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Autore: Hyperviolet Pixie    01/10/2011    6 recensioni
Pansy Parkinson arricciò il naso. Un odore di uova, di marcio e di qualcos’altro di schifosamente andato a male risaliva dal suo calderone. Forse non avrebbe dovuto aggiungere la Belladonna prima dell’estratto di Mandragola.
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Thumbs up for CoS!'
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Titolo: Evil pink potion
Pairing: Guns and Handcuffs – Draco/Harry
Rating: giallo
Contoparole: 1446
Avvertimenti: genderswap, one-shot, blackmail
Genere: commedia
Sommario:
Pansy Parkinson arricciò il naso. Un odore di uova, di marcio e di qualcos’altro di schifosamente andato a male risaliva dal suo calderone. Forse non avrebbe dovuto aggiungere la Belladonna prima dell’estratto di Mandragola.
Note: scritta per la maratona di warnings indetta dal CoS per l’iniziativa “I love shipping”. E’ una cazzata, ma spero vi possa piacere lo stesso :D
Fatemi sapere com’è.
Un bacio,
Fay <3

 

Evil pink potion

 

Pansy Parkinson arricciò il naso. Un odore di uova, di marcio e di qualcos’altro di schifosamente andato a male risaliva dal suo calderone. Forse non avrebbe dovuto aggiungere la Belladonna prima dell’estratto di Mandragola.
Daphne le sbucò da sopra la spalla e inclinò la testa guardando dentro il calderone dell’amica con aria pensosa.
« Che colore aveva detto Piton? » domandò a Daphne a bassa voce.
« Non ricordo la sfumatura del giallo, ma non si pone problema dal momento che la tua è rosa e puzza di carogna ».
« Avveleniamo il gatto della Granger? » propose Pansy tirando fuori dalle tasche un po’ di provette.
« E la civetta di Potter » aggiunse Daphne riempiendo di nascosto tre di quelle fiale e nascondendole nella borsa dell’amica.

*

Draco Malfoy si era accorto che qualcosa non andava al momento in cui si era trovato la civetta di Potter e il gatto della Granger nella sua camerata che lo fissavano rinchiusi in delle gabbie, sicuramente pietrificati. Il fatto che poi Daphne e Pansy tentassero di nasconderle sotto al letto di Blaise non aveva fatto altro che aumentare i suoi sospetti.
« Non per fare il solito rompicalderoni della situazione, ma che diamine state facendo? »
La testa di Pansy, che evidentemente non l’aveva sentito arrivare , sbucò fuori da sotto al letto e si girò, sbiancando.
« Pensavamo di fare uno scherzetto innocente » rispose Daphne tirandosi a sedere e scuotendo i lunghi capelli biondi per rimuovere la polvere.
« Rapendo i famigli di quel trio di sfigati? »
« A dire il vero volevamo avvelenarli con la pozione di Pansy, ma non è successo nulla! »
Draco osservò le due ragazze con un sopracciglio alzato. « L’avete provata su un campione umano? »
Pansy guardò Daphne. Daphne guardò Pansy.
Insieme guardarono Draco.
« Provala, amore mio » lo incitò Pansy con un sorrisino diabolico che piano piano le andava ad increspare le labbra.
« Non se ne parla neanche » rifiutò.
« Se non la provi dirò a tutti che sei innamorato di… » iniziò Daphne con un sorriso identico a quello dell’amica.
« Ok, mi avete convinto, stronze » le fece tacere con un’occhiata truce mista ad orgoglio ferito. Afferrò la boccetta e ne bevve una lunga sorsata.

*

Draco, non appena rinvenne, si chiese cosa avesse fatto di male per meritarsi tutto quello. Non era mai stato un bravo ragazzo, ma non aveva ancora ucciso nessuno nonostante ci avesse provato più volte – e quel qualcuno altri non era che un Ippogrifo colpevole di avergli deturpato un braccio. Non capiva perché mai dovesse succedere tutto a lui. Delle risatine soffocate lo raggiunsero, facendogli esplodere il mal di testa che da ore minacciava di saltar fuori.
« Hai creato una pozione inutile, Pansy, non è successo nulla » replicò infastidito da quella serie di risatine isteriche che arrivavano dalle due ragazze, ormai piegate in due dal ridere. Daphne, tremando scossa dai singulti, gli passò uno specchio.
« Sei bellissima! » esclamò Pansy e tornò a ridere seguita dall’amica.
Non si guardò nemmeno allo specchio e si limitò a svenire per la seconda volta in pochi minuti.

*

Draco veramente non capiva quello che aveva fatto di male nella sua vita. Sì, non era l’emblema della simpatia, non era nemmeno troppo buono. Al famoso sconosciuto che regala le caramelle, gliele avrebbe fatte ingoiare a forza, per esempio. Ora non capiva perché dovessero capitare tutte a lui.
Si passò una mano sul petto e toccò due rotondità che era sicuro di non avere mai avuto prima.
Ho le tette!, pensò. Un dubbio atroce lo assalì, mentre ormai Pansy e Daphne si erano completamente riavute dalla sorpresa ed erano tornate a cercare di occultare i corpi pietrificati degli animale del trio.
I suoi pantaloni della divisa gli stavano larghi all’altezza del cavallo. Fece due più due.
« Ho le tette! E se ho le tette significa che non ho… »
Pansy scoppiò a ridere più forte. « Il piccolo Draco non c’è più? Non che ti servisse viste le tue particolari inclinazioni ».
Draco, sconvolto, si tirò giù i pantaloni davanti alle due ragazze che risero ancora di più vedendo che effettivamente il ragazzo era diventato una ragazza a tutti gli effetti.
« Guarda il lato positivo della situazione – cominciò Daphne – ora sappiamo che sei bionda naturale ».

*

Il culmine della disperazione l’aveva toccato mentre usciva dalla Sala Comune di Serpeverde. Blaise, il solito donnaiolo, aveva cercato di attaccar bottone con lui – lei, si corresse automaticamente – e l’aveva invitato a fare una visita al loro dormitorio senza rendersi conto che stava parlando con Draco, vestito con gli abiti succinti di Daphne.
Si sentiva a disagio stretto nell’uniforme femminile di Hogwarts e aveva anche un freddo terribile alle gambe. Pansy aveva insistito tanto nel fargli una depilazione completa con un incantesimo Cera Fredda perché, secondo lei, nessuna ragazza con un po’ di sale in zucca sarebbe uscita con i peli sulle gambe. Avrebbe tanto voluto picchiarle entrambe, quelle arpie, ma non ce l’aveva fatta perché dopotutto quelle due stronze gli avevano dato un’occasione perfetta per provarci finalmente con il ragazzo dei suoi sogni, etero convinto.
« Fottiti, Blaise. È Draco! » esclamò Daphne raggiungendo Draco e fulminando il compagno di Casa con un’occhiata gelida e ferita. I rapporti tra quei due, pensò, era sempre più altalenanti. Blaise continuava a correre dietro ad ogni paio di gambe lunghe – e possibilmente aperte – che incrociava sulla sua strada.
Draco avrebbe voluto sprofondare, ma Blaise gli sorrise affabile.
« Sei molto più interessante così, amico ».

*

Definire Potter il ragazzo dei suoi sogni era parecchio riduttivo dal momento che, da quei sogni, si risvegliava turbato, amareggiato e sempre con un piccolo problema che lui definiva “il risveglio del piccolo Draco”. Una doccia fredda e un armeggiare nella doccia della sua camera solitamente risolvevano il turbamento però la mattina dopo si svegliava sempre più eccitato di quella precedente.
Per Morgana, in quel momento, sotto le occhiate fameliche dei suoi compagni di Casa rimpiangeva quei giorni in cui il suo unico problema era l’alzabandiera mattutino.
Uscirono dalla Sala Comune per andare a fare colazione in Sala Grande. Aveva tutta la mattina a Hogsmeade per cercare di concupire Potter prima di doversi recare da Piton a far rimuovere il fattaccio: due tette, capelli lunghi e niente di penzolante tra le gambe.
Si sentiva gli occhi dell’intera popolazione maschile addosso e ciò gli dava terribilmente fastidio. Perché doveva essere femmina per avere tutta quell’attenzione?
« Draco… quando ti siedi devi chiudere le gambe » gli fece notare Pansy all’orecchio quando, per l’ennesima volta, Goyle aveva casualmente fatto cadere sotto al tavolo la forchetta.
« Goyle, smettila. Te la faccio pagare! » gli intimò.
« Sì, capo… capa! »
Draco avrebbe preferito morire.

*

Una nuova bellissima ragazza era seduta al tavolo di Serpeverde. Harry non l’aveva mai notata prima. La guardò alzarsi dal tavolo insieme al Carlino e miss Frigidità. Ondeggiava tutta storta sui tacchi alti, camminava a gambe aperte e aveva stampato in faccia che voleva far sesso con lui. Questo gliel’aveva detto Hermione, perché lui se no non ci sarebbe mai arrivato a capirlo da solo.
Era bellissima e statuaria. Molto più alta della ragazze che le stavano affianco – e la Greengrass non era per niente bassa. Svettava su tutte le sue compagne di Casa.
Per certi versi gli ricordava Malfoy, ma era inequivocabilmente una femmina, anche se sgraziata e poco femminile.
Ed era bellissima. E il suo piccolo – piccolo in ogni senso – Harry dava segno di volersi svegliare da un momento all’altro.
Uscì dalla Sala Grande diretto a prendere la carrozza  per Hogsmeade però  un rumore sconnesso di tacchi sul pavimento lo fece girare.
« Potter » lo chiamò la ragazza con l’intento di attaccar bottone. In risposta, Harry arrossì fino alla punta delle orecchie.
Deglutì a vuoto un paio di volte prima di riuscire a rispondere. Quella ragazza era alta più di lui di tutta la testa. Se fosse stata Babbana, sarebbe sicuramente diventata una modella.
« Ehm… ciao. Chi sei? » le chiese rendendosi vagamente conto di essere stato scortese a fare una domanda così diretta. Ma d’altronde come faceva a ragionare coerentemente con quel paio di tet… occhi così grigi che lo guardavano? 
« Potter, sta’ zitto » gli intimò quella ragazza un po’ rozza prima di chinarsi su di lui, baciandolo.
« Comunque – esordì non appena si fu staccata – sono Malfoy e se non vuoi che si sappia in giro che mi hai baciato, farai meglio a fare tutto quello che ti dirò ».
Davanti allo sguardo esterrefatto di Potter, Draco si sentì finalmente padrone di se stesso.
Il piccolo Draco sarebbe stato fiero di lui – lei.

Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP! 
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

   
 
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