Titolo: Evil
pink potion
Pairing: Guns and Handcuffs
– Draco/Harry
Rating: giallo
Contoparole: 1446
Avvertimenti: genderswap, one-shot,
blackmail
Genere: commedia
Sommario: Pansy Parkinson
arricciò il naso. Un odore
di uova, di marcio e di qualcos’altro di schifosamente andato
a male risaliva
dal suo calderone. Forse non avrebbe dovuto aggiungere la Belladonna
prima
dell’estratto di Mandragola.
Note: scritta per la maratona di
warnings
indetta dal CoS per l’iniziativa “I love
shipping”. E’ una cazzata, ma spero vi
possa piacere lo stesso :D
Fatemi sapere
com’è.
Un bacio,
Fay <3
Evil
pink potion
Pansy
Parkinson arricciò il naso. Un odore di uova, di
marcio e di qualcos’altro di schifosamente andato a male
risaliva dal suo
calderone. Forse non avrebbe dovuto aggiungere la Belladonna prima
dell’estratto di Mandragola.
Daphne le sbucò da sopra la spalla e inclinò la
testa guardando dentro il
calderone dell’amica con aria pensosa.
«
Che colore aveva detto Piton? » domandò a Daphne a
bassa voce.
« Non ricordo la sfumatura del giallo, ma non si pone
problema dal momento che
la tua è rosa e puzza di carogna ».
« Avveleniamo il gatto della Granger? » propose
Pansy tirando fuori dalle
tasche un po’ di provette.
« E la civetta di Potter » aggiunse Daphne
riempiendo di nascosto tre di quelle
fiale e nascondendole nella borsa dell’amica.
*
Draco Malfoy si era accorto che qualcosa non andava
al momento in
cui si era trovato la civetta di Potter e il gatto della Granger nella
sua
camerata che lo fissavano rinchiusi in delle gabbie, sicuramente
pietrificati.
Il fatto che poi Daphne e Pansy tentassero di nasconderle sotto al
letto di
Blaise non aveva fatto altro che aumentare i suoi sospetti.
« Non per fare il solito rompicalderoni della situazione, ma
che diamine state
facendo? »
La testa di Pansy, che evidentemente non l’aveva sentito
arrivare , sbucò fuori
da sotto al letto e si girò, sbiancando.
« Pensavamo di fare uno scherzetto innocente »
rispose Daphne tirandosi a
sedere e scuotendo i lunghi capelli biondi per rimuovere la polvere.
« Rapendo i famigli di quel trio di sfigati? »
« A dire il vero volevamo avvelenarli con la pozione di
Pansy, ma non è
successo nulla! »
Draco osservò le due ragazze con un sopracciglio alzato.
« L’avete provata su
un campione umano? »
Pansy guardò Daphne. Daphne guardò Pansy.
Insieme guardarono Draco.
« Provala, amore mio »
lo incitò
Pansy con un sorrisino diabolico che piano piano le andava ad
increspare le
labbra.
« Non se ne parla neanche » rifiutò.
« Se non la provi dirò a tutti che sei innamorato
di… » iniziò Daphne con un
sorriso identico a quello dell’amica.
« Ok, mi avete convinto, stronze
» le
fece tacere con un’occhiata truce mista ad orgoglio ferito.
Afferrò la boccetta
e ne bevve una lunga sorsata.
*
Draco, non appena rinvenne, si chiese cosa avesse
fatto di male
per meritarsi tutto quello. Non era mai stato un bravo ragazzo, ma non
aveva
ancora ucciso nessuno nonostante ci avesse provato più volte
– e quel qualcuno
altri non era che un Ippogrifo colpevole di avergli deturpato un
braccio. Non
capiva perché mai dovesse succedere tutto a lui. Delle
risatine soffocate lo
raggiunsero, facendogli esplodere il mal di testa che da ore minacciava
di
saltar fuori.
« Hai creato una pozione inutile, Pansy, non è
successo nulla » replicò
infastidito da quella serie di risatine isteriche che arrivavano dalle
due
ragazze, ormai piegate in due dal ridere. Daphne, tremando scossa dai
singulti,
gli passò uno specchio.
« Sei bellissima! » esclamò Pansy e
tornò a ridere seguita dall’amica.
Non si guardò nemmeno allo specchio e si limitò a
svenire per la seconda volta
in pochi minuti.
*
Draco veramente non capiva quello che aveva fatto
di male nella
sua vita. Sì, non era l’emblema della simpatia,
non era nemmeno troppo buono.
Al famoso sconosciuto che regala le caramelle, gliele avrebbe fatte
ingoiare a
forza, per esempio. Ora non capiva perché dovessero capitare
tutte a lui.
Si passò una mano sul petto e toccò due
rotondità che era sicuro di non avere
mai avuto prima.
Ho le tette!, pensò. Un
dubbio atroce
lo assalì, mentre ormai Pansy e Daphne si erano
completamente riavute dalla
sorpresa ed erano tornate a cercare di occultare i corpi pietrificati
degli
animale del trio.
I suoi pantaloni della divisa gli stavano larghi all’altezza
del cavallo. Fece
due più due.
« Ho le tette! E se ho le tette significa che non
ho… »
Pansy scoppiò a ridere più forte. « Il piccolo
Draco non c’è più? Non che ti
servisse viste le tue particolari
inclinazioni ».
Draco, sconvolto, si tirò giù i pantaloni davanti
alle due ragazze che risero
ancora di più vedendo che effettivamente il ragazzo era
diventato una ragazza a
tutti gli effetti.
« Guarda il lato positivo della situazione –
cominciò Daphne – ora sappiamo che
sei bionda naturale ».
*
Il culmine della disperazione l’aveva
toccato mentre usciva dalla
Sala Comune di Serpeverde. Blaise, il solito donnaiolo, aveva cercato
di
attaccar bottone con lui – lei, si corresse automaticamente
– e l’aveva
invitato a fare una visita al loro dormitorio senza rendersi conto che
stava
parlando con Draco, vestito con gli abiti succinti di Daphne.
Si sentiva a disagio stretto nell’uniforme femminile di
Hogwarts e aveva anche
un freddo terribile alle gambe. Pansy aveva insistito tanto nel fargli
una
depilazione completa con un incantesimo Cera Fredda perché,
secondo lei,
nessuna ragazza con un po’ di sale in zucca sarebbe uscita
con i peli sulle
gambe. Avrebbe tanto voluto picchiarle entrambe, quelle arpie, ma non
ce
l’aveva fatta perché dopotutto quelle due stronze
gli avevano dato un’occasione
perfetta per provarci finalmente con il ragazzo dei suoi sogni, etero
convinto.
« Fottiti, Blaise. È Draco! »
esclamò Daphne raggiungendo Draco e fulminando il
compagno di Casa con un’occhiata gelida e ferita. I rapporti
tra quei due,
pensò, era sempre più altalenanti. Blaise
continuava a correre dietro ad ogni
paio di gambe lunghe – e possibilmente aperte – che
incrociava sulla sua
strada.
Draco avrebbe voluto sprofondare, ma Blaise gli sorrise affabile.
« Sei molto più interessante così,
amico ».
*
Definire Potter il ragazzo dei suoi sogni era
parecchio riduttivo
dal momento che, da quei sogni, si risvegliava turbato, amareggiato e
sempre
con un piccolo problema che lui definiva “il risveglio del piccolo Draco”. Una doccia
fredda e un armeggiare nella doccia
della sua camera solitamente risolvevano il turbamento però
la mattina dopo si
svegliava sempre più eccitato di quella precedente.
Per Morgana, in quel momento, sotto le occhiate fameliche dei suoi
compagni di
Casa rimpiangeva quei giorni in cui il suo unico problema era
l’alzabandiera
mattutino.
Uscirono dalla Sala Comune per andare a fare colazione in Sala Grande.
Aveva
tutta la mattina a Hogsmeade per cercare di concupire Potter prima di
doversi
recare da Piton a far rimuovere il fattaccio: due tette, capelli lunghi
e
niente di penzolante tra le gambe.
Si sentiva gli occhi dell’intera popolazione maschile addosso
e ciò gli dava
terribilmente fastidio. Perché doveva essere femmina per
avere tutta
quell’attenzione?
« Draco… quando ti siedi devi chiudere le gambe
» gli fece notare Pansy
all’orecchio quando, per l’ennesima volta, Goyle
aveva casualmente fatto cadere
sotto al tavolo la forchetta.
« Goyle, smettila. Te la faccio pagare! » gli
intimò.
« Sì, capo… capa! »
Draco avrebbe preferito morire.
*
Una
nuova bellissima ragazza
era seduta al tavolo di Serpeverde.
Harry non l’aveva mai notata prima. La guardò
alzarsi dal tavolo insieme al
Carlino e miss Frigidità. Ondeggiava tutta storta sui tacchi
alti, camminava a
gambe aperte e aveva stampato in faccia che voleva far sesso con lui.
Questo
gliel’aveva detto Hermione, perché lui se no non
ci sarebbe mai arrivato a
capirlo da solo.
Era bellissima e
statuaria. Molto più alta della ragazze che le stavano
affianco – e la Greengrass non era per niente bassa. Svettava
su tutte le sue
compagne di Casa.
Per certi versi gli
ricordava Malfoy, ma era inequivocabilmente una femmina,
anche se sgraziata e poco femminile.
Ed era bellissima. E
il suo piccolo
–
piccolo in ogni senso – Harry dava segno di volersi
svegliare da un momento
all’altro.
Uscì dalla
Sala Grande diretto a prendere la carrozza per Hogsmeade
però un rumore sconnesso di tacchi sul pavimento
lo fece girare.
« Potter
» lo chiamò la ragazza con l’intento di
attaccar bottone. In risposta,
Harry arrossì fino alla punta delle orecchie.
Deglutì a
vuoto un paio di volte prima di riuscire a rispondere. Quella ragazza
era alta più di lui di tutta la testa. Se fosse stata
Babbana, sarebbe
sicuramente diventata una modella.
«
Ehm… ciao. Chi sei? » le chiese rendendosi
vagamente conto di essere stato
scortese a fare una domanda così diretta. Ma
d’altronde come faceva a ragionare
coerentemente con quel paio di tet… occhi così
grigi che lo guardavano?
« Potter,
sta’ zitto » gli intimò quella ragazza
un po’ rozza prima di chinarsi
su di lui, baciandolo.
« Comunque
– esordì non appena si fu staccata –
sono Malfoy e se non vuoi che
si sappia in giro che mi hai baciato, farai meglio a fare tutto quello
che ti
dirò ».
Davanti allo sguardo
esterrefatto di Potter, Draco si sentì finalmente padrone
di se stesso.
Il piccolo Draco sarebbe stato fiero
di lui – lei.
Crack,
fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I
♥ Shipping è un'idea del «
Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest,
« since 01.06.08 »