04/10/2011
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NaruIno per quell’anguria di Chis, che mi prende per il culo da…tre giorni, ormai.
Guardare lei non era per nulla come guardare Sakura. Nonostante Ino si arrabbiasse con la stessa frequente regolarità della sua compagna di squadra, raramente mostrava le guance arrossate nei loro momenti di intimità.
Spesso, era proprio la bionda a prendere l’iniziativa, a salirgli a cavalcioni sulle ginocchia, a baciarlo nel mezzo delle strade di Konoha, sotto gli sguardi invidiosi degli altri shinobi. In tutta sincerità non aveva bene idea di come fosse iniziata quella storia. Forse, al matrimonio di Sakura e Sasuke, quando Ino ubriaca l’aveva invitato a casa sua - ma quello era stato solo sesso.
Probabilmente, si era innamorato di Ino quando gli aveva detto che, per una sera, poteva mandare al diavolo la dieta e mangiare con lui da Ichiraku.
O forse quando l’aveva tenuto stretto a sé, per tutta la notte, dopo aver visto le mani intrecciate dei suoi migliori amici. Silenziosa, aveva mischiato le sue lacrime a quelle di Naruto, cullandolo come una madre.
In realtà, Naruto aveva trascorso in così poco tempo troppi istanti con Ino, troppi abbracci, e tutto era confuso. Eccetto i suoi sentimenti.
“Abbassati, maledizione!” Ino scartò d’un soffio l’ennesimo kunai volante nella foresta, urlando ad Hinata di imitarla, a pochi passi da lei, molto più vicina ai nemici di quanto la bionda non fosse.
Strisciò il ginocchio a terra, strappando una manica penzolante della maglietta che indossava. Sapeva dal principio che non sarebbe stato semplice, sin da quando Shikamaru e Choji l’avevano mandata avanti, per farle medicare Kiba e Hinata. Era rimasta vittima di un’imboscata, non aveva idee, non era spaventata, semplicemente, rassegnata.
Prima o poi, si disse mentre rovinava vergognosamente a terra, doveva succedere anche a lei. Non si era mai trovata malridotta, o in fin di vita, o qualsiasi cosa. Era sempre stata in disparte, pronta a curare gli altri.
Per questo, quando un ragazzo che doveva avere più o meno la sua età l’attaccò con la follia nel viso, non chiuse gli occhi.
Per questo, riuscì a vedere i braccio abbronzato di Naruto strangolarlo, e farlo cadere a terra.
Per questo vide Naruto avanzare verso di lei, stringerla e dirle che “Sono qui, Ino-chan. Scusa per il ritardo…mi hanno trattenuto.”
Per questo non aveva avuto paura.
Ino si passò le mani tra i capelli, tirando Naruto per la mano, bloccato qualche passo dietro di lei contro il cartellone pubblicitario per la nuova apertura dell’Ichiraku.
Arricciò le labbra in una smorfia di fronte al suo grande sorriso di scuse, contraccambiando però il casto bacio che lui le diede sulle labbra morbide. Era bello baciare Naruto e tenere gli occhi aperti: vedeva un azzurro diverso dal suo, più scuro, più deciso sotto certi punti di vista.
Erano cromaticamente perfetti per stare insieme, seppur Naruto fosse più deciso nei suoi colori rispetto a lei. Per strada, qualche bambino li aveva scambiati spesso per fratelli, facendo ridere Naruto e imprecare Ino. Era una sorta di rito, ormai, quello.
“Per lo meno avrò una figlia bionda e con gli occhi azzurri.”
Naruto la guardò un secondo, prima di passarsi le mani tra i capelli. “Magari prenderà da mia madre e sarà rossa.”
Ino boccheggiò indignata, ripromettendosi che si sarebbe impegnata molto quando Naruto sarebbe stato tra le sue gambe.
N/a
È fluff e stupida. Ne avevo bisogno.
È colpa della Chis. E la Ale mi ha dato il via per la pubblicazione.
è crack, ma io li trovo carini.
Sempre vostra, anche con una NaruIno,
M.