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Autore: IlaOnMars6277    03/10/2011    5 recensioni
"Cosa mi stava succedendo? Ultimamente mi ritrovavo spesso a fare sogni ad occhi aperti su di lui e non mi era mai capitato. Sin dall'inizio ci eravamo detti che sarebbe stato solo un rapporto lavorativo e di amicizia, per non creare incomprensioni e malintesi.Eppure ora facevo questi pensieri, dopo anni di lavoro."
[Vincitore dei NESA nelle categorie: Best Scena, Best Kiss, Best Long Fic, Best Female, Best Couple.]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre scrivevo questo capitolo stavo ascoltando questa canzone, quindi mi ha ispirata un pò. Se volete ascoltarla anche voi vi posto il link http://www.youtube.com/watch?v=9MHGtlEYZBA




*Jared*
 
Sentivo la pioggia bussare sulle finestre della stanza. L’ho sentita per tutta la notte.
Faceva da sfondo a quello che stava accadendo. L’avevo sentita alzarsi silenziosamente, coprirmi con delicatezza, rivestirsi e lasciarmi un bacio veloce sulle labbra prima di uscire dalla stanza.
Ho finto di dormire per tutto il tempo.
Aprì gli occhi accarezzando il letto vuoto.
Sotto le mie mani un pezzo di carta, mi misi seduto e lo aprì:
 
Sono giorni che ci penso e credo sia meglio così. Era sbagliato dall’inizio, lo sapevamo bene ma ci abbiamo provato. O meglio, io ci ho provato con tutta me stessa, ma non riesco ad andare avanti così. Non sei pronto, fidati di me, non lo sei. Ti sto parlando da amica.
Me ne vado per egoismo, farei del male solo a me stessa se continuassi a starti accanto sapendo che non provi quello che provo io per te. Mi dispiace lasciare te e tutti gli altri ma…mi voglio troppo bene e conoscendomi so che  farei del male anche a te.
Sei uno spirito libero che vede le relazioni come gabbie e finché non cambi questa tua visione non sarai pronto ad una cosa del genere. Avresti potuto provare a cambiarla per me e con me ma sarebbe giusto? Sarebbe giusto per entrambi? Non credo.
Non ti porto rancore, non potrei mai. Sei fatto così ed io l’ho sempre saputo. Mi prendo un po’ la colpa di quello che è successo. Non rinnego nulla, se tornassi indietro ti bacerei  altre mille  volte ancora, pur sapendo di arrivare a questo punto. Come hai detto tu, i sentimenti non si controllano ed io non sono riuscita a farlo, ma non me ne pento. Ho passato momenti splendidi con te, anche negli anni passati, che non dimenticherò mai.
Sul tavolino c’è la lettera di licenziamento dove, come scusa, ho inserito dei problemi familiari; così nessuno saprà quello che c’è stato tra di noi.
 
Ps: ti ho anche lasciato una lista di assistenti di mia conoscenza con i loro contatti allegati, non è molto lunga, sono stata troppo pignola come al solito. Assumi uno di loro, almeno fino alla fine del tour, non fare tutto da solo, ne sei in grado ma…fallo e basta! Gli aerei di oggi e domani sono già prenotati.
 
Ti voglio bene
 
Emma.
 
 
 
Accartocciai la lettera e la buttai lontano. Rimbalzò sul muro e cadde sul tappeto senza nessun suono.
Era andata via per colpa mia, inutile dire che fosse colpa sua. Era soltanto mia. La stavo trattando come una qualunque, lei che mi era stata vicina per anni, mi aveva sopportato nei momenti bui e consigliato quando ce ne fu bisogno. Una donna con le palle come poche avevo incontrato in vita mia. Ricordo quella sera a cena, lei era in cucina con Shan e mamma si era avvicinata a me chiedendomi “Hai messo in imbarazzo la cara Emma con qualche tuo comportamento?”
“No…certo che no”
“Non mentirmi. Vedo che non vi parlate e che vi guardate di nascosto”
“Non ti sto mentendo………….è complicato”
“Se vi piacete entrambi non lo è” la guardai sorpreso, riusciva sempre a capire tutto. Solo guardandomi.
“Si che lo è, lavoriamo insieme”
“Allora diciamo che non è impossibile, ma con un po’ di sforzo ce la farete. Lei è una persona forte, coraggiosa e sicura di sé. Inoltre ti conosce bene. Pensaci bene, perché se hai anche il minimo dubbio la faresti solo soffrire. Se così fosse,evitaglielo”
 
Non avevo risposto, aveva ragione. Di dubbi ne avevo avuti molti ma ero andato avanti imperterrito finché la paura non si era impossessata di me. Dovevo lasciarla andare, anche se non l’avrei voluto, le avrei fatto soltanto male, ancora.
Scesi dal letto, mi rivestì e raccolsi la lettera. La piegai meglio e me la misi in tasca. Raccolsi in fretta anche i fogli che mi aveva lasciato sul tavolino e andai nella mia stanza.
 
Scendendo mi venne incontro mio fratello.
“Che faccia che hai!”
“E’ la mia…”
“No oggi sei particolarmente grigio, come il tempo fuori, sarai mica un camaleonte?”
“Non è aria per fare ironia oggi”
“Perché?”
“Niente”
“Niente al cazzo, spara”
“Emma è dovuta andare via, problemi di famiglia. Dobbiamo assumere qualcun altro che non conosce il mestiere e che non conosce noi. Tutto in pochissimo tempo”
Mio fratello sbuffò e mi prese di lato, mentre alcuni che avevano ascoltato cominciarono a parlottare tra loro.
“Jared, guardami e rispondimi seriamente…è la verità?”
Guardai altrove “Si certo, stiamo perdendo tempo”
“Ho detto di guardarmi!!”
Lo guardai negli occhi, sapevo che non sarei scampato al suo sguardo inquisitore.
“Ti sto guardando!”
“Rispondi…è vero? O è una bugia che vi siete inventati per coprire altro?”
“Che cambia? Ormai è andata via, ha preso la sua decisione”
“Lo sapevo….” Mi mise una mano sulla spalle scuotendo la testa, poi tornò a guardarmi e disse  “Bro,  lo so che è difficile ma….come spesso si dice < volere è potere >”
“E se io non volessi?”
“Quello puoi saperlo solo tu”.






Ringrazio ancora tutti, al prossimo capitolo che sarà l'ultimo... Un abbraccio... ;)
   
 
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