Era una notte tetra, la luna splendeva in cielo e i gufi si azzuffavano sui rami per decidere chi avrebbe messo paura a Silente con i loro occhi lugubri.

Il vecchio si aggirava a Privet Drive (con vecchio non intendo Silente ma un barbone che si aggira per li tutte le notti a rubare gli avanzi di cibo dai cassonetti).  

Ora ritorniamo a Silente. Con uno strano aggeggio spegneva tutte le luci nel viale. Che avete capito! Non era il Deluminatore, ma una mazza con cui abbatteva tutti i pali della luce.

Improvvisamente si fermò e vide un gatto.

"Oh salve professoressa McGranit, bellissima serata vero?"

Il gatto miagolò soltanto e poi corse via.

"Ma perché scappa professoressa. Sono io, Silente."

"Scappa perché non sono io idiota! Quello era un altro gatto." rispose la prof.

"Oh eccovi, allora che ci fate qui."

"Oddio, la vecchiaia ti ha dato alla testa. Siamo qui per aspettare Hagrid."

"Ah è vero, giusto."

Dopo un poco ecco scendere una moto dal cielo a gran velocità.

"Ehi, perché non rallenta, sta per avvicinarsi al suolo!"

"Non preoccuparti, Hagrid è un esperto a guidare quell'affare."

Appena Silente terminò di parlare, la moto atterrò e si schiantò a tutta velocità contro un palo.

"Uao, che esperto!"

"Lascia perdere. Hagrid, stai bene?"

"Si, non so perché, ma non sono riuscito a frenare."

"Grazie, guarda Harry, ha rosicchiato i cavi del freno fino a spezzarli." rispose Silente.

"Ritornando a noi, questo ragazzino ha i capelli rossicci ed è più alto rispetto a quando ho visto Harry l'ultima volta."

"Oh no, ho preso il bambino sbagliato."

"E ora che facciamo?"

"Beh, come sempre ho una soluzione semplice e razionale."

"E sarebbe?"

Hagrid prese il bambino, lo avvolse in un panno e lo lanciò dentro ad una finestra di una casa scelta a caso.

"E sarebbe questa la tua decisione semplice e razionale?"

"Uffa che fa, un mago in meno, non muore nessuno."

"Va bene, ma come la mettiamo con Harry?"

"Dovrò tornare a riprenderlo."

"Non penso ce ne sia bisogno."

"E perché McGranit?"

"Guardate, Harry si era aggrappato sotto alla marmitta della moto."

"Ecco perché sentivo colpi di tosse all'infinito anche se il pargolo che ho buttato in quella finestra stava dormendo."

"E ci credo. Stacci tu per ore aggrappato ad una marmitta con tutto il fumo tossico che ci esce da dentro."

"Già, Silente ha ragione. Dovevi essere più gentile con lui, ha solo un anno e già ha avuto un passato terribile."

"Lo so che ha avuto un morbillo che lo ah quasi ucciso però non mi sembra il caso di esagerare."

"Ma quale morbillo idiota, noi ci riferivamo al fatto dei suoi genitori."

"Veramente io mi riferivo proprio al morbillo, però se pensi che la morte brutale dei suoi genitori si peggio, allora accomodati pure."

"Ora basta, diamogli una pulita e facciamo il nostro dovere."

"So io cosa fare."

Silente prese Harry in braccio e lo mise per terra, sull'erba in giardino e partirono gli irrigatori.

"Ok. ora che è pulito, mettiamolo in una coperta e abbandoniamolo dai Dursley."

"Ok, McGranit, prendi il biglietto che gli dobbiamo lasciare nelle coperte."

"Ok, ops, non scrive la penna. Come facciamo ora?"

"C'è un negozio di cancelleria alla fine della strada."

"Senti McGranit, io sono stanco e tra poco inizia la nuova serie di Maghi e Maghetti in TV. Di certo non mi metto a camminare per una strada intera per augurare buona fortuna a questo pargolo sfigato dalla nascita."

"Io mi associo."

"Ok, va bene andiamo via."

I tre maghi si dileguarono e tutti attesero con ansia il mattino.