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Autore: Kurokami    29/09/2011    1 recensioni
Ecco a voi l'attesissimo (??) seguito della mia fanfiction "And now let's talk about me". Per chi abbia già letto la precedente, protagonisti, ambientazione e genere sono invariati. Per chi invece non ha letto la prima, in breve, la storia parla di Sasuke....al femminile.
Genere: Avventura, Azione, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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- Questa storia fa parte della serie 'Sasuke....in rosa. '
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come vi avevo promesso, ecco la nostra Sasuko di nuovo in azione, in perfetta forma (oh beh, mica tanto, in questo primo capitolo). spero che questa fiction mantenga lo stesso livello della precedente, che già non era tanto elevato, ma credo che peggio di così non possa andare....comunque, a giudicarlo sarete voi. Buona lettura!
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(Ecco a voi un disegno fatto da me, per inaugurare la seconda parte della storia. ^^)







Una saetta squarciò le nubi nere. Il tuono la seguì, subito dopo.
Altra saetta. Altro tuono, stavolta più in ritardo del precedente, ma più fragoroso.
Madara osservava la scena che aveva davanti con attenzione: cumuli di macerie di quello che era stato il vecchio rifugio degli Uchiha erano sparsi, per un raggio di cinquecento metri e passa.
Fiamme nere lambivano il bosco circostante, inestinguibili, nonostante la forte pioggia.

Poco sotto di lui c’erano stese due persone, un giovane uomo e una ragazza.
Lui era senza dubbio morto, lo si capiva dagli occhi semiaperti, e il petto immobile. La ragazza era viva, ma necessitava di cure, o molto probabilmente anche lei avrebbe fatto la stessa fine del giovane al suo fianco.

Dopo alcuni minuti, sbucò dal terreno un essere che lo si sarebbe potuto scambiare per una grossa pianta carnivora semovente. Tale soggetto rispondeva al nome di Zetsu.

-Ce ne hai messo di tempo- disse Madara, rivolgendosi a lui.

-Mica sono come te? Non posso spostarmi così velocemente!- si giustificò l’uomo-pianta, un po’ offeso: in fondo, aveva addirittura rischiato di rimanere arrostito, per seguire il combattimento tra quei due.

-Hai ripreso tutto a dovere?- chiese l’altro.

-Tranquillo, ho registrato ogni cosa- rispose Zetsu, con una punta di orgoglio.

-Dopo me lo mostrerai. Porteremo con noi anche il corpo di Itachi; andiamocene subito-









The truth about your brother.



Non ero ben sicura di ciò che era successo.
Ero convinta di aver solo sognato. Anche quando mi risvegliai in quella specie di caverna, appena rischiarata da una candela, stesa su un futon parecchio scomodo, e mi accorsi di avere il busto completamente fasciato, oltre a sentire un gran male dappertutto, non volevo crederci.

Ma poi realizzai del tutto: avevo ucciso Itachi. Avevo compiuto la mia vendetta.
La sensazione che avvertii, in quel frangente, non fu però di benessere: mi sentivo come svuotata, ma era un vuoto che faceva male.


-Ti ho curata-

Non sobbalzai nemmeno quando sentii quella voce: ma quando vidi da chi proveniva, la reazione fu totalmente diversa.

Premetto che io ho sempre avuto paura delle maschere, fin da quando ne ho memoria.
Perciò, quando vidi l’uomo che indossava una maschera arancione, con un solo buco per l’occhio destro, ci mancò poco a che mi prendesse un infarto.


-Non aver paura, non voglio farti del male. Voglio solo parlarti- disse lui, con tono persuasivo. Io mi calmai un po’.

-Ti ho portata qui per rivelarti delle informazioni. Susciterò il tuo interesse se ti dico che riguardano Itachi Uchiha?-

Io continuai a fissarlo, senza mutare espressione. Cos’altro c’era da sapere su Itachi?

-Bene. Tu credi di sapere qualcosa di tuo fratello, invece non sai assolutamente nulla- continuò, con voce più dura.

Eh?

-Pazienza…comincerò con il presentarmi- e detto questo, fece per levarsi la maschera

–Io sono come te. Sono un sopravvissuto degli Uchiha….e so la verità su tuo fratello Itachi-

Nel suo occhio destro splendeva lo Sharingan.
Non appena lo vidi, successe una cosa inspiegabile: l’ occhio sinistro prese a bruciarmi, e sentii qualcosa di caldo colarmi giù dalla guancia, come delle lacrime, ma più dense.

Di colpo, una fiamma nera divampò sulla sua spalla destra.
Lui urlò, e si gettò all’indietro, scomparendo nell’oscurità della grotta. L’occhio non smetteva di farmi male, e lo chiusi: per cercare di lenire il dolore, lo strofinai un po’.


-C…cosa è successo….?- mormorai, non appena il dolore si fu calmato. Non ci fu nessuna risposta.

Che sia morto? pensai.

-Itachi ha predisposto in te Amaterasu-

Risentire la sua voce, mi fece di nuovo trasalire.

-Non si smentisce. Anche da morto, riesce sempre a stupirmi: non immaginavo avesse preso simili precauzioni…- proseguì lui, tornando in prossimità della luce della candela, e risistemandosi la maschera.

-M….ma di che stai parlando?- chiesi io, sempre più tesa (anzi, direi quasi impaurita).

-Ha allestito questo Jutsu per uccidermi…o almeno per tenermi lontano da te- disse lui, come se mi stesse ignorando-quando tu vedi il mio Sharingan, automaticamente si sprigiona Amaterasu. Era l’ultimo trucco di Itachi, ma con me non ha funzionato-

-S…..si può sapere di cosa devi parlarmi?- ripetei.

-Itachi prima di morire deve averti fatto qualcosa- disse lui, per tutta risposta.

Ma era sordo o che?

-All’ ultimo momento deve averti donato i suoi poteri oculari-

-Di che diavolo parli? Perché Itachi avrebbe dovuto fare una cosa….-

-Non lo capisci?- mi interruppe lui.

-L’ ha fatto per proteggerti-

-P….proteggermi? Ma che razza di scherzo è?- dissi io, innervosita da quel comportamento.

-Nessuno scherzo. Tutto ciò che sai di Itachi è falso, te lo ripeto-

Digrignai i denti, sempre più arrabbiata e agitata.

-Se credi di essere divertente, sappi che non lo sei. Piantala di prendermi in giro- dissi, cercando di moderare il più possibile il tono (anche perché, ogni volta che parlavo, sentivo un dolore al petto).

-Non è facile farti cambiare idea, ma è comprensibile. Anche io sarei scettico se fossi nella tua stessa situazione….ma ciò che ti sto dicendo è vero-

-Ma si può sapere chi diavolo sei? E cosa vuoi da me?-

-Voglio solo che tu mi ascolti, semplice. E per quanto riguarda la mia identità, Itachi deve averti parlato del complice di “quella” notte….. …..ovvero, ero io. Madara Uchiha-

Che cosa?

Se è possibile, la mia espressione si fece ancora più terrorizzata. Non riuscivo a parlare, le frasi mi si bloccavano in gola, come fermate da un tappo.

-Ti ho già detto che non devi aver paura di me. Voglio che tu mi ascolti: anzi, devi ascoltarmi. Devi conoscere la verità su tuo fratello Itachi, che per Konoha, ma soprattutto per te, diede tutto-

Iniziai ad andare in apnea: non riuscivo a respirare.

-Solo in quattro, a Konoha, conoscevano la verità, ossia il Sandaime, Danzo, e i due consiglieri, Koharu e Homura-

Cercai disperatamente aria. Sentivo la testa girarmi vorticosamente.
Lui non se ne accorse nemmeno, e continuò a parlare.

-Nonostante fosse all’oscuro che io conoscessi la verità su di lui, Itachi ha comunque provato a tapparmi la bocca con Amaterasu-

Io riuscii a ritrovare un po’ di fiato, nonostante mi sentissi svenire.

-Cosa….cosa stai farneticando….?- mormorai.

Lui si avvicinò, al punto dall’oscurarmi con la sua ombra.

-Ricorda….prova a ricordare, Sasuko. Rimembra il tuo dolce fratello…-

-B…bas…basta! Lui....ha cer...cato di uccidermi! D….di rubarmi gli occhi!-

Non ce la feci più a parlare. Non avevo più fiato: il cuore mi batteva troppo forte, perché i polmoni potessero seguirlo adeguatamente. Tossii, cercando aria.
Lui cercò di calmarmi, in un modo tutto suo direi, prendendomi per il mento e cercando di serrarmi la bocca: peggiorò solo la situazione.

-Calmati! Respira con calma- disse.

-Las…lasciami!- esclamai, divincolandomi dalla presa.

Tentai di rimanere cosciente, appoggiandomi su un gomito, mentre immagini di Itachi sfilavano nella mia mente come una lanterna a immagini girevoli.

Poi tutto divenne buio.
   
 
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