03/10/2011
1 recensioniSi portò una mano al ventre: i coltelli della moglie del suo primogenito l’avevano ferita.
Una rosa di sangue le macchiò la mano. Ursa premette sulla ferita alla pancia e respirò a fatica, incespicando, fino ad arrivare alla grotta.
Xi An era un tipo rabbioso, aveva constatato Ozai. Bastava un nonnulla per farlo inferocire. Ghignò, soddisfatto della sua idea. Sarebbe stato troppo facile far imbestialire quel tizio e scappare.
La sua indecisione era un’altra. Liberare o non liberare Azula?
Era combattuto. La figlia era sempre stata devota e degna di diventare Signora del Fuoco. Che poi il famigerato destino avesse preso un’altra piega, era un’altra storia.
Per la terza volta nella sua vita, sentiva di amare davvero qualcuno.
La prima era stata Illah, colei che gli aveva dato la vita insieme ad Azulon, da cui aveva ereditato la capacità di manipolare le persone a suo piacimento.
La seconda... era stata la nipote di Roku, una ragazza delicata come un fiore, ma combattiva e determinata, che gli aveva dato Zuko e Azula: un fallimento e una stella nascente, un sentimentale debole e una tenace comandante, un figlio ed una figlia diversissimi tra loro.
Ursa... un nome che avrebbe voluto dimenticare, ma che non riusciva a cancellare.
E la terza era Azula.
Per un momento, rivide il ragazzino orgoglioso e impacciato quale era suo figlio maggiore fargli visita nella cella.
- Tu la amavi. – l’aveva capito da tempo, era sempre stato molto empatico.
L’amavo, avrebbe ora risposto Ozai, ma ormai è troppo tardi, per noi. È finita per sempre.
Perciò sussultò nel vedere la sua Ursa svenire ai piedi di Xi An.
- MAMMA! – urlò disperato Xi An a quella visione. Azula alzò lo sguardo, non aveva mai visto il suo carceriere reagire in quel modo. Ma rimase sconvolta notando che colei che chiamava mamma era anche sua madre.
La madre che aveva perso a soli nove anni. La madre che l’aveva abbandonata per Zuko. Volse la testa verso Ozai, anche lui tentennava.
Su Ling stordì entrambi.
- Presto, avvicinala a me! – le lacrime scendevano copiose sul volto del gemello.
Su Ling scosse la testa, si stupiva della testardaggine del fratello.
- Andiamo, Xi An! Avvicinala a me, ho l’acqua dell’Oasi! – strepitò leggermente più forte.
Xi An non ascoltava neanche. Guardava la madre agonizzante, con una rosa di sangue sul ventre.
- XI AN! – urlò Su Ling. Xi An si decise a consegnargliela. Lei svuotò la boccetta con l’acqua magica con mano tremante. Il respiro della loro madre tornò regolare, i gemelli tirarono un sospiro di sollievo.
Kalia era da sola, nella mastodontica biblioteca del Palazzo del Fuoco.
Sfogliava un libro dalle pagine così antiche che avrebbero potuto sbriciolarsi al minimo contatto.
Ma a Kalia non importava. Quello era l’albero genealogico della sua famiglia, con le descrizioni dettagliate di ogni membro. Finalmente, arrivò alla pagina che cercava.
Signore del Fuoco Ozai
Marito di Ursa, padre di Zuko e Azula, fratello di Iroh, zio di Lu Ten, figlio di Azulon e Illah
Ha avuto un ruolo rilevante alla fine della Guerra dei Cent’Anni. Soprannominato il “Re Fenice”, avrebbe voluto conquistare tutto il mondo e creare un unico Impero del Fuoco. Sconfitto e privato del dominio del fuoco dall’Avatar Aang, venne rinchiuso nelle carceri nei pressi del Palazzo del Fuoco dal figlio maggiore Zuko, appena incoronato Signore del Fuoco.
Curiosità: Ozai ricevette l’invito per partecipare al matrimonio di Zuko e Mai, ma rifiutò sentenziando che il primogenito era pazzo ad accogliere un nemico alle sue nozze.
Lesse avida di conoscenza ogni minuscola nota della pagina dedicata al nonno paterno. Poi, passò alla pagina successiva.
Principessa Ursa
Moglie di Ozai, madre di Zuko e Azula, nipote di Roku e Ta Min
All’età di soli 19 anni, Ursa fu costretta a sposare l’allora Principe Ozai, ma non si concesse a lui per quasi 10 anni. La vita coniugale dei due è tutt’ora poco chiara, si pensa ci fosse un rapporto di amore/odio. Ursa viene spesso descritta come una donna dall’incredibile bellezza, dall’animo nobile e puro e dalla volontà di ferro. Scomparve subito dopo la morte di Azulon, in circostanze misteriose.
Curiosità: a questo proposito, vi è un’interessante teoria. Si pensa infatti che la principessa sia stata esiliata per poter salvare il suo primogenito da morte certa per mano del suo stesso padre.
Kalia sospirò. Quelle informazioni già le sapeva, voleva scoprire di più sul conto di quella donna.
Decise di contattare suo zio Iroh. Voleva sorseggiare il the profumato del vecchio al Jasmine Dragon, giocare con lui a Pai Sho e... chiacchierare un po’.
- No. – quando suo padre aboliva qualcosa, non c’era verso di fargli cambiare idea.
- Ma papà! Devo andare dallo zio Iroh, mica in capo al mondo! – ribatté la principessa. Nessuno avrebbe potuto farla ragionare.
- Mi hai chiesto tu di trovare Azula. Ebbene, conosco mia sorella e aspetterà solo l’occasione in cui sarai sola e non ci sarà nessuno a difenderti! – Zuko sapeva di avere ragione, ma sembrava che sua figlia non volesse capirlo.
- Sarei con lo zio Iroh. E poi, può sempre accompagnarmi zio Tom-Tom o Ian. – anche Kalia non voleva cedere.
Zuko alzò gli occhi al cielo. Tom-Tom era pur sempre un generale, non poteva accompagnare la nipote, era impiegato nelle ricerche di Azula. E poi Ian... già, Ian. Quando Kalia pronunciava quel nome, i suoi occhi brillavano. Quando era in sua presenza, la sua mano sinistra tremava leggermente e lei sorrideva radiosa o arrossiva.
Non sapeva cosa pensare di quel ragazzo, per lui era un enigma...
Una mano si allungò sulla sua spalla, una voce pervase l’aria.
- Possibile che vi debba sentire tutto il castello, quando parlate? – riequilibrò l’atmosfera Mai.
- Mamma, puoi accompagnarmi dallo zio Iroh? – parlò con una vocina piccina Kalia, facendo gli occhioni dolci alla madre. Sapeva che quella era la sua unica possibilità.
Mai guardò prima Zuko, che scuoteva la testa, e poi Kalia, che invece annuiva.
SI sistemò tra i due e sospirò.
- Mhhh... non lo so... – era davvero indecisa, la povera Mai! Amava quei due allo stesso modo, non sapeva cosa fosse giusto fare.
Poi, ebbe l’illuminazione.
- Ma certo che vengo... e verranno anche Myaghi e Ty Lee. Che ne pensi, tesoro? – sorrise alla figlia. Lei le saltò al collo, ridendo.
- SIIIIIIIIII!!! Ti voglio bene, mamma! – Zuko sgranò gli occhi.
- E avete il coraggio di lasciarmi da solo? – intrecciò le braccia al petto, con un broncio chilometrico.
- Ma nessuno ti vieta di seguirci... – disse Mai, passandogli le braccia attorno al collo.
- E chi governa la nazione? Aang? O Katara? – sbuffò lui, con lo sguardo più dolce di qualche grado.
- E non pensi alla tua famiglia? – la voce di Mai era sempre più suadente.
- Certo che ci penso. È solo che... – piano piano, Zuzù stava cedendo.
- Credi che io non sia in grado di proteggere me e la mamma, vero? – portò le mani sui fianchi la principessa.
- No, non è così. Io... ho paura che vi succeda qualcosa. E se accadesse, non me lo perdonerei mai. – Mai sorrise e baciò il marito. Quando si staccò da lui, disse semplicemente:
- Non preoccuparti per me e Kalia, siamo donne forti. – ed insieme si allontanarono, madre e figlia, mano nella mano.
- Lo so. E vi amo. – mormorò sorridendo Zuko, prima di ritornare nella sala del trono.
Ecco una fluffaggine incredibile. Comunque... che intrigo si cela tra Xi An, Su Ling, Azula, Ozai e Zuko? Leggete e saprete ^^