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Autore: Lindar    03/10/2011    1 recensioni
Un piccolo racconto nato da ricordi d'infanzia inspirato da un passo biblico.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6 Il lupo abiterà con l’agnello, e il leopardo giacerà col capretto, il vitello, il giovin leone e
il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li condurrà. 
7 La vacca pascolerà con l’orsa, i loro piccini giaceranno assieme,
 e il leone mangerà lo strame come il bue.8 Il lattante si trastullerà
sul buco dell’aspide, e il divezzato stenderà la mano sul covo del basilisco.
(Isaia11:6-8)

 

 
La luna aveva compito già mezzo giro sul cobalto del manto della notte ed era fissa, opale di fine fattura, a campeggiar sul mondo.
L’odore dell’acqua era vicina e dalla verdura della giungla barriti sommessi annunciavano la fine della tregua. Cacciatori e cacciati…di nuovo nel circolo…ma per ora tutto dormiva.
Gli iris parevano stanche ballerine di Flamenco dopo una prima,adagiati lì oltre l’orlo della cisterna di pietra. Un cono di lattiginosa luce calava nella tana. Egli era lì come da tempo ormai era..certezza quasi dimenticata da molti. Gl’incauti figli dei Bandar-log che, per imperizia di mano o di mancato equilibrio, cadevano erano preda del demone danzante.
Egli era là, lingua di vibrante forza, figlio dell’ombra e fratello della morte avvolto nel silenzio della Cisterna. Ricordava ancora lo splendore di quelle rovine quando eran città, il suon dei  passi nudi sull’acciottolato..il sapore dei ratti dei granai. Poi l’uomo era svanito, inghiottito, da Seonee e il fiore rosso aveva smesso di illuminar la città, il gelido alito del buio era diventato l’unica costante..le Tane Fredde ora il popolo della giungla le chiamavano.
Fino a che la mole non l’aveva appesantito aveva cacciato le Bandar-log allo scoperto…ma la carne di scimmia non era così nutriente e quindi aveva imparato la legge dell’agguato..divenendo il re delle Rovine.
 
L’aria portava, vorticando nella cisterna, l’odore di caccia. Oltre il circolare orlo sui tamarindi urlavano le scimmie e lontano l’urlo di Shere-khan era tamburo di sventura.
Il grosso pitone mosse appena il saggio muso,saettò la lingua nella notte mormorando: “Lo zoppo caccia ancora..e le stupide senza legge lo gridano a Seonee”. Fece appena in tempo a riportar il muso sulle spire acciambellate che un tonfo invase il silenzio.
 
“Chi entra nel buio col passo chiassoso di Ikki il porcospino?” dissè allora il grosso serpente svolgendo alcune spire preparandosi all’attacco.
 
“Siamo dello stesso sangue tu ed io..” Mowgli  cominciò la cantilena della sacra Legge della Giungla sicchè Kaa lo fermò sibilando.. “Così il famoso cucciolo di uomo…è giunto alle tane fredde e parla le parole della giungla..”
“Baloo..lui mi ha insegnato le parole del mondo”…continuò il ragazzo mentre si spingeva contro la parete intimorito dalla mole della serpe.
“E l’ha fatto con saggia maestria piccolo ranocchio..”sibilò iniziando a movere la testa in circolo saggiando l’aria col muso “ma sai chi io sono…figlio senza pelliccia?”
Mowgli  si sforzò di non fissare il moto della testa del pitone perché Bagheera gli aveva detto della danza della morte, si costrinse a chiuder lo sguardo e rispose: “Tu sei la mia morte se non temi la legge di Seonee..o mio fratello se essa rispetti…dimmi, signore delle pietre, vuoi cacciare con me?”
 
Allora nella mente di Kaa ritornaron immagini passate…quando ancora egli era giovane e quando l’ala di Mang,il pipistrello, proteggeva la sua caccia. Ritornò alla giovane età in cui un pitone ha fratelli.
Freddo appariva ora il suo ballo ma v’era stato un tempo in cui eran molti i ballerini.
E vide Suri e Khala..avvinghiarsi ai piedi d’un mango…li vide salire oltre la cima…e scendere ognuno con una preda.
Si vide ancor danzare per la guerra, quasi fuoco contro ghiaccio, quando la stagione divien dell’amore. La voce giovane del ragazzo svegliò in lui ricordi come il fiore rosso coverto da sterpaglie che divampa all’alito del vento. “Siamo dello stesso sangue tu ed io… ” si ritrovò a bisbigliare mentre le sue spire già avvolgevano il ragazzo.
Il contatto con la calda pelle del cucciolo d’uomo scaldava i muscoli intorpiditi dalla notte e la mente del moluro* si risentì vitale.
“Lo stesso sangue fratello..”finì Mowgli le parole del giuramento.
Il ragazzo pareva ora possedere un manto fatto di scaglie poiché il saggio Kaa era su di lui..quasi ad identificare un’unica ombra…il serpente prese a sussurrare:
 “Vinci la paura e vincerai il tuo nemico nudo ranocchio.”
“Cos’è la paura saggio Kaa?” chiese allora il ragazzo cedendo al peso del costrittore e inginocchiandosi al suolo.
“ La paura,figlio nudo, è la forza che tradisce la preda..” iniziò scivolando al suolo e liberando indi Mowgli.. “quello che uccide i cuccioli braccati e gli anziani sopraffatti.. la paura è l’ombra dell’amore ranocchio..” i grandi occhi gialli ora fissavano il ragazzetto e la lingua saggiava il suo respiro quasi a comprendere quanto egli provava.
“Sire della stretta…insegnami a dominare la paura!” incantato pareva ora Mowgli dalla maestria e dalla suadenza del dire di Kaa.
 
Il basilisco soffiò una risatina sicchè ricominciò: “Ascolta, cucciolo imberbe, cerca il tuo cuore e troverai le tue orme… il lupo segue le traccie della preda, i figli dell’ombra fiutano le tracce e i beccamorti chiamano la morte…ma tu? Tu cosa segui?”
Il ragazzo si grattò il naso e provò a seguire il discorso azzardando: “Il cuore…de-devo seguire il cuore?”
Kaa sibilò ancora: “Si.. segui il cuore e troverai la tua pista…” prese ad avvolgersi in spire concentriche, la notte s’infittiva e calava il freddo per lui.
“Humm..credo di si” l’impazienza del sangue giovane pulsava nel petto del cucciolo d’uomo.. “Ma Kaa!..non è tempo di sonno…devo vincere la paura”…prese a scuotere la serpe.
“Lascia che il sole scaldi le pietre figlio del Branco.. e t’insegnerò il coraggio.. per ora sogna con me..” sibilò ancora un’ultima volta e posò il capo sulle ginocchia flesse del ragazzo.
 
Così Mowgli conobbe Kaa il saggio signore delle roccie amico di Baloo il maestro e Bagheera la cacciatrice. Il futuro li condusse su molte piste insieme ma quella notte,alla fine della tregua dell’acqua, fu per il cucciolo d’uomo sempre un ricordo geloso.

 
*Moluro- nome scientifico del pitone delle rocce Pyton Molurus

 

  
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