Questi
piccoli missing moments sono nati per caso, durante un lungo viaggio in
treno mentre pensavo e ripensavo tra me a come dare voce ai sentimenti
nascosti di Ashley ed Alicia. Parti mancanti di una storia
già scritta e conclusa, nel bene e nel male. Un finale che
ho già deciso dopo mille ripensamenti e che questi piccoli
pensieri spero riescano a lenire.
Un abbraccio di cuore a voi mie adorate lettrici.
Per la stesura di ogni moment ho utilizzato come sottofondo una musica del maestro Cacciapaglia. Per questo capitoletto ho scelto Arcobaleno, da cui, appunto, prende spunto il titolo.
Hime
Un abbraccio di cuore a voi mie adorate lettrici.
Per la stesura di ogni moment ho utilizzato come sottofondo una musica del maestro Cacciapaglia. Per questo capitoletto ho scelto Arcobaleno, da cui, appunto, prende spunto il titolo.
Hime
Roccia e arcobaleno
Quando
ti vidi per la prima volta, vestita con quel grazioso abitino color
lavanda, mentre te ne stavi solitaria e pensierosa appoggiata alla
ringhiera dell’ampio terrazzo, provai una strana sensazione.
Non riuscii mai a spiegarmene il motivo, ma qualcosa mi attirava
irrimediabilmente nei tuoi confronti. Mi avvicinai cautamente, quasi
per non disturbare i tuoi pensieri e i mille sogni di bambina che ti
passavano per la testa e poi, inaspettatamente, ti girasti verso di me
e nei tuoi occhi belli e luminosi, specchiati nei miei, rividi me
stesso. Rividi la stessa gioia ma anche lo stesso turbamento, qualcosa
di lontano che ti impediva di lasciarti andare completamente: come me
del resto. Non ho mai amato gli slanci sentimentali. Li ho sempre
ritenuti sciocchi e inutili, io giovane uomo abituato ad avere tutte le
persone, donne comprese, ai miei piedi ho sempre detestato chi amava
con il cuore, chi faceva del sentimento la sua priorità. Il
mio cuore è stato sempre duro come roccia. Oggi qualcosa
l’ha scalfito impercettibilmente: dapprima con un semplice
sguardo e poi con un bacio, e un altro e poi un altro ancora. E in
quell’attimo, sentendo di appartenerti ancor prima di
nascere, capii che il mio essere era pieno di te e della tua anima che
era penetrata come acqua di sorgente nel mio animo di pietra e di
fango. Fango e pietra. Sì. Un uomo abituato ai compromessi,
senza mezze misure, né bianco né nero,
allontanato dalla propria famiglia come un reietto, una bestia. Cane
randagio, vagabondo in una prigione d’oro e di successo,
prima che ti conoscessi credevo di non avere niente, e niente in
realtà possedevo veramente, se non un’infinita,
meschina, grandezza di me e del mio ego spaventoso.
Davanti ai tuoi occhi mi sentii per la prima volta piccolo e indifeso, come non lo ero da anni; come non lo ero da quando avevo il cuore puro di un bambino. Tu avevi abbattuto senza volerlo tutte le mie difese, come onda di tempesta, spazzando il marcio e l’orrido e l’infimo della mia vita povera e ricca allo stesso tempo. Non avevi detto una parola, eppure il tuo silenzio aveva parlato più di mille discorsi vacui.
Ti ho amato da subito Alix sai? Dal primo momento in cui il mio io si è liberato come un peso opprimente dai mostri del passato. Avevi un sorriso così cordiale e timido, pieno di promesse: mi sentivo quasi impacciato di fronte al tuo sguardo, poi ti sorrisi a mia volta e fu come se ci conoscessimo da sempre. Piano piano, un passo alla volta, senza fretta, mano nella mano, cominciammo il nostro viaggio nella vita di amarezza e gioia infinita.
-Buonasera principessa- mormorai a bassa voce per non disturbare i tuoi pensieri lontani.
Io roccia scalfita e tu arcobaleno luminoso della mia vita.
Davanti ai tuoi occhi mi sentii per la prima volta piccolo e indifeso, come non lo ero da anni; come non lo ero da quando avevo il cuore puro di un bambino. Tu avevi abbattuto senza volerlo tutte le mie difese, come onda di tempesta, spazzando il marcio e l’orrido e l’infimo della mia vita povera e ricca allo stesso tempo. Non avevi detto una parola, eppure il tuo silenzio aveva parlato più di mille discorsi vacui.
Ti ho amato da subito Alix sai? Dal primo momento in cui il mio io si è liberato come un peso opprimente dai mostri del passato. Avevi un sorriso così cordiale e timido, pieno di promesse: mi sentivo quasi impacciato di fronte al tuo sguardo, poi ti sorrisi a mia volta e fu come se ci conoscessimo da sempre. Piano piano, un passo alla volta, senza fretta, mano nella mano, cominciammo il nostro viaggio nella vita di amarezza e gioia infinita.
-Buonasera principessa- mormorai a bassa voce per non disturbare i tuoi pensieri lontani.
Io roccia scalfita e tu arcobaleno luminoso della mia vita.