When we frist met, I had no idea you would be so important to me.
Un raggio di sole impertinente entrò dalle piccole fessure della tapparella chiusa, illuminando un groviglio di gambe.
All'improvviso quando il silenzio del mattino sembrava far rumore squillò il telefono della ragazza dai capelli color pece, il suono destò le tre ragazze.
«Di chi è?» strillò Annabelle. La sua voce acuta dava un certo fastidio soprattutto di prima mattina ma le due ragazze non ci fecero nemmeno più tanto caso, ormai vi erano abituate.
Caroline prese frettolosamente il suo cellulare buttato ai piedi del letto e sepolto da qualche caramella e fazzoletti, gli avanzi del pigiama party insomma.
«P-pronto?» rispose, la voce ancora impastata dal sonno.
«CAROLINEEEEEE!» allontanò il telefono dall'orecchio maledicendo il suo capo, solo lui poteva chiamarla alle dieci e mezza del mattino.
«Cosa c'è?» sbadigliò osservando le sue migliori amiche, una dormiva e l'altra bhè anche l'altra, sbuffò.
«Stasera alle otto e mezza al locale, avete un concerto alle nove! Ci sentiamo, ciao.» L'aveva l'iquidata in fretta e furia senza darle nemmeno il tempo di controbbattere.
Spazio autrici:
Il capitolo non è concluso, ma non riusciamoo a finirlo entro questa sera allora lo postiamo a metà; è la nostra prima storia siate clementi.
Non vi chiediamo di recensire ma solo di dargli un'occhiata.
-caro e chià.