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Autore: kymyit    30/09/2011    2 recensioni
Il primo incontro non si scorda mai, neppure a distanza di anni. Neppure quando si perde di vista se stessi e non ci si fida di nessuno.
Neppure quando si prende il mare e ci si ritrova a combattere contro un assassino efferato.
E poi cade la maschera e gli occhi s'incontrano e tutto ciò che serve è la fiducia l'uno nell'altro per salpare dritti verso il futuro.
[Kidd/Killer]
Genere: Azione, Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Eustass Kidd
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Plenilunio

Era inconcepibile pensare che uno come Eustass Kidd si fermasse a contemplare la luna piena in mezzo ad un campo incolto d’erica. Non era un tipo romantico. Non nel senso comune che si attribuisce alla parola romantico.
Ma se si considera tale una persona con grandi sogni, che apprezza l’aria salmastra di cui vive, il mare e i suoi misteri, che adora le avventure e la compagnia, che ama cantare e godersi la vita ignorando il giudizio altrui e vivendo libero sulla lama d’un enorme coltello chiamato oceano; si, Eustass Kidd era una persona romantica.
Il vero motivo per cui se ne stava in quel luogo deserto era una semplice diceria, una sorta di leggenda.
Si narrava di uno spietato assassino che nelle notti di plenilunio uccideva gli sventurati viandanti e strappava via loro i bulbi oculari.
Che lo facesse mentre quelli agonizzavano con le gole squarciate o dopo la morte, nessuno lo sapeva. Kidd aveva sentito solo versioni discordanti, ricche di particolari frivoli totalmente fasulli.
Era curioso, ecco.
-Etciuuuu!-
Curioso e raffreddato.
Tirava un venticello fresco quella notte. E l’avere la pelliccia aperta sul petto a scoprire gli  addominali, non giovava proprio.
Nell’attesa del fantomatico omicida, Kidd aveva contato le stelle fino a perdere il conto e aveva individuato persino qualche costellazione. Non era proprio una cima come navigatore, per cui intendeva trovare qualcuno che si occupasse di quella mansione.
Il mare non perdona. Non era così fesso da ignorare quanto fosse pericoloso, ma era proprio quello che lo elettrizzava e faceva fremere le sue carni come se fosse stato, appunto, folgorato da uno strale in pieno giorno. O in piena notte. In realtà ogni volta che ci pensava si sentiva così.

Verso la fine della nottata, quando i suoi occhi stavano per cedere al sonno, il pirata dai capelli rossi come il fuoco percepì un fruscio che non era il vento e neppure il proprio corpo che sfregava sull’erba nell’atto di respirare. No…
Era come uno strisciar fra gli steli proprio di una serpe furtiva.
“E’ lui?” si domandò.
Allora aprì gli occhi e con circospezione si volse, mettendosi carponi a scrutare fra la vegetazione.
Di primo acchito non vide nulla, ma poi scorse alla sua destra, di sfuggita, una sagoma. O meglio scorse qualcosa di scuro, ma la sua posizione non gli garantiva una buona visuale.
Allora piano si sollevò, accovacciandosi come un felino, studiando la situazione.
Udì il fruscio davanti a lui cessare, per poi riprendere, più furtivo di prima e nella direzione opposta.
Si sporse quanto bastava per scorgere una massa chiara di quelli che sembravano capelli. Lunghissimi capelli biondi.
Forse era una donna.
Allora si alzò di scatto, mettendosi bene in mostra.
-Ehi!- esclamò, attirando la sua attenzione.
La figura davanti a sé rimase come impietrita per pochi secondi, poi Kidd la vide frugare fra gli abiti ed estrarre quello che sembrava un falcetto.
Una piccola lama dalla forma ricurva.
In effetti molti chiamavano il fantomatico assassino “Il killer della luna piena” o “Il killer della falce di luna”.
Entrambi nomi molto suggestivi, non c’era che dire.
La figura prese a camminare in cerchio intorno a lui, studiandolo come un predatore fa con la preda. Kidd decise di mettere in chiaro le sue intenzione e alzò le mani.
-Che ne dici di discutere civilmente?- propose sogghignando, ma l’altro non sembrava condividere la sua idea. Beh, neppure lui voleva davvero iniziare un discorso civile.
Prese a muoversi in circolo, in senso opposto a quello dell’altra persona.
Per circa un minuto i due si studiarono avvicinandosi ed allontanandosi, lentamente, coi nervi sempre più a fior di pelle e i muscoli tesi, l’adrenalina alle stelle. L’aria era elettrica e si respirava la tensione che circoscriveva la ristretta area intorno ai due contendenti.
Poi le nubi che poco prima avevano teatralmente oscurato la scena si diradarono e Kidd vide chiaramente un occhio di ghiaccio brillare gelido come una lama sotto quella folta chioma di capelli dorati.
Il suo sangue non ebbe il tempo di raggelarsi che, con uno scatto animalesco, la persona che aveva di fronte si scagliò contro di lui. Kidd indietreggiò appena in tempo affinché la sottile lama ricurva non gli recidesse la giugulare, ma non poté schivare un forte pugno allo stomaco che lo costrinse ad incespicare in avanti.
E mentre barcollava, un calcio s’abbatté impietoso sul suo costato scagliandolo diversi metri più in là.
Ma Kidd sogghignava.
Il dolore che provava era atroce, ma rideva, perché cazzo se era forte quello là!
Non gli sembravano gli arti di una donna quelli che gli avevano spaccato le ossa, ma si sa, il mondo è bello perché vario. Il sesso in fondo è solo un futile dettaglio in confronto alla brama di potere.
E mentre lui giaceva a terra, lo sconosciuto gli si fece vicino, con il falcetto in mano brillante sotto l’argentea luna.
Al sollevarsi della lama fu Kidd a scattare con ferocia. Afferrò l’altro per la gola e facendo peso col suo stesso corpo riuscì a farlo rovinare fra l’erica.
E si ritrovarono occhi negli occhi.
Kidd lo vide.
Era un uomo, come aveva pensato.
Ma ciò che più lo meravigliò, che maggiormente lo esaltò, era quel segno che gli marchiava indelebilmente il viso.
Il chiaro di luna illuminava i tratti gentili di un volto sporcato dal marchio delle cosiddette caste pure dei discendenti dei creatori del mondo.
-Questa poi…- i suoi occhi scintillarono, ma l’assassino prese a divincolarsi come un animale ferito.
Era diverso da solo pochi attimi prima. Mentre si scrutavano i suoi gesti erano freddi e calcolati. Quelle gomitate, quei calci e quei pugni che lo tempestavano erano scoordinati, frettolosi, impauriti.,
Kidd intercettò le mani dell’altro e lo immobilizzò al suolo.
-Ugh…-
Quello cercò di dimenarsi come un ossesso, ma il rosso aveva una presa pressoché ferrea. E, dato che c’era, fece volare via il falcetto col potere dovuto al frutto del magnetismo. Il ragazzo, perché non doveva superare la ventina, lo fissò basito e lui gli lesse in viso l’ignoranza più totale.
-Ti stai chiedendo come ho fatto, vero?- domandò.
L’altro diede un forte colpo di reni e riuscì a sbilanciare un poco Kidd, ma questi riuscì ad inchiodarlo nuovamente a terra.
-Smetti di agitarti, non ti servirà.-
Quello in risposta ringhiò, divertendo ancora di più Eustass Kidd, il quale, con molta pazienza ed aria da maestrino, gli spiegò –Quello che hai visto è il potere dovuto ad un Frutto del Diavolo. Sai cos’è?-
Quello ci pensò un attimo su. In effetti, aveva sentito di questi frutti particolari, ma non ne aveva mai visto uno e riteneva fossero solo favolette per spaventare i marmocchi viziati dei ricchi circa il mondo “esterno”. Scosse la testa.
Kidd allora alzò il braccio e il falcetto si sollevò per aria sotto gli occhi attoniti del giovane uomo.
-Questo potere mi ha reso una sorta di calamita umana. Basta dare un solo morso ad uno di quei frutti e si ottiene un potere straordinario. In compenso si perde la capacità di nuotare per sempre, ma chi se ne frega? Preferirei morire in mare piuttosto che in un buco d’isola come questo.-
L’altro avrebbe potuto rispondergli che poteva anche ucciderlo lì se voleva, ma era  rimasto affascinato dallo strano fenomeno e dal luccichio degli occhi del rosso per poter anche solo pensare di colpirlo vigliaccamente alla gola, che in quel momento era incautamente (o forse no) scoperta.
-Perché non ridi di me?- chiese sfidandolo.
Eustass Kidd lo fissò serio, occhi negli occhi.
-Portavi la maschera solo per questo?-
Rimase interdetto.
Kidd lo afferrò per i pantaloni e se lo caricò in spalla senza fare tanti complimenti.
Era assurdo che pensasse che lui non avrebbe reagito. Perché in realtà poteva ucciderlo eccome!
Ma non lo fece.
-Dovresti essere orgoglioso di avere quel marchio ed essere libero. Non capita a tutti una fortuna simile.-
-Io non la reputo una fortuna!- si dimenò.
-Io si, Kira.-
Gli occhi del biondo si spalancarono per lo stupore.
Come faceva a conoscere il suo vero nome?
Riuscì  a mettersi dritto, seppur fra le sue braccia, per fissarlo negli occhi.
Occhi dorati, capelli rossi e pelle diafana.
E quello sguardo da demonio che un tempo apparteneva ad un bambino pestifero e ancora coi denti da latte in bocca.
-Ki…Kidd?- domandò boccheggiando.
-Kira.- sorrise quello confermando.


Era assurdo il destino, quando ci si metteva.
Il giorno prima era un bambino con la smania della pirateria.
Il giorno dopo uno schiavo senza neppure il diritto di una morte dignitosa.
E il giorno seguente ancora era sotto la luna piena, su una bagnarola a remi in compagnia del suo vecchio capitano, che da piccolo rompeva le finestre degli anziani del villaggio al grido di –Saccheggiamo queste vecchie carotidi, avanzi di galera!-

-Sei diventato davvero un pirata?- domandò Kira fissando il jolly roger che svettava sull’albero maestro della piccola imbarcazione.
-Si. E tu un serial killer.-
Kira tirò un sasso fra le acque scure dell’oceano. Ormai la costa era lontana e quasi del tutto impercettibile all’orizzonte. Erano solo loro e la luna, fra lo sciabordio delle onde leggere che carezzavano lo scafo.
-Io non farei del male a nessuno, ma quelli mi hanno visto in faccia, Kidd. Non potevo lasciarli vivere.-
-Non dovresti lasciare in vita neppure me, allora.-
Kira scosse la testa –No… voglio prendere il mare Kidd. Come volevamo fare da piccoli. Voglio sentirmi libero, più libero di chiunque altro.-
-Se la marina ti cattura, ti riporteranno a Marijoa.-
-Non se morirò prima.-
Era determinato. Kidd annuì e si alzò in piedi, sovrastandolo. Estrasse il coltello e glielo mise sotto il mento, lasciando l’altro sbigottito.
Kira tremò.
Kidd, lo stava tradendo? Di già? Non voleva neppure divertirsi con lui così come aveva fatto quell’altro che aveva appeso per le budella dopo averlo trascinato per due kilometri in una strada accidentata?
Poteva sopportare tutto, ma non un tradimento simile, perché Kidd era una parte importante della sua vita. Indirettamente faceva parte di lui.
Kira era stato cresciuto dalla sorella di Kidd, questo lo rendeva come una sorta di fratello minore. Ma Kidd non lo sapeva, come non sapeva che Eustass Laila era morta a Marijoa.
No, Kidd non sapeva.
O forse era lui ad ignorare che in realtà il rosso sapeva ormai tutto.
Fatto sta che rimase immobile, convincendosi che Kidd non voleva tradirlo.
Ed infatti, quello compì una sorta di rito, una specie di segno, come fanno i re coi loro cavalieri e gli domandò.
-Sei disposto a morire e rinascere come un uomo libero, Kira?-
Annuì.
Il chiaro di luna era testimone della sua investitura ufficiale a uomo libero.
L’uomo libero che desiderava essere da quando era solo un ragazzino.
-Sei disposto a mettere la tua vita nelle mie mani?-
Esitò, ma annuì.
-Vivi libero o muori da eroe, scegli tu della tua vita, ma ricorda che in questa notte, sotto questa luna piena, Kira è morto e Killer è venuto al mondo.-
-E così sia, Kidd.
-Troviamo One Piece, Killer.
-Si, Capitano.-


*

Codesta fic nacque tanto tempo fa, grazie ad un articolo sull'Enigmistica. Si parlava del Killer della Luna Piena. Inutile dire che subito ho pensato al bellittimo Kirachan XDD
Sperando sia bellittimo come lo si pensa U_U
All'inizio l'idea era che li e Kidd non si conoscessero, poi l'ho continuata mentre scrivevo la PenKira ed è venuta fuori questa roba. Dopo mesi di distanza, solo oggi mi sono accorta che mancava solo quel -Si, Capitano.- a completarla. Chissà poi cos'altro volevo aggiungerci O_O

Se non sapete chi sia Laila... beh, è un Oc, mia. La sorella di Kidd che appare nella mia fic "I pinguini sono perfide e spietate creature". Qui ho più o meno scritto tutto quello che c'è da sapere su di lei. Il battesimo da Kira a Killer lo lessi tempo fa in'un altra fic. Non volevo plagiare la cosa, solo che mi è piaciuta, quindi, se da fastidio a qualcuno, chiedo umilmente perdono. U_U

   
 
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