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Autore: SailorDisney    04/10/2011    1 recensioni
I protagonisti della mia storia "Sogno o realtà" tornano in una nuova, romantica vicenda. Se vi è piaciuta la prima parte, questo seguito non vi deluderà.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Buzz Lightyear, Jessie, Woody
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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6.

BIP…BIP….BIP…

Una linea avanza veloce su un riquadro verde. Un piccolo cuore lampeggia in alto.

Compare lentamente una luce bianca. Buzz apre pian piano gli occhi… la luce è troppo forte. E’ costretto a richiuderli. Poi  li riapre cercando di abituarsi alla luminosità della stanza.

Si guarda intorno. E’ la camera di un ospedale.

E lei è lì. I capelli rossi le coprono parte del viso, Jessie dorme su una sedia, accovacciata come una bambina. Sul viso, si notano subito i segni di chi non dorme da parecchio tempo. Nelle mani stringe ancora un fazzoletto intriso di lacrime. Forse troppe.

-Sono qui, Jess. – pensa Buzz. Ma non vuole svegliarla, adesso lui è lì. Per lei. Ogni volta che lo vorrà.

Jessie si sveglia, si sente osservata. Poi si volta verso il letto di Buzz.

Lui la guarda e le regala un sorriso.

Lei lo fissa immobile, non riesce a dire nulla. Si alza in piedi, e attenta a non fargli male, si infila sotto il lenzuolo accanto a lui. Lo abbraccia forte.

E poi scoppia in un pianto disperato. Lacrime. Lacrime di gioia. Lacrime che mai erano sgorgate in quel modo dai suoi occhi. Lacrime che non vogliono smettere di scendere.

Anche Buzz è felice. Le accarezza il viso, cercando di fermare quel pianto. Ma ogni volta che Jessie sente  il minimo contatto con lui, sente riaffiorare un’altra lacrima. E’ felice. E’ incredula.

“Dove…dove sei stato…Buzz…” ripete Jessie tra le lacrime.

“Non me ne sono mai andato. Ero sempre accanto a te…” sussurra lui, portandole i capelli dietro l’orecchio.

Lei lo stringe forte.

“Urgh….” Buzz avverte un dolore lancinante al fianco.

Jessie ritira la mano immediatamente. “Scusa, io…”

Lui le prende la mano. “Non è niente…” dice mentendo spudoratamente. “Stai tranquilla, puoi abbracciarmi quando vuoi…” dice utilizzando tutte  le sue forze per quel sorriso.

Lei delicatamente si alza dal letto e si siede accanto a lui, guardandolo seria.

“..Ho avuto una paura immensa di perderti per sempre..” dice Jessie.

Lui le prende la mano ma lei la ritira in fretta. “Jessie…cosa…?”

Un sorriso malinconico si posa sul suo viso. L’ennesima lacrima scende da quei grandi occhi verdi.

“Mi dispiace Buzz ma…  non riuscirei a sopportare l’idea che tu non ci sia più…” lo guarda fisso negli occhi.

“Jessie, cosa dici? Non scherzare…” dice lui abbozzando un sorriso.

“Io…non posso. Davvero.” Si alza di scatto abbassando lo sguardo.

“Jessie… hai preso un bello spavento. Ma guardami, sono qui, sono vivo! Ti prometto che d’ora in poi starò attento e…”

Buzz incrocia il suo sguardo, mai così dannatamente serio.

Nei suoi occhi vi è una disperazione di ore ed ore, una disperazione di una ragazza che ha temuto di perdere la persona che amava per sempre.

Lei lentamente si avvicina a lui, si china e lo bacia teneramente sulla fronte. E poi va via.

 
La mattina dopo..

“TOC!TOC! Si può?” domanda una graziosa ragazza entrando nella stanza dell’ospedale.

“Dolly!” esclama Buzz.

“Zio! Zio!” gridano i bambini in coro irrompendo nella stanza e saltando nel letto.

“Andy! Molly! Piccoli mascalzoni! Che fate qui?!” dice Buzz cercando di frenare il loro entusiasmo date le sue condizioni fisiche.

“Bambini! Trattate bene lo zio Buzz, non può giocare con voi stavolta!” grida Dolly.

“Zio.. da grande voglio diventare come te! Un coraggioso pompiere!” dice Andy sedendosi accanto a lui.

“Ci riuscirai… te lo garantisco! Non tirarti mai indietro di fronte a nulla, ricorda!” risponde Buzz.

“Bene bambini… adesso andate a giocare nel corridoio, io devo parlare con lo zio. Su su! Andate!”

Quando i gemelli uscirono dalla stanza, Buzz divenne serio, e con lui anche Dolly.

“Dolly, dimmi solo che sta bene, ti prego. Non posso muovermi di qui ma dille che ho bisogno di lei e…” dice Buzz.

“Buzz io…” lo interruppe.

“Non mi importa se non vuole vedermi. Devo sapere solo che è tutto a posto. E quando uscirò di qui chiariremo tutto quanto, ne sono sicuro!”

“Buzz, lei è… andata via.”

“…Come?”

“Ieri sera ha fatto la valigia e ha detto che non sa quando tornerà… è passata prima a salutarci e poi è sparita..”

Buzz rimase in silenzio.

“Buzz, non so che…”

“Grazie Dolly… e porta i miei saluti a Woody.”

Dolly annuì e poi uscì dalla stanza. Buzz rimase in silenzio a riflettere.


……………
 

“Signor Lightyear, le ho detto che non può andare ancora via! Ha bisogno di cure!” grida il medico inseguendolo nel corridoio.

“Sto bene, cerusico incravattato! Devo tornare a casa, subito!” risponde Buzz cercando di infilarsi i pantaloni.

“Ma… oh, faccia come vuole! Ma lei non è in condizioni… è vivo per miracolo!” gli grida, ma Buzz già si è allontanato.

Quando finalmente arrivò a casa, esitò ad aprire la porta. Poi si prese di coraggio, Buzz non poteva credere alle parole di Dolly.

La casa sembrava quella di sempre, esattamente come l’aveva lasciata. Andò in cucina, la tazza da caffè di Jessie, quella gialla e rossa, era ancora sul tavolo. In attesa di essere riempita.

Si spostò nel salone. Tutto era come prima. I cuscini erano a terra, perché Jessie non voleva mai chinarsi a raccoglierli dopo che li faceva cadere. E alla fine rimanevano lì.

Poi andò in camera da letto. Si guardò intorno. Aprì l’armadio. Vuoto. Non c’era l’impermeabile giallo di Jessie che spiccava tra i vestiti per il colore sgargiante.

“E’ un po’ appariscente, non pensi? Sembri un semaforo, Jess!” gli disse la prima volta che tornò a casa con quell’affare addosso. Lei per tutta risposta lo mise anche il giorno dopo. E il giorno dopo ancora, anche se non pioveva.

Buzz sentì un brivido. Avvertì la mancanza improvvisa di quell’impermeabile.

“Jessie…” mormorò. Si gettò sul letto. Ancora le ferite bruciavano. Si voltò verso il comodino, la loro foto preferita racchiusa in una cornice ricordava un momento felice, era stato Woody a scattare quella foto.

Buzz ricordava bene quel giorno, erano andati in montagna. Lei voleva a tutti i costi, arrivare in cima. Ma presa dalla pigrizia, era saltata sulle spalle di Buzz.

“Su Buzz! Yeeee-ah!”

“Ehi! Lo sai che sei una cowgirl perfetta!?”

Scoppiarono a ridere. E Woody immortalò quel momento con uno scatto.

Buzz aprì gli occhi. Tornò al presente. In quel momento avrebbe voluto solo riavere indietro la sua Jessie. E insieme al presente, si unì il pensiero del futuro. Si avvicinò alla sua giacca sulla poltrona e tirò fuori dalla tasca interna un piccolo scatolino. Lo strinse forte tra le mani.
   
 
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