

Ladonna si alzo e si avvicino lentamente a Shinji, questi indietreggio, la paura aveva preso il sopravvento, chi era quella donna? Era una pazza senza alcun dubbio si convinse Shinji.

-Allora visto che la tua ragazza non ha risposto, lo prendero per un no.- Shinji andò a cozzare contro il muro, non aveva vie di fuga se non la porta.

Comincio a correre verso di essa, non prima di aver tentato di risvegliare Asuka dallo stato di trance in cui era caduta.

-Maledizione non si apre- Si volto orami la donna era ha pochi passi da lui, uno strano sorriso sul volto e uno sguardo che sembrava quello di un cacciatore famelico che si stava avventando sul sua preda.

Prima che potesse gridare la donna bacio Shinji, che si senti sciogliersi, non riusciva a trattenersi come se una forza a lui estranea avesse preso possesso della suo corpo, o peggio, della sua mente.

-Shinji- sentì la voce di Asuka, ma non proveniva dalla sedia su cui era seduta.

-Asuka dove sei?- Shinji provo a cercare la sua ragazza  con lo sguardo, si accorse in quel momento di essere diventato etereo.

Spalanco la bocca diverse volte. -Qua, dietro di te- Si volto e si ritrovo Asuka alle sue spalle era spaventata, ma era ancora più imbarazzata per quello che stava accadendo di sotto.

I loro corpi privi della loro mente stavano lentamente spogliando la professoressa, per fare cosa non ci voleva troppa immaginazione.

   
 
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