Una lunga chioma bionda sparsa sul cuscino era l'unica cosa che si riusciva a notare.

“DRIN” quel suono fastidioso della sveglia fece svegliare Charlotte che come ogni notte da 7 mesi e poco più le faceva vivere avventure che nella realtà non potessero mai accadere. La ragazza aprì gli occhi, erano di un azzurro bellissimo, grandi, innocenti. Innocenti... un'aggettivo che si sente raramente riferito ad una ragazza di 16 anni. Scese dal letto, si infilò le ciabatte, si avvicinò alla finestra, aprì le tende e fece aprire la luce nella stanza. Guardò fuori, un'altra giornata piovosa. Charlotte si sentiva speciale, pensava che il tempo dipendesse dal suo stato d'animo, anche se era impossibile le sembrava vero, quando era triste la pioggia bagnava tutte le finestre della sua città, invece quando era felice c'era un sole splendente da far venir voglia di andare al mare. Decise di scendere in cucina per salutare la famiglia ma stranamente trovò la casa vuota, senza la mamma che litiga con la sorella più grande, senza il fratello che gira per casa imitando un'areoplano, senza papà che non va di fretta all'ufficio. Infine si ricordò che oggi era sabato e che i suoi familiari andavano a visitare una casa da comprare più vicino in centro di Londra.

Avendo un po' di tempo per se, decise di scrivere un'e-mail. Un'e-mail alla persona più cara ma anche più distante, alla tua vecchia professore di italiano. Charlotte pensava che era una donna fantastica, l'unica che la poteva comprendere. Non avevano passato tutti gli anni delle scuole medie perché la professore dopo un'anno decise di andare in pensione. Lei non poteva mettere il cuore in pace dopo questa separazione. Così accese il computer, prima di entrare nella casella elettronica nel motore di ricerca digitò youtube, entrò nel sito, nella barra scritte : One Direction – What make y.... ma non finì la frase. Charlotte non poteva ascoltare quella canzone sapendo che quei cinque ragazzi le facevano bagnare le guance di lacrime. Cancellò quello che aveva scritto e digitò Adel- Someone like you. Aprì la casella elettronica e iniziò a scrivere.

“ Cara prof,

o ormai dovrei dire ex-professoressa. Le scrivo per un consiglio, o forse un miracolo...

Io non ce la faccio più ad andare avanti con questo vuoto dentro di me, quei maledetti cinque ragazzi, quei cinque stronzi che mi hanno strappato il cuore con tale indifferenza mi fa star male. E la cosa più sorprendente è che non sono morta, sono viva, ma senza sentimenti, o forse l'unico sentimento che sento è l'angoscia.
Le chiedo cosa tanto un consiglio, lei è una donna forte e saprà dirmi cosa fare, avevo pensato di chiedere un consiglio alla mia amica ma poi ho pensato che avrebbe deriso. Sì esatto, lei non può capire cosa provo, mi direbbe che sono stupida, che sono troppo grane per queste cose. Io non sono d'accordo perché se uno è innamorato non può farci molto. Sì, mi sono innamorata, e ho paura di questo.

Nemmeno Dio sa spiegare cioò che sento all'interno di me. Quando sento le loro voci, guardo le loro foto, sento qualcosa nello stomaco, fastidioso ma piacevole allo stesso tempo.

Saranno le famose “ farfalle nello stomaco”?
Le farfalle vivono non più di un giorno, perché quelle sono sempre lì? Non muoiono? Perché?

Si può provare questo per delle persone che non sanno nemmeno che esisti?

C'è una domanda che mi gira in testa da tempo.

Cos'è l'amore se non una forma di magia?

Esistono forzo nell'universo che si possono spiegare? Forze come l'attrazione che esercita un buco nero su ciò che gli sta intorno, sere di PI greco che si perdono nell'universo.

Le chiedo un semplice consiglio, ahahah ma che dico, un miracolo. Sono consapevole che lei non è una Santa e non può fare queste cose ma la prego. Lei è la persona più matura che conosca e che non mi riderebbe mai in faccia per i miei sentimenti.

La vostra Charlotte :)

P.S. Mi mancate tantissimo, un giorno di questi la verrò a trovare se non sarà in giro per il mondo a godersi la vita.”