Videogiochi > Assassin's Creed
Segui la storia  |       
Autore: Satiel    04/10/2011    1 recensioni
La mia interpretazione su come si svolsero i fatti che hanno portato all' episodio della torre...spero sia leggibile!
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Altro personaggio
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi portò in quella che intuì fosse la sua biblioteca privata,perchè la stanza era satura di scaffalature colme fino al collasso di ogni genere di tomi e pergamene.Più o meno al centro era situato un ampio  tavolo dove giacevano alla rinfusa fogli contenenti appunti e disegni che non faticai immaginare essere stati stilati dallo stesso Altair.
L' odore della carta impregnava l' aria. Dopo aver rinchiuso con cura la porta dietro di noi, mi invitò a raggiungerlo davanti all' ampia vetrata che investiva con la sua luce ogni cosa, e mi indicò l' entrata principale di cui si poteva avere in quel punto una panoramica totale.
- Non ti preoccupare - mi bisbigliò  come se confidasse un segreto,
- noi possiamo vederli,ma se qualcuno volgesse lo sguardo nella nostra direzione vedrebbe solo il riflesso della luce sui vetri. -
quell' innocua affermazione mi innervosì parecchio,non potevo fare a meno di domandarmi quale genere di spiegazione meritasse una simile cautela.
- Alatir, perdonami,ma cosa dovevi dirmi ? - preferiì arrivare subito al sodo.
- Preferisci stare in piedi Maria, non sei una persona che si fa vincere dalle emozioni ? -
Il suo atteggiamento insolito incominciava a spogliarmi di ogni gentilezza nei suoi riguardi.
- Non sono mai svenuta dallo spavento o dalla gioia,se è quello che vuoi sapere. - feci notare con forza.
- Molto bene. - commentò.
Si girò verso lo scaffale per trarne un oggetto che somigliava a  un cofanetto, anche se aveva una foggia molto elaborata per essere di quelle modeste e insignificanti dimensioni. Che fosse una reliquia?Ma in tal caso non penso che Altair si sarebbe preso il disturbo di conservarla.
Mi guardava incuriosito mentre cercavo di capire di cosa si trattasse, sorridendo appena.
- In questa forma non la riconosci proprio? - chiese dopo aver sperato in un lampo di prontezza da parte mia.
- No  - ammisi delusa.
Solo quando aprì lentamente il coperchio compresi di che cosa si trattava. Trattenni il fiato per lo stupore,non avevo mai avuto modo di osservarla da una distanza così ridotta.
- Tu riesci davvero a maneggiarla ?- mi uscì dalla bocca senza volerlo,pentendomi subito dopo per la stupidità della mia domanda.
- Si, anche se non sono in grado di determinare con esattezza tutto il suo potenziale. Posso solo garantirti che quello che mi hai visto mettere in pratica è solo uno dei grandi poteri di cui questo oggetto è capace.-
Rimasi sbalordita, cos' altro aveva sperimentato nel frattempo con la Mela per aver parlato in questo modo ?
- Ti vedo un pò pallida. - disse guardandomi.
Effettivamente a furia di trattenere inconsapevolmente il fiato mi sentivo pervasa da una leggera vertigine.
- Deve essere il timore che suscita il potere di questo oggetto a sconvolgermi tanto. Passerà subito. - cercai di rassicurarlo.
- Forse farei meglio a fermarmi qui. - disse guardingo.
Non potevo permettere che un semplice capogiro rovinasse tuttto,mi affiancai con attenzione a lui pregandolo di continuare.
- Va bene, ma se senti che stai per cadere cerca di avvisarmi per tempo. -
- Non dubitare. -
Altair impugnò la Mela e allungando il braccio la porse davanti a sè.
- Osserva bene la cartina. -
Stavo per chiedergli di quale cartina parlasse quando l' oggetto proiettò un fascio di luce bianca che prendendo gradatamente forma davanto a noi ci fornì la mappatura di zone per me completamente sconosciute. Ero immobile,letteralmente pietrificata.
Altair si muoveva al mio fianco con scioltezza senza aver timore di nulla ,spiegandomi ,anche se in quei momenti ero diventata improvvisamente sorda e muta, che quella era la rappresentazione del mondo sui cui vivevamo, e che in quella specie di figura galleggiante venivano indicate le posizioni di altrettanti oggetti della stessa natura della Mela.
- Maria, ti senti bene ? - mi chiese guardandomi preoccupato visto che non reagivo alle sue parole.
Deglutiì rumorosamente e a fatica,ignorando i muscoli in fiamme per la rigidità causata dal precedente  allenamento ,e per la tensione provocata dal mio nervosismo, che li stava torturando ora.
- Certo. - mentiì.Altair se ne era accorse comunque,  e decise di far terminare la cosa  per non peggiorare la situazione.
Apparentemente senza alcuno sforzo, così com'era apparsa, l' immagine venne inghiottita dalla sfera, e davanti a noi in un attimo non ci fu più nulla.Mi abbandonai a un respiro liberatorio.
- Prodigioso Altair, maneggi un potere veramente formidabile. E intendi recuperare gli altri oggetti indicati per non farli cadere in mani sbagliate ? - azzardai a chiedere più che altro per concedermi il tempo per riprendermi.
- Hai colto in pieno il secondo problema che intendevo discutere con te.Forse non ne eri a conoscenza,ma i templari si stanno adoperando in maniera frenetica da un pò di tempo a questa parte, alla ricerca di qualcosa che senza fatica potrei supporre essere un altro frutto dell'Eden. -
- Che cosa ? E da chi sarebbero riusciti a ricavare tutte le informazioni per ritrovarlo?Erano già in possesso di una simile documentazione ?Ma se l' archivio avesse contenuto dei riferimenti su questi altri "frutti", perchè cercarli solo ora? - chiesi  incalzandolo.
- Io invece penso che i due oggetti fossero già presenti simultanenamente senza bisogno di essere trovati,ma solo ora il reticente vero propiretario è stato "convinto" in modo molto persuasivo a liberarsene.-
A quelle affermazioni immagini di torture e uccisioni mi attraversarono repentine la mente.
- E adesso ti sei fatta un' idea del perchè stiamo tornando ad Acri.Pare che il secondo frutto si trovasse  nascosto lì, sotto gli occhi di tutti. -
Smise di parlare e mi guardò in viso in maniera penetrante.
- Non sarà una passeggiata ,se non te la senti  di venire hai tutta la mia comprensione. -
Scattai come una molla, offesa dalla scarsa fiducia concessami - Non provare a lasciarmi qui  nelle mani del tuo  ardente consigliere !! - tuonai.
Altair si mise a ridere sonoramente e solo allora capiì l' errore commesso.
- Dio, cosa ho detto. - commentai a voce bassa,perfettamente udita.
Riprendendosi a fatica , provò a parlare ,mentre incontrollabilmente assumevo la colorazione cremisi  della fascia che portava in vita.
- Da quello che mi ha raccontato Malik, sei tu quella che non riesce a essere discreta ! Per un attimo l' altra notte, ha seriamente pensato di trovarti nel suo letto ad aspettarlo ! -
"Veramente non era lui che volevo" mi concessi di pensare, più per vendetta nei suoi riguardi che per soddisfare un mio desiderio inappagato.
L' assassino le regalò un' occhiata complice - In effetti da come ne parlava non gli sarebbe affatto dispiaciuto. - la provocò appositamente.
In preda alla vergogna, e ancora confusa dal ricordo di quelle immagini molto evocative, Maria cadde nella trappola  come Altair si era spettato.
- Malik non deve farsi strane idee in proposito,non è al centro dei miei interessi,nè tantomeno si deve aspettare da me che lo supplichi come una prostituta! - disse con rabbia.
- Non sapevo avessi trovato un valido centro di interesse qui dentro ,Maria .- disse l' altro cauto, stringendo il cerchio attorno a lei.
- Chi ti ha avvicinato senza che io lo sapessi  ?- la ingannò fingendosi arrabbiato quando sapeva benissimo in realtà che stava alludendo a lui.
La donna gli aveva fornito segnali inequivocabili della sua disponibilità, ma era stanco di spronarla a cedere a ciò che sentiva,era arrivato il momento di portarla a non avere altra scelta che ammetterlo suo malgrado.
- Nessuno, davvero, soltanto voi due. - cercò di sminuire.
Altair avanzò di un passo, facendola automaticamente indietreggiare.
- Adesso ti faccio paura ? E' troppo chiederti di dire la verità ?-
Maria capiva di essere in trappola, era come se fosse trascinata da una corrente fortissima,ma continuava ad annaspare cercando una boccata d' aria che le concedesse il tempo di trovare un appiglio.
- Ti ho detto la verità Altair. - ripetè andando a sbattere contro l' angolo del tavolo, non avendone intuito la presenza,troppo concentrata a prendere le distanze dall' uomo. L' urto su un punto del fianco già dolente per i colpi ricevuti dalla spada la fece mugolare . - Mi piacerebbe udire il suono dei tuoi gemiti in altre circostanze,anzichè vederti accartocciata su te stessa dal dolore. - l' attaccò apertamente.
- Non farti troppe illusioni assassino, in comune abbiamo solo lo stesso obbiettivo.- rispose sulla difensiva.
- Su questo non avere mai alcun dubbio. - e solevandola quasi di peso la strinse contro di sè .
Maria dapprima si divincolò con rabbia, non accettando che il suo consenso le venisse strappato in quella maniera, ma durò solo pochi attimi,perchè il calore di quel corpo caldo attaccato al suo  ebbe su di lei un effetto calmante, come fosse sotto l' effetto di un farmaco.
Quando la sentì rilassata tra le sue braccia,la scostò da sè e le accarezzò il viso e i capelli.
- Mi avevi chiesto perchè ero gentile con te, ecco la risposta. - mentre la toccava, la guardava come se la vedesse per la prima volta, imprimendosi a memoria tutte le curve del viso che le tracciava col suo tocco.
- Altair,io.. - provò a giustificarsi.
- Non dire niente. Non adesso. La fretta rovina tutto,e questo è il posto meno adatto. -
Lei sorrise a quella manifetsazione di tenerezza.
L' assassino si chinò a sussurrarle sensualmente vicino al collo, facendola fremere sotto il suo alito caldo.
- Non mi negare più nulla. Lo vogliamo entrambi -
La sua mano le corse lungo la curva della schiena,scivolando sui suoi fianchi per farla aderire maggiormente a sè e renderla consapevole dell' effetto che gli provocava.
Maria si appoggiò delicata contro il suo bacino, conscia del suo fastidioso impedimento, decidendo del suo destino nello stesso momento in cui cedette a lui asssecondandolo in un bacio profondo.

 

 

Altair si staccò dolcemente da lei continuando ad accarezzarla con desiderio.
Maria era confusa e abbastanza spaventata per la piega che stava prendendo quella situazione quasi fuori dal suo controllo, e nel suo imbarazzo non era abbastanza forte per sostenere il suo sguardo penetrante.
L' uomo la osservava attentamente mentre si lasciava andare  a quella manifestazione di debolezza, trovandola stupenda.Si sentì artigliare le viscere dalla famigliare sensazione di possesso che gli faceva rivendicare con prepotenza ciò che riteneva essere entrato a far parte di lui,e quella donna era, che lo volesse o no ,parte di lui. 
- Maria - la chiamò cercando di farle alzare gli occhi nella sua direzione.
- Dimmi  Altair. -rispose guardandolo lenta ,come se fosse stordita.
- Penso tu abbia bisogno di riposarti un poco,anche se vorrei trattenerti qui con me ancora a lungo.Ho un sacco di cose che sono sicuro provocherebbero la tua attenzione. -
Le sue parole erano troppo ambigue per la sua mente continuamente sollecitata dalle sue carezze, e le guance le si imporporarono senza che potesse prevederlo.
Era così tanto tempo che non stava con un uomo, e  le sue mani erano  così piacevoli e sensibili addosso ,che si trovò a fare dei paragoni davvero fuori luogo.
L' assassino sembrò intuire qualcosa perchè incominciò a sorridere piano piegando la testa di lato per fissarla.
- Bhè ,si,hai ragione meglio riposare. - aggiunse frettolosa cercando maldestramente di glissare.
Altair l' accompagnò fino  alla sua stanza dove la salutò con un bacio a fior di labbra.
- Cerca di dormre. - si raccomandò.
- Credo che sarà abbastanza difficile dopo tutto quello che è successo. - rispose  infastidita nel precisare l' ovvio.Altair rise a quelle parole.
- Ti riferisci alla Mela o a me ?- la provocò volontariamente.
- Non entusiasmarti troppo !- scattò  sentendosi punta nel vivo.
- Dormi - sottolineò con più forza,
 - per stasera ne hai avuto abbastanza anche di me. - le disse scherzando, salutandola con un' ultima carezza.
Maria aspettò in silenzio ,immaginando di sentire l' eco  dei suoi passi smorzarsi in lontananza. 
" Difficile sentirsi sazi quando non si ha mangiato nulla." riflettè la donna sdraiandosi esausta.

Altair si diresse con fare spedito e l' animo decisamente più leggero verso la stanza di Malik e spalancò la porta senza nemmeno bussare .
Quello lo guardò torvo, ma il suo cipiglio di rimprovero durò solo una frazione di secondo,sostituito da un sorriso molto complice.
- Allora ha funzionato! Raccontami del tuo successo fratello , non puoi tenermi nascosto nulla ,visto che mi devi un grande favore !- esclamò.
- Diciamo che  sicuramente non sei il suo uomo,anche se posso garantirti che ti sei fatto notare .- disse sogghignando.
- Andiamo Altair,è rimasta a fissarci parecchio quella sera! Potresti essere meno avaro di commenti per una volta. - sbottò Malik
Altair si appoggiò con le spalle al muro e incrociò le braccia sul petto in un atteggiamento di indiscutibile superiorità,smentito dai suoi occhi che brillavano di gioia.
- La porto con me ad Acri domani. Ritengo di riuscire a cogliere numerose informazioni anche grazie alla sua presenza,sono sincero.
Avrai notato che la stanno continuando a cercare anche adesso.Quegli uomini ieri sera non erano del posto,non li ho mai visti qui. Tenteranno sicuramente di avvicinarla ora che sanno che ha dimorato presso di noi.Non escludo siano convinti che lei sia a conoscenza di molti segreti che a loro farebbero comodo a proposito del secondo manufatto di cui sono riusciti a entrare in possesso.-
Malik gli rivolse uno sguardo dubbioso.
- Quindi la utilizzerai come esca anche tu ? Non ti sembra rischioso esporla in questa maniera? Dopotutto niente ci fa credere che le loro intenzioni siano pacifiche nei suoi confronti.Potrebbero credere che stia facendo il doppio gioco cercando solo di farla fuori,mi sembra che tu stia esagerando Altair. -
- Vedila così Malik, non sarei tanto scettico nei suoi confronti se tutte le notti non la sentissi invocare quel nome.-
Il suo sguardo si era fatto in un istante profondo e severo.
- Come darti torto. - commentò sussurrando quasi tra sè.
- Potrebbe essere la prova definitiva per entrambi. In un certo senso le ho dato sufficienti argomentazioni per tenere desto l' interesse dei suoi rapitori a mantenerla in vita,qualora decidessero di catturarla per interrogarla e io non riuscissi a intervenire.Se invece preferissero un semplice combattimento,diciamo che adesso ha un ' arma in più a suo favore. -
- Hai pensato  proprio a tutto,non c'e' che dire .-
- Voglio concludere questa faccenda quanto prima e dedicarmi nuovamente alle mie ricerche,Malik.Sai bene quanto siano importanti per l' Ordine! - concluse quasi urlando.
Malik lo guardò  intensamente.
- Nessuno sa meglio di me quali siano le nostre priorità,e che non vanno trascurate per nessun motivo al mondo,ma dimmi, se le cose si svolgessero nel migliore dei modi ? Se le non ci tradisse e se riuscissi a venire a capo della resistenza di quei disperati e avere la meglio,che cosa faresti con lei ?-
-  Adesso ti preoccupi per il suo futuro? Ti commuove così tanto? Non la manderò raminga per strada a vendersi al miglior offerente,di questo stai tranquillo Malik.Non ritengo che lo meriti come giusto trattamento da parte nostra. - rispose con fuoco.
- Non lo avevo minimamente pensato,credimi, lo faccio per te, sciocco! E' chiaro che attira ben più che la tua semplice attenzione. - gli si accostò appoggiandogli confidenzialmente la mano sulla spalla.
- Per quanto tempo ancora ti ostinerai a negare ciò che senti, fratello ? E' te che vuole.Quando le ho prospettato l' idea di essere la mia donna ho visto il gelo sul suo volto nella paura di perderti.-
Altair si sottrasse a quel contatto perchè lo faceva riflettere troppo su tutto il tempo che era trascorso senza che lui si preoccupasse d'altro che dei suoi doveri nei confronti degli assassini.Gli sarebbe piaciuto molto dedicarsi alle sue esigenze  personali una volta tanto.
- Quasi mi dispiace ammettere che hai ragione. - assecondò l' amico assumendo un' espressione triste.
Malik gli sorrise infondendogli fiducia.
- Siediti,è tempo di alleggerire il cuore. - lo invitò nel suo modo speciale a cui nessuno sapeva opporsi.
Fu una lunga notte per entrambi.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Assassin's Creed / Vai alla pagina dell'autore: Satiel