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Autore: None of me    03/10/2011    3 recensioni
L’ospedale ha delle pareti estremamente bianche.
Sakura lo realizza ora per la prima volta. Adesso che ci passa così tanto tempo può prestare attenzione a tutti questi particolari, che prima riteneva indegni di nota.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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L’ospedale ha delle pareti estremamente bianche.

Sakura lo realizza ora per la prima volta. Adesso che ci passa così tanto tempo può prestare attenzione a tutti questi particolari, che prima riteneva indegni di nota.

I capelli di Sasuke fanno a pugni con quel bianco.

Steso nel letto, anch’esso terribilmente chiaro, non sembra affatto che dorma. Un graffio gli deturpa una guancia e scorre lungo il collo candido, una scia di colore che spezza il pallore del volto.

Naruto, per una volta, è quasi più pallido di Sasuke.

Si affaccia sulla soglia, di tanto in tanto, e allunga il collo verso il moro, lasciando che una smorfia di rabbia e preoccupazione gli deturpi il viso. Sakura lo ignora, convinta che Naruto sia geloso delle attenzioni che sta dando a Sas’ke.

Anche il volto del biondo è attraversato da diverse cicatrici.

Se le è procurate riportando Sasuke a casa, tanto tempo prima. Alla fine c’è riuscito, ha mantenuto la promessa che le aveva fatto. Sakura lo  osserva ciondolare inquieto davanti alla porta, lanciandole delle occhiate di sbieco.

Sasuke ha le mani fredde, e ogni tanto si agita nel sonno.

E alla fine si sveglia. E’ intorpidito, muove piano le dita delle mani, come assaporandone la mobilità. Strizza gli occhi e si mette immediatamente a sedere, nonostante le proteste di Sakura.

Naruto ha ripreso colore.

Sakura a malapena se ne accorge mentre riassume confusamente al moro cosa è accaduto: la missione, l’agguato, la sua ferita, il coma…
Sasuke non dice niente, non la guarda neanche. Sposta gli occhi dalla parete solo per un attimo, giusto il tempo di mostrare che ha notato l’entrata di Naruto nella stanza. Il biondo sorride adesso, facendo finta di rimproverare Sasuke per la sua stupidità.


Sasuke è ancora pallido, si intona con il bianco delle pareti e con il sorriso di Naruto.

Sakura si sente di nuovo allegra e piena di vita. Ha gli occhi rossi dovuti a tre giorni di pianto e la schiena dolorante per la sedia sulla quale è stata seduta tanto a lungo, ma un cauto ottimismo si fa largo tra i suoi pensieri.

Sasuke ha la gola secca e le unghie livide.

Sakura si offre di andargli a prendere un bicchiere d’acqua, e Naruto la ringrazia con un sorriso. Il biondo sta ancora infastidendo il moro, e Sakura pensa che sia proprio l’ora che Naruto la smetta con tutta questa gelosia. Dopotutto lo sanno anche i sassi che lei ama Sas’ke.

La voce di Naruto esplode nel silenzio dell’ospedale.

La ragazza sospira. Naruto è proprio infantile. Lei vuole Sasuke, e sarà suo prima o poi. Spera che l’averla vista per prima al suo capezzale le farà guadagnare dei punti. Cerca di sbrigarsi, e in pochi minuti è di nuovo dietro la porta della stanza, ora chiusa, con un bicchiere in mano.

La voce di Sasuke non è altro che un sibilo.

Sakura è ancora dietro la porta, cercando di ricordare quando l’aveva chiusa. Un bisbiglio più forte degli altri cattura la sua attenzione e, sovrappensiero, acuisce l’udito, ascoltando quasi distrattamente. Naruto sembra arrabbiato. Spera solo che non stia disturbando troppo il moro.

-Mi dici cosa ti è passato per la testa, idiota?!

Sakura riflette se sia il caso o meno di entrare subito. Alla fine muove un passo verso l’entrata, ma viene bloccata dalla voce di Sasuke.

-Non capisco di cosa tu stia parlando.
-Oh si, che lo capisci! Ti sei quasi fatto ammazzare!
-Naruto, smettila.
-No! Come pensi che mi sia sentito, eh? Bloccato qui in ospedale con te in coma per colpa mia…
-Ti ho detto di piantarla.
-E io non voglio! Cazzo, lo sai anche tu che quel colpo era diretto a me! Perché ti sei messo in mezzo?

Sakura indietreggia, confusa. Non sa cosa pensare, e decide di aspettare ancora un po’ prima di interromperli. Non vuole fare niente che irriti Sasuke.


La voce di Naruto è sempre stata molto virile, forte, rimbomba a volte.

Sakura sa di sbagliarsi, ma le sembra addirittura che quelli che escono dalla bocca di Naruto, adesso, siano gemiti. E’ talmente assurdo che non concede a quest’idea nemmeno il tempo di attraversarle la mente, già confusa e disorientata dallo scambio di battute avvenuto poco prima.

Quella di Sasuke è sempre stata sottile come una lama, fredda e chiara.

La ragazza la sente affannosa ora, e improvvisamente tutto le sembra chiaro: si stanno picchiando. Ma Sasuke non può, è troppo debole, e lei deve fermare subito Naruto, prima che faccia del male al moro.

Le labbra di Sasuke sono strette, pallide, quasi inesistenti.

Stanno divorando Naruto, lo vogliono ingoiare, farlo arrivare così a fondo da non permettergli mai di risalire.

Naruto ha labbra carnose, dorate e sempre tirate in un sorriso.

Sorridono anche in questo momento, ma contro quelle del moro.

Sono assolutamente perfette insieme.

Ma questo Sakura non può saperlo, e nemmeno vederlo. Tutto quello che può notare entrando finalmente nella stanza è che l’odore di Sasuke è quello di Naruto, che la maglietta che indossa il biondo l’ha vista giorni prima addosso al moro e che il suo Sas’ke ha le labbra rosse e gonfie.

Tutti dettagli che non aveva notato fino a quel momento, considerandoli indegni di nota.

Il bicchiere scivola dalle mani di Sakura, rovesciando il liquido sul pavimento. Sakura sorride, ferita, e finge che vada tutto bene. Ma non va tutto bene.

Il mondo ha appena smesso di girare intorno a Sakura.

E va a prendere un altro bicchiere.

  
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