Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Fuuma    10/06/2006    1 recensioni
Non chiamarmi più. Non guardarmi più. Non parlarmi più. Se lo farai… Ti Ucciderò.
Sarebbe stato meglio affondare i propri artigli nel morbido seno di Ichigo e strapparle il cuore personalmente perché, quando lui le disse quella frase, fu perfino peggio. Fu come ucciderla senza neppure averla toccata.
Masaya Aoyama l’aveva lasciata.
Voi non avete bisogno di quell’umana, Mio Signore. Voi avete già me.
Era un sorriso zuccherino di quelli che si trovano solo nei sogni; quando le labbra si posarono sulle sue riuscì per un fuggevole attimo a sentire il dolce sapore del miele e poi, cadde in terra.
Il sorriso di quel piccolo albino aveva il dolce piacere del peccato intriso di veleno.
Smettila di pensare a lui. Non ti merita. Accorgiti di me. Guarda me. Ama me!
Voleva solo abbracciarla. Voleva solo baciarla. Voleva solo far l’amore con lei e rimanere insieme per l’eternità. Voleva solo Amarla…
La sola esistenza di Ichigo Momomiya lo aveva lasciato senza fiato.
Lo sai qual è il tuo più grande difetto? La stupidità. Ecco cosa ti porterà alla morte.
Lo odiava. Provava un’insana rabbia nei suoi confronti ogni qualvolta la sua figura si stagliava davanti a sé. E più lo odiava, più desiderava rivederlo, insultarlo, minacciarlo… sfiorarlo anche solo con lo sguardo…
Kisshu era la sua ossessione.
[RyouxIchigo – MasayaxIchigo – KisshuxIchigo – Masayax??? – Kisshux???]
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: End of Time
Serie: Tokyo Mew mew
Capitolo: 2 di ?
Rating: Angst
Pairing: MasayaxIchigo… ma tra tre o quattro capitoli le cose cambieranno..
Note: Confesso che me la sto proprio prendendo comoda XD! Da quel che avevo in mente io Masaya doveva “mollare” Ichigo già da questo capitolo, invece non se ne farà niente per altri due capitoli. Valà valà so che il mondo non aspetta altro che il biondino si faccia avanti con Ichigo... ma può anche continuare ad aspettare XD! Prima le cose importanti >_>! (Ryou: E io non sarei importante é__è??? A: Ehm... Bè.. sicuro che vuoi che ti risponda ò.o? Ryou: No, ora che me l’hai chiesto non ci tengo più guarda=_=!)
Buona lettura.


Capitolo#02

.Perso in un'eclissi.

Il profumo di erba appena tagliata pizzicava le narici.
Avevano camminato per tutto il tempo, mano nella mano, in silenzio, lungo il viale alberato che conduceva al parco di Ueno.
I ciliegi già fioriti lanciavano al vento i loro petali in una danza bianca e rosata ed il parlottare della gente si mescolava dando vita ad un'unica voce.
Tra loro, invece, silenzio.
Non avevano aperto bocca dopo i saluti iniziali.
Si erano sorrisi.
Avevano iniziato istintivamente a camminare verso la meta stabilita il giorno prima, al telefono.

Poi basta.
Silenzio.
I grandi occhi nocciola di lei continuavano a spiare il volto di lui, imprigionato in un'espressione stranamente apatica. Distante.
Era strano, non era difficile per lei capirlo.
Si fece forza, prendendo fiato.
- Aoyama-kun... - mormorò flebilmente, timorosa di essere sentita.
Il ragazzo si voltò verso di lei, prestandole attenzione.
Occhi nocciola puntati in altri occhi nocciola.
- Ah! Ecco... -
Non si aspettava di essere udita.
Raccolse le idee, cercando le parole adatte.
- Bè... c'è.. c'è qualcosa che ti turba per caso? -
- No. -
Troppo veloce quella risposta, come se già l'avesse preparata in precedenza conscio della domanda che la ragazza gli avrebbe fatto.

La conosceva così bene. Forse troppo, anche per esser il suo ragazzo.
- Ah... D'accordo. -
Sorrise, impacciata, e lui ricambiò. Sospirando.
Era strano Masaya.
Era davvero strano.
- Aoyama-kun... - ritentò di nuovo, questa volta con più sicurezza nella voce.
- Ichigo. - fece lui fermandosi.
Il cuore di lei in gola, sentiva che sarebbe soffocata di lì a poco se il ragazzo non avesse parlato.
- S... sì? - chiese, cercando di incitarlo a parlare.
- Non devi preoccuparti, io sto bene. -
Reclinò il capo sorridendole con dolcezza.
Una dolcezza strana.
Falsa.
Bugiardo.
Non stava bene.
Quello non era il Masaya di sempre!
- Però... -
Il dito indice poggiò delicato sulle morbide labbra di fragola di Ichigo e la frase morì a mezz'aria senza mai essere completata.
- Sto bene. - mormorò lui, il sorriso intenerito sulle labbra, il viso più vicino a quello di lei. Molto più vicino. Ancora. Fino a sfiorarle la guancia di pesco lasciandole l'impronta di un bacio.
- Non voglio che ti preoccupi per me. -
La voce di Masaya nell'orecchio, insieme al suo respiro, era calda, soffice.
Ichigo chiuse gli occhi, annuendo di riflesso mentre le braccia si allacciavano al collo del ragazzo e si stringeva di più a lui baciandolo a sua volta, premendo la bocca contro la sua e infilando la linguetta curiosa nel suo antro. Piano. Timidamente.
In un bacio che durò soltanto pochi altri attimi prima che Masaya stesso la allontanasse da sé.
Perché?
Lo guardò stupita ma lui non le diede alcuna spiegazione, si voltò invece indicando uno dei rigogliosi Sakura sotto cui le altre ragazze avevano preso posto e, con loro, anche Ryou Shirogane.
Lo vide subito, come non notare quei biondi capelli, figli dei raggi di sole, e gli occhi, freddi amanti del ghiaccio.
Accanto a lui Retasu aveva già iniziato a versare il tè, ma ogni volta che cercava di cambiare posizione per versare il contenuto della caraffa nelle tazzine rimanenti, finiva per rovesciarne gran parte sulle gambe di qualcuno.
- Ahaaaa, mi dispiace tanto!!! - esclamò per l'ennesima volta mentre il liquido bollente imbrattava i jeans bianchi di Ryou.
- Non.. non fa niente... - borbottò lui trattenendosi dall'urlare per il dolore. Ah, come bruciava, bruciava, bruciava, bruciavaaa!!!
- Ichigo, sei arrivata finalmente! - fece invece Purin, alzandosi e trotterellandole intorno con un largo e allegro sorriso.
- Salve a tutti! - salutò la ragazza, agitando la mano, sedendosi sul plaid steso tra l'erba.
Fu un caso che capitò vicino a Ryou, era l'unico posto libero e non per quello dovette farci caso.
Piuttosto ripensava ancora a Masaya che, salutando pacatamente gli altri, si era seduto a sua volta e volgeva lo sguardo nocciola al cielo.
Azzurro.
Tanto azzurro da sembrare vuoto nella sua immensità.
E, più in alto, la palla dorata del sole brillava intensamente.
Tra pochi minuti sarebbe stato oscurato.
Per quel motivo tanta gente si era data appuntamento al parco di Ueno per ammirare il cielo. Per l'eclissi solare.
- Ormai dovremmo esserci. - asserì Ryou dando un occhiata all'orologio al polso.
- Mhm. - sospirò Masaya, sentendolo appena.
Ichigo si sistemò più vicina al suo ragazzo, Retasu poggiò la teiera sul prato sperando di non farla cadere, Minto si sistemò la frangia bluastra infilando gli occhiali da sole dalle lenti modificate imitata da Zakuro, e Purin batteva le mani a ritmo di una canzoncina cinese, incitando il sole a svanir dietro la luna.
- Ecco guardate, il sole sta scomparendo! - esclamò Ichigo stretta al braccio di Masaya.
Lentamente la sfera solare venne coperta dalla luna e cadde l'oscurità.
Lenta.
Buia.
Impenetrabile.
Masaya fissò la sfera ormai nerastra da dietro le lenti dei suoi occhiali da sole.
Non gli piaceva l'oscurità, la temeva, la detestava.

Quel che non puoi vedere fa paura.
Sentì le mani morbide di Ichigo premere maggiormente intorno al suo braccio.
La guardò, sebbene non potesse che scorgere a malapena la sagoma del suo viso, i delicati lineamenti di un volto nell'ombra. Sorrise poggiandole un bacio sulla fronte liscia.
La sua luce. Che lo aveva sempre tranquillizzato, che amava da sempre.
Poggiò il capo sulla testolina rossiccia di lei e si rilassò.
Stava così bene quando era con lei.
Calmo.
Trasportato in un mondo in cui vi erano soltanto lui e Ichigo.
Splendido.
Sorrise mentre il sole era diventato per qualche istante nient'altro che un ricordo e il suo alone dorato cercava di mostrarsi da dietro una luna che dipingeva ogni cosa di nero, affondandola nelle tenebre per qualche minuto soltanto.

Quando il ciclo della luna proseguì, tornò la luce e l'eclissi scomparve.
- Ahaaa, che bella! - Ichigo sorrise, alzando il visino verso Masaya.
- Sìììì, rifacciamolo! - esclamò Purin, scattando in piedi e alzando le braccia al cielo.
- Oh no, il tè si è rovesciato tutto sull'erba. -
- Tranquilla Retasu, non è un problema. - le fece Zakuro con calma, rialzando la teiera per poggiarla in una posizione più stabile.
- Ma ora non ne abbiamo più! - blaterò l'altra dispiaciutissima.
- Hn! Naturalmente IO ho portato la scorta. - fu la volta di Minto che, compiaciuta, indicò il cestino del pranzo che aveva portato personalmente - Non potevo certo rischiare di rimanere senza far merenda all'ora del tè. -
- Ohooooo, quanta roba! -
- Purin, non mangiartela tutta!!! -
- Mhmmm, quanto è buono! -
- Puuuriiiin!!! -
Zakuro sorrise appena quando Minto si alzò per iniziare una rincorsa contro la loro scimmietta bionda che saltava qua e là agilmente senza mai stancarsi, mentre Ichigo sfiorava con cautela i capelli di Masaya che ancora teneva il capo poggiato sul suo.
Lo guardò con le gote spruzzate di rosso.
Imbarazzata.
Le sembrava che la guardassero tutti.
Beh, infondo non c'era nulla di male, no? Masaya era il suo ragazzo, poteva permettersi di starle così vicino!
Ryou li guardò, un attimo soltanto prima di distogliere gli occhi zaffirini.
Gelosia?
Certo.
I denti perlacei torturavano il labbro inferiore mentre le mani continuavano a sfregarsi l'una con l'altra.
Gelosia?
Sì, cazzo!
Sussultò persino quando Retasu gli rivolse qualche parola balbettata.
Non l'aveva capita ma decise ugualmente di annuire e lei gli sorrise ringraziandolo per qualcosa, qualsiasi cosa tanto lui non l'avrebbe ascoltata comunque.
Poi la voce di Ichigo divenne preoccupata.
Tutto ad un tratto.
Senza che ce ne fosse un apparente motivo.
- Aoyama-kun? - domandò alzando un po' il tono, in attesa di una risposta.
Niente.
Le palpebre del ragazzo erano insistentemente chiuse, calate a coprire iridi nocciola.

- Aoyama-kun! -
Non le rispose.
Sembrava dormire.
Si scansò da lui e allora vide il suo corpo ricadere indietro, sdraiato sul plaid.
Addormentato.
Come morto.

Respirava appena.
Immobile.
Doveva essere svenuto.
Ma perché?
- Aiyama-kun che ti succede?!? - fu più stridula la voce di Ichigo quando lo urlò, con la disperazione che si scioglieva nello sguardo - Perché non apri gli occhi?!? -
Nessuno avrebbe dato risposta a quella domanda, non in quel momento, e Ryou le si fece accanto guardando a sua volta il corpo inerme di Masaya.
Qualcosa di molto simile al piacere si sparse lungo il petto ed il senso di colpa per aver gioito del suo stato affondò più doloroso di un coltello.
Non era il momento di pensare al peggio.
- Si può sapere che diavolo gli è preso? - domandò, forse retorico, mentre gli afferrava il polso per sentire il battito.
Sì, c'era. Debole però.
- Dobbiamo portarlo all'ospedale. - commentò pacato, nessuna emozione gli si sarebbe letta in volto.
Freddo.
Insensibile.
Balle!
Ma perché mai proprio lui avrebbe dovuto mostrarsi dispiaciuto per il quello che era il suo rivale? Non più anzi, perché ormai Ichigo gli era stata rubata lasciandolo senza alcuna speranza.
Fanculo.
Basta pensare a queste stronzate!
Doveva portarlo all'ospedale dove qualcuno avrebbe detto loro che diamine era successo a quello stupido Aoyama.
Sì.
Doveva fare così.
- All'ospedale? Ma stava bene fino a poco fa! -

Ichigo aveva di nuovo urlato senza rendersene conto e le lacrime avevano già iniziato a fare capolino dai grandi occhi color cioccolato, affogandoli e rendendoli tanto lucidi da sembrar che si stessero per sciogliere.
- Calmati, vedrai che non sarà nulla di grave. -
La fissò dritta negli occhi.
Zaffiri e nocciole.
Sguardo intenso.
Respiro trattenuto.
Ichigo annuì con il volto leggermente arrossito, come tutte le volte che fissava Ryou negli occhi a quel modo.
Erano troppo belli i suoi occhi.
Incantatori.
Stregati.
Ma lei doveva pensare ad Aoyama-kun, no?
Perché allora il cuore voleva scoppiarle nel petto?
No, no, doveva pensare ad Aoyama-kun.
Masaya.
- Masaya... -
Ecco brava.
Si alzò in piedi mentre Ryou si caricava in braccio il corpo del ragazzo, storcendo il naso per il fatto che fosse toccato proprio a lui trasportarlo. Forse avrebbe dovuto lasciarlo lì e mandarlo a quel paese dicendo ad Ichigo che ci avrebbe pensato lui a renderla felice, perché quel tipo non ne era in grado, perché Masaya Aoyama non era degno di lei.
Come poteva non essersene ancora accorta?
Lui l'amava tanto, e anche più di quel ragazzo che impersonificava l'assurda perfezione.
Non era giusto.
Non lo era affatto!
Eppure si incamminò per uscire dal parco di Ueno, sotto la danza dei petali di sakura, avvolti dal loro profumo, e chiamarono un'ambulanza che di lì a poco li raggiunse. Quindi via verso l'ospedale, per scoprir cosa fosse successo a Masaya.


Erano rimasti tutti fuori dalla porta chiusa della stanzetta ospedaliera, circondati dal viavai di personale medico che aveva smesso di dar loro retta da tempo e li attraversavano con i loro sguardi quasi fossero invisibili.

Si sentivano come fantasmi tra quelle parete immacolate. Erano come spettri che ancora erravano per il Mondo incapaci di raggiungere la pace o qualsiasi cosa ci fosse stata dopo la Morte.

Qualcuno singhiozzò.

Ichigo.

Che con voce sottile domandò un flebile: - Lui... lui starà bene, vero? -

Minto sospirò tentando un sorriso sforzato e triste.
- Vedrai che andrà tutto bene. -
- Certo che sì, il tuo ragazzo è forte! - aggiunse Purin stringendo i pugnetti e avvicinandosi alla ragazza.
- Sì... -
Eppure non sembrava convinta la sua voce.
Ryou le posò una mano sulla nuca, mentre la frangia le nascondeva gli occhi lucidi di pianto.
- Tranquilla. - mormorò abbassandosi su di lei, rimanendo alle sue spalle - Tra poco aprirà gli occhi e tu potrai parlargli di nuovo. -
Bugiardo.
Se anche pensava che fosse possibile, dentro di lui sperava non li riaprisse più.
Ti prego, non svegliarti. Ti prego, lascia che sia io a rimanere accanto ad Ichigo.

Non faceva altro che pensare a questo, se ne pentiva, certo che se ne pentiva, ma non sapeva come fare per smettere.
Non si può essere così cattivi da desiderare la morte di qualcuno.
Lui non era così, dannazione!
Sospirò.
Avrebbe voluto abbracciare Ichigo.
Soltanto un abbraccio, per sentire il suo calore attraverso i vestiti, per sentire di più il profumo dolce della sua pelle e lo shampoo alla fragola dei suoi capelli. Ma si tirò indietro notando uno dei medici che si era portato vicino al loro gruppo per parlar loro.
- Sta... sta bene? - domandò la ragazza in direzione dell'uomo in camice bianco.
L'uomo annuì.

- Sembra di sì. -

Eppure c'era perplessità sul suo viso, la si poteva leggere chiaramente, come parole in nero stampate su di un libro.
- Come sarebbe a dire sembra? - era stato Ryou ad indagare.
- E' difficile dirlo con certezza. Non si è ancora risvegliato, ma è stabile. Tuttavia non abbiamo ancora scoperto le cause del suo coma. -
In sei sbarrarono gli occhi a quella parola e in sei la ripeterono increduli.
- Coma?! -
Non poteva essere.
- Sì. -
- Cosa? -
- Mi spiace. -
- Ma... Ma... -
- Purtroppo non ci resta che attendere nuovi sviluppi. -
- Ma come... -
- Mi spiace, non sono in grado di dirvi altro. In ogni caso se ora volete potete entrare, ma uno alla volta per favore. -
Se ne andò così, voltando le spalle a sei ragazzi e tornando a pensare ad un altro paziente. Fuori uno avanti il prossimo. E' così che funzionava il suo lavoro.
Ichigo rimase a lungo a fissare le sue spalle allontanarsi, finché non scomparve dietro l'angolo del muro.
Gli occhi sgranati, la bocca aperta.
Non poteva essere vero quello che aveva detto quel dottore, in quel modo, guardandola negli occhi e con la voce ferma di chi non si lascia coinvolgere da niente.
Mentiva.
Doveva mentire.

Aoyama non poteva essere in coma.
Lui stava benissimo!
Lui stava...
- Ichigo! -
Le voci delle sue amiche divennero un flebile sussurro, distante e ovattato quando sentì il suo corpo divenire improvvisamente leggero e trasportato via da una corrente invisibile, galleggiando nell'aria finché non si scontrò contro il pavimento in un tonfo sordo.
- Kami-sama! Ichigo! -
Corsero tutti intorno a lei, inginocchiandosi all'istante quando il suo corpo cadde a terra, svenuta per lo shock.
- Ichigo fatti forza! -
Ma gli occhi di Ichigo si chiusero e allora sognò di Aoyama...
Allora sognò il ritorno di Deep Blue...


.SECONDO CAPITOLO FINE.

   
 
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