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Autore: Il Saggio Trentstiel    03/10/2011    3 recensioni
Teresa Lisbon si è fregata con le sue mani.
Patrick Jane è, ovviamente, artefice di questa fregatura.
Teresa Lisbon potrebbe sparargli.
Patrick Jane potrebbe evitarlo.
Sette capitoli, sette ore, ed una strana scoperta.
Dal capitolo 7:
Quella scena sembrava un déjà vu.
Un grosso SUV nero sfrecciava per le strade di Sacramento, incurante dei limiti di velocità.
Alla guida, sereno e rilassato, stava Patrick Jane.
Accanto a lui, immersa in un silenzio astioso ed irritato, c'era Teresa Lisbon.
Lei era convinta di avere tutti i motivi per essere irritata con lui.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~9.00 PM
Da qualche parte a Sacramento
 
"Jane, per l'ultima volta... Dove stiamo andando?"
La voce di Lisbon suonava scocciata ed irritata, sebbene la donna stesse tentando di rimanere calma.
Non voleva dare a Jane la soddisfazione di averla -di nuovo!- fatta uscire dai gangheri ma, a giudicare dal silenzio ostinato e dal sorrisetto divertito dell'uomo, aveva miseramente fallito.
Soffocò una salva di insulti che lottavano per uscire dalle sue labbra e puntò lo sguardo sulla strada: erano in macchina da più di mezz'ora e, nonostante il piede di Jane fosse solo raramente scivolato dall'acceleratore, non erano ancora in vista della loro meta.
Lisbon lanciò un'altra occhiata irritata a Jane, rilassato e sereno come suo solito: non l'aveva ancora presa in giro per la sua avventatezza nell'aver scommesso con lui...
Che stesse tenendosi quell'argomento come conversazione per la cena?
Di punto in bianco, senza neanche mettere la freccia, Jane cambiò corsia e si spostò verso destra, avvicinandosi ad una strada che Lisbon non aveva mai visto prima, così come tutta la zona, del resto.
La donna sbuffò e tornò a voltarsi verso Jane.
"Tralasciando il fatto che hai commesso un'infrazione al codice con me presente e con la mia macchina... Siamo finalmente arrivati?"
Jane annuì, il sorriso ancora presente sul volto, e posteggiò l'automobile poco più in là.
Una volta terminata la manovra scese rapidamente e riuscì ad aprire lo sportello di Lisbon prima che lo facesse lei: Teresa lo guardò, indecisa se mostrarsi stupita o irritata.
"Volevo tanto farlo visto che prima me lo hai proibito!" si giustificò allegramente Jane.
Teresa alzò gli occhi al cielo e sospirò, mentre Jane si incamminava e le faceva cenno di seguirlo.
"Comunque non sei brava a fingerti arrabbiata." sentenziò, sorridendole e lasciandola interdetta.
Lisbon stava per replicare che lei non fingeva, lei era effettivamente arrabbiata, ma la vista dell'entrata del ristorante le fece morire la voce in gola.
Sotto una lunga tettoia, dall'aspetto inusitatamente curato e pulito, campeggiava la scritta "The Firehouse Restaurant".
Non era un'esperta né un'appassionata di luoghi raffinati, ma di quel ristorante aveva sentito dire unicamente meraviglie.
Non esageratamente raffinato, si mangiava divinamente e non si spendeva un capitale: doveva ammetterlo, stavolta Jane l'aveva davvero colpita!
Seguì Jane verso il bancone della reception, dietro al quale stava un uomo in un impeccabile completo nero: si alzò al loro arrivo e sorrise cortesemente.
"Buonasera, c'è una prenotazione per due a nome di Patrick Jane."
L'uomo annuì e scorse un lungo elenco di nomi appuntato su un ordinato bloc notes, per poi riporlo e sorridere nuovamente.
"Accomodatevi pure, Chester vi accompagnerà al vostro tavolo."
Come richiamato da qualche forza misteriosa, l'appena nominato Chester si materializzò davanti a loro, salutando educatamente Jane e Lisbon e scortandoli verso il loro tavolo.
Teresa si guardava attorno sempre più stupita: di tutte le follie di Jane, questa era la più grande!
"Prego, accomodatevi: passerò tra poco per prendere le vostre ordinazioni."
La voce del cameriere riscosse Lisbon dai suoi pensieri: ringraziò il giovane con un cenno ed un sorriso frettoloso, apprestandosi poi a sedersi.
"Oh no, questo devi concedermelo!"
Lisbon si voltò, trovandosi a pochi centimetri da Jane, che...
Stava tenendo la sua sedia?
Oh no, quello no! Pensava forse di vivere nel Medioevo?
"Jane, no!" sussurrò rapida, guardandosi attorno.
Nessuno sembrava far caso a loro, ma era una scena che avrebbe volentieri evitato in pubblico.
Il rifiuto di Teresa non scalfì minimamente il sorriso di Jane.
"Non preoccuparti, gli altri clienti si scandalizzerebbero soltanto se non compiessi questo gesto."
Lisbon fu costretta a capitolare: piegò le gambe e lasciò che Jane le spingesse delicatamente la sedia sotto il posteriore, accomodandosi infine sul liscio sedile in legno.
Jane si accomodò dritto davanti a lei, sorridendo del suo imbarazzo.
"Hai caldo, Lisbon? Perché quelle guance rosse?"
Teresa gli lanciò un'occhiata che sperava apparisse tranquilla.
"Sì, un po'." dichiarò lapidaria.
Mai avrebbe ammesso che erano quel luogo, quella serata e quella situazione ad intimidirla!
L'arrivo del loro cameriere personale fu decisamente provvidenziale.
"Se i signori vogliono ordinare da bere, nel frattempo..."
Jane si voltò verso di lei.
"Del vino va bene?"
Lisbon annuì.
"Sì, del vino rosso sarebbe perfetto..."
Non appena ebbe pronunciato quelle parole, si sarebbe volentieri sotterrata: no, non aveva davvero chiesto del vino rosso in presenza di Jane...
Il suo accompagnatore non parve tuttavia turbato: si voltò verso il cameriere ed ordinò una bottiglia di Lancaster Estate, congedandolo poi con un sorriso.
"Jane, io... Sono una stupida..."
Teresa parlò di getto, sinceramente dispiaciuta: Jane però accolse con una risatina queste sue scuse.
"Figurati Lisbon, sarei io lo stupido se me la prendessi ogniqualvolta viene pronunciata la parola "rosso"!
E poi..." si fece pensieroso.
"Se il cameriere si chiamasse John, e tardasse nel portarci il vino, mi volterei senza problemi per urlargli "Ehi John, il rosso?"!"
Lisbon rise, sollevata: Jane era una sorpresa continua!
Poco dopo giunse il cameriere che abilmente stappò la bottiglia e, su invito di Jane, versò il primo bicchiere a Lisbon: lei lo sorseggiò lentamente, osservando Jane da sopra il bordo del suo bicchiere.
Sorrideva, come aveva fatto da quando si erano visti, ma più che divertito sembrava... Felice.
Lisbon si riscosse e posò il bicchiere sul tavolo.
"E' perfetto, grazie."
Il cameriere fece un piccolo cenno col capo e si allontanò nuovamente, lasciando Jane libero di riempire i loro bicchieri: ciò fatto, sollevò il proprio calice e strizzò l'occhio a Lisbon.
"A questa serata?"
Teresa sorrise e levò a sua volta il bicchiere.
"A questa serata."
   
 
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