ErwV kai Yukh
“O sei venuta per vedere mio figlio…oh,scusa,dovrei forse
dire tuo marito?Lo sai che sta male per la ferita da te inflitta con la
lucerna?Comunque sta’ sicura che io ti accoglierò come ti si addice,nuora.”
Sora era spaventata da quella figura. Perché ce l’aveva
tanto con lei?…lei che aveva come unica colpa quella di amare
Yamato…soffriva,non tanto per la stanchezza,quanto per il fatto che Yamato
stava male per causa sua…
Ma Katherine aveva appena iniziato ad arrabbiarsi.
“ANSIA!TRISTEZZA!Venite subito qui!”
La dea dell’amore consegnò a queste terribili ancelle Sora da torturare.
Flagelli ed altre torture di cui non vogliamo fornire la descrizione
devastarono la pelle rosea della ragazza. Ad un certo punto si chiese perché
dovesse soffrire così…dopotutto, Yamato non voleva più vederla…però…anche
Yamato soffriva per lei,ne era sicura…non poteva aver dimenticato tutte quelle
tenerezze…
Ansia e Tristezza(mamma mia,un’ancella più inquietante
dell’altra…O_o”nda)riportarono Sora da Katherine,che riprese a rider forte.
“E ora eccola che cerca di commuovermi con la sua pancetta
tonda…certo credi di farmi felice con un figlio così illustre!Col cavolo!Il
figlio di una serva,mio nipote!E io,così giovane, farmi chiamare nonna!
È inutile che lo chiami figlio…un matrimonio avvenuto in
campagna,fra persone impari,senza il consenso dei genitori…non può essere
considerato legale…e il bambino che nascerà,ammesso che nascerà,sarà
considerato bastardo!”
Dopo queste durissime parole, le saltò su,strappandole i
vestiti e i capelli e picchiandola…poi le buttò addosso
frumento,orzo,miglio,ceci,lenticchie,semi di papavero e fave,tutti mescolati
insieme e le disse: “Ascolta…se proprio vuoi essere la…moglie…di mio
figlio,dovrai superare quattro prove. La prima è questa:da questo confuso
ammasso di cereali e semi,separa accuratamente i granelli di ognuno e
presentami il lavoro finito entro stasera.”
Le rivolse un sorriso canzonatorio. “Ma dubito fortemente che una mortale come
te ci possa riuscire…”
Sora non toccò neanche quel cumulo;restò zitta. Troppo
abbattuta,troppo depressa per la difficoltà della sua prima prova…erano miriadi
di semi,non ce l’avrebbe mai fatta…a poco a poco stava perdendo il suo naturale
carattere positivo,l’amore faceva quell’effetto? Se era così,non voleva più
essere innamorata,mai più!Ma com’era difficile dimenticare le sue carezze…
Pian piano si avvicinò una piccolo digimon che rassomigliava
ad una formichina(palesemente inventato…),sdegnato per la
crudeltà di Katherine e che provava pietà per la giovane. Esso si diede da fare e chiamò i suoi
compagni,invitandoli ad aiutare quella povera giovine. In fretta,abituati al
duro lavoro,separarono i diversi tipi di semi e sparirono. Sora,che stava
ancora piangendo, alzò gli occhi e vide quel miracolo. Ringraziò in modo
indistinto qualunque dio lassù che non fosse Katherine e pregò di ritrovare
presto il suo Yamato.
Katherine tornò dalla sua sontuosa cena per vedere
cos’avesse fatto quella miserabile. Vide il lavoro perfetto ed esclamò
inviperita “Certo questa non è farina del tuo sacco!Magari è opera di quello
sciagurato!”
Intanto Yamato era confinato nella stanza della madre,sia per non aggravare la
sua ferita,sia perché non andasse a trovare Sora.
Passarono la notte sotto lo stesso tetto,eppure i due amanti
infelici non si erano visti un solo istante. Yamato pensava ai suoi stupidi
scatti d’orgoglio…perché si era così arrabbiato?In fondo prima o poi l’avrebbe
scoperto il suo aspetto!Ma…in amore bisogna mettere da parte l’orgoglio,e
allora perché lui stava lì immobile?
Perché non andava dall’unica persona che aveva veramente
amato e che amava ancora?…voleva Sora…Sora…non era neanche al meglio della
forza fisica,non avrebbe neanche potuto contrastare quella tiranna di sua
madre…non poteva fare niente se non patire…
Sora se la passava,se possibile,ancora peggio. Perché aveva
creduto a Taichi quell’infausto giorno? Perché?La sua stupida curiosità non
l’aveva già abbastanza portata nei guai quand’era piccola?Contemplò l’idea di
fuggire,di scappare,di iniziare una nuova vita senza Yamato,però non era
possibile…anche se fosse vissuta cent’anni,non avrebbe potuto dimenticare il
dio…e poi,c’era suo figlio. Loro figlio. Sora si accarezzò la pancia,e
con rabbia pensò che sua “suocera” l’aveva definito bastardo…no,non poteva
permetterlo. Chi era lei per farla soffrire così?Lei voleva suo marito,e voleva
partorire suo figlio. Niente e nessuno l’avrebbero fermata.
La mattina dopo,Katherine le sottopose la seconda prova.
“Ehi tu!Lo vedi quel boschetto che costeggia il fiume che
gli scorre accanto?”
“S-sì,lo vedo,ma…”
“Lì vagano,incustodite,dei digimon
pecorelle che risplendono per la loro lana dorata(non credo che
esistano digimon con sembianze di pecore,perciò inventati pure questi!nda).
Tu devi portarmi un fiocco della loro lana. Non importa come te lo
procuri,basta che entro sera me lo porti!”
Sora si avviò verso il fiume,mica tanto per ricercare i
famigerati digimon dorati,quanto per ritentare il suicidio nel fiume. Ma quando
stava per gettarvisi,una canna le rivolse la parola.
“Sora,è perfettamente inutile che cerchi di evitare i tuoi
problemi!Credimi,il suicidio non ti porterebbe a nulla!Cerca invece di
recuperare la lana dorata per ricongiungerti a Yamato. Presta attenzione,però.
Fino al tramonto quegli animali si scagliano contro gli uomini con grande
rabbia,talvolta persino uccidendoli…invece il tardo pomeriggio il gregge
riposa. Nasconditi allora dietro quel platano e,quando viene sera, prendi i
ciuffi di lana rimasti attaccati ai contorti rami del suddetto albero.” Sora
naturalmente seguì i consigli di quella canna graziosa,aspettò sera e con
facilità si impossessò dei ciuffi di lana strappati dai rami. Anche la sua seconda fatica non venne però riconosciuta adeguatamente da
Katherine.
“Tsk…anche questa non è proprio opera tua…ma ora voglio
davvero provare il tuo coraggio e la tua saggezza. Vedi sopra quell’altissima
roccia la cima di una montagna aspra da cui scendono le onde scure d’una sorgente? Le acque di quella sorgente
si raccolgono dentro una valle vicina e vanno a bagnare le paludi Stigie(considerare
sempre che qui stiamo in Grecia o nel Lazio). Tu dovrai portarmi qui rapidamente,in questo
vasetto, alcune gelide gocce prese là dove la sorgente scaturisce…sì,proprio là
in alto.”Aggiunse guardando la faccia atterrita di Sora.
Così,sempre molto gentilmente,le consegnò il
vasetto,facendole molte minacce.
Diligentemente Sora affrettò il passo,dirigendosi verso la
sommità più alta del monte. Era sicura che almeno lì avrebbe posto fine alla
sua vita…
Appena si avvicinò alla montagna si accorse che l’impresa
era difficilissima:c’era difatti davanti a lei una roccia alta,di dimensioni
immani,scoscesa,scivolosa,inaccessibile,da cui sgorgavano acque orrende…pareva
proprio che Katherine si divertisse a vederla sempre pensare ad un possibile
suicidio…
Le acque poi precipitavano lungo il pendio,per uno stretto
canale,e andavano a cadere di nascosto nella valle,poiché ad un certo punto
venivano nascoste da un solco. A destra e a sinistra ,nelle cavità delle
rocce,serpeggiavano lunghi draghi,chiamati Azulongmon(è
stato il primo digimon drago cui ho pensato!). Pareva che le acque
stesse se ne difendessero,e il loro rumore pareva dire a Sora:
“Scostati!Vattene!Che ci fai tu lì?Scappa!Finirai male!”.
Lei era fisicamente lì,ma la mente era stata completamente
annientata dall’orrore e dal pericolo…e non riusciva neanche a piangere…
Ma a Ken(Giove,ricordate?)
non era sfuggita la sorte di quella povera ragazza e mandò l’aquila di sua
moglie,Aquilamon,da Sora…anche perché Ken doveva un favore a Cupido.(anche
se non è molto chiaro in Apuleio di che favore si tratti)
Il poderoso digimon le si presentò e con voce cavernosa
affermò: “Tu sei piuttosto semplice e inesperta…come speri di poter rubare o
anche solo toccare acque che perfino gli dei temono? Su,dammi la boccetta.”
E subito,mentre Sora non riusciva a credere ai suoi
occhi,l’aquila,sfuggendo agli Azulongmon,raccolse le acque,che in realtà non volevano ch’essa si avvicinasse…ma
poi,sapendo che doveva fare un servizio a Katherine, furono più docili.
In tal modo Sora,che tre volte era stata aiutata,riportò con
gioia la boccetta piena a Katherine;sperava che le sue torture fossero finite…
E invece no. Katherine,indignata,si chiese come diamine
avesse fatto quella mortale a raccogliere le acque dello Stige!Certo,qui c’era
lo zampino,magari anche indiretto,di Yamato. Decise di darle un’ultima prova da
superare,ma quella sicuramente non l’avrebbe passata.
“Ascoltami…penso che tu sia davvero una strega…poiché
neanche alcuni dei riuscirebbero a superare codeste
prove…ebbene,bambolina,dovrai ancora farmi un servizio,se vuoi ritornare tra le
braccia di mio figlio.
Prendi questa pisside(vasetto con coperchio,nda) e
dirigiti immediatamente all’Inferno(modo gentile per dire va’
all’inferno_byFede91),proprio presso il dio Koushiro e la
dea Mimi(ovvero:Ade e Proserpina). A quest’ultima
consegna la pisside e dille di metterci un po’ della sua bellezza,ché io l’ho
consumata tutta curando il mio povero figlioletto.”
“A proposito…Katherine…”
“Non osare rivolgerti a me chiamandomi
per nome!”
Sora non le diede retta. “Come
sta…Yamato?”
“Oh,sta bene,lui!Piuttosto,preoccupati
per te.”
Si avviò con le sue ancelle,Ansia e Tristezza.
“Ah,a proposito…vedi di non metterci troppo,stasera devo
andare al teatro degli dei!”
Vedi di non metterci troppo!Ma chi si credeva di essere?
Sora era arrabbiata e al contempo disperata. Come si fa ad andare agli Inferi
se non muori?
Sora si diresse su un altissimo monte,detto il monte a spirale(nella
versione originale è una torre,ma rivedendo le puntate della prima serie,mi è
sembrato più giusto inserire questo),tanto valeva morire subito e andare
dritta dritta fra i morti.
Ma il monte si animò e le disse : “Perché cerchi ancora di
morire? Non ti è bastato volere il suicidio molte volte?Certamente così
andresti nel Tartaro,ma non ne potresti più tornare…Dammi ascolto,non lontano
da qui si trova Sparta…cerca nei suoi pressi Tenaro.Lì si trova l’entrata degli
Inferi. Non dovrai mica andare così alla sprovvista,però! Anche nel regno dei
morti,infatti,vi è avarizia. Tu dovrai avere con te focacce d’orzo e tenere in
bocca due monetine. La cosa più importante è:non lasciarti coinvolgere e non
dar retta a nessuno! Infatti,sicuramente verrà da te un asino zoppo con un
carico di legna con un fantino simile a lui… costui ti chiederà di raccogliere
alcuni legnetti caduti,ma tu zitta passerai avanti. Arriverai dunque al fiume
dei morti,dove c’è Yuri(ehm…si chiamava così uno dei
digiprescelti russi,vero?Comunque sarebbe Caronte)che
ti chiederà subito un soldo per passare il fiume. A questo darai una delle due
monetine…ma poi,mentre sarai sulla barca che porta a Mimi,un vecchio morto ti
chiederà pietà,ma la pietà non è loro concessa. Passato il fiume,tre vecchie
donne ti pregheranno di aiutarle a filare,ma tu dovrai sempre star zitta,poiché
tutto questo è opera di Katherine,che non ti vuole affatto come nuora. Dunque
arriverai di fronte a tre Garurumon spaventosi(cioè Cerbero…),li
dovrai tener fermi gettando loro una focaccia…dato che sono tre,si metteranno a
litigare e non ti daranno la benché minima retta. Or dunque,finalmente
riuscirai a vedere Mimi,che ti inviterà a pranzare lautamente. Ma tu siediti
per terra e chiedi solo un pezzo di pane. Dille allora ciò che ti ha chiesto Katherine,e poi rifarai tutto il
percorso all’inverso. Ma mi raccomando;non dovrai mai aprire la pisside!”
Sora cercò di ricordare tutto ciò che il monte le aveva
detto,e si preparò ad affrontare l’ultima decisiva prova.
Bene…sto
cercando di aggiornare tutte le mie fanfiction visto il tanto tempo che ho a
disposizione…siccome però manca un solo capitolo alla fine di Amore e Psiche(lo
so,avevo detto otto,ma ne saranno solo sette),ho deciso che prima della fine di
giugno Amore e Psiche sarà finita…ç___ç
Comunque,come sempre,grazie a Memole,Sora89 e non ultima
per importanza Ichigo_chan25…spero vivamente che mi seguirete fino alla fine!
HikariKanna