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Autore: DarkFeiry    30/09/2011    1 recensioni
Tutto procede come al solito nella vita di Ryo e Kaori. Ma se in un giorno come tanti Kaori ricevesse la proposta di entrare a far parte di un gruppo musicale cosa succederebbe? Sarebbe pronta a lasciare Ryo?
Genere: Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buio. Questa è l’unica parola che trovo per far capire quello che ho dentro. Altre parole come “malinconia”, “tristezza”, “depressione”, non sono abbastanza forti per descrivere quello che mi attanaglia il cuore… se veramente ne ho uno. Ma penso di averlo perché se questa cavità che ho nel torace fosse vuota io ora non soffrirei così. Non sentirei questo dolore cupo riempire le mie giornate. Da quel giorno oltre a quel dolore non sento più nulla. Niente mi distoglie perché ogni cosa mi ricorda lei. La casa, i mobili, l’arredamento, le foto, gli amici, il sole, il vento fresco, sembra assurdo ma tutto è impregnato di lei. Vedo la sua figura che sbuca dalla cucina e che mi chiama per la cena, sento il suo profumo ancora nell’aria. Mi viene quasi da ridere, sembra che sto parlando di una defunta, di una persona che non c’è più. Fortunatamente, però, lei è viva e tutto questo mi viene confermato dalle dozzine di passaggi televisivi al giorno dei suoi video. Chissà perchè ne parlo come se non ci fosse più. Probabilmente perché senza di lei una parte del mio cuore è morta e quindi è come se fosse morta anche lei? sarà sicuramente anche per questo, ma il motivo principale è un altro: se non mi convincessi di questa cosa prenderei il primo aereo per gli Stati Uniti e correrei ad abbracciarla. Ma non posso fare una cosa del genere, non posso! Sono stato io che l’ho costretta a partire e dopo quello che le ho fatto è giusto che sparisco per sempre dalla sua vita.  L’ho lasciata li, su quel letto, che dormiva beata. Nella sua espressione rilassata e sorridente vedevo la speranza di svegliarsi e trovare una vita nuova ad attenderla, ma non era quella che io avevo scelto per lei. Lei sperava di svegliarsi e trovarsi stretta fra le mie braccia, con una vita piena di amore davanti a noi. Ma non potevo permettere una cosa del genere, non potevo lasciare che perdesse l'occasione che le poteva cambiare la vita. Se fosse rimasta con me avrebbe finito solo per logorarsi, perdere quella sua aura di bellezza e purezza che emanava, i suoi occhi avrebbero finito per perdere quella luminosità in cui mi perdevo guardandoli. Forse, la cosa peggiore e quella per cui non riesco nemmeno a sopportarne l'idea, sarebbe morta. Io non potevo mai perdonarmi una cosa del genere se fosse successa e quindi non potevo far altro che mandarla via. Lo so, ho scelto il modo sbagliato. Modo sbagliato? Una risata mi esce spontanea. Altro termine riduttivo per cercare di minimizzare l'orrore che sono. Non ho usato il modo sbagliato per mandarla via ma quello più orribile, più meschino, più... più.... no credo che non esista un termine adatto per questo.  L'ho prima ignorata per anni e nel momento in cui doveva prendere la decisione più importante della sua vita c'ho fatto prima l'amore e poi l'ho abbandonata. Non ci sono parole per descrivere quello che sono.

Ricordo quella mattina come se fosse ieri. Ricordo di averla spiata mentre usciva da casa, mentre il taxi veniva a prenderla. L'ho seguita all'aeroporto e l'ho vista piangere seduta nella sala d'aspetto. Era li, con la testa bassa, i capelli che le cadevano sulla fronte e le mani sul viso. Ero così vicino a lei da sentire anche i singhiozzi e la immaginavo lottare contro le lacrime, sapevo che non voleva farsi vedere così debole.

Sono rimasto li per ore interminabili! L'ho vista ricevere una telefonata, cercare di ricomporsi come meglio poteva, camminare avanti e indietro per scaricare tutte le emozioni che aveva dentro. Poi ho visto arrivare loro, quelli che l'avrebbero portata via. Ho visto Aki correre verso di lei ed abbracciarla, sapevo già che quel ragazzo aveva un debole per lei. Insieme si sono diretti all'imbarco, l'ho vista girarsi per un'ultima volta, come se stesse salutando il suo passato e poi è sparita fra la folla.

Ed è proprio in quel momento che è sparito anche il mio cuore. Mi sono reso subito conto di quello che avevo fatto ma ormai era troppo tardi. Guardai il suo aereo partire e sparire nel cielo e fu quella la prima volta che mi rivolsi sul serio a Dio e pregai. Pregai così forte da non sentire nemmeno più le voci che mi erano intorno, chiesi a Dio di darle una vita migliore e di renderla finalmente felice. Non gli ho chiesto che lei mi perdonasse, sarebbe stato troppo e poi non potevo pretendere un perdono. Anzi, ho sperato che mi odiasse! Che mi odiasse con tutto il suo cuore in modo da dimenticare quella notte e tutto l'amore che provava per me. Cosa che invece io non sarei mai riuscito a fare. L'amore che provavo e che provo per lei non potrà mai essere cancellato da nessun odio.

Da quel giorno passarono i mesi in cui non ebbi più notizia. Sapevo da Miki che la chiamava regolarmente ma con me non si fece più sentire. Avevo anche capito che l'aveva chiamata molto volte mentre io ero li e Miki, in qualche loro strano codice, gli aveva fatto capire la mia presenza e lei aveva attaccato.

Non chiesi mai niente alla barista di lei, ne delle sue condizioni di salute, ne come se la cavava in America. Non avevo nessun diritto di saperlo e comunque mi bastava sapere che era viva.

Ricordo che quando la rividi per la prima volta ero al Cat's eye. La televisione era accesa sul canale di musica nazionale e stavano facendo una specie di telegiornale sulle star ed un servizio era dedicato al nuovo cd in uscita degli Overside e alla loro nuova cantante. Nel momento in cui alzai gli occhi sulla televisione l'inquadratura si fermò su Kaori. La tazzina di caffè mi cadde dalle mani e finì col versarsi sul bancone, non ci potevo credere, non sembrava lei. Era bellissima come sempre ma ora aveva tutt'altro fascino. I suoi capelli si erano allungati e le incorniciavano il volto, il trucco perfetto le faceva risaltare il viso e il rossetto rosso si intonava perfettamente con il ramato dei suoi capelli. Era vestita con una camicia bianca tutta lavorata, un paio di pantaloni eleganti neri e delle scarpe con un tacco vertiginoso. Sembrava così sicura di se, guardava i giornalisti con aria tranquilla sfoggiando un sorriso con cui avrebbe potuto far cadere tutti gli uomini ai suoi piedi.

Il mio cervello era completamente in panne, non riuscivo a formulare un pensiero coerente. Non riuscivo a capire se davvero quella che vedevo in uno schermo televisivo era la mia dolce Kaori oppure no.

La conferenza stampa di presentazione prevedeva che tutti i componenti del gruppo parlassero del nuovo album e della nuova arrivata e quando fu il momento di Kaori a parlare il mio cuore prese a battere ad un ritmo strano. Mi ero sorpreso di sentirlo battere ancora visto che prima credevo si fosse fermato.

La sua voce era così dolce e così emozionata, disse solo poche cose e in quel leggero tremolio di emozione ho riconosciuto la donna di cui sono innamorato che era nascosta dietro a quel trucco. Il servizio finì con la voce della cronista che diceva che non vedeva l'ora di sentire il nuovo cd e di poter valutare le doti canore di Kaori. Quando ritornai in me e mi voltai verso Miki e Umi vidi le loro facce attonite quanto la mia. Ci furono cinque minuti di silenzio abbondanti che fu Umi a rompere con una frase che non mi sarei mai aspettato "caspita quanto è bella" e per dirlo lui era proprio vero.

Oltre quel commento non ce ne furono altri e ognuno riprese le sue normali mansioni. Mi scusai con Miki per il caffè versato e me ne andai, era dura reggere quello che avevo visto.

Qualche giorno dopo uscì il singolo della loro prima canzone con rispettivo video clip, qualcosa di durissimo da reggere. La sua voce era angelica, perfetta e si sposava in un modo sublime con la musica e poi nel video la sua bellezza era messa ancora più in risalto dalla scenografia. Si trovava in mezzo ad una radura baciata dai raggi del sole in un vestito bianco. Qualcosa che non mi sarei mai aspettato di vedere.

Ed ora eccomi qui a quattro anni da quel giorno in cui lei è partita. Tra le mie mani una rivista di quelle dalla copertina patinata, quante ne ho collezionate in questi anni! Non le conto nemmeno più... è così strano per uno come me che nella sua vita ha letto solo riviste per uomini comprare quelle frivole per le donne che spettegolano dal parrucchiere. Però non potevo fare a meno di comprarle quando c'era lei un copertina o c'era qualche articolo che parlava di lei, anche se i giornali avevano poco da dire sulla sua vita. In tutti quegli anni era stata super riservata, mai uno scandalo, mai un qualcosa messo fuori posto. L'unica cosa che avevano avuto di cui parlare era la relazione che aveva avuto con Aki, il bassista del suo gruppo. Una relazione breve ma che era bastata per farmi morire ancora di più. La prima volta che avevo visto una loro foto, mentre si baciavano, era stato come se l'ultima piccola parte di me rimasta in vita si fosse spenta per sempre. Eppure dovevo essere preparato, era una cosa che avevo dovuto mettere in conto ma non c'è mai niente a cui ci si prepara davvero! E comunque me lo aspettavo che sarebbe stato proprio lui quello che le avrebbe rubato il cuore, si vedeva da come la guardava ai provini... ma d'altronde chi non poteva innamorarsi di Kaori o rimanere sconvolto dalla sua bellezza. Guardo per l'ultima volta l'immagine di Kaori su quella copertina vestita con quel tailleur con la giacca semi aperta che lasciava intravedere il suo bellissimo fisico, gli occhi socchiusi, la bocca contornata dal quel rossetto rosso fuoco, i capelli ricci e lo sguardo da cerbiatta. ...e decido che forse per oggi era meglio smetterla e che avevo avuto la mia dose quotidiana di masochismo. Mi alzo e poggio il giornale sull'alta pila di altre riviste vicino al divano e finalmente esco di casa.

 

  
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