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Autore: BellaCullenita    30/09/2011    1 recensioni
Chiaccheriamo. Sorridiamo. Ridiamo. Sembra andare tutto per il verso giusto. Sembra. "Si è sentita male nel pomeriggio, stava andando in piedi ed è svenuta, non ha fatto in tempo a schiacciare il bottone di emergenza. Non si è più risvegliata dal quel momento. é in coma"
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mia zia doveva fare solo un operazione al cuore. Niente di che. I medici l'avevano già fatto molte volte e non era mai successo niente. 
Va all'ospedale. Arriva il giorno dell'operazione. Il giorno dopo mia zia è ancora viva, l'intervento ha avuto un grande successo.
Una settimana dopo, finalmente, posso andarla a trovarla all'ospedale. Era un lunedì mattino.
Incontrai lì anche tutte le mie zie, ci mettemmo a cerchio con in mezzo mia zia operata. Chiaccheriamo. Sorridiamo. Ridiamo. Sembra andare tutto per il verso giusto. Sembra.
Poi andiamo per lasciarla mangiare. Il giorno dopo arriva una telefonata da parte di nostra cugina. "Si è sentita male nel pomeriggio, stava andando in piedi ed è svenuta, non ha fatto in tempo a schiacciare il bottone di emergenza. Non si è più risvegliata dal quel momento. é in coma" dice fra le lacrime. Appena seppi la notizia, il mio respiro iniziò a diminuire. Il mio cuore faceva fatica a battere.  Zia. Caduta. Non si risveglia. Inizia a vedere annebbiato e svenni. Mi risvegliai ero a letto con di fianco mia mamma. "Hai avuto uno svenimento" mi dice " Bea, andrà tutto bene. Si sveglierà. Te lo prometto"
Il giorno dopo andiamo tutti quanti a vederla. Non mi fanno entrare. Sono minorenne e non mi fanno entrare. Ma quanto sono stupidi  i dottori? Ci sono persone che stanno male, ma che non pososno vedere i propri parenti.. perchè sono minorenni! Ma chi si credono di essere! Brutti stronzi! Aspetto fuori. Faccio esercizi di respirazione per no piangere e per respirare e non svenire anche io. 
Da quel giorno passa una settimana. Un mese.
Poi il 6 novembre 2008 papà mi sveglia per andare a scuola e mi dice:" Bea, la non si sveglia più. é morta" Il mio mondo cade a pezzi. é morta. Morta. 
Mi vengono in mente tutti i momenti passati insieme. Mia zia si chiamava Maria, ma odiava quel nome allora veniva chiamata Mariuccia. Zia Mariuccia.
Vado a scuola lo stesso. Sono stordita, non riesco a parlare, ad ascoltare gli altri. La mia amica inizia a parlarmi di problemi futili: mi sono alzata con dei capelli orrendi, ho dovuto farmi la coda, è stata una mattinata orrenda, non ho fatto nemmeno colazione! Bla bla bla. In quel momento inizio a urlare contro di lei:" Avevi dei capelli orrendi stamattina? Mamma mia come farai senza averli sciolti? Facciamo così io rispondo alla tua domanda e tu rispoderai alla mia: Come farò senza mia zia ??? Rispondi! Sei solo una superficiale, falsa stronza!" 
Me ne vado via. Entro in classe, ancora sconvolta. La prima ora passa veloce. La seconda passa. Alla terza c'era la verifica di grammatica: Il dettato. Arrivato a metà lezione suonano le campane da morte. Era le campane dedicate a mia zia. Mi scappa una lacrima. Me ne scappa un'altra e un'altra ancora. Corro in bagno piangendo. Svengo. Mi ritrovo nel mio letto con di fianco mia  mamma, di nuovo. Nessuna delle due dice qualcosa. Arriva il giorno del funerale. Nessuno dice niente. Non ci sono parole per esprimere tutto il dolore che proviamo. Vedo mia mamma piangere. Vedo mia nonna piangere. Mi avvicino a loro. Le consolo. Non so cos'altro fare.
  
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