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Autore: IvanaEfp    04/10/2011    10 recensioni
Prima classificata al "Che gemello sei senza di lui, George?" indetto da Nausicaa.
Puoi fermarti adesso se credi sia più facile rimanere al buio e fingere. Fare tutto come se, come tutto fosse niente, aspettando qualcosa che cambi te. Dimmi ancora che sai ridere.
Genere: Angst, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angelina, Johnson, George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Buon compleanno, Fred.
 
Scende lenta su di me
Ogni goccia di memoria
(La fame di Camilla- Come il sole a mezzanotte)
 
E’ il 31 di marzo; fuori tutto è ancora inumato dalle foglie, dall’erba umida e dalla pioggia fitta.
Il cielo è scuro, più scuro del solito ed è quasi impossibile scorgere, oltre la nebbia che l’offusca, le miriadi di stelle che vi brillano.
Ogni anno George esce di casa, raccomanda la sua famiglia di non aspettarlo per cena e si rifugia in quei ricordi incrostati dal tempo.
E’ come un rito, un rito che George continua a portare avanti e a odiare; quella tristezza, nell’aria - la nebbia, il freddo, il venticello dispettoso -,  tutto, lì fuori, gli ricorda che l’indomani sarà il suo compleanno.
Un anniversario infelice da quando non può spegnere le candeline e ridacchiare della buffa faccia di suo fratello.
Odia rimuginare, George; odia farlo mentre non c’è nessuno a dargli dell’idiota e ridere delle sue lentiggini; odia rammentare che Fred non c’è più.
 
Lascia soltanto
Un piccolo spazio di luce per me,
in cui possa splendere.
(La fame di Camilla- Campi di grano)
 
Angelina è una brava moglie, dopotutto.
Per anni ha cercato di allontanare il fantasma che opprimeva suo marito; per anni ha baciato labbra che non amava perché, semplicemente, era giusto così.
Per anni Angelina si è occupata di un uomo morto, di un uomo sfigurato, triste, solo.
Ha pianto, Angelina, e piange tutt’ora per la morte del suo Fred; ma George … George è più importante.
George è vivo, George ha bisogno d’aiuto, di affetto, di calore umano.
Angelina è una brava moglie, dopotutto; una moglie capace di illuminare i sentieri per sé, per i suoi figli e per George; lasciando sempre, però, uno spazio di luce per Fred che mai abbandonerà il suo cuore e quello di nessun’altro.
 
… abbracciò i suoi bambini 
senza dire una parola, piangeva... 
 (La fame di Camilla-Storia di una favola.)
 
 
Quella mattina Angelina si è alzata all’alba per cucinare la solita torta di compleanno.
Fuori pioveva, ancora, e l’umidità della notte rendeva opachi ed umidi i vetri che davano sul giardino.
Avrebbe voluto far sedere suo marito sull’erba verde e in fiore; avrebbe voluto porgergli il suo regalo e la torta, vederlo sorridere mentre il sole gli accarezzava il volto pallido.
Ma, come ogni anno, Angelina è costretta ad entrare di soppiatto nella camera che odora del suo dopobarba e delle lenzuola fresche, e, seguita dai suoi figli, svegliare George con il rumore della pioggia che batte sui vetri.
«Tanti auguri, George » gli sussurra; non c’è spazio per un bacio sulla guancia scarna dell’uomo.
Non c’è spazio per la felicità nel suo cuore.
«Papà, papà…» Fred e Roxanne corrono ad abbracciarlo; l’uomo stringe i suoi bambini senza dire una parola, piangendo «auguri, papà. »
George prova a sorridere, invano; a nessuno sfugge la tristezza che gli oscura gli occhi.
Eppure la malinconia sembra ridursi quasi subito; George capisce di  non stare facendo del male solo a se stesso, ma anche alla sua famiglia.
Perché non può fermarsi  e credere che sia più facile rimanere al buio a fingere; a fare tutto come se tutto fosse niente, aspettando che qualcosa lo cambi.
Aspettando, forse, che Fred ritorni.
Aspettando la felicità.
«Dimmi ancora che sai ridere, George; fallo per noi, per te, per Fred» gli impone, Angelina, stretta amorevolmente al suo collo fragile.
«Soffiamo le candeline, papà?»
Fred e Roxanne sono due bambini cresciuti troppo in fretta; due bambini che conoscono il dolore della scomparsa di un uomo che non hanno conosciuto, ma che amano quasi quanto George.
Due bambini che fanno di tutto pur di far sorridere il loro papà.
Così, come ogni anno, George soffia solo la metà delle sue candeline, lasciando le altre a Fred.
È Fred JR a soffiarle, di notte, mentre tutti dormono e suo padre sorride, nei sogni, sperando che quella notte suo fratello vada a trovarlo.
Così, come ogni anno,George mangia la squisita torta che ha accuratamente cucinato sua moglie, poi ne lascia una fetta a Fred.
Così, come ogni anno, George va a letto con l’amaro nel cuore, con un sorriso negli occhi ed una donna, nel letto, che lo ama.
Amava Fred, ama lui; per George nulla è più importante.
Buon compleanno, Fred.

 

 

A Nausicaa.

Una breve slince of life

come tributo ad una grande storia.

 Frammenti d'ombra 

 

 

Buon compleanno, Fred

 

Scende lenta su di me

Ogni goccia di memoria

(La fame di Camilla- Come il sole a mezzanotte)

 

E’ il 31 di marzo; fuori tutto è ancora inumato dalle foglie, dall’erba umida e dalla pioggia fitta.

Il cielo è scuro, più scuro del solito ed è quasi impossibile scorgere, oltre la nebbia che l’offusca, le miriadi di stelle che vi brillano.

Ogni anno George esce di casa, raccomanda la sua famiglia di non aspettarlo per cena e si rifugia in quei ricordi incrostati dal tempo.

E’ come un rito, un rito che George continua a portare avanti e a odiare; quella tristezza, nell’aria - la nebbia, il freddo, il venticello dispettoso -,  tutto, lì fuori, gli ricorda che l’indomani sarà il suo compleanno.

Un anniversario infelice da quando non può spegnere le candeline e ridacchiare della buffa faccia di suo fratello.

Odia rimuginare, George; odia farlo mentre non c’è nessuno a dargli dell’idiota e ridere delle sue lentiggini; odia rammentare che Fred non c’è più.

 

Lascia soltanto

Un piccolo spazio di luce per me,

in cui possa splendere.

(La fame di Camilla- Campi di grano)

 

Angelina è una brava moglie, dopotutto.

Per anni ha cercato di allontanare il fantasma che opprimeva suo marito; per anni ha baciato labbra che non amava perché, semplicemente, era giusto così.

Per anni Angelina si è occupata di un uomo morto, di un uomo sfigurato, triste, solo.

Ha pianto, Angelina, e piange tutt’ora per la morte del suo Fred; ma George … George è più importante.

George è vivo, George ha bisogno d’aiuto, di affetto, di calore umano.

Angelina è una brava moglie, dopotutto; una moglie capace di illuminare i sentieri per sé, per i suoi figli e per George; lasciando sempre, però, uno spazio di luce per Fred che mai abbandonerà il suo cuore e quello di nessun’altro.

 

… abbracciò i suoi bambini 

senza dire una parola, piangeva... 

 (La fame di Camilla-Storia di una favola.)

 

 

Quella mattina Angelina si è alzata all’alba per cucinare la solita torta di compleanno.

Fuori pioveva, ancora, e l’umidità della notte rendeva opachi ed umidi i vetri che davano sul giardino.

Avrebbe voluto far sedere suo marito sull’erba verde e in fiore; avrebbe voluto porgergli il suo regalo e la torta, vederlo sorridere mentre il sole gli accarezzava il volto pallido.

Ma, come ogni anno, Angelina è costretta ad entrare di soppiatto nella camera che odora del suo dopobarba e delle lenzuola fresche, e, seguita dai suoi figli, svegliare George con il rumore della pioggia che batte sui vetri.

«Tanti auguri, George » gli sussurra; non c’è spazio per un bacio sulla guancia scarna dell’uomo.

Non c’è spazio per la felicità nel suo cuore.

«Papà, papà…» Fred e Roxanne corrono ad abbracciarlo; l’uomo stringe i suoi bambini senza dire una parola, piangendo «auguri, papà. »

George prova a sorridere, invano; a nessuno sfugge la tristezza che gli oscura gli occhi.

Eppure la malinconia sembra ridursi quasi subito; George capisce di  non stare facendo del male solo a se stesso, ma anche alla sua famiglia.

Perché non può fermarsi  e credere che sia più facile rimanere al buio a fingere; a fare tutto come se tutto fosse niente, aspettando che qualcosa lo cambi.

Aspettando, forse, che Fred ritorni.

Aspettando la felicità.

«Dimmi ancora che sai ridere, George; fallo per noi, per te, per Fred» gli impone, Angelina, stretta amorevolmente al suo collo fragile.

«Soffiamo le candeline, papà?»

Fred e Roxanne sono due bambini cresciuti troppo in fretta; due bambini che conoscono il dolore della scomparsa di un uomo che non hanno conosciuto, ma che amano quasi quanto George.

Due bambini che fanno di tutto pur di far sorridere il loro papà.

Così, come ogni anno, George soffia solo la metà delle sue candeline, lasciando le altre a Fred.

È Fred JR a soffiarle, di notte, mentre tutti dormono e suo padre sorride, nei sogni, sperando che quella notte suo fratello vada a trovarlo.

Così, come ogni anno,George mangia la squisita torta che ha accuratamente cucinato sua moglie, poi ne lascia una fetta a Fred.

Così, come ogni anno, George va a letto con l’amaro nel cuore, con un sorriso negli occhi ed una donna, nel letto, che lo ama.

Amava Fred, ama lui; per George nulla è più importante.

Buon compleanno, Fred.

 

 


 


PRIMA CLASSIFICATA 

Buon compleanno, Fred di IvanaEfp
 



Giudizio di Charme

Grammatica: 10/10 
Stile: 5/5 
Originalità: 4.5/5 
Caratterizzazione Personaggio: 10/10 
Utilizzo frase: 10/10 
Punti bonus: La tua storia è tutta un unico, grande bonus. 
Gradimento Personale: 5/5 

Bene, nel tuo caso è inutile che cerchi di fare la persona seria e di suddividere la valutazione in sottosezioni. Esordisco parlando dei ‘facts’ da cui hai tratto ispirazione per la tua splendida storia. Dubito sinceramente che si tratti di appunti scritti di pugno dalla Rowling, perché sono stati pubblicati in un sito – il cui nome e indirizzo al momento mi sfugge – e la ragazza che se ne occupa ne parla come di una propria opera di fiction. Ciò non toglie che siano straziantemente meravigliosi (ho la passione per gli avverbi d’invenzione, perdonami). Quei facts mi hanno fatta piangere come un agnello, e questa è la prima volta che una fanwriter ‘nostrana’ ne ha tratto una storia. E che storia. 

Il tuo stile è straordinariamente poetico ed evocativo, tanto da permettere non solo di immedesimarsi in quel poveruomo di George, patetico residuato di ciò che era quando era completato da Fred, ma anche in Angelina (e tieni presente che io detesto Angelina) e nei bambini, che vivono le proprie vite in funzione di George, cercando di supplire, come possono, alla mancanza di Fred. 

Nel giudicare le altre storie, ho utilizzato un sistema di evidenziazioni per mostrare errori grammaticali, imperfezioni e passaggi apprezzabili o disprezzabili. 

Nel tuo caso, ho rinunciato subito, perché se mi fossi messa a evidenziare, uno per uno, tutti i brani che mi hanno colpita [al cuore] avrei dovuto pitturare tutto. 

Mi dolgo soltanto di non avere parole a sufficienza per farti intendere quanto la tua storia mi sia piaciuta. Brava, brava, bravissima. 


Valutazione finale: 44.5/45 



Giudizio di nausicaa black 

Grammatica: 10/10 
Stile: 5/5 
Originalità: 5/5 
Caratterizzazione Personaggio: 10/10 
Utilizzo frase: 10/10 
Punti bonus: La tua storia è tutta un unico, grande bonus. 
Gradimento Personale: 5/5 

Che devo dire? Questa storia è la pefezione. Non posso frammentarmi a descrivere ogni punto della scaletta delle valutazioni. E' impossibile. 
Mi è piaicuto tutto, dalla prima all'ultima sillaba, virgola, spazio. Adoro la sofferenza silenziosa di George. Mi piace anche Angelina (strano, eh) che cerca in tutti i modi di mantenere su la sua famiglia, andare avanti anche se sa che è tutto sbagliato. E i piccoli, adorabili Fred JR e Roxanne? Ma quanto sono teneti? Mi hanno commossa. 
Ok, sono troopo dolce, pasticcina. 
Ti dico una cosa però, che è quella che mi ha fatto capire dalle prime righe che questa storia sarebbe stata la mia preferita. 
Potrebbe essere inserita perfettamente nella mia raccolta Frammenti d'ombra. Non è un favoritismo, semplicemente hai perfettamente rispecchiato la mia visione della famiglia di George. E ti adoro per questo. 
Complimenti. 

Valutazione finale: 45/45 



Punteggio Unico: 89,5/90 

ECCEZIONALE 

 

   
 
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