Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: PrincesMonica    04/10/2011    15 recensioni
Jared e Shannon devono presenziare, assieme alla madre, ad una riunione di Famiglia in Luisiana. Ma Costance li obbliga a trovarsi delle fidanzate che li accompagnino. Cosa succederà?
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 15
 
Mentre Jared stava seduto ad un tavolo di un pub a New York, Monica si stava preparando per uscire con Cristel e Valeria. Avevano optato per andare a mangiare al cinese, cibo che piaceva a tutte, per poi spostarsi sulla spiaggia ad una festa privata organizzata dalla società di Cristel.
Da una buona decina di minuti le sue amiche la stavano aspettando in soggiorno senza capire il perchè del ritardo, visto che Monica normalmente era la più puntuale tra loro.
“Non è che è svenuta, vero?”, domandò Valeria.
Cristel alzò gli occhio al cielo ed andò a bussare alla porta del bagno. “Monica è tardi, stai bene?”
“Sì, arrivo, un attimo.”
Uscì pochi minuti dopo vestita con un paio di jeans e una maglietta a maniche corte.
“Ci hai messo mezz’ora solo per uscire così? Stai male?”
“No, Cris, sto benissimo. Credo... Forse... Non lo so... Comunque andiamo che mi sta venendo fame.”
Le due amiche si guardarono senza sapere cosa dirsi.
Arrivarono al ristorante e si stupirono di trovare qualche fotografo all’entrata.
“Chissà chi ci sarà dentro. Magari Jackson!” urlò Valeria già in frenesia: girava mezza Los Angeles solo per trovare la sua star del cuore, con, purtroppo, ancora scarsi risultati.
“Speriamo, così la smetterai di sfracantarci le palle.”, la prese in giro Monica, ridacchiando.
“Solo perchè tu hai già trovato l’uomo della tua vita, non devi prendere in giro me povera, tapina e sola.”
“Ma quale uomo della mia vita...”
La discussione venne troncata da una cronista che con un piccolo registratore si avvicinò a Monica.
“Monica da questa parte!”, urlò uno dei paparazzi che la immortalò con una spettacolare faccia da fessa.
“Come mai non sei a New York con Jared? Vi siete lasciati? Storia in crisi?”
Monica non sapeva dove voltarsi, mentre Valeria e Cristel cercavano di fare da guardie del corpo. “Jared è via per lavoro. Non c’è nulla che non vada tra di noi.”, fu l’unica cosa che riuscì a dire prima di entrare nel ristorante. Il cameriere le portò al loro tavolo e si scusò per il disturbo, ma non potevano mandarli via perchè i paparazzi erano su suolo pubblico. Le ragazze notarono che all’angolo del ristorante c’era una coppia di pseudo attori di serie TV: probabilmente aspettavano loro due e Monica era stata solo una fortunata coincidenza.
“Ma posso essere stata così deficente da dire perfino ‘va tutto bene tra di noi’?”
Avevano appena ordinato e quindi avevano un po’ di minuti per stare tranquille.
“Beh, non hai del tutto mentito, tra voi va tutto bene perchè siete amici e amici state rimanendo.”, rispose diplomatica Valeria, mentre Cristel sbuffava.
“Amici sto par di palle. Non si bacia in quella maniera un amico.”
“Ci siamo solo lasciati andare un secondo.”
“Anche più di un secondo, ti ricordo che ero lì e ho aspettato a lungo. E ci vogliamo dimenticare del party di Victoria’s Secrets? Eravate una coppietta deliziosa, tu addirittura con la sua triad al collo. È stata una dichiarazione al mondo”
“Tu deliri, Cris. Portavo la triad perchè mi piace, perchè in una maniera tutta mia, sono una Echelon che li segue praticamente da sempre. Ho conosciuto Jared e Shannon quando nessuno sapeva chi fossero.”
“Ciò non toglie che, mano nella mano eravate da eleggere coppietta dell’anno.”
“Bah.” Prese a bere un bicchiere d’acqua: Cristel non poteva capire, neanche Valeria probabilmente. In realtà non capiva neppure lei cosa voleva o cosa stesse facendo. Aveva deciso che doveva allontanarsi da Jared, si era tagliata i capelli per esorcizzarlo e per fargli un dispetto, lui stesso se ne era andato sull’altra costa dell’America e cosa era successo? Lei parlava con la stampa dicendo che andava tutto bene, Jared la followava su Twitter dando il via ad una lunga serie di interminabili chiacchiere su di loro e, dulcis in fundo, aveva appena letto che la band di apertura degli U2 sarebbero stati proprio i Mars. Insomma, praticamente era una persecuzione.
“Cris, sai perchè suonano i 30 Seconds to Mars all’apertura? Non dovevano essere gli Snow Patrol?”
Arrivò il primo: le ragazze staccarono le bacchette e presero a dividersi il cibo.
“Uhm... delizioso. Avevo proprio voglia di Cinese. Un gamberetto?” Fece Valeria distribuendo gli spaghetti.
“No, grazie. Comunque pare che il cantante degli Snow Patrol non stia bene, o era il bassista... non lo so. C’era un buco libero e ho detto al mio capo che avrebbe fatto un affare con i ragazzi. Infatti è stato così.”
“Sei stata tu a proporli?”, la voce di Monica era di un’ottava più alta del normale.
“Ovvio, è un modo di promozione anche questo, anzi, forse migliore di tanti altri. Lo sai quanta gente ci sarà a quel concerto? Un centinaio di migliaia di persone.”
Monica chiuse gli occhi e scosse il capo: quella era una cospirazione bella e buona contro di lei. Anche se, in effetti, Cristel aveva ragione su tutto: a livello di marketing era la mossa più azzeccata.
Sospirò: voleva dire che se li sarebbe ascoltati. In fondo la cosa le faceva piacere, dal vivo Jared sapeva essere una macchina d’intrattenimento.
“Va bene, lasciamo perdere, sarà comunque la più bella serata della mia Vita. Non ho mai visto papino così da vicino.”
“E vediamo se riusciamo a farti andare nel backstage... Io sarò lì, lo sai che il party l’ho organizzato io.”
“Sì, bravissima, così brava che non sei riuscita a recuperare dei biglietti di un certo peso per le tue amiche. Cosa, invece, che ha fatto Jared, Dio solo sa come...”, analizzò Valeria.
“Deve aver venduto l’anima al diavolo.”, fece pragmatica Monica. “Anche se sono piuttosto sicura che lui l’anima non ce l’ha da un bel po’ per rimanere così giovane sempre. Va per i 41 e sembra sempre il ragazzino della porta accanto, soprattutto quando si rade. Lo odio per questo.” Chiuse gli occhi: il riso all’ananas era spettacolare.
“E lo ami per altre mille maniere.”, insinuò Cristel che si beccò solo un’occhiataccia. “Dai, ammettilo, ti piace l’idea di stare con lui.”
“Cris, la smetti? Mi stai rovinando la cena più di sto maledetto mal di pancia.”
“Stai poco bene?”
“Sono un paio di giorni che non sto bene, ma questo non mi impedisce di mangiare. La fame rimane. Posso rubarti un po’ di spaghetti? Sono deliziosi...”
Valeria le passò il piatto. “Ma quindi non è semplice mal di stomaco.”
Monica scrollò la testa, con la bocca piena. “No, ho solo un ritardo del ciclo.”
Cristel sputacchiò nel bicchiere facendo in piccolo disastro.
“Che schifo.”, fu l’unico commento di Valeria.
“Sei incinta?”
“Ma figurati. Te lo devo ricordare io che prendo la pillola? Il ginecologo ha detto che a causa del viaggio e forse qualche interazione con gli antibiotici che ho preso per il dente, possa aver sballato. Quindi adesso devo aspettare che mi vengano e poi per un po’ disintossicarmi. Solo che mi fanno male le ovaie.” E prese a mangiare. “Spero solo che per il concerto mi siano venute e terminate. Vorrei saltellare in libertà.”
Le ragazze presero semplicemente a chiacchierare, soprattutto di lavoro. Valeria aveva qualche problema con la sua tesi di laurea dedicata alla figura letteraria dell’uomo nel settecento: lei voleva parlare di Darcy, soprattutto, ma pareva che la sua insegnante di letterature inglese non fosse del tutto d’accordo. Cristel, invece, era in frenesia non solo per il party degli U2 che stava rubando il tempo a chiunque in ufficio, ma soprattutto per una mostra d’arte contemporanea in una galleria di Downtown.
E ovviamente Monica alle prese con Camilla che, però, aveva deciso di riprendere a collaborare. In una settimana aveva già steso tutta la storia a grandi linee e aveva iniziato a darle forma concreta: la chiacchierata con Jared aveva decisamente dato i suoi frutti.
Jared... era un pensiero costante nella sua mente: quando lavorava, quando usciva con le ragazze, quando stava semplicemente a guardare la TV. Averlo fatto entrare in casa come amante le aveva appestato l’appartamento, lo vedeva ormai ovunque e la cosa risultava spesso deleteria. Non poteva andare avanti in quella maniera, doveva assolutamente dimenticarselo.
“Ah! Ti ho scoperta!” Valeria e Monica fissarono Cristel: la loro amica aveva appoggiato le bacchette sul piatto e fissava Monica trionfante.
“Eh?”
“Tu sei andata a letto con Jared. Per forza.”
Monica alzò una sopracciglia seriamente preoccupata. “E di grazia perchè?”
“La serranda... Tu non hai detto che la serranda è ancora chiusa, ma ‘Io prendo la pillola’ ergo, anche se ho fatto sesso sono protetta.” Monica la guardava a bocca aperta, con il cibo a mezz’aria in attesa di essere messo in bocca. Deglutì a vuoto. “Lo sapevo!!!”
“Tu hai mai pensato di dover farti vedere da uno bravo? Perchè spari cazzate una dopo l’altra.”, cercò di rimediare Monica, ma il suo tono di voce non era poi così sicuro.
“Monica, stai bene?”, rincarò la dose Valeria. “Sembra che tu abbia appena ingoiato un rospo, sei tutta rossa in volto.”
“Perchè sa che ho ragione.”
Monica sospirò: “Non la smetterai mai, vero?”
“No, fino a quando non mi dirai tutta la verità...”
“Ok, va bene, sono andata a letto con Jared.”, disse riprendendo a mangiare. Doveva stare calma.
“Tutto qui?”
“E cosa devo farti? Un disegnetto? Ok che non batti chiodo da un po’, ma le basi le dovresti sapere, amoruccio.” Cercava di fare la sarcastica sperando che l’argomento venisse messo da parte, ma le altre due amiche non sembravano intenzionate a mollare la presa.
“Mi stai prendendo per il culo perchè la smetta di romperti le scatole!”, esclamò Cristel.
“No, ti sto dicendo la verità. Volevo tenerlo per me perchè voi ne fate un caso di stato. Sì, ho fatto sesso con Jared. È stato bello, appagante, interessante. Ed è finito.”
“Col cavolo!”
“Sì, Cris, è finito perchè... non c’è altro. Sesso, amicizia e null’altro.” Posò le bacchetta a fianco del piatto ormai vuoto e sorrise alle amiche stranamente in silenzio.
“Monica...”, riprese cauta Valeria, “Sei sicura?”
La cameriera passò sparecchiando e rimasero in silenzio per un po’ ascoltando la finta musica cinese che riempiva la stanza.
“Onestamente, no... non sono sicura.”, mormorò Monica. “So che tra noi non c’è altro, è stato chiaramente deciso che tra me e Jared c’è una linea di confine che non va superata. Il problema nasce dal fatto che io... credo di averla superata e non ci posso fare niente. Mi porta un dolce? Grazie.”, sorrise alla signorina che era tornata al tavole per nuove ordinazioni.
“Ne hai parlato con il diretto interessato?”
“No. Non ha senso, lui ha già deciso. Farci vedere per un po’ assieme e poi ‘lasciarci’ in modo che sua madre non ci resti troppo male e non sbugiardare la settimana in Louisiana. È questo che ha detto che avrebbe fatto e credo che sarà quello che farà appena torna a casa. È inutile e sciocco da parte mia credere che possa esserci qualcosa di più: Jared non ha bisogno... anzi, non vuole una relazione seria, mentre io, per quanto possa essere appagante, non voglio una amicizia con benefici e basta. Lo vorrei totalmente mio, anima, cuore e corpo.” Fece spallucce e sorrise: dentro di sè tremava. Si era resa del tutto conto di quanto si era impantanata con Jared e di quanto stava inesorabilmente per soffrire: alla prima foto di lui avvinghiato ad una qualsiasi ragazzina sarebbe scoppiata in lacrime per la frustrazione di averlo definitivamente perso.
“E non credi che forse anche lui possa essere nella tua stessa posizione?”, continuò Cristel, “Cioè... che anche lui sia convinto che tu tenga le distanze, ma in realtà ti voglia alla follia?”
“No!”, categorica.
“Ma almeno prova a dirglielo.”
“Men che meno. Sentite, è andata così e va bene. Pian piano tornerà tutto come prima, in fondo siamo entrambi pieni di lavoro e questo mi aiuterà a sentirlo più lontano. Ci metterò un po’, ma andrà tutto bene.” Vide le sue amiche trattenersi dal parlare: le capiva benissimo, se fosse stata al posto loro non le sarebbe assolutamente bastato come scusa. “Avanti, cosa volete sapere ancora?”
“Come è stato? Dolce, stronzo? Lo fa strano?”
Monica rise. “È stato favoloso. Lui è piuttosto bravo, fa certi giochi con la lingua che non avevo mai provato prima e poi...”
“Ok, non voglio sapere i particolari più intimi!”, Cristel era arrossita.
“Voi tarpate le ali della mia creatività. Comunque non è stato bello perchè solo arrapante e incredibilmente hot, ma anche perchè, più andavamo avanti e più la cosa era... familiare. Si sapeva esattamente come toccarci e sfiorarci per ottimizzare al meglio ogni momento.”
“Sembra una bella cosa.”, analizzò Valeria.
“Stupenda. È stato nettamente il miglior sesso della mia vita, c’è... c’era qualcosa che mi lega inesorabilmente a lui, almeno fisicamente.”
“Innamorata...”, sussurrò Cristel e Monica la fissò.
“Sì, credo proprio di esserlo.” E così dicendo addentò la torta davanti a lei. Non era male, ma lei sapeva fare di meglio. “Sapete, credo che domani farò una Cheesecake... venite la sera a mangiarne una fetta?”
Aver finalmente condiviso con qualcuno i suoi tarli, le aveva solo fatto bene. Si sentiva più leggera e con meno problemi sul groppone.
“Sei sicura che vada tutto bene?”
“Sto benissimo ragazze. La prima cosa per stare meglio è essere consapevoli del problema. Quindi tutto ok. Secondo voi i giornalisti sono ancora fuori o siamo al sicuro?”
Si girarono tutte verso il tavolo delle due starlette del cinema e le trovarono ancora sedute al loro posto abbracciati come piovre mentre si baciavano appassionatamente.
“Saranno ancora fuori. Ma noi andiamo via comunque, o arriviamo troppo tardi alla festa.”
Si alzarono ed andarono a pagare. Come avevano previsto i fotografi erano ancora lì e si avvicinarono a lei appena mise il naso fuori dal ristorante. Le fecero ancora le stesse domande su lei e Jared, qualcuno si azzardò a dire che lui era stato visto con una ragazza in un locale, cosa che le fece indubbiamente male, ma Monica non rispose e andò velocemente a rifugiarsi nella sua auto.
Guidò cantando a squarciagola fino alla spiaggia e si divertì un mondo a ridere delle foto di vagine e peni esposti in questo nuovo pseudo locale chic, mentre Valeria si metteva le mani davanti agli occhi e Cristel balbettava frasi inconsulte. Si chiese nuovamente come era potuta diventare amica di due ragazze così pudiche, praticamente totalmente diverse da lei.
La sala era piena di presunti critici che si atteggiavano a personaggi di nicchia, vestiti molto simili con completi e maglioncino di cashmire che stava meglio d’inverno che con quel caldo di inizio primavera, ma a certi clichè non si cambia mai.
Ad un certo punto vide arrivare da lei Cristel: si era allontanata per parlare con uno dei curatori della mostra, quindi probabilmente a parlare di lavoro. Teneva in mano il suo BB nuovo modello e sembrava decisamente agitata.
“Che c’è?”
“Vieni con me, se devi svenire, fallo lontano dalle telecamere.”
“Svenire?”
Tirò Monica fino ad uno sgabuzzino e le passò il suo cellulare. “Guarda.”
Monica si ritrovò davanti ad un Tweet di Jared che diceva soltanto “I miss you” e con una sua foto, che non aveva mai visto, presa a Bossier City.
“Oh.”
“Tutto qui? Non ti pare un qualcosa di importante?”
Monica la guardò perplessa: aveva un’espressione decisamente confusa. “Non so cosa dire... mi ha spiazzato. Oh cazzo.”, sembrò che si fosse risvegliata.
“Appunto! Oh Cazzo! Insomma, ti sta dicendo che gli manchi... è... bello.” Cristel era esaltatissima come solo lei sapeva essere.
“Non stavo pensando a quello.”
“E a cosa?”
“Avrò bisogno di un assorbente.”
   
 
Leggi le 15 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: PrincesMonica