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Autore: Bomboletta    04/10/2011    4 recensioni
Raccolta Brittana che conterrà una serie di missing moment che vanno dalla prima serie in poi.
DAL CAP. 2:
"Cosa ho ottenuto,eh? Io sono stata onesta! Ho aperto il mio cuore e non lo avevo mai fatto con nessuno…guarda il risultato! Guarda come sono ridotta Quinn,guardami e dimmi se ne è valsa la pena!”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo molto più lungo degli altri e leggermente diverso!








Il parco era ghermito di persone a quell’ora,bambini che giocavano,ragazzi che passeggiavano,anziani seduti sulle panchine. Era uno splendido pomeriggio soleggiato e Santana osservava tutto quel movimento sotto l’ombra di un albero,attraverso le lenti scure degli occhiali da sole.

Con la schiena appoggiata al tronco e le braccia adagiate sulle gambe ripensava a quanto era successo poche ore prima: aveva cantato una canzone a Brittany…landslide… e poi le aveva detto che la amava.

Lei,Santana Lopez,la stronza di Lima Height,aveva  detto ti amo.

Dopo aver passato le notti in bianco,affogando le lacrime sul suo cuscino,pensando e ripensando a una qualunque via d’uscita,si era arresa alla realtà dei fatti e aveva capito che la sua unica possibilità era quella di essere sincera.

E cosa le era costato lasciare l’orgoglio a casa per un paio d’ore portando con sé solo la pura verità?

Un rifiuto.

Perché era questo che Brittany aveva fatto,l’aveva rifiutata.

E per cosa poi?

Per una ridicola pseudo relazione con quell’idiota di Artie. Si sentiva delusa,amareggiata,ferita nell’orgoglio. Non era però come il rifiuto di un ragazzo,questa volta faceva male per davvero.

Sentì le lacrime bruciare,ma le trattenne stringendo le labbra. I

n fondo c’era qualcosa che Artie poteva dare a Brittany,ed era la sicurezza.

Se anche lei lo avesse mollato per stare con Santana,se anche le avesse dichiarato tutto il suo amore,cosa che a dire il vero aveva fatto,cosa le avrebbe dato lei in cambio?

Bugie.

Un amore vissuto di nascosto,lontano dal mondo,tra le pareti sicure di una stanza vuota,senza scomode presenze,perché agli occhi del mondo quello non era amore,era perversione.

Ammirava Kurt che riusciva ad essere se stesso contro il mondo,e superava insulti,spintoni,granitate,qualsiasi ostacolo gli mettessero dinnanzi. Santana invece aveva paura di molto meno.

Le voci che presto sarebbero iniziate a girare,la gente che avrebbe puntato il dito contro di lei ridacchiando probabilmente di qualche pessima battuta di cattivo gusto,l’idea di ogni singolo individuo che l’avrebbe guardata diversamente una volta saputa la verità. Aveva pianto così tanto quel giorno da essersi quasi svuotata,così restava lì immobile,in attesa di qualcuno che la svegliasse da quell’incubo senza fine:


“Santana..” la latina sobbalzò sentendosi chiamare,e alzando gli occhi vide attraverso gli occhiali Quinn scrutarla dall’alto.

Sbuffò.


“Quinn” fece un cenno.


“Che ci fai qui?”


“Cercavo di stare da sola” rispose lei malamente voltando la testa.


“Posso sedermi?”


“Fai come ti pare” la ragazza si accomodò poco distante da lei in modo da poterla guardare bene.


“Che ti succede?” le chiese piano.


“Niente” rispose Santana neutrale.


“Non è vero…”


“Si che lo è”


“Senti…lo so che ultimamente il nostro rapporto è andato un po’ a farsi benedire,ma un tempo eravamo amiche…e so che questo non è ‘niente’ ” concluse fissandola. Santana tenne la testa voltata a guardare dei bambini giocare.


“Grazie per l’analisi psicologica,ma non ho voglia di parlarne,ok?” ringhiò stringendo i pugni.


“Potresti almeno guardarmi in faccia quando ti parlo!” in uno scatto d’ira Quinn allungò la mano e voltò la testa dell’ispanica facendole scivolare sul prato gli occhiali da sole,che rivelarono i suoi occhi gonfi e arrossati per il pianto.

La bionda cambiò espressione e si pentì nel momento in cui il suo sguardo incrociò quello distrutto della ragazza che le stava di fronte.


“Contenta adesso?” inveì Santana stringendo i pugni e iniziando a tremare per la rabbia.

Quinn si portò le mani alla bocca.


“Mi dispiace San…non volevo…” i suoi occhi si inumidirono.


“Non farne un dramma..” alzò le spalle lei,ma vedendo che il viso della ragazza veniva rigato da una lacrima si sentì stringere lo stomaco “Perché stai piangendo?” chiese addolcendo il tono della sua voce.


“Guarda…come sei ridotta..” rispose la bionda in un singhiozzo cercando di cacciare le lacrime “Vederti così fa male…” fu istintivo.

Santana si sollevò sulle ginocchia e avvolse la ragazza in un abbraccio,stringendola con quanta forza aveva in corpo.

La bionda si aggrappò alle sue spalle,mentre la latina affondava il viso nel suo collo e si mordeva le labbra per cercare di non piangere.

Ma fu inutile,in pochi secondi iniziò a singhiozzare come una bambina. Quinn piangeva silenziosamente: non aveva mai visto Santana piangere,lei era quella forte del gruppo,lei era quella che preferiva inveire contro il mondo intero piuttosto che mostrarsi debole,e adesso piangeva senza ritegno. Doveva stare veramente male:


“Shhh,dai San…non piangere” le sussurrò accarezzandole i capelli e asciugandosi le lacrime.


“Scusa…per poco fa” disse l’ispanica sciogliendo l’abbraccio e passandosi un braccio sugli occhi. Si calmò lentamente.


“Chi è stato?” le chiese Quinn quando la vide calmarsi.


“Nessuno…sul serio…è colpa mia…” disse quasi ammettendolo a se stessa.


“Perché?”


“Perché sono una stupida…”


“E’ per lei,vero?” chiese la bionda. Santana alzò lo sguardo stupita.


“Cosa?”


“Stai così per Brittany,vero?”  lei non riuscì a rispondere,così abbassò la testa sconfitta “Avevo capito subito che quella canzone aveva un significato… San,ma glielo hai detto?”


“Dirle cosa?” provò lei anche se sapeva la risposta.


“Che sei innamorata di lei…sai com’è Britt,le cose devi spiegargliele chiaramente…” Santana si sentì indifesa,e il ricordo di poche ore prima ricomparve vivido nella sua testa.


“Si,Quinn,gliel’ho detto,maledizione! Proprio un paio d’ore fa,e lei mi ha rifiutata!” urlò mentre gli occhi le si riempivano nuovamente “Mi ha detto che sta con Artie,mi ha detto che non vuole lasciarlo perché non è giusto! Cosa ho ottenuto,eh? Io sono stata onesta! Ho aperto il mio cuore e non lo avevo mai fatto con nessuno…guarda il risultato! Guarda come sono ridotta Quinn,guardami e dimmi se ne è valsa la pena!” concluse ansimando,mentre una lacrima le scivolava lungo la guancia.
Quinn la guardava shockata,poi sospirò e rispose piano:


“Certo che ne è valsa la pena…lei adesso lo sa…Però non capisco San,siete sempre state così amiche…lei…insomma,è etero?”


“Quinn…mio Dio,io e Brittany abbiamo fatto sesso! Così tante volte da avere perso il conto! E tutti quei baci…tutte quelle sere addormentate strette davanti a qualche stupido film…pensi che sia etero?” sbottò lei.

Quinn boccheggiò un paio di volte mentre si riprendeva da quelle confessioni improvvise.


“No…decisamente no…beh,forse è confusa…le serve tempo…” provò.


“Evidentemente Artie è più importante di me…” concluse.


“Questa è…la più grossa stronzata che tu abbia mai detto! Sai meglio di me di essere forse la persona più importante nella vita di Brittany!”


“Forse lo ero…prima di lui!”


“Hai detto…che ti ha rifiutato…scusa,ma mi risulta molto difficile credere che ti abbia dato un no secco…raccontami cosa è successo” Santana sospirò forte e guardò a terra.


“Dopo che le ho detto di amarla…” iniziò “L’ho pregata,quasi,di dirmi che provasse lo stesso…e lei mi ha detto che anche lei mi ama…ma che ama anche Artie e non vuole lasciarlo…e poi ha aggiunto che se un giorno loro dovessero rompere,sarà la mia…ragazza…” le fu difficile pronunciare quella parola.


“Allora è anche lei innamorata di te..” concluse la bionda.


“Non sono una seconda scelta,Quinn!” Santana scattò e la guardò negli occhi “Né per lei né per nessun altro…lei ha scelto Artie…che è un ragazzo qualunque…quando poteva scegliere me…sa quanto ci tengo a lei,sa che riesco a essere me stessa solo con lei…l’avrei messa davanti a tutto il resto…” tirò su col naso.


“Anche davanti alle tue paure?” incalzò Quinn “Se oggi le cose fossero andate diversamente,avresti percorso i corridoi del McKinley tenendola per mano e baciandola davanti a tutti? Avresti dichiarato al mondo di essere lesbica?” le disse piano,cercando di non risultare cattiva.


“No” Santana lo disse in un sussurro,sconfitta “Per questo ha scelto lui…Artie non ha motivi per nascondersi…”


“Santana…” Quinn le poggiò una mano sulla spalla “Ha bisogno di pensarci su…sono sicura che al momento la tua dichiarazione le starà rimbombando in testa…e sai che Brittany ha bisogno di un po’ di tempo per capire le cose…dalle tempo…” l’ispanica la guardò e Quinn sorrise.


“Forse hai ragione…Grazie Quinn,davvero…non avevi alcun motivo di fare questo per me…sono mesi che mi comporto da stronza…” le disse lei poggiando la mano su quella dell’altra.


“San,ti conosco… sono forse l’unica persona,ad eccezione di Brittany,a sapere che tu non sei una stronza…” Santana accennò un sorriso.


“Forse dovrei tornare a casa…mamma si starà chiedendo che fine ho fatto…” riflettè l’ispanica.


“Perché non resti da me stanotte? Non ti farebbe bene chiuderti in camera coi tuoi pensieri…ci spariamo un film dell’orrore e poi ci addormentiamo mangiando marshmellow,che ne dici?” la bionda sorrise.


“Hai ragione…ok,resto da te…quelle maledette coperte hanno ancora il suo odore…” disse piano,poi prese il telefono e digitò il numero di sua madre,restando in attesa di una risposta.


“Pronto?”


“Mamma,ciao”


“Santana,che fine hai fatto?”


“Sono al parco” rispose lei.


“Quando torni?”


“Senti…resto fuori a dormire,ok?”


“Ok…ti trovo da Brittany?” all’ispanica si strinse lo stomaco a sentire pronunciare il suo nome.


“No…dormo da Quinn…”


“Ok..ci vediamo domani tesoro”


“A domani,mamma” chiuse la conversazione,poi afferrò la mano di Quinn che era già in piedi e che la aiutò ad alzarsi e si avviarono insieme a casa Fabray.






 
 
Erano sdraiate sul letto a una piazza e mezzo di Quinn,le luci soffuse e il televisore che proiettava Saw III. Santana seguiva tranquillamente la vicenda del film sgranocchiando popcorn,Quinn invece era completamente aggrappata a lei,tremante,e saltava ad ogni scena sanguinosa. Ad un tratto la tv si spense e la luce illuminò la stanza:

“Heyyy! Accendi la tv!” disse Santana.


“No,scordatelo!”


“Ma io lo stavo guardando…hai spento sul più bello!” protestò.


“Mi spiace,ma non ho intenzione di passare la notte in bianco”


“Come ti pare,cacasotto” la prese in giro Santana adagiando i popcorn sul comodino e guardandosi intorno.
Quinn si appoggiò sulla sua spalla e per lei fu naturale iniziare ad accarezzarle distrattamente i capelli:

 
“Hai sonno?” le chiese la bionda.


“No,tu?”


“Nemmeno…stai un po’ meglio?”


“Un po’ si…grazie”


“San…com’è…baciare una ragazza?” le chiese Quinn alzando la testa per poterla guardare.

L’ispanica fu incuriosita da quella domanda e ci pensò un attimo prima di rispondere.


“Non è facile spiegarlo…è diverso…non è come quando baci un ragazzo…è più delicato,più dolce…sa di buono… E’ un’emozione fortissima…ma suppongo che quello sia dipeso dai miei sentimenti” disse riflettendo ad alta voce.
Quinn la scrutava attenta e quando lei se ne accorse alzò un sopracciglio divertita:


“Che c’è? Vuoi provare?” la prese in giro.


“Forse..” alzò le spalle avvicinandosi a lei.


“Non è una buona idea,Quinn..” disse deglutendo.


“Non sarebbe come con lei,lo so…” iniziò la bionda “Ma non voglio provarci con te,San…solo…non voglio pensare a nulla!” rise.


“Oh,al diavolo!” Santana la afferrò per il davanti della maglia e la attirò a sé baciandola.

Sorpresa Quinn le finì addosso,ma chiuse subito gli occhi a quel contatto.

La latina mosse piano le labbra sulle sue,per darle il tempo,se voleva,di ripensarci e allontanarsi,ma Quinn non sembrava averne intenzione.

Così lei approfondì quel bacio,attirandola per la nuca mentre la ragazza si sistemava meglio sopra di lei. Inutile dire che non era come con Britt…per carità Quinn baciava bene,molto bene,ma non c’era quella magia nell’aria che lei avvertiva distintamente quando era la ballerina a baciarla.

Il ricordo la fece infervorare,così senza pensarci due volte sfilò la maglia all’amica lasciandola in intimo e si avventò sul suo collo mentre la bionda sospirava:


“NO!” disse all’improvviso allontanandosi da Quinn “Questo non dovrebbe succedere!” disse col fiatone.


“Perché?” Quinn la guardò curiosa.


“E’ tutto sbagliato…tu sei etero! E io sono innamorata di Brittany! Sarebbe solo…sesso!”


“E allora?” l’altra rise “Dimentica tutto per questa sera Santana! E’ quello che sto cercando di fare io,ma mi serve la tua collaborazione!” finì di dirlo e si avventò nuovamente sulle sue labbra.

A quel punto l’ispanica si arrese.

Fu violento.

Nulla a che vedere con la dolcezza che riservava a Brittany.

Santana era arrabbiata,delusa,e stava sfogando fisicamente tutto ciò che aveva dentro. Graffiava la pelle di Quinn aggrappandosi alle sue spalle e lasciandole dei lunghi segnali rossi su ogni lembo di pelle che riusciva ad afferrare,mentre la penetrava con violenza facendola gemere dal piacere.

Quasi urlava mentre Quinn era chinata tra le sue gambe e lei le spingeva la testa sempre più a fondo nella sua femminilità,stringendo convulsamente gli occhi e cercando di svuotare la mente.

Dopo ore di quel delirio si accasciarono esauste sul letto di Quinn.

Santana riuscì a dormire solo un paio d’ore e quando si svegliò erano da poco passate le sei: era girata verso la finestra,svestita,con addosso solo il lenzuolo a coprirla.

E la sua testa era tormentata da un miliardo di pensieri: Se ci fosse stata Brittany al posto di Quinn sarebbe stato tutto meravigliosamente diverso.

Ma lei non le apparteneva…e probabilmente era Artie che la faceva sospirare in quel modo così dolce. L’idea le fece prudere le mani,avrebbe voluto spaccare il naso a quell’imbecille.

Un movimento la fece voltare e si accorse che Quinn era sveglia e la guardava:

“Giorno” l’ispanica cercò di sorridere.


“Ciao…sei sveglia da tanto?”


“Un po’…” alzò le spalle lei.


“Beh…come ti senti?”


“A dirla tutta…uno schifo…e tu?”


“Non tanto meglio…mi hai distrutta!” ridacchiò.


“Scusa..”


“Non hai di che scusarti” sorrise lei “Mi ha fatto bene” poi assunse un’aria pensierosa,come se una consapevolezza fosse giunta all’improvviso.


“Che hai?” chiese Santana.


“Oh mio Dio…finirò all’inferno per questo!” l’ispanica scoppiò a ridere.


“Quanto sei scema!”


“Dico sul serio!” rise Quinn “E’ un peccato abominevole,contro natura!”


“Essere andata a letto con una tua amica che ti vuole bene? E perdere la verginità col migliore amico del tuo ragazzo? Quello non era peccato?” rise.


“Stronza” Quinn la spinse ma aveva un’aria divertita. Si alzarono dal letto e si prepararono per la scuola.

Pochi minuti dopo stavano camminando lungo la strada chiacchierando allegramente:


“Allora…adesso puoi dirmelo tu,com’è fare sesso con una ragazza?” rise Santana.


“Beh,posso dirti com’è fare del sesso molto violento con una ragazza! E’ diverso…particolare…bello…ma senza offesa,continuo a preferire gli uomini!”


“E io continuo a preferire le ballerine!” scoppiarono entrambe a ridere mentre si avvicinavano all’ingresso del McKinley.







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Angolo dell'Autrice

SI LO SO!
Chiedo umilmente perdono per questo capitolo Quintana,so che la maggior parte dei lettori qui sono Brittaniani accaniti,ma è venuto così di slancio e mi è molto piaciuto.

Beh,ditemi che ne pensate :D
  
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