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Autore: Skeypunch    01/10/2011    1 recensioni
Vent'anni nel futuro, pianeta terra.
In una sola notte, nei cieli di tutto il mondo si verificano cadute di oggetti sferici e molto piccoli.
Una nuova era sta per attendere l'umanità.
Con i suoi pro e contro.
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci al nuovo capitolo!! Manca poco per l'azione, non preoccupatevi <3

#6 Confusione


Rimasi nel lettino fino alle cinque del pomeriggio a rimuginare sugli sprazzi del sogno che mi erano rimasti attaccati al cervello e sull'assurda questione dell'infermiere.
Non era possibile.
Non era fottutamente possibile che Gualtiero fosse svanito nel nulla portandosi via i ricordi della sua esistenza.
Fissai pensieroso l'arredamento spoglio della grande stanza.
I raggi del sole filtravano attraverso le tende sottili, inondando di luce le mie gambe.
Sara mi aveva portato sul piccolo comodino a lato della brandina il mio iDex e la sfera che conteneva igglypuff.
Mi alzai e afferai tutte e due le cose.
Poi feci de-cristallizare il batuffolo rosa che prese a saltellare tutto gorgogliante.
< Eccoci qui, iggly. E' stata una mattinata piuttosto strana. >
< Iggly? >
< Già! >
Sullo schermo rettangolare dell'iDex c'era l'icona di una busta da lettere con il nmero 4 sotto.
"Cazzo, quattro messaggi non letti!"
Toccai lo schermo sulla busta e apparvero le seguenti frasi:
HEI RUFIO!, TI SEI GIA' DIMENTICATO DI NOI? E' DA TRE GIORNI CHE TI CHIAMIAMO MA COSA FATE LI'???
Era di Miriam, la mia amica. Strano, io non avevo ricevuto nessun avviso di chiamate...
RUFIOOOO!!! LA MAMMA SI STA PREOCCUPANDO! PERCHE' NON RISPONDI MAI AL CELL?
E questo era di mio padre.
Oh cacchio, c'era qualcosa che non andava nell'iDex?
Gli altri due messaggi erano uguali a quello di Miriam solo che erano firmati da Ercole e da Pietro, gli altri due miei amici.
< Iiigglhyyy!!! >
Il mio pokemon fece una piroetta e saltellò all'indietro, come un vero acrobata.
Sara mi aveva spiegato che Demetrio aveva dato da mangiare per sbaglio il cibo di spinda al mio pokemon. Forse era per quello che era così energico.
Mi alzai finalmente dal lettino e incominciai rispondere ai messaggi: usare l'iDex al posto del cellullare era più facile perchè era tutto "touch" e se non volevi neanche usare le dita bastava impartire ordini a voce.
< Inviare messaggi > scandii all'oggetto tecnologico, poi alzai lo sguardo e...
Igglypuff era scomparso.
"Ma cazzo!"
Superai l'entrata dell'infermeria e riuscii a vedere la pallina rosa che ondeggiava verso l'uscita di una porta a vetri che dava sul giardino dell'Accademia.
Corsi facendo rimbombare i miei passi e lo presi da dietro come un giocatore di football.
< IIIHIIIGGLYY!! > stridette infastidito il mio pokemon, torcendosi nel mio "abbraccio-non-ti-lascio-scappare".
Il giardino si trovava proprio dietro la palestra a pallone ed era veramente un bello spettacolo: c'erano nasturzi, zinnie, petunie, tulipani e qualche grande albero che proiettava macchie d'ombre.
Non mancavano certamente le panchine di legno e i lampioni spenti.
Vidi anche uno sparuto gruppetto di ragazzi seduti tranquillamente sull'erba soffice.
I loro pokemon erano a poca distanza da loro che mangiavano (ponyta e shyter), vagavano senza sapere cosa fare (ralts) oppure tenevano dei discorsi misteriosi ( Murkrow, starly e abra).
Chissà che cosa si stavano dicendo?
In quel momento il mio batuffoloso pokemon si agitò peggio del solito e riuscì con un mio attimo di distrazione a scappare dalla mia stretta.
Poi si girò e... mi fece la linguaccia!
Io rimasi esterrefatto e forse urlai anche, perchè in lontananza sentii il gruppetto di domatori zittirsi per un attimo.
< Dove stai andando? > gli feci, mentre Iggly saltellava goffamente verso gli altri pokemon.
< Hey! > mi fece Nemo, correndomi incontro.
Lui era uno di quel gruppetto.
< Stavamo discutendo sull'utilità o meno della lezione di Tattica e Strategia, ti vuoi unire? >
< Ehh.. > iniziai, fissando il mio pokemon che si perdeva nell'erba.
Nel frattempo una ragazza che individuai come la mia vicina di stanza, si staccò dal gruppo e si avvicinò a noi, fissando senza espressione Igglypuff che le saltellava accanto.
< Nemo, pensavo che... >
< Voi due avete già parlato? > la bloccò Nemo, raggiante, poi ci prensentò.
Finalmente sapevo il fatidico nome della ragazza con i capelli rossicci e il dilatatore all'orecchio.
Si chiamava Petunia De risi.
< Allora, Giasone, verresti con noi a...? > mi rischiese cortesemente Nemo.
Io, vedendo la faccia terrorizzata della ragazza, accettai con entusiasmo.
Tiè, brutta antipatica!

Rimanemmo comodi all'ombra del pino per un'oretta, a raccontarci le nostre passioni comuni di pokemon. Parlamma anche se a casa nostra avevamo degli alieni domestici.
Domestico significava tenerlo in casa come un gatto o un cane, e non da "combattimento".
Oltre a noi tre c'erano altri amici di Nemo:Angelo, Brando, e Alice e anche un'altra ragazza con un ampio cappello celeste che si chiamava Francesca.
< Ho sentito dire che solo fra tre mesi potremmo far lottare i nostri pokemon! > esclamò quest'ultima, mentre ci alzavamo per prepararci alla cena.
< Che noia però! Io pensavo subito! Non vedo l'ora poi che il mio starly diventi un fortissimo Staraptor! >
Accenni favorevoli a Brando per l'affermazione.
Quando arrivammo per i corridoi sentimmo delle persone che parlavano fitto fitto tra loro.
Erano niente popo' di meno che la direttrice Samanta Deinoto e il professore di ginnastica.
Appena capirono che non erano più soli si zittirono all'istante e si rintanarono nella prima aula che videro chiudendosi la porta alle spalle.
Mah... valli a capire!
A poco a poco il nostro gruppetto si sistemò nella propria camera e infine rimanemmo solo io e Petunia.
Silenzio imbarrante nell'ultima rampa di scale...
Atmosfera gelida nel corridoio bianco...
< E così tu hai un ponyta. >
La ragazza rossa si girò e mi guardò con i suoi occhi marroni.
< Mettiamo bene in chiaro una cosa, omuncolo > sibilò, < Io e te non saremo mai amici d'accordo? Il tuo wiglytuff... se mai si evolverà, chiaro... non sarà mai all'altezza del mio ponyta. Ho intenzione di prendere il massimo dei voti in questa scuola e vincere il prossimo PGG internazionale, intesi? >
Miss Stronza 2031 con una frustata di capelli focosi girò i tacchi e sbattè la porta della sua stanza.
"Oh..." mi venne da pensare solo questo.
Avrebbe potuto candidarsi all'oscar come Miglior Scenata Finale con Sbattimento di Porta dell'anno.

Dopo cena mi ritrovai con Demetrio nella stanza di Sara, molto più bella della mia: era al primo piano con un grande balcone che dava sul mare calmo.
In lontananza potevo anche vedere dei grandi pelipper e gabbiani stagliarsi nel cielo blu notte punteggiato di stelle.
A proposito, avevo letto sul Pokemon Magazine della scorsa settimana che la fauna terrestre si era completamente ambientata con quella aliena dei pokemon.
Gli animali cacciavano i loro simili e i pokemon si nutrivano solo di esseri provenienti dal loro pianeta.
Non mancavano comunque lotte per la supremazia del territorio.
<...quindi matematica è stata una rottura di scatole > stava dicendo Sara, accarezzando automaticamente feebas.
< Abbiamo incominciato i limiti, comunque. E poi Ed. Fisica con i pokemon è stata divertente invece. Il mio spinda ha incominciato a girare e ha contagiato tutti i pokemon! > esclamò divertito Demetrio.
Il suo pokemon era accovacciato sulle sue gambe. Assomigliava ad un incrocio fra un orsetto e un panda; aveva poi una voglia a forma di chiave di violino in fronte.
Sicuramente era il più forte fra la mia palla morbidosa e il pesce inetto di Sara.
< Ahaha! Già è vero! Strampadanza è contagiosissima!! > rise Sara.
Lei era una di quelle persone che quando ridono arricciano il naso.
Ancora più carina del solito.
< Ma quindi chi è l'insegnante di matematica? > chiesi io, sentendomi un po' in disparte.
< E' quello che tu hai indicato come il Beota! > precisò Sara.
Io non sapevo se ridere o piangere! Una persona come il Beota non poteva fare una materia così tanto noiosa!
Spinda incominciò a sbadigliare e dopo qualche secondo stava già sonnecchiando.
Demetrio gli accarezzò teneramente le orecchie rotonde.
Ma perchè solo il mio pokemon non era così calmo come il loro?
< Domani ci aspetteranno tre ore di Allenamento, finalmente! > Continuò Sara, riponendo il suo feebas nella grande vasca piena d'acqua, appena sotto la finestraa.
Il pokemon sembrò sorridere, spruzzando qualche goccia d'acqua sul parquet blu.
< Anche se non potremmo far lottare i nostri pokemon, comunque... > dissi io, ricordandomi della chiaccherata al parco.
< Già... almeno però tu, Giasone, sai già che attacchi possiede igglypuff! >
Chissà perchè oggi Demetrio mi sembrava più... sano mentalmente degli altri giorni.
Io contai sulle dita ciò che aveva fatto iggly: metronomo sul pullman, incantevole all'atrio e lucelunare imparata grazie alla runa d'apprendimento.
Era già molto, considerato che era un pokemon cucciolo.
Magari neanche il ponyta di Miss Stronza era così avanti...
Guardai il mio pokemon: ondeggiava con le sue zampette per tutta la stanza di Sara in cerca di qualcosa d'indefinibile.
Avevo perso il mio entusiasmo iniziale alla serata della premiazione avendo ricevuto un pokemon debole.
Forse mi stavo sbagliando.
Forse avrei dovuto essere orgoglioso del mio pokemon.
< Giasone, ti senti bene? > mormorò Sara, guardandomi con occhi sgranati.
Qualcosa mi gocciolò dal naso: mi toccai sotto le narici e vidi che era sangue.
< Ma che succ...? >
Un gridolino di igglypuff, parole spaventate provenienti dalle labbra carnose di Sara...
Le orecchie che fischiavano e la voce dei miei amici che si univa a delle parole sconosciute...

Per il ben... ...ell'uman...

Iper Raggio!!!

Troveremo u... cura... ahhhh!!

SCAPPAAAA DRATINIIII!!!


Vidi tutto buio.
E mi risvegliai in preda ad urla terrorizzate.
   
 
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