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Autore: Julia_Phantomhive    01/10/2011    3 recensioni
Questa è la mia prima fic su questa sezione, quindi siate clementi.
La protagonista sarà Julia Clismatice, è ambientata in Italia nei giorni nostri. E' di nobili origini, e proprio per questo costretta a fidanzarsi con ragazzi nobili che l'ingannano per puri scopi commerciali e così frantumando varie volte il suo cuore.
Stanca di questa storia, chiede aiuto a un demone, l'ex-conte Ciel Phantomhive, sempre affiancato da Sebastian.
Tutti i dettagli della storia li trovate nel primo capitolo: Prologo.
Sperando di aver attirato la vostra attenzione, buona lettura!
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6

- Sebastian, portami delle foto su i vari Vincenzo. -

Ciel immaginò che Julia avrebbe reagito, in modi diversi alla vista degli ex, ma lui sapeva quale era l'espressione che cercava. La ragazza anche se si chiuse ultimamente e finse per molto tempo, con il demone fidanzato era un libro aperto, non si chiese perchè, ma sapeva come comportarsi con lei. Il maggiordomo arrivò con le foto e Ciel notò in tutti e tre una certa somiglianza, oltre al nome, tutti e tre possedevano i capelli castani anche se di tonalità diverse, li guardò attentamente con disappunto. Il primo fu Vincezo Felipe Andromeca, aveva gli occhi viola e Julia fece una smorfia talmente sonora che non ci fu nemmeno un commento da parte sua; il secondo Vincezo Delice IV, Julia non ebbe reazione indifferente a quella precedente, Ciel la osservò attentamente, ma lei non fece accenno di depressione o altro; poi l'ultimo Vincenzo Beppe Tarontine, lui al contrario degli altri aveva gli occhi neri come la pece, ma portava gli occhiali e come ci si aspettò Julia non si mosse. Ciel affermò: - Impassibile.

- Come una roccia. Inizia a sfoderare l'arsenale di ciò che disponi, mostra le carte in tavola e giochiamo a carte scoperte, - lo incoraggiò a tirare il suo meglio - e prova... a capire quali dei tre, in questo momento mi ha fatto soffrire.
- La sfida è ancora aperta, non l'avevo notato prima, ma i tuoi occhi si sono appoggiati su una foto. Quella di... - si bloccò perchè Julia sorrise. Non capì se era una farsa o verità, o anche coincidenza; la ragazza era più furba di quanto potesse immaginare, ma alla fine non concluse la frase e continuò a sottoporre Julia a vari interrogatori, insieme a Sebastian:
- Sebastian, informazione dettagliate, dove vivono questi tre? - lo guardò più infastidito che mai, Julia rise ma avendo la febbre non si sforzò più di tanto. Il maggiordomo arrivò con una sfilza di fogli e incominciò a elencare:
- Barone Andromeca: Genova. Lord Delice: Rieti. Marchese Tarontine: Frosinone.
- I più vicini sono Delice e Tarontine... mmmhh, Sebastian ti dò un'ora di tempo per preparare tre dolci tipici delle tre città. E' un ordine, un'ora.
- Yes, my Lord. - e se ne andò.

Ciel rimase a riflettere, intanto Julia togliendosi la pezza dalla fronte, si mise seduta, e con Ciel affianco appoggiò la testa sulla spalla; chiuse gli occhi e ansimando provò a dirgli: - Ce ne uno che ti... ispira?
- Nessuno. Tutti e tre sono solo alimentatori della tua agonia.
- Ahah esatto..! Ma non prendertela la tua idea di utilizzare il mio palato a tuo vantaggio non funzionerà, perchè... lui è sempre venuto da me, e io mai da lui... - e si buttò sul cuscino.

"Questa ragazza è proprio un'umana!" pensò Ciel un po' arrabbiato, il suo sforzo fu invano e per un'ora non potè chiedere i servigi di Sebastian, impartito l'ordine era oramai troppo tardi. Così, vedendola riposare, fece domande il "lui" misterioso: - Di lui, così ti colpì?

Non rispose subito ma poi farfugliò: - La sua innocenza. E con questo? -
- Perchè ti ha fatto soffrire?
- Mi ha usata e... ingannata. Tsk... Ciel mi sento calda, possiamo aprire la finestra?!
- No, non puoi prendere freddo. Perchè non vuoi dirmi qual'è dei tre? -

Julia si girò e rigirò sul letto, la febbre si alzò e Ciel la tenè ferma e le continuò a dire di stare calma, il respiro divenne affannoso e Julia non riuscì a rispondere alla domanda, ma poi aprì gli occhi e fissò una costruzione in legno sul suo comodino: un piccolo manichino da stilista; e così disse:
- Lui ha una bella tonalità di castano... davvero molto bella... -

Ciel si voltò verso quella statuina di legno e guardò che era un marroncino chiaro, molto chiaro così Ciel guardò nuovamente le foto, fu indeciso, c'erano solo due dei soggetti al quale si avvicinò la tonalità del maninchino: Delice e Tarontine, la tonalità del primo era più scura mentre il secondo più chiara, ma poi arrivò Sebastian che portò tre dolci:
- Ecco a voi: Pan Dolce Genovese, Terzetti di Rieti e dulcis in fondo la Pigna di Frosinone.
- Sembrano deliziosi, ho l'acquolina in bocca, Sebastian! Hai preparato anche del latte e miele, per caso? - gli occhi di Julia risplendevano a quella visione.
- Certamente, signorino assaggi anche lei.
- Sì, Ciel tieni i terzetti se vengono inzuppatti sono una bontà!
- No, sono apposto così e Sebastian! - attirò l'attenzione del maggiordomo che servì la pigna alla ragazza. E bisbigliò - Chi dei due Vincenzo si occupa del reparto moda?
- Uhm, che strana richiesta... ma se non erro, è Vincenzo... eh?
Sebastian si zittì all'improvviso e si gettò pesantemente fuori dalla stanza e si diresse al giardino. Julia e Ciel rimasero a bocca aperta. Entrambi pensarono, fissandosi l'un l'altro: "Ma cosa... è successo?"

I ragazzi si affacciarono alla finestra della camera, e videro il maggiordomo che tenne qualcosa in mano, meglio un Micio tra le braccia. Julia non disse niente, anzi spalancò ancor più la bocca, i pensieri rimasero focalizzati su un sola cosa: "Sebastian. Gatto. DOLCE?!" Ma poi la ragazza si rivolse a Ciel che si coprì la faccia dalla vergogna, Julia chiese spiegazioni: - Ciel... tu-tu sai co-cosa sta succedendo? P-Perchè Sebastian è uscito per... un gatto?!
- Ama i felini. Mentre io ne sono allergico.
- Eh? - silenzio - Davvero? - fu alibita da quella visione, non riuscì poi con la febbre a raggionare più di molto; Ciel poi le consigliò di rimettersi a letto, e così fece.

Sebastian ritornò tutto felice, e Ciel lo rimproverò senza indugi, ma poi il diavolo maggiordomo chiese audaciamente se Lady Julia avrebbe voluto prendere un po' d'aria fresca, lei acconsentì, e così scese finalmente dal letto e se ne andò a cambiare, ed ebbe un po' di tempo per riflettere: "Ma proprio oggi dovevo prendere la febbre? Che scocciatura, per fortuna che sia Ciel che Sebastian restino con me al contrario dei miei...! Aaaah prima avevano più tempo per me, ma so che sono grande e non devo farmi abbattere da certe cose, e poi ho un demone accanto, che mi capisce, fortunatamente... magari fosse così per sempre."
- Ciel! Sebastian! - i due entrarono in camera dove Julia sceglieva e si cambiava i vestiti, era spoglia, con solo biancheria intima adosso e teneva due capi in mano - Rosso? O Blu?
I due arrossirono alla vista, lei non capì che anche si vivevano insieme da poco tempo, loro due erano sempre maschi; Ciel si coprì il rossore della faccia con la mano e si girò urlando:
- Julia! Ma tu! Tu sei... n-nu... AH! Qualsiasi cosa basta che ti indossi qualcosa che ti copra!

- Eh? Così non mi aiuti... - sbuffò - Sebastian e te che mi dici?

Il maggiordomo abituato al corpo nudo del signorino, provò a concentrarsi ad aiutare Julia, prima osservò i due colori distintamente, intanto lei in attesa di risposta giocherellò con il simbolo dei Phantomhive che era posto all'altezza tra il collo e il seno, alla fine Sebastian riuscì a dargli un giudizio sincero: - Nessuno dei due.
- Eeeeeh? Ciel voltati! Sono la tua ragazza quindi puoi anche guardarmi in questo stato!

Julia si innervosì, cercò un vestito, o anche maglietta e jeans da abbinare, alla fine propose ai due:
- Allora, maglietta viola e jeans bianchi, oppure top rosso e blue jeans?

Ciel si voltò con la mano agli occhi e ne indicò uno a caso, mentre Sebastian negò la scelta del signorino perchè scelse il top rosso con i blue jeans, ma poi il ragazzo si tolse la mano e andò dritto verso l'armadio.
- Ehm Ciel, non avevi detto che tu non ti occupavi mai degli abiti?
- Sì, ma ora basta, la mia pazienza ha un limite, nghhh... - prese una camicia infilata "ben benino" sotto una pila di vestiti e la tirò con forza, facendo cadere tutto - aahh finalmente, mh? -.

I suoi occhi ripresero il colore scarlatto, e con una mano fermò la valanga di vestiti a distanza mentre nell'altra consegnò la camicia a Julia. La camicia era blu cielo, chiaro e limpido come l'acqua cristallina, e poi rimettendo tutto a posto con un gesto della mano, Ciel consigliò dei pantaloncini neri e Julia insieme a Sebastian approvò in pieno.
Era un abbinamento elegante ma allo stesso tempo adatto e moderno.
- Grazie, Ciel! Bene, ora possiamo andare!
- Dove di preciso? - chiese lui.
- Non lo so, solo qui per prendere una boccata d'aria, devo guarire! - disse convinta e prendendo per mano Ciel, scese le scale a tutta velocità, verso il giardino di rose della Villa. Sebastian si ritirò per preparare il pranzo.

Alla fine il conte non riuscì a sapere il Vincenzo dell'incubo, per colpa i Sebastian e il suo amore per i felini era vicino alla vittoria del gioco, Julia fu tenace ma mai quanto lui, e quindi incominciò:
- Julia, mi dici il cognome di lui? Non voglio usare le maniere forti.
- Non potresti. Sto male... comunque no, non te lo dico. Un gioco è divertente solo se si rispettano le regole!
- Nella malavita non c'erano regole...
La ragazza però non volle più pensarci e portò finalmente Ciel a destinazione, il roseto era pieno di colori illuminati dalla luce del sole, Ciel osservò le rose, le rose bianche erano le sue preferite. Lei era felice che l'avesse portato in quel posto, pensò che portava un sacco di ricordi felici ma anche dolorosi. Lui vide risplendere anch'essa, quella piccola rosa, in mezzo alle altre più belle, la piccola rosa cristallina ma piena di vendetta dentro di sè, era quella ragazza, inspiegabilmente. Prese una rosa bianca, si avvicinò a lei e gliela porse; Julia la accettò e se la mise tra i lunghi capelli neri, che brillavano con riflessi del sole. Il vento si innalzò, facendo rabbrividire la ragazza.
- Vogliamo tornare dentro? Ho freddo... - fece Julia, affiancandosi a Ciel e cercando riparo, lui annuì e lei si aggrappò al braccio. Tornarono in villa, e ognuno iniziò a svolgere il proprio lavoro: Julia i compiti della scuola, mentre Ciel i suoi affari con la ditta Funtom che aveva ripreso in possesso. Con l'aiuto dei genitori di Julia, quello che era rimasto della Funtom&co., Ciel ne riacquitò pieno potere, anche senza nessuna spiegazione, molti furono i problemi per rintracciarla, ma per fortuna la sede centrale rimase a Londra. La ragazza, quando fece una pausa, si domandò se Ciel gli mancasse Londra, però non glielo chiese; oramai dopo 2 secoli, maggior parte di Londra era cambiata, in un certo senso. Che fossero rimasti invariati tutti i monumenti storici, ma quale sarebbe l'espressione di Ciel se fosse tornato a Londra e a casa sua?
La piccola lady si intoppò in quelle domande, e non solo rimase silenziosa, ma il suo fidanzato la osservava non a grande distanza, non capì il comportamento della fidanzata che incominciò anche a sbattere la testa, Ciel intervenì e provò di fermarla, ma lei singhiozzando per il rimorso lo fissò solamente con occhi dolci, lui pensò che era uscita di senno per colpa della febbre.

- Signorini, il pranzo è servi- Sebastian entrò, ma vide che Lady Julia era molto pallida e che sudava, Ciel un po' in panico l'asciugò con la pezza e distese sul letto - Signorino, a Lady Julia le è salita la febbre?
- Pare di sì...! Sebastian non stare lì fermo impalato! Aiutami a farla sentire meglio!
- Si calmi, non c'è da preoccuparsi. -

La ragazza all'inizio sì, si turbò molto ma alla fine la febbre le provocò maggior danni, Ciel per la prima volta vide quel piccolo fiore appassire davanti ai suoi occhi, ma Sebastian seppe come comportarsi: prima pregò il proprio signorino di lasciar lady Julia riposare in pace da sola, e poi che ci avrebbe pensato lui a curare una semplice febbre; ma il conte non volle dare ascolto, questa volta al diavolo, perchè non si volle allontanare dall'anima a lui "cara".

- Ciel, aiutami. Ho caldo. P-posso togliermi i vestiti? Anf.. anf... - sospirò pesantemente.
- No, non può toglierserli lady. E signorino, la pregherei di lasciarla sola, farò il possibile affinchè stia bene, si fidi.
Bisbigliò Sebastian a Ciel alla soglia della porta, il giovane non potè fare a meno di dargli ragione.
Si calmò, e quando aspettò fuori Sebastian uscì e rivelò che la ragazza si sforzò troppo; così la lasciarono riposare mentre Ciel andò ad aspettare al salone.

- Ciel! Ciel! CIEL! Vieni qui, non abbandonarmi... non puoi... perchè non sei qui? Con me?
Io non voglio più soffrire.
E' buio e fa freddo.
- Vincenzo...?
- Sì, Julia. Scusami se ti ho mentito, ma ora è passato, cercami. Io ti voglio ancora bene, non ti ho mai dimenticata...
- No, mai. -
Non cascherò mai più nella stessa trappola, non farò lo stesso errore di prima.
- Julia? - mi guarda con occhi teneri e infantili, era sul serio Vincenzo? Quello che conoscevo e che amavo? O era un altro dei miei incubi?

- Vi-Vincenzo!?
Si alzò di colpo, si guardò attorno. Era sola.
Nel suo letto, dentro le coperte; il letto davanti a sè vuoto e le tende chiuse.
"Sono sola. Non è mai esistito..? Eppure era così reale. Ciel... Ciel... aspetta. Il simbolo?!"

Si tolse velocemente la camicia si guardò il petto, accarrezzò quello che doveva sembrare lo stemma del casato dei Phantomhive. E' quello che legava Ciel a lei.
- Ciel, ti ho ordinato di non lasciarmi mai. -
Apparve dal nulla il giovane conte, che fu davanti a lei a fissarla nei suoi occhi scuri; si scusò:
- Perdonatemi. Ma Sebastian mi aveva detto che vi serviva riposo e tranquillità e allora io...
- Finiamo il gioco adesso: quale dei tre è quello che ho sognato?

Nota d'Autrice:
Che ve ne pare? Non so, a me questo capitolo mi è piaciuto molto scriverlo, anche se lei ha la febbre, ci sono momenti che con la persona amata ci si sente benissimo quindi... spero che vi sia piaciuto!
Umpff... è stata una faticaccia rispettare la scadenza da me imposta, proprio non pensavo di riuscirci! xD
Bene, credete che Ciel sa il nome completo di Vincenzo, che noi tutti sappiamo?
Scopritelo nel prossimo chappy e vi è piaciuta questa piccola sfida, tra i due??
Voglio saperloooo!! Quindi fatemi sapere tutto, se vi è piaciuto o no, se è troppo dialogale o meno! Aiutatemi a migliorare! :)
Bye and kiss
Julia28

  
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