Nick autore: _madduz_ sul forum, Erisedesire su efp
Titolo: Piccolo Astro. Invisibili incontri di notti stellate
Genere: Romantico, introspettivo, con un pizzico di Fluff
Avvertimenti: Drabble, Raccolta
Rating: verde
Personaggi: Barone Sanguinario, Helena Corvonero
Pairing: Barone/Helena
Contesto: Contesto Generale, Vago
Introduzione: “Le mani argentate di Helena gli sfioravano il volto, i capelli, gli occhi
e le labbra.
“Sono stato cieco senza di lei.” Si disse.”
Piccolo
Astro. Invisibili incontri di notti stellate
Cuori che non battono e gote
che non si arrossano
Le mani argentate di Helena gli
sfioravano il volto, i capelli, gli occhi e le labbra.
“Sono stato cieco senza di lei” si
disse.
La Dama ora sorrideva radiosa il
sorriso più bello che avesse mai visto. Il cuore del Barone non poteva più
battere, e allora perché lo sentiva esplodere dentro al petto evanescente?
«Mi sei mancata» riuscì a farfugliare, e lei s’immobilizzò
all’improvviso. “Non farmi scappare via”, pensò tremante.
«Ti ho protetta da tutto, fuorché da me stesso» sussurrò lui piano, rispettando la sua momentanea distanza.
«Ti amo Piccolo Astro.»
Helena spalancò i grandi occhi e le
sembrò di sentire le guance imporporarsi, come se fosse ancora viva.
Sospiri di vento
L’aveva presa per mano con le sue
dita invisibili, conducendola verso l’alto. Lei evitava quella torre1
da centinaia di anni.
«Questa è una serata speciale» aveva insistito lui, con un sorriso
imbarazzato. Ora fluttuava davanti a lei e fissava il cielo zeppo di stelle.
«Era il 10 Agosto, come oggi» disse infine; e Helena ricordò
all’improvviso quel loro primo, avvolgente, incontro di sguardi. «Adoro le stelle cadenti» aveva detto.
Il Barone sentì un brivido corrergli
lungo la schiena e, molto lentamente, avvicinò il viso a quello di lei.
«Sei il mio Piccolo Astro» sospirò, prima che le sue labbra
inconsistenti trovassero la bocca dolce e immateriale di Helena.
Polvere di stelle
«Guardami» la implorò con voce triste, «sarò sempre macchiato dal tuo sangue: come puoi amarmi
ancora?»
Lei fissò il suo sguardo trasparente
in quello del Barone. «Il rosso sangue è sempre stato il mio
colore preferito» rispose semplicemente, ma i suoi
occhi di nuvole grigie la fecero continuare. «Sei stato perdonato molto tempo fa.»
«Ti ho rubato tutti i colori del mondo» insistette cupo.
Lei sorrise dolcemente e alzò gli
occhi verso il firmamento. «È vero, ma adesso porto le sfumature
delle stelle.»
Il Barone le cinse la vita, insicuro,
e lei abbandonò il suo corpo senza peso contro di lui.
«Ora sono davvero il tuo Piccolo Astro.»
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NdA: Ho
ambientato tutte e tre le drabble di notte, la seconda in particolare durante
la notte del 10 Agosto. La seconda drabble è il centro della raccolta: ho
immaginato che il Barone e la Dama si fossero conosciuti a Hogwarts da vivi e
si fossero amati di un amore tormentoso e incostante, fino all’omicidio. Ho
immaginato anche che fra fantasmi ci si possa in qualche modo “toccare”. Tutte
e tre le drabble ruotano intorno al nomignolo che il Barone aveva dato decenni
prima alla Dama: Piccolo Astro.
Grazie per il
bellissimo contest, AliH.
1: la torre
di cui si parla è quella di astronomia.
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Secondo classificato
“Piccolo Astro. Invisibili incontri di notti stellate” di Erisedesire
Grammatica e sintassi: 10/10
Stile: 9,5/10
Caratterizzazione del personaggio: 10/10
IC del personaggio: 10/10
Originalità: 9/10
Gradimento personale: 5/5
Totale: 53.5
Mamma mia. → Ecco in che modo iniziò uno stupido giudizio di AliH-chan a
madduz, che invece si meritava qualcosa di più serio (ma che AliH non riuscì a
darle per mancanza di parole ;_;).
Allora, ti faccio i miei più sinceri complimenti per la scelta del pairing: è
bellissimo, angst, e tu l'hai trattato in modo emozionante a mio parere.
Le emozioni non mancano assolutamente in questa Raccolta di Drabble: verte
sulle stelle, sui colori, e su un amore grigio ma anche rosso come il sangue.
Non saprei spiegarlo meglio di così, in tutta franchezza.
Mi piace tantissimo l'idea del soprannome, ma più che altro per il modo in cui
l'hai sviluppata ed accordata con i dialoghi. La parte più bella di tutte le
Drabble sono proprio i dialoghi: hai scritto battute favolose, lasciatelo dire.
Di un impatto emotivo impressionante anche se le si rilegge per la decima
volta: colpiscono moltissimo e lasciano addosso cose belle o cose brutte. Ma
sono fortissime, sappilo. Sembra che quelle parole contengano una forza
inimmaginabile: ottimo lavoro con i dialoghi, non posso che complimentarmi
ulteriormente con te per i progressi notevoli che hai fatto.
La caratterizzazione è semplicemente sublime, secondo me li hai anche resi
indiscutibilmente degli essere umani (anche se sappiamo benissimo che loro,
purtroppo, non lo sono più in quanto fantasmi). Il modo in cui hai saputo
dargli un corpo, un'anima, una voce e vita propria è innegabile ed è qualcosa
di meraviglioso.
Grammaticalmente ci sono delle imperfezioni: una virgola mancata e vorrei
discutere un attimo sulla scelta lessicale “pieno zeppo di stelle”. Ora, okay,
il cielo è una ragnatela di stelle e lo sappiamo tutti: ma “pieno” e “zeppo”
vogliono in fondo dire la stessa cosa, solo che sono termini diversi ma hanno
comunque il medesimo significato. Quindi mi sembra una ripetizione alquanto
inutile. “Lei fissò il suo sguardo trasparente in quello del Barone.” Qui il
verbo “fissare” non mi suona bene; avrei di gran lunga preferito che tu
scegliessi di utilizzare “fermare” al posto di fissare. L'intera frase con questo
verbo non mi suona bene. Di solito si dice “la fissò negli occhi [...]”, ma
dire “lei fissò il suo sguardo [...]” non mi suona bene (è una questione di
suono, non proprio di correttezza o meno).
Il 9,5 nello stile non è per questa frase ma per quel “pieno zeppo” che proprio
non mi è andato giù.
Nel complesso è davvero un inno all'amore nel dopo-vita.
Complimenti vivissimi, non ho parole da spendere per tutto ciò.