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Autore: Fire_Fight    04/10/2011    1 recensioni
Hai
mai pensato di tirarti indietro? Di vivere normalmente sperando che
qualcuno più valoroso di te combatta e vinca una guerra
senza
speranze? Magari sentendoti vigliacco a pensare che se quel qualcuno
dovesse fallire non saresti tu a giustificarti con il tuo popolo? La
tua città.... La tua famiglia?”

Chiesi
sperando in parole di conforto. Lui rispose da persona adulta,
diversa e le cose che disse superarono di gran lunga le mie
aspettative.

La
mia vita non è mai stata normale. Da quando mia madre fu
uccisa da
questi... bastardi io ho cercato di coprire le orme di mio padre, di
essere un uomo vero, l'uomo di casa riuscendo quindi a mettere da
parte un pezzo di me. Ragione per cui tornare a casa, con nessuno che
aspetta il mio ritorno e stare comodo ad aspettare che questa guerra
si vinca da sola, non mi passerebbe nemmeno per l'anticamera del
cervello. Preferirei mille volte perdere ed essere ucciso per
ciò in
cui io credo veramente, piuttosto di sapermi vivo come un
vigliacco.”

Senza
dare una risposta lasciai mio fratello ai suoi pensieri e mi accodai
alla fila. Nel lungo viaggio che ci attendeva provai a non avere
paura, a ricordare le persone che amavo e, affidata alle braccia
dell'oscurità, cercai un modo per pensare il meno possibile
al
domani.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO PRIMO


Quella mattina mi sorpresi di non vedere mio fratello a casa... Di solito partiva più tardi per il lavoro, così, approfittai di quei brevi momenti di solitudine per ispezionarmi allo specchio.

Tirai delicatamente la zip del vestito in modo che scivolasse leggero sul mio corpo e guardai, sempre più preoccupata, una macchia che mi si era formata qualche giorno prima nel fianco dalla parte destra, proprio sopra all'osso che veniva in fuori a causa della mia magrezza. Sembrava un tatuaggio... Come quelli che avevano i mercenari, solo che il mio era molto più delicato e sembrava che rappresentasse quattro stelle poste a mo' di rombo con al centro una mezza luna. Che strano pensai. Sfregai quella macchia sperando che andasse via, ma lo feci con così tanta cattiveria che finii solamente per avere la pelle mezza rossa e straziata.

Appena mi fui rivestita sentii qualcuno bussare alla porta, non era il tocco leggero di mio fratello così prima di aprire chiesi chi fosse. Nessuna risposta. “Chi è?!” Chiesi con più forza... Ancora silenzio. Feci per andarmene quando il pugno pesante di quel qualcuno che si rifiutava di rispondere riprese a martellare con più foga sulla porta di legno. Innervosita spalancai la porta ma, invece di urlare, rimasi con la bocca semiaperta alla vista di lui... Il mio futuro marito che in quel momento si trovava proprio di fronte a me. Fortunatamente avevo ancora la benda a tenermi i capelli.

Che-che... Che cosa ci fate qui, Sir Oriend?”


Lady Kali” Cominciò lui facendo finta di non aver sentito la mia domanda “Sono molto felice di rivederla.” Mi incitai a non vomitare appena prese la mia mano per baciarla e, quando la mia pelle candida e delicata sentì il tocco umido e bavoso delle sue labbra, risposi con una smorfia mista a disgusto, schifo e ancora disgusto: “Anche per me, signore.” Giuro che cercai di sorridere, ce la misi tutta... Ma quello che la mia faccia riuscì a produrre fu solamente un ghigno sadico.

Dopo essermi ripresa gli chiesi: “Prego, vuole entrare? Posso offrirgli della Teka calda, se vuole.”


Grazie bambolina, troppo gentile” Bambolina? Bambolina!! Come ha osato chiamarmi bambolina! Essendo largo e tondo gli risultò molto difficile passare attraverso quella nostra porta così sottile e piccola così io, facendo ovviamente finta di nulla, andai avanti continuando a parlare come se fosse sempre stato dietro di me. Dopo dei buoni minuti mi girai e, ovviamente dispiaciuta di vederlo ancora intento a lottare con la porta, gli chiesi sadica: “Qualche problema Sir Oriend?” Troppo tonto per capire mi rispose:” N-nessun problema stella. Ma... Credo di essere in ritardo con una spedizione quindi... Penso che me ne andrò” cercò di sorridere, non ci riuscì ed io lo guardai male... Molto male. Sbuffò tentando di rigirarsi ma era ancora incastrato. “Ha bisogno... Di un aiutino?”


No no, ce la faccio benissimo da solo”


Ma così arriverà in ritardo alla sua spedizione improvvisa


Avevo le braccia incrociate e a stento mi trattenevo dall'esplodere in un mare di risate. Capendo che il mio futuro marito sarebbe stato un inesperto disastro totale, gli tirai un calcio su quel suo flaccido e immenso sedere riuscendo a far togliere la sua infinita massa dalla mia porta. Lui cadde con la faccia per terra. Si rialzò più veloce che poté e con le guance spruzzate da un lieve rossore tentò di scusarsi. Non feci altro che annuire, poi, sbattei annoiata la porta.

Dopo neanche cinque minuti quella si riaprì di scatto, ma invece di ritrovarmi il ciccione problematico davanti al viso, i miei occhi riconobbero mio fratello. Aveva la faccia stravolta e si teneva al muro per la fatica della corsa.

Liam!” Urlai appena lo vidi e gli andai incontro per sorreggerlo “Che cosa ti è successo?” Non mi rispose e lo scortai fino alla sua camera per fare in modo che si sedesse, quando riprese fiato mi parlò: “Nostro padre... Nostro padre è stato rapito!”


Cercai di calmarlo e, nonostante lo shock, mi incitai a restare calma altrimenti non avrebbe mai continuato il racconto.

Ti ricordi che quando hanno ucciso la mamma io ero presente e ho riconosciuto i suoi assalitori? Beh... Credo che siano gli stessi ad aver sequestrato nostro padre!” Si coprì il volto con le mani cercando di non disperarsi maggiormente. Inorridita esclamai:”Ma... Che cosa vogliono da noi? Insomma... Prima la mamma, ora questo. Io non capisco!”


Anche in altri villaggi ad Elath ci sono stati assassinii e sparizioni che combaciano con la descrizione del rapimento, ma non capisco cosa quella Gilda voglia da noi! Insomma... Solo nella nostra città si sono verificati eventi simili!”


Ma come fai ad essere sicuro che siano gli stessi assassini ad aver aggredito papà?”


Finalmente mi guardò, ma cercò di essere il più duro possibile.

Loro usano la magia, Kali, la magia. In qualsiasi parte del nostro regno è vietato fare uso di questa dote e tutti coloro che da quando è stata applicata questa legge la riuscivano a controllare sono stati uccisi! Un'unica e potente città era in grado di usarla e dopo che il nostro Re si è accordato con quello dell'altro regno nemico, è stata rasa al suolo. Adesso sono rispuntate alcune persone come loro e la paura sta crescendo dato che si pensava fossero tutte morte, tuttavia non si comprende ancora il perchè continuino ad attaccare Elath. Questo fatto fa paura a molta gente e adesso che nostro padre è stato catturato voglio trovarlo unendomi ai Ribelli che reclutano giovani in grado di combatterli!”

Appena sentii quelle parole il mio cuore si fermò per un attimo, quando fui di nuovo in grado di respirare sbraitai:” Liam!! Mi stai dicendo che andrai ad ucciderti? NO! Non lo posso permettere, sei tutto quello che mi rimane della mia famiglia... Non puoi lasciarmi anche tu!!” Fu in quel momento che lasciai liberare le lacrime, tutti mi stavano abbandonando... Che ne sarebbe stato di me? Mia madre era morta, mio padre catturato e mio fratello sarebbe di certo stato ucciso se si fosse scontrato con questa gente che oltre alle armi usava anche la magia! La mia intera vita sarebbe stata al fianco di un uomo ciccione e bavoso al quale avrei dato dei figli altrettanto immensi e inutili, no... Non l'avrei mai permesso!

Liam alzò il mio viso completamente rigato dalle lacrime e mi parlò: “Kali... Non sarai da sola, io tornerò”


E' esattamente quello che disse nostro padre quando dovette partire!”


Ma io sono molto più abile e molto più giovane di lui..” Disse con dolcezza “Ho più destrezza... Poi pensa se lo ritrovassi e lo riportassi qui da noi... Non sarebbe bellissimo?” Usai delle parole molto dure: “Io so cosa è successo alla mamma sai, so cos'è successo a tutti quelli che hanno ucciso! Gli tolgono la vita molto lentamente, per torturarli! Assorbendo di volta in volta le loro energie vitali per accrescere il proprio potere! E' esattamente così che finirai Liam! E anche papà!!” Ricevetti uno schiaffo in quel preciso momento. Lo sguardo che un attimo prima era così comprensivo e docile si era tramutato in pochi istanti in espressioni di sdegno e, forse, di paura. “Non le devi dire nemmeno per scherzo queste cose Kali. Io partirò tra due giorni cercando di porre fine a questo massacro di persone innocenti, mentre tu andrai a Soria da Sir Oriend. Al sicuro.”


Se, al sicuro nel suo letto. Vorrai dire!” Dissi con del sarcasmo. Per non colpirmi di nuovo si alzò nervoso ma, prima di scomparire, tentai con un ultima cosa. “Sono brava con la spada e con l'arco Liam! Mi hai sempre allenata di nascosto, nel bosco. Non puoi negarlo.” Si voltò con un espressione cupa dicendo: “Non ti ho allenata! Sono io che ti stavo usando come allenamento, è diverso.”


No... Mi hai insegnato al meglio i tuoi trucchi e dicevi sempre che se continuavo così un giorno ti avrei superato, non te lo ricordi?”


no... E anche se, come dici tu, ti ho allenato... Ho smesso molto tempo fa”


Ma io ho continuato a fare tutto da sola, ti spiavo e imparavo nuove tecniche!” Esasperato disse: “Dove vuoi arrivare?”


Portami con te!”


Eh?”


Fammi venire in questo esercito con te... Ti prego!”


No”


Sono brava Liam, voglio vendicare mio padre”


Non se ne parla”


Allora facciamo una sfida! Io contro di te... Se vinco mi lasci venire!”


NO!!! Kali smettila di fare la bambina! Non lo sei più, sei una donna. Il tuo compito è quello di stare al fianco di un marito, generare dei figli e farli diventare qualcuno! Non puoi andartene in giro ad ammazzare la gente! Non è roba per te e mi disgusta solamente il fatto che tu abbia potuto solo pensare ad una cosa del genere!” Vedendo le mie lacrime disse più dolcemente: “Non voglio andarmene via con un così brutto ricordo di noi due. Tra pochi giorni il tuo futuro marito ti porterà con sé nella sua città e vi sposerete! Avrete dei figli, avrai una famiglia!” Tra i singhiozzi cercai di parlare: “M-ma come faccio... Co-come faccio a vivere sapendo che mio fratello è disperso cercando di ritrovare un padre che probabilmente è già morto...”


Ora basta, è difficile per me quanto lo è per te e non voglio discutere oltre.” Se ne andò così, facendomi annegare nelle mie stesse lacrime. Non è vero! Vorrei poter essere io lui e morire per quello che io amo veramente... Non posso vivere così!

Fu in quel momento che la mia folle idea si formò: se mi fossi mascherata nessuno avrebbe capito chi veramente io fossi e, con un po' di fortuna, mi avrebbero veramente presa per un uomo... Anche se andava contro tutte le regole che mi erano state date, decisi di fare un tentativo. Se, però, qualcuno avesse scoperto questo segreto mio fratello mi avrebbe odiata per sempre, a causa delle cicatrici non avrei mai avuto un marito e, a causa delle regole cui erano legate le donne, sarei stata probabilmente esiliata.

  
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