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Autore: Claire Marie Blanchard    01/10/2011    17 recensioni
I compleanni sono importanti, soprattutto per una ragazza romantica e sognatrice come Usagi. Il suo più grande desiderio è quello di avere accanto il grande amore della sua vita, Mamoru. E' la mia prima fan fiction, perciò, in anticipo, vi chiedo di perdonarmi per gli errori.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Capitolo 16 – 30 Giugno (e non solo)

 
 
30 Giugno (mattino) – lui
 
Buon giorno, mondo. I raggi della stella più grande entrano prepotentemente nella mia stanza, attraverso le piccole fessure aperte delle persiane.
Oggi, mio caro Sole, devi splendere più che puoi.
Questo è un giorno importante: è il compleanno di Usako.
Già… Usako… oggi si sveglierà un anno più grande.
Da oggi, avrà un anno in più, e io sono sempre più convinto che sia la persona giusta per me.
Cerco disperatamente di tornare tra le braccia di Morfeo, ma invano.
 
Mi arrendo. Il risveglio ha prevalso sul sonno. Mi alzo, ancora intorpidito, da questo letto ancora impregnato del mio calore.
Guardo la radiosveglia, consapevole del fatto di aver anticipato il suo stesso suono, e disattivo la sveglia.
 
Le sei in punto. Scosto le tende per godermi, anche se per poco, del panorama che si affaccia sulla città, ancora per metà addormentata.
Chissà se Usagi sarà già sveglia.
Chissà se, invece, starà ancora dormendo.
Chissà se è consapevole di avere già diciotto anni, guardando il sole.
Chissà se, invece, pensa ancora di avere diciassette anni; se è ancora nel mondo dei sogni.
 
Mi stacco dalla finestra, a malincuore, e guardo di nuovo la radiosveglia: le sei e dieci.
È presto, c’è uno splendido sole, non c’è ancora molto caldo, e la città è tranquilla. Decido di approfittare di questo sole, di questa leggera brezza mattutina e, soprattutto, di questa quiete.
Non rimarrà a lungo. E poi, ho bisogno di scaricare un po’ di tensione con un po’ di jogging. Anche perché, oggi non ho lezione…
Oggi voglio dedicarmi solo a lei.
 
 
 
30 Giugno – mattino (lei)
 
Buon giorno, Sole.
E così, anche questo grande giorno è arrivato: sono, ufficialmente, una diciottenne.
Anche oggi, ci hai pensato tu a svegliarmi, eh?
Meglio così. Il tuo richiamo è molto più dolce, molto più delicato e, soprattutto, molto più piacevole del più traumatico suono della sveglia.
La mezzaluna segna le sei e mezzo: l’ho di nuovo battuta!
Mi viene un sorriso spontaneo.
Non so perché, ma adoro svegliarmi presto. Mi piace ascoltare il cinguettio degli uccellini.
Adoro ascoltare il silenzio che rende ancora addormentata la città.
È piacevole ascoltare il rumore delle foglie muovermi leggermente, quando un uccellino vola via dal ramo di un albero.
E poi, la sensazione di calore sul viso che mi regala il sole è semplicemente unica.
 
Ormai, sono sveglia, ed è giusto che mi alzi.
Mamma e papà ci hanno fatto l’abitudine nel vedermi alzata a quest’ora.
 
-“Buon giorno, famiglia.”
-“Buon giorno, amore… Vieni qui, fatti abbracciare… Ah, la mia piccolina è diventata grande, ormai. Tanti auguri, tesoro.”
-“Grazie, mamma.”
-“Auguri, amore.”
-“Grazie, papà.”
 
Anche papà mi abbraccia. Sembra che non sia successo nulla. Forse, però, è anche merito di mamma.
Mi sbagliavo. Non è cambiato molto. È decisamente nervoso, agitato. Tutto, ovviamente, è successo dopo l’altra sera. L’ho capito da come mi ha stretta e da come mi ha guardata. Mamma l’ha fulminato con gli occhi, me ne sono accorta.
Non voglio nemmeno provare ad immaginare come reagirebbe se scoprisse, oggi, che lo stesso ragazzo con cui ha parlato l’altra sera, in realtà, è lo stesso che lo ha sconvolto.
Che gelosone il mio papà…
Mi chiedo se, un giorno, questo “strazio” toccherà anche ad una mia eventuale figlia.
Già. Chissà…
Magari, nemmeno la avrò…
O, forse, sì, ma non con Mamoru…
Oppure sì, chi può dirlo?
 
Basta pensare a queste cose. Ho solo diciotto anni e ho tutta la vita davanti.
Scaccio questi pensieri troppo precoci e mi preparo per il mio dovere più importante: lo studio.
Apro delicatamente la porta e, con mia dolce sorpresa, sento il profumo dell’estate.
La città dorme ancora, ma non manca molto. tra poco sentirò di nuovo il suono fastidioso dei clacson e il rumore assordante dei motori accendersi. Per non parlare delle loro sgommate.
 
-“Usagi…”
 
Mi giro sorpresa. Ho già salutato mia madre prima. Non capisco perché mi abbia chiamata.
 
-“Cosa c’è, mamma?”
 
Mi guarda sorridendo, ma con un’aria furbetta.
 
-“Senti… e se, per oggi… solo per oggi… tu restassi qui?”
 
La guardo stupita. Mamma non mi ha mai proposto di rimanere a casa. D’accordo che è il mio compleanno, ma non è mai arrivata a farti un regalo simile.
 
-“Mamma, ti senti bene? Hai la febbre, forse?”
-“No, tesoro. No, sta tranquilla… è tutto ok! Davvero. Sto bene. Solo che… oggi è il tuo compleanno e ho pensato di farti fare un giorno di assenza.”
 
Ok. È ufficiale. Mamma è malata. Altrimenti, non riuscirei a spiegarmi un comportamento simile.
 
-“Uhm… Papà… puoi venire un secondo?”
-“Che succede?”
-“Mamma sta male.”
-“Non sto male!”
-“Che hai, tesoro? Ti gira la testa? Vuoi che chiami un dottore?”
-“No, amore. Ho semplicemente detto a tua figlia che oggi poteva non andare a scuola perché è il suo compleanno. E lei ha pensato subito che stessi male, ma non è così…”
 
Mio padre guarda prima mamma, poi me. Poi di nuovo mamma, e poi di nuovo me.
 
-“Amore… sicura di sentirti bene? Forse, ha ragione Usagi. Vuoi che rimanga a casa oggi?”
-“Ma come devo dirvelo: io non sono malata!”
-“Papà, non ti preoccupare. Rimango io con mamma.”
-“Sicura? Posso chiamare il direttore e spiegargli la faccenda…”
-“Papà… non ti preoccupare. Davvero.”
 
Mamma sta male. Questo è poco, ma sicuro. Non mi avrebbe mai fatto una proposta del genere se non fosse stato così.
Papà è andato a lavoro e Shingo a scuola. Oggi sono tutti strani…
Mamma che mi invita a rimanere a casa… papà che continua ad essere nervoso, agitato. E Shingo…
Shingo mi ha abbracciata e dato un bacio sulla guancia facendomi anche gli auguri.
Di questo passo, un ricovero in Psichiatria non me lo toglie nessuno. Ma cosa prende a tutti quanti, oggi? Sembra di essere finiti in un manicomio.
 
Sono le nove e mezzo. Mamma ha voluto fare comunque le pulizie, nonostante il suo malessere.
Continua a dire che sta bene, ma secondo me è un po’ stressata.
Stasera dirò a papà che è giusto che la mamma si faccia una vacanza… magari loro due da soli, alle terme…
 
Il suono del campanello mi costringe ad andare ad aprire.
Non capisco chi possa essere a quest’ora.
Davanti a me c’è un ragazzo alto, con un paio di jeans e una polo azzurrina, con il volto coperto da un mazzo di rose rosse grande quanto una casa.
 
-“Ho una consegna per la signorina Tsukino Usagi.”
-“Sì, sono io…”
 
Mi chiedo chi possa averli mandati…
Aspetta… ma io questa voce la conosco, e anche molto bene.
Sposto il mazzo per vederlo in faccia e, come immaginavo, ci trovo lui. Mamoru.
 
-“E tu che ci fai qui?”
-“Sbaglio, o oggi è il tuo compleanno?”
-“Sì, ma…”
 
(Usagi) Vengo zittita da un suo bacio. Un suo dolce, caldo e tenero bacio. È il primo regalo della giornata che ricevo e che, soprattutto, mi piace.
(Mamoru) Credevi me ne fossi dimenticato, e invece…
 
-“Tanti auguri, Usako.”
 
(Usagi) Non posso fare altro che sorriderti, guardandoti negli occhi, e risponderti…
 
-“Grazie, Mamo-chan.”
 
(Mamoru) Qualcosa mi dice che la mia sorpresa ti è piaciuta. Ne sono contento…
(Usagi) Mi sento osservata…
(Mamoru) Beccati…
 
-“Ehm ehm…”
 
(Usagi) Allora non mi ero sbagliata… mamma ci ha visti.
 
-“Mam… mamma! Uhm… lui è…”
 
(Mamoru) Usako ha ragione ad agitarsi così… lei non lo sa che…
 
-“Mamoru. Lo so. Ciao!”
-“Buon giorno, Ikuko-san.”
 
(Mamoru) Saluto Ikuko-san con un inchino e torno a guardarti. Immaginavo che avresti reagito così. Non riesci a capire… perché è  una sorpresa…
 
-“Scusa e come fai saperlo? Come fai a conoscerlo?”
-“Chi credi che gli abbia detto di venire a quest’ora?”
 
(Usagi) Ah… ho capito. Allora era vero che non stavi male. Guardo mia madre che sorride e, poi, Mamoru che annuisce sorridendo.
 
-“Quindi dicevi sul serio prima, perché… scusami, io pensavo…”
-“Ci siamo sentiti al telefono, l’altro giorno, dicendomi che avrebbe voluto farti una sorpresa, e io l’ho aiutato. Ora, sai cosa devi fare? Devi darmi questo meraviglioso mazzo di fiori, in modo io che lo metta in un bel vaso con dell’acqua, e andare con lui.”
 
(Usagi) Guardo mia madre sbalordita. Non posso crederci. Si è messa d’accordo con il mio ragazzo per farmi una sorpresa, il giorno del mio compleanno. Ho o non ho la migliore mamma del mondo?
 
-“Mamma… sei la migliore!”
-“Vai vai…”
 
(Usagi) La guardo con complicità e lei ricambia. Prendo la mano di Mamoru e vado.
 
-“Allora, andiamo… ciao, mamma!”
-“Arrivederci, Ikuko-san!”
-“Chiamami solo Ikuko! Divertitevi ragazzi…”
-“Va bene… Ikuko.”
 
(Mamoru) Ripeto il mio inchino in segno di rispetto, oltre che di saluto. La madre di Usagi è davvero molto comprensiva… mi ricorda un po’ di, mamma.
 
-“Ah… Mamoru!”
-“Sì?”
-“Se non vuoi incontrare mio marito, ti consiglio di non andare a Shibuya!”
-“Non è lì che siamo diretti, fortunatamente.”
-“Bene… andate, ora. E, mi raccomando, la prudenza non è mai troppa!”
-“D’accordo… arrivederci!”
 
(Mamoru) Finalmente, posso portarti dove voglio.
(Usagi) Non ci posso credere. È il giorno del mio compleanno, sono insieme al ragazzo dei miei sogni e mia madre mi lascia stare tutta la giornata fuori con lui. È un sogno! Ma…
 
-“Perché sei venuto in macchina?”
-“Perché voglio portarti in un posto.”
 
(Usagi) E dove, Mamo.chan?
(Mamoru) Scommetto che muori dalla curiosità di sapere…
 
-“E dove?”
-“Segreto! È una sorpresa. Prego, salga pure, signorina!”
-“Ma così mi vizi! Mi tieni addirittura la portiera aperta?”
 
(Mamoru) Quel tuo sguardo vispo… mi fa sorridere. Sembri una bambina che ha appena scartato il regalo più desiderato. Questo mi fa sorridere.
 
-“Prego…”
-“E dai, Mamo-chan! Mi vuoi dire dove stiamo andando? Sto morendo dalla curiosità!”
-“Eh no… mi dispiace. Te l’ho detto: è una sorpresa. Anzi, chiudi gli occhi.”
-“Perché?”
-“Ti fidi di me?”
-“Mi fido di te.”
-“Bene… allora, chiudi gli occhi. Vedrai, non te ne pentirai.”
 
(Usagi) Ti accontento. Chiudo gli occhi, sospiro rassegnata e lascio che tu prenda le redini del gioco.
(Mamoru) Devo bendarti… altrimenti, potresti aprirli e rovinare la sorpresa.
(Usagi) Cosa stai facendo?... è tutto buio… Mi hai bendata!
 
-“Perché mi hai coperto gli occhi?”
-“Perché, così, non potrai aprirli. E voglio che tu li tenga chiusi fino a che non sarò io a dirtelo.”
-“Uffa… ma così non vale. Non posso nemmeno sbirciare?”
-“No, altrimenti ti riporto a casa.”
-“Uff… Sei antipatico, Mamo-chan!”
-“Ok, allora ti riporto a casa…”
-“No no no no no! Scherzavo, giuro.”
 
(Mamoru) Credi davvero che ti riporterei a casa?”
 
-“Davvero pensi che ti riporterei a casa?”
-“Perché? Non lo faresti davvero?”
-“Secondo te, lo farei sul serio?”
-“Non lo so… sì?”
 
(Mamoru) Ah sì, è così… adesso mi vendico.
 
-“Bene! Pensavo di scherzare, ma se tu vuoi che faccia sul serio…”
 
(Usagi) Oh no, scherzavi! Ecco… ora mi riporterai davvero a casa.
 
-“Scusami, Mamo-chan. Ti prego, non mi va di tornare subito a casa…”
 
(Mamoru) Mi viene spontaneo ridere… Usako, sei adorabile quando hai quell’espressione capricciosa.
(Usagi) E ora perché ti sei messo a ridere? Non capisco…
 
-“Perché ridi, adesso?”
-“Perché sei davvero buffa! Non ti riporterei indietro adesso. Neanche morto! Devi prima venire in un posto.”
-“Quindi non torniamo a casa?”
-“No, Usako.”
-“Siamo arrivati?”
-“No.”
-“Posso togliermi la benda?”
-“No.”
-“Uffa… e io la tolgo lo stesso. È decisamente fastidiosa!”
-“Usako!”
-“Che c’è?”
 
(Mamoru) Sei davvero buffa, Usako. Sembri una di quei bambini ansiosi di vedere Babbo Natale.
(Usagi) Ridi perché mi sto comportando come una bambina, vero?
 
-“Scusami…”
-“E per cosa?”
-“A volte dimentico gli anni che ho.”
-“Lo sai, vero, che mi sono innamorato di te anche per questo tuo lato infantile?”
-“Davvero?”
-“Davvero.”
 
(Usagi) Non mi guardi negli occhi perché pensi alla strada, ma come posso non crederti, Mamo-chan? Sei sempre così attento…
(Mamoru) So che in questo momento mi stai guardando, ma non posso incontrare i tuoi occhi in questo momento. Devo pensare a guidare.
(Usagi) Hai uno sguardo così attento... Mi piace quel tuo sguardo… Basta, Usagi! Deve guidare, non distrarlo!
 
-“D’accordo. Mi rimetto la benda sugli occhi.”
-“Fa lo stesso, basta che tu non apra gli occhi…”
-“Oh, beh… allora, a maggior ragione devo rimetterla. Non resisto, lo sai!”
-“D’accordo.”
 
(Usagi) Sembri sereno, Mamo-chan. Riesci a trasmettere questa pace anche a me. Sei incredibile!
(Mamoru) Spero che la sorpresa, anzi, le sorprese, ti rendano felice…
(Usagi) Uff… ma quanto manca?
 
-“Mamo-chan, siamo arrivati?”
-“Quasi, ancora un po’ di pazienza... eccoci arrivati!”
-“Mmhh, ma non è che mi abbandonerai da qualche parte, vero?... Mamo-chan? Mamo-chan??”
 
(Usagi) Ma dov’è andato? È sceso dalla macchina, ma dov’è adesso? Che mi avesse lasciato qui? No, è impossibile. Non lo farebbe mai… ma dove sono? Vorrei proprio saperlo…
 
-“Prego… può scendere dalla macchina.”
 
(Usagi) Lo sapevo. Mamo-chan, sei proprio un galantuomo!
 
-“Mamo-chan?”
-“Dimmi, Usako.”
-“Posso togliere la benda?”
-“Aspetta ancora un secondo: te lo dico io quando puoi toglierla.”
-“D’accordo.”
 
(Usagi) Sento le tue mani prendere le mie. Le tue caldi e soffici mani… il loro tocco mi danno una sensazione di rinnovo, come se mi desi tu stesso la forza di rigenerarmi da sola.
(Mamoru) Ci siamo quasi… scommetto che stai morendo dalla voglia d toglierti quella benda.
 
-“Attenta alle scale!”
-“Oh, no… ci sono anche le scale?”
 
(Mamoru) Riesco a trattenere una risata.
 
-“Dai, Usako… sono solo pochi gradini.”
-“Sì, ma sono bendata, ricordi? Non vedo niente…”
-“Usako, ci sono io qui. Puoi stare tranquilla. Me lo hai detto anche tu: ti fidi di me.”
-“Infatti, è così. Davvero…”
-“Allora non devi temere nulla.”
-“D’accordo, Mamo-chan.”
 
(Usagi) È vero. Con te al mio fianco, posso sentirmi protetta, posso sentirmi al sicuro.
 
-“Ecco… le scale sono finite. Ora c’è un lungo corridoio.”
-“Perfetto! Almeno le scale non ci sono più.”
-“Bene. Direi che puoi vedere, adesso.”
 
(Usagi) Sento qualcuno parlare, ma non so chi sia o di cosa stia parlando…
 
-“Se analizziamo questo documento, cosa possiamo dedurre da queste affermazioni?”
 
(Usagi) Non posso crederci! Sono senza parole…
 
-“Mamo-chan! Ma questa è un’aula universitaria!”
 
(Usagi) ti guardo sorpresa, riuscendo comunque a mantenere un tono adeguato.
 
-“Sì. Siamo alla Todai, ad una lezione di Giornalismo. Vuoi ancora iscriverti lì, vero?”
-“Sì…”
-“Se vuoi, possiamo rimanere ad ascoltare. Così, puoi farti un’idea di come sarà…”
-“Oh, Mamo-chan! Certo che lo voglio!”
 
(Mamoru) Mi hai stretto in uno di quegli abbracci che vorrei sempre darti io. Ciò significa che ti è piaciuta la sorpresa?
(Usagi) Oh, Mamo-chan! È stata una bellissima sorpresa… adoro stringerti così.
 
 
 
30 Giugno (pomeriggio, 13:02)
 
-“Ti è piaciuta la lezione?”
-“Sì! Non credevo potesse essere così interessante! Ora ho ancora più voglia di iscrivermi!”
-“Bene! Questo non può che farmi piacere!”
-“Mamo-chan…”
-“Sì?”
-“Grazie! Davvero. È stata una bellissima sorpresa!”
 
(Usagi) Sei stato dolcissimo, Mamo-chan… Non posso non baciarti…
(Mamoru) Sarà la circostanza, ma il tuo sapore è più buono. Più maturo.
 
-“È stato un vero piacere! Anche se, in realtà, le sorprese non sono ancora finite…”
-“Cosa intendi dire? C’è un’altra sorpresa?”
 
(Mamoru) Mamoru, resta sul misterioso.
 
-“Forse…”
 
(Usagi) Forse? Che significa forse?
 
-“E dai, Mamo-chan…”
-“Tu seguimi!”
 
(Usagi) Mi hai fatto l’occhiolino? Oddio… mi sento strana… mi sento ancora più attratta… perché? Un particolare così piccolo può provocare una simile sensazione?
Dunque, c’è un’altra sorpresa… sì, la cosa non mi dispiace, ma sinceramente a me basta stare con te oggi. È questo il regalo più bello.
(Mamoru) Sono contento di passare insieme questo giorno, per te, così importante.
 
-“Ora, però, devo coprirti gli occhi di nuovo…”
-“Quindi lo ammetti: c’è un’altra sorpresa!”
 
(Mamoru) Sospiro rassegnato e sorrido… Ok, mi arrendo.
 
-“Va bene, hai vinto! Sì! C’è un’altra sorpresa…”
 
(Usagi) Lo sapevo!
 
-“Però, ora che ci penso… prima della sorpresa, dato che ormai si è fatta ora di pranzo, potremmo andare a pranzo. Che ne dici?”
-“E la sorpresa?”
-“Dopo pranzo…”
-“Uffa…”
 
 
30 Giugno (pomeriggio, 16:23)
 
-“Siamo arrivati?”
-“Quasi…”
-“Non puoi nemmeno darmi un indizio?”
-“No…”
-“Dai, Mamo… uno piccolo piccolo! Un minuscolo indizio! Un indizio microscopico!”
-“Ok… ok, hai vinto. Se te lo do, la smetti poi di farmi domande?”
-“Sì!”
-“Promesso?”
-“Promesso!”
-“Giurin giurello?”
-“Croce sul cuore, dovessi morire all’istante!”
-“D’accordo. Hai promesso e giurato, ricorda!”
-“Sì… però, voglio l’indizio!”
-“Vediamo… cartella!”
-“Cartella…”
 
(Mamoru) Siamo arrivati. Tiro il freno a mano e ti guardo. Sembri una bambina che deve rispondere ad un indovinello, con quell’indice che picchia dolcemente le tue labbra.”
 
-“Siamo arrivati…”
-“Meglio, perché non mi viene in mente altro che la scuola, e la cosa non mi piace! Almeno, adesso potrò vedere con i miei occhi…”
 
(Mamoru) Ti aiuto a scendere e ti guido là, dove tutto ebbe inizio.
 
-“Vieni… attenta… ecco. Ora puoi toglierti la benda.”
-“Finalmente.. non ne potevo più. Ma qui è…”
 
(Mamoru) Non potevo non baciarti qui.
(Usagi) Qui… dove tutto iniziò, quattro anni fa… se i tuoi baci, solitamente, valgono oro… qui valgono come diamanti.
 
-“La cartella di cui parlavi prima, quindi, era…”
-“Era la tua, sì. Quella con cui mi feci male, quattro anni fa.”
-“Scusa… se non l’avessi lanciata, non ti saresti fatto male…”
-“Sì, ma non ti avrei mai parlato. Sarei rimasto in disparte e non mi sarei mai preso nessuna confidenza. È stata una vera fortuna quella cartella!”
 
(Usagi) Forse, è vero. Forse, sono stata brava a lanciarla…
(Mamoru) È grazie a lei se oggi sono qui, con te.
 
-“E ora, se mi permette, vorrei darle il mio regalo di compleanno…”
-“Credevo che il regalo fosse la giornata insieme…”
-“Beh, sono contento di sapere che ti basta stare con me, ma non potevo non farti un regalo, Usako…”
-“Oh, no… Mamo-chan… non dovevi…”
-“Credimi, se ti ho fatto un regalo, è perché voglio che tu lo riceva, non credi?”
-“D’accordo…”
 
(Mamoru) Brava…
(Usagi) Perché, Mamo-chan? Non era necessario…
(Mamoru) Ti guardo. Sei incredula… non ti aspettavi un regalo simile, vero?
(Usagi) Una scatolina. Una scatolina blu oltremare, come quelle che contengono gli anelli… oddio, Mamo… non sarà mica un anello?
 
-“Che fai? Non lo apri?”
-“Mamo-chan… io…”
-“Usako, credimi… voglio che tu lo abbia. Perché ho voluto fartelo col cuore, perché è il tuo compleanno… e perché ti amo.”
 
(Mamoru) Ti prego, Usagi. Accettalo…
(Usagi) Oh, Mamoru… non so se posso.
 
-“Avanti… aprilo!... spero ti piaccia.”
-“D’accordo.”
 
(Mamoru) Bene…
(Usagi) Io, invece, spero che non sia un anello… no. non è un anello… è un piccolo ciondolo con i bordi a forma di cuore, con al centro un brillantino. È davvero un piccolo, ma dolcissimo pensiero…
 
-“Ti piace?”
-“Oh, Mamo-chan… è stupendo! Dico davvero. Grazie!”
-“Posso?”
 
(Usagi) immagino tu voglia mettermelo al collo. Annuisco sorridendo e scosto i capelli… il tocco delicato delle tue dita sulla mia pelle suscita ancora in me dei brividi. Ogni volta come la prima.
(Mamoru) Sono davvero contento che ti piaccia. Ti sta d’incanto… ne ero sicuro, sai? Appena l’ho visto ho pensato subito di regalartelo. E, questa, mi è sembrata l’occasione giusta.
(Usagi) Non posso fare altro che ringraziarti, Mamo-chan, e baciarti sotto questo stesso ciliegio che ci ha visti insieme sin dall’inizio.
 
-“Ti amo, Usagi.”
-“Ti amo anch’io, Mamoru… e grazie. Per oggi, per i regali, per essere qui, con me… per tutto.”
-“Grazie a te, perché se tu che mi rendi vivo solo parlandomi, solo guardandomi… ora, però, dobbiamo tornare. Ho promesso a tua madre che non ti avrei fatta rientrare tardi per farti recuperare la mattinata.”
-“D’accordo.”
 
 
30 Giugno (pomeriggio, 16:30)
 
-“Allora, io vado. Grazie ancora, Mamo-chan, di tutto.”
-“È stato un piacere, credimi.”
-“Ciao, Mamo-chan.”
-“A presto, Usako.”
 
(Usagi) Non potevo passare un compleanno migliore… anche se, preferirei stare ancora con te, Mamo-chan… voglio salutarti almeno con un ultimo bacio…
(Mamoru) Sono felice di averti resa felice, Usako.
 
 
30 Giugno (pomeriggio, 16:33)
 
-“Mamma… sono a casa!”
-“Ah… Ben tornata, amore! Ti sei divertita?”
-“Tantissimo! Mamo-chan mi ha portata…”
-“Alla Todai, lo so… e so anche che è un bravissimo ragazzo. E… che rimanga tra noi… è anche un bellissimo ragazzo. I miei complimenti!”
-“Grazie, mamma.”
 
(Usagi) Grazie, mamma… lo sapevo che ti sarebbe piaciuto.
 
-“Ah… prima che me ne dimentichi. Ha telefonato Minako. Dice che è arrivata una lettera che dovete leggere tutte insieme e che ti aspetta al tempio di Rei… non preoccuparti, va pure!”
-“Oh… d’accordo… probabilmente avrà mandato le sue foto a qualche agenzia di moda… allora, io vado.”
 
 
30 giugno (pomeriggio, 16:37)
 
-“Usako, stai uscendo di nuovo?”
-“Ah… credevo fossi andato via. Minako ha telefonato a casa dicendo che mi aspetta da Rei.”
-“Mi hanno chiamato al cellulare, per questo mi sono trattenuto. Vuoi un passaggio?”
-“Tranquillo, farò due passi a piedi…”
-“Insisto…”
-“D’accordo, non voglio mettermi a litigare il giorno del mio compleanno…”
 
 
30 Giugno (17:03)
 
 
-“Sei sicura che Minako abbia detto di venire qui?”
-“Me l’ha detto mia madre… Forse, non è ancora arrivata.”
-“Non vedo nessuno, però… nemmeno Rei!”
-“Già, strano…”
-“Tu prova a vedere in camera sua, io cerco il nonno.”
-“D’accordo…”
 
(Usagi) Ma dove siete finite tutte? In camera di Rei, forse?
 
-“Rei… Mina… siete qui?”
-“Usagi!”
-“Mina! Allora? Questa lettera?”
-“Lettera?... Ah! Sì! Quella lettera… sì, la leggeremo tutte insieme. Intanto, puoi farmi un favore? Di là ci sono le altre con un pubblicitario, potresti mettere questo?”
-“Cos’è?”
-“Come cos’è? È il vestito che abbiamo comprato insieme, non ricordi?”
-“Cosa? Ma come fai ad averlo tu?”
-“Poi ti spiego… Indossalo, io intanto penso ai capelli e al trucco…”
-“Mina..”
-“Shhh! Usagi, non c’è tempo… il pubblicitario potrebbe andarsene!”
 
(Usagi) Oh, santo cielo, Mina! Tranquilla! Vedrai, si accorgerà di te…”
 
 
30 Giugno (17:26)
 
 
-“Ecco fatto. Spruzzati un po’ di questo, io intanto vado di là a vedere come va… ah. A proposito… bel ciondolo!”
 
(Usagi) Mina, pensavo tu fossi pazza… ora ne ho la certezza! Ecco. Il profumo l’ho spruzzato, ho indosso l’abito più bello mai visto prima, e porto sul viso un filo di trucco… proprio come vuole Mina… ma poi, perché mi devo truccare e preparare per qualcuno di cui non mi importa?
Sono da sola… la camera di Rei è illuminata dai raggi del sole… sono pronta. Meglio che vada di là, anche se non capisco perché mi debba presentare così… mah…
 
-“Eccomi, Mina… sono pronta!... ma… dove sei?... Mina? Ragazze? Mamo-chan?”
 
(Usagi) È tutto buio qui… non mi piace il buio. Preferisco la luce. Chissà che fine ha fatto Mamo-chan… non vedo più nemmeno lui… ma dov’è l’interruttore?... trovato…
 
-“SORPRESAAAAA!!!”
 
(Usagi) Cosa?
 
-“Auguri, Usagi!”
-“Tanti auguri, Usa-chan!”
-“Buon compleanno, Usagi!
-“Tanti auguri, Usagi!”
-“Grazie, ragazzi… ma… Rei … come…”
-“Come abbiamo fatto? Beh, Diciamo che Mamoru ci è stato molto utile… e anche quella pazza sclerata di Minako!”
-“Ti ho sentita!... buon compleanno, Usa-chan!”
-“Grazie… ma quindi, era tutto calcolato… la lettera, il vestito…”
-“Ma certo! Credevi ce ne fossimo dimenticate, vero?”
-“A dir il vero… sì!”
-“Rei, Mina… lasciate stare la festeggiata! Dopotutto, oggi è il suo giorno!”
-“Makoto… dì la verità… vuoi sapere le nostre opinioni sulle tue abilità culinarie, vero?”
-“Ok… lo ammetto, sì!”
-“Non vorrei essere la solita guastafeste, ma è tardi… dobbiamo ancora dare il regalo ad Usagi-chan, mangiare la torta e correre…”
-“… A studiare, lo sappiamo Ami-chan!”
-“Usagi… questo è il nostro regalo.”
-“Oh… grazie, Motoki! Ma non dovevate!”
-“Scherzi? Dai, aprilo…”
-“Ok…”
 
(Usagi) Non posso crederci. Ragazzi, siete stati fantastici, dico davvero. Non potevo desiderare degli amici migliori. Chissà cosa si nasconde dietro questo pacchetto ben incartato…
 
-“Oh! Grazie! Una fotocamera!”
-“Così potrai immortalare tutti momenti belli! È stata una mia idea, sai?”
-“Certo, Minako… una delle tue numerose idee!”
-“Rei… tutte le ragazze hanno il set per manicure e pedicure elettronico!”
-“Sì, ma Usagi non sarebbe servito!”
-“Ragazze…”
-“Invece, la tua pianta sì?”
-“Ragazze…”
-“Makoto era d’accordo con me! E anche Ami!”
-“Ragazze!! Basta litigare… comunque, il regalo è bellissimo! E anche questa festa… davvero. Siete stati meravigliosi!”
-“Usagi ha ragione! Forse, c’è la mia torta al cioccolato con decorazioni floreali di zucchero e diciotto candeline da spegnere che ci aspettano!”
 
-“Forza, Usagi… esprimi un desiderio, dopodiché, soffia!”
-“Allora… vediamo…”
 
(Usagi) Desidero di vivere il resto dei miei giorni con Mamoru, in modo da vivere solo giorni d’amore.
 
 
-“E tu che ci fai qui fuori?”
-“Hai espresso il desidero?”
-“Sì…”
-“Non si può dire, lo sai… altrimenti, non si avvera.”
-“Tranquillo… non lo svelerò… tu, quindi, sapevi tutto…”
-“Già…”
-“È stata una giornata meravigliosa, grazie a te, Mamo-chan.”
-“Ne sono felice… Sei bellissima.”
-“Sai che il tuo regalo l’ho ricevuto una settimana fa?”
-“In che senso?”
-“Eri tu il regalo che volevo… che voglio… e che vorrò sempre.”
 
(Mamoru) Usako… piccola e dolce Usagi… non ti lascerò più andare.
(Usagi) Mamo-chan… Spero mi stringerai sempre così, ogni volta che ne avrò bisogno…
 
 
13 Giugno 2015 (Usagi)
 
Sono passati esattamente quattro anni da quando ho espresso quel desiderio.
Ora vi chiederete: e poi? Com’è finita?
Io e Mamoru ci siamo amati… davvero tanto. Ma, come tutte le coppie, abbiamo avuto i nostri alti e bassi. Per un periodo, abbiamo temuto di separarci, perché il suo lavoro in ospedale lo prendeva troppo e l’Università mi impediva di avere un attimo per noi.
Però, non ci siamo arresi. Anzi, abbiamo tenuto duro. Perché c’era l’amore a tenerci uniti. L’amore c’è ancora, e rimarrà per sempre…
Ora lui è il più giovane primario dell’ospedale, a soli ventisette anni. E io, a ventidue, ho iniziato a lavorare nello stesso giornale di mio padre.
Papà ha scoperto, poi, chi era quel ragazzo… e, conoscendolo meglio, l’ha “adottato”. Stravede per lui.
Io, invece, sono qui, nella mia vecchia camera, vestita di bianco, che aspetto il via per poterlo raggiungere.
Ora lui è in chiesa, mi sta aspettando. Ha già aspettato abbastanza, in passato… è giusto che gli regali questa felicità. La stessa che lui sta regalando a me.
Se penso ai giorni passati con lui e ai giorni che dobbiamo ancora vivere, insieme, penso che quei giorni siano i giorni dell’amore.
Ora devo andare. Mio padre mi sta aspettando. Mi accompagnerà lui dalla persona con cui ho vissuto, vivo, e vivrò i giorni dell’amore.
 
 
 
 
30 Giugno 2016 (Mamoru)
 
È iniziato tutto cinque anni fa.
Non avrei mai creduto che potesse accadere, ma ho dovuto ricredermi.
Sono tornato da poco in questa casa vuota, perché devo prendere giusto un paio di cose.
Questa casa… l’abbiamo comprata io ed Usako, prima di sposarci. Ora è vuota.
È vuota perché Usagi Tsukino, mia moglie, in questo momento, è in ospedale. Stamattina ha dato alla luce colei che riempirà di gioia e risate questa stessa casa: nostra figlia.
Ora capisco la gelosia che prova mio suocero nei confronti di Usagi. È la stessa che provo io, ogni volta che un uomo, che non sono io, prende in braccio mia figlia.
Sarò geloso di lei, quando andrà a scuola e l’ammireranno tutti per la bellezza che, sicuramente, avrà ereditato da sua madre. Sarò geloso quando, al liceo, avrà il suo primo ragazzo…
Spero di poterle insegnare più di quello che mi hanno insegnato…
Di una cosa, sono sicuro che le parlerò: le parlerò della storia che è nata con sua madre. Perché, è grazie a lei se, ogni giorno, vivo i giorni dell’amore.
 
 
 
 
 
 
 
 
I miei pensieri:
 
Alleluia! Non posso crederci! È finito il travaglio! >.< Ho finito questa fic!... anche se, sinceramente, non mi piace com’è stata scritta! >.< 
Allora… voglio iniziare col chiedervi scusa per aver allungato di tanto, anzi, TROPPO, i tempi!
 
Ringrazio le mie amiche/colleghe Miss Demy e Ily94_Sun86 per il loro supporto e il loro affetto.
 
Voglio ringraziare le 12 persone che mi hanno inserita negli autori preferiti:
 
1 - alebibi85
2 - Aqua_Stone
3 - Bene91
4 - criss90
5 - Federika21
6 - Gessy92
7 - magata
8 - miss moonlight
9 - misterywoman92
10 - Oro95  
11 - SognanteAmy
12 - usako77
 
Le 16 persone che hanno inserito questa storie tra le preferite:
 
1 - Aqua_Stone
2 - biusy
3 - bunny 92
4 - criss90
5 - dudy
6 - francylibellula
7 - Gaia
8 - Ippy
9 - KatNbdwife
10 - lulu85
11 - luna88
12 - magata
13 - Marisa92
14 - Miss Demy
15 - princesss
16 - SweetBunny91
 
Le 31 persone che l’hanno inserita tra le seguite:
 
1 - Aqua_Stone
2 - bunny1987
3 - cochi85
4 - Cri cri
5 - DeepDerk
6 - donata
7 - dudy
8 - erika215
9 - Fairfax
10 - Federika21
11 - francylibellula
12 - GiulyIchigo
13 - kika86
14 - Lisanechan
15 - love_vampire
16 - lulu85
17 - mari113
18 - micina82
19 - Moons Tear
20 - Neroghiaccio
21 - nina_
22 - Paine
23 - sailor crystal
24 - saki85
25 - serenitas
26 - sophiesilver
27 - SweetBunny91
28 - TheLastUnicorn
29 - Usagi91
30 - usako77
31 - VaLeNtInA1993
 
Grazie di cuore anche a chi ha recensito, o a chi ha semplicemente letto.
 
Vi aspetto alle altre mie storie, se vi va! ;)
 
Un abbraccio.
 
La vostra Manu! ;) 

   
 
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