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Your beauty made me blind again...
Alex aveva voglia di piangere. Sospirò continuando a fissare lo schermo del
portatile che aveva sulle gambe. Aveva impiegato circa un'ora e mezza o anche di
più per leggere tutte le email che aveva ignorato per tutto quel tempo. Dal
giorno in cui si erano lasciati, a quello in cui Mikey ed Alicia si erano
sposati, lui le aveva scritto una o due email a settimana. Alcune lunghe e dense
di ricordi e pensieri e preoccupazioni, altre contenenti solo il suo disperato
bisogno di sentirla ancora una volta.
Quello che provava era un misto di malinconia, tristezza e
senso di colpa. Mikey lo aveva scritto chiaramente nelle ultime mail. Le aveva
scritto "Devi solo dirmelo, ed io non la sposerò. Devi solo dirmi che mi vuoi
ancora.".
Pensò che se avesse messo da parte l'orgoglio già molto tempo
prima, ora non sarebbero in quella situazione. Era chiaro che Mikey non provava
nulla per Alicia, e non voleva stare con lei. Ma in quelle email lui le aveva
raccontato ogni cosa. Si era sentito crollare il mondo addosso, quando Alicia
gli annunciò che non aveva più intenzione di abortire. E si sentì anche peggio,
quando i suoi genitori ogni giorno gli dicevano che ora doveva sposarla.
Alex poteva immaginare la scena. Mikey aveva solo bisogno di
sentirsi dire "Stai per fare una cazzata, non farlo!" dalla persona giusta, e
sicuramente sarebbe andato tutto diversamente. Ma poteva anche immaginare un
Gerard ansioso e preoccupato per il suo fratellino. Lui e il suo istinto
protettivo, sicuramente anche Gerard non sapeva cosa fare, cosa consigliargli,
magari si era illuso anche lui che fosse la decisione giusta.
Ma Mikey era infelice. L'ultima email che le aveva mandato,
quella che risaliva a poche ore dal fatidico si, lo diceva chiaramente.
D'un tratto le tornarono in mente tutti i motivi per cui
aveva sofferto così tanto per la rottura con Mikey.
«Vi ho mai raccontato di come ci siamo messi insieme io e
Mikey?» chiese d'un tratto guardando prima Ian e poi Ann che erano seduti sul
letto intorno a lei.
Ian annuì «Più o meno...» disse poco interessato.
Ann invece sorrise «Scommetto che vuoi raccontarcelo di nuovo...» indovinò
guardandola.
Alex sospirò «Si ti prego, ne ho bisogno!» disse quasi
supplicandola di ascoltare. Aveva cominciato a considerare Ann una specie di
psicologa personale.
Così cominciò a raccontarle tutto, dagli inizi. Da quando
aveva conosciuto Gerard, di come la famiglia Way l'aveva aiutata ed ospitata in
casa loro, di quando Gerard baciò Frank la prima volta durante uno show, e di
come Frank aveva baciato lei per capire se era gay o meno; gli aveva raccontato
del giorno in cui involontariamente rese pubblica la relazione di Frank e
Gerard, delle sere di Natale in cui le loro madri non volevano dormissero
insieme così lei e Frank facevano scambio di camera appena gli adulti si
addormentavano. Poi sorrise nostalgica, pensando che era iniziato tutto in quel
periodo. Forse già prima, ma poi un giorno era in camera di Mikey e lui era
nervoso ed imbarazzato ed alla fine aveva provato a baciarla e lei gli aveva
chiesto un appuntamento.
Mentre Ian aveva preso una rivista ed aveva iniziato a
sfogliarla disinteressatamente, Ann ascoltava tutte quelle storie immaginandosi
ogni scena.
Alex ora le stava raccontando di quando avevano fatto l'amore la prima volta,
degli stupidi boxer di Spiderman che aveva indossato Mikey quella sera quando si
era presentato in tarda notte a casa sua offrendole il primo appuntamento che
quel giorno aveva dovuto rimandare. Le raccontò che il giorno dopo era
stanchissima, i ragazzi dovevano suonare a Newark, avrebbero portato un pezzo
nuovo, Headfirst. Alex non poteva perdersi quella serata, per nulla al mondo.
Prima di andare, lei era al Cafè e doveva chiudere il locale da sola, Mikey era
andato lì, ed Alex ricordò quel giorno come il più brutto ed il più bello della
sua vita, probabilmente. Lui le aveva detto di amarla, e lei si era sentita a
qualche metro da terra, come se stesse fluttuando. E poi si erano detti che,
anche se non erano certi di quanto durasse un per sempre, speravano che
loro due sarebbero stati insieme tutto quel tempo. Se lo promisero.
Poi Alex ebbe l'incidente, e cambiò ogni cosa. Sentì un tuffo
al cuore, una morsa le stringeva lo stomaco. Mikey ed Alicia si erano conosciuti
quando lui era in tour ed Alex in coma.
Mikey non riusciva a smetterla di sorridere. Rivedere Alex era stato struggente
e bellissimo al tempo stesso ed ora non vedeva l'ora di vederla un'altra volta.
Non riusciva a concentrarsi in nulla, girovagava per casa morendo dalla voglia
di raccontare tutto a suo fratello e a Frank, che se ne stavano chiusi in camera
loro.
Alicia entrò nel salotto dove Mikey stava guardando la pila
di CD accanto allo stereo per provare ad ascoltare qualcosa e starsene fermo.
Non appena la vide tutto il suo buonumore volò via. Mikey non sapeva mentire,
questa era cosa nota a tutti.
«Che fai?» chiese lei sedendosi sul divano.
Mikey scrollò le spalle attento a non guardarla negli occhi «Volevo ascoltare un
pò di musica...» disse mettendo su un cd a caso. Alicia sorrise. Oggi sembrava
aver miracolosamente deposto le armi di guerra e distruzione. Capitava raramente
e quando capitava Mikey si sentiva più tranquillo. L'idea di passare il resto
della sua vita con una che aveva sempre l'aria incazzata non lo allettava poi
molto.
«Posso stare qui con te?» chiese lei dopo un pò. Mikey annuì
sedendosi accanto a lei, con lo sguardo perso nel vuoto.
Restarono in silenzio per un pò, ad ascoltare un qualche
canzone, poi Alicia poggiò la sua testa sulla spalla di Mikey «Di solito
ultimamente non facciamo altro che litigare...» disse sospirando.
Mikey fece una smorfia ed annuì piano.
«Credo sia tutta colpa del matrimonio. Con tutta la pressione
che ci hanno messo addosso i nostri genitori...» continuò Alicia, ma Mikey la
fermò «I tuoi genitori...» precisò senza guardarla.
Lei annuì «Comunque, non credi che se non ci fosse stata tutta questa situazione
saremmo stati meglio, insieme, io e te?» chiese pensosa. Mikey aveva voglia di
vomitare. Non poteva aver deciso di fare la carina proprio quando lui aveva in
mente solo ed unicamente Alex. Non era corretto.
«Alicia, non offenderti, ma io e te non stiamo più bene
insieme anche da prima...» commentò Mikey sentendosi anche un pò in colpa. Non
voleva ferirla, né tantomeno iniziare un'altra discussione, però era
dannatamente vero.
Lei deglutì sentendosi ferita «Lo so...» dovette ammettere,
sospirando. Dopo un altro lungo attimo di silenzio si tirò su «Credo che stasera
uscirò con Eliza e le altre...» disse prima di lasciare la stanza.
Mikey non disse nulla. Quello era probabilmente il momento
più tranquillo che avevano passato insieme negli ultimi mesi.
Restò sul divano per un pò, poi sorrise riflettendo. Se Alicia quella sera
sarebbe uscita con le sue amiche, lui poteva vedersi con Alex. Era una
cosa grandiosa, e non vedeva l'ora che Eliza passasse a prenderla ed Alicia se
ne andasse.
Quando fu sera, Mikey aveva raccontato ogni cosa a Gerard e
Frank, inclusa la sua voglia di uscire con Alex quella sera visto che Alicia non
era nei paraggi.
Gerard guardò suo fratello, e gli sembrava proprio di essere
tornato indietro nel tempo. Mikey sembrava agitato ed emozionato come quella
volta in cui aveva ammesso che gli piaceva Alex, e nonostante Gee fosse il tipo
di persona bisognosa di avere tutto - ma proprio tutto - sotto controllo,
dovette ammettere che rivedere suo fratello così preso era una cosa bellissima.
Ultimamente si trascinava per casa con aria apatica, o incazzata dopo l'ennesima
litigata con Alicia, sembrava avesse perso tutte le sue energie. E sapeva che
Alex ne era l'unica ragione.
Gli era mancato quel Mikey.
«Ok, cosa dobbiamo fare noi?» domandò dopo un pò guardando
suo fratello.
Mikey accennò un sorriso «Venire con me da Alex e rientrare
in casa con me stasera o stanotte o quando sarà in modo che Alicia pensi che
siamo stati insieme...» spiegò con semplicità.
Frank non riuscì a resistere alla tentazione di alzarsi dal
letto ed abbracciarlo «Cazzo, finalmente!» disse contento. Lo spintonò fuori
dalla stanza per andare a prepararsi e quando furono tutti e tre lavati e
profumati presero la macchina ed andarono dove alloggiava Alex.
Mikey poteva sentire le farfalle nello stomaco, e tutte quelle sensazioni che
nel tempo aveva dimenticato.
Alex ed Ann guardavano Ian prepararsi al meglio per uscire con una ragazza che
aveva conosciuto quel pomeriggio. Ian aveva una capacità unica di farsi una
ragazza diversa ogni volta che voleva. Se puntava gli occhi su qualcuna, poi
doveva prendersela. Si guardò allo specchio e poi prese le chiavi della stanza.
«Ok, mentre voi restate qui ad annoiarvi progettando mille
metodi per far tornare Mikey da te-» disse rivolto ad Alex «Io vado a
divertirmi...» concluse andandosene.
Dopo qualche minuto il cellulare di Alex cominciò a
squillare. Solitamente la chiamavano da Belleville per farle sapere come
andavano le cose al Cafè e tutto il resto, ma quando guardò il display sentì una
fitta al cuore. Era Mikey e prima di accettare la chiamata fece un respiro
profondo.
«Pronto?» rispose con un leggero tremolio nella voce, dato
dall'emozione. Aveva intenzione di chiamarlo il giorno seguente, negli orari in
cui lui le aveva detto che Alicia non era nei paraggi, per dirgli che aveva
letto le email e che voleva parlargli, anche se in realtà non sapeva bene cosa
voleva dirgli. Secondo Ian era troppo tardi, lui ormai era sposato e stava per
diventare padre. Secondo Ann invece doveva tentare e vedere come sarebbero
andate le cose.
«Ti va di uscire con me stasera?» chiese subito Mikey
dall'altro lato del telefono. Alex sorrise proprio come un'idiota, reprimendo la
voglia di iniziare a saltellare felice.
«S-si...» rispose provando a suonare meno eccitata di quanto
fosse in realtà, mentre si fiondò ad aprire la sua valigia per tirar fuori
qualcosa di decente da indossare.
«Bene... se non è un problema, sono qui sotto con Gerard e
Frank... possiamo salire?» domandò Mikey. Alex si soffermò a guardarsi allo
specchio. Indossava una vecchia tshirt ed un paio di calzoncini blu, ed aveva
raccolto i capelli in una specie di treccia. Sembrava una sopravvissuta o
qualcosa del genere. «Uhm, si, certo...» disse chiudendo la chiamata e correndo
da Ann.
«Ann, stanno arrivando Mikey e Gerard e Frank! Ti prego vai
ad aprire, devo assolutamente andare a cambiarmi!» disse d'un fiato per poi
chiudersi nel bagno. Prese una maglietta bianca ed un paio di jeans e cercò di
sistemarsi i capelli.
Ann aprì la porta non appena sentì bussare e sorrise
«Entrate... non fate caso al disordine... siamo tre animali...» commentò
imbarazzata lasciando entrare i tre. Frank e Gerard si guardavano intorno
pensando che quella stanza era troppo piccola per tre persone.
Si sedettero tutti e tre sul divano e Mikey sembrava in
imbarazzo «Dov'è Alex?» chiese arrossendo lievemente.
Ann sorrise «Uhm, si sta cambiando...» disse sedendosi
accanto a lui «Quindi uscite insieme stasera?» chiese allegra. Mikey annuì.
«Mikey è libero dagli impegni coniugali stasera...» rise
Frank divertito. Probabilmente era anche più contento di Alex e Mikey stessi,
per il loro riavvicinamento. Era come tornare indietro nel tempo. «Allora? Che
dice Alex di tutta questa storia? Cioè si è resa conto che Mikey è un povero
idiota che non riesce a ragionare da solo e si è fatto soggiogare da quegli
idioti dei genitori di Alicia, vero?» chiese poi guardando Ann.
Lei annuì «Si! Non ha fatto altro che pensarci tutto il
giorno...» spiegò alzandosi per offrirgli qualcosa da bere. Ian aveva fatto
rifornimento di birre, e altre birre ancora «Tenete...» disse porgendole ai tre.
Dopo qualche minuto Alex entrò nella stanza con il cuore che
le stava letteralmente martellando nel petto. Non sapeva né cosa sarebbe
successo, né cosa avrebbero fatto ma non vedeva l'ora di stare da sola con
Mikey.
Lui era bellissimo, aveva indossato una semplice maglia nera
ed un paio di jeans, e pettinato i capelli all'indietro, e le sorrise non appena
la vide, alzandosi.
«Ok, noi andiamo...» disse guardando Frank e Gerard che a
loro volta lo guardavano sorridendo maliziosi. Gee era contento per suo
fratello, in macchina non aveva fatto altro che blaterare su tutte le cose che
aveva da dire ad Alex e finalmente aveva ripreso quell'entusiasmo tipico di
Mikey che da quando si era trasferito a Los Angeles era sparito.
Prima che Alex si allontanasse però Frank si alzò e corse ad
abbracciarla stringendola così forte quasi da stritolarla «Sta tornando tutto
come prima, vero?» chiese parlandole all'orecchio «Ti prego Al, fai tornare
tutto come prima!» aggiunse poi prima di lasciarla andare. Lei annuì «Ehm, si,
ci provo...» mormorò arrossendo, seguendo Mikey fuori dalla stanza.
Quando se ne furono andati, Ann cominciò a sentirsi in
imbarazzo. Non aveva grande confidenza con Frank e Gerard in realtà, e poi
poteva dichiararsi una loro grandissima fan quindi era chiaramente a disagio
nello starsene in stanza con loro due come se fossero suoi amici di vecchia
data. Afferrò una bottiglia di birra dal tavolino e mandò giù un lungo sorso,
come aveva visto fare ai due. Non era abituata a bere e solitamente le bastava
qualche goccia per cominciare a sentirsi più leggera e disinvolta.
Frank però riuscì a metterla a suo agio, come se la
conoscesse da una vita, chiacchierava di ogni cosa e le aveva detto di sedersi
accanto a loro. Stavano guardando una commedia in televisione, niente di troppo
interessante, ma Ann sorseggiò la sua birra e ad un tratto non riusciva più a
smetterla di ridere per ogni stupida battuta, coinvolgendo anche Gerard e Frank.
Sia Mikey che Alex sapevano che sarebbe stato imbarazzante, inizialmente, ma
Mikey conosceva Alex e sapeva che avrebbe parlato e straparlato e detto
qualsiasi cosa pur di scacciar via quel silenzio soffocante, mentre guidava
verso un locale al centro di Los Angeles.
Invece Alex non disse nulla, se ne stava seduta al suo fianco
a guardare la strada ascoltando la radio.
«Dove andiamo?» chiese finalmente, quando erano quasi
arrivati a destinazione. Mikey sorrise «Ti ricordi quando dovevo portarti a cena
fuori per il nostro primo appuntamento e poi invece ti ho dato buca?» chiese
guardando il lato della strada per cercare un posto in cui parcheggiare.
Alex annuì «Si che me lo ricordo...» mormorò con un filo di
malinconia nella voce.
«Pensavo di ricominciare da lì...» spiegò arrossendo
lievemente.
Entrarono in un piccolo ristorante, non era niente di speciale ma in qualche
modo ricordava vagamente i locali di Belleville, e se Mikey voleva ricreare
l'atmosfera del loro - mai esistito - primo appuntamento quello era l'ideale.
Una cameriera li fece accomodare in un angolo appartato e
dopo qualche minuto ordinarono da mangiare.
Nella stanza, Ann aveva decisamente bevuto troppo per i suoi standard ed aveva
raccontato ogni cosa - anche la più irrilevante - a Frank e Gerard che,
abbastanza alticci anche loro, avevano ascoltato interessati.
«Bene... perché stiamo girando tutti?» chiese dopo un pò
ridendo, non appena si alzò dal divano. Frank scoppiò a ridere anche lui,
aiutandola a tenersi in equilibrio «Non stiamo girando!» rispose divertito.
«Dovresti metterti sul letto, così magari ti passa...»
consigliò Gerard tirandosi anche lui in piedi, per aiutare Frank ad accompagnare
Ann nella camera da letto.
Quando entrarono nella stanza, c'era solo un letto
matrimoniale e Frank fece una smorfia «Non mi dire che dormite tutti e tre
insieme!» commentò reggendo Ann da un fianco. Lei annuì.
«Non fate cose a tre, tipo?» chiese Frank divertito.
Lei scosse la testa aggrottando le sopracciglia «Uh, no... no
no... no, cioè, proprio no... io non faccio manco le cose a due...» disse prima
di ricominciare a ridere.
Gerard alzò gli occhi al cielo «Si, dovresti davvero metterti
giù a dormire un pò...» mormorò aiutando Frank a sdraiare Ann sul letto.
Lei sospirò «Che poi, cioè, stanno tutti facendo cose...
cioè, tipo, Ian è uscito con una tipa, e Alex è uscita con Mikey, e io ora mi
addormento e voi magari andate a fare roba di là...» mugugnò «Vabbè... fatemi
compagnia almeno finché non mi addormento. Ok? Non sono più abituata a dormire
da sola.».
Frank e Gerard si guardarono e scrollarono le spalle,
sdraiandosi uno alla sua destra e l'altro alla sua sinistra, ed Ann socchiuse
gli occhi sorridendo.
Quando la cameriera si fu allontanata dal loro tavolo, Alex
guardò Mikey mordendosi il labbro.
«Cos'hai?» chiese lui.
«Hai visto come ci guarda?».
Mikey annuì, aveva notato che la cameriera guardava entrambi con aria maliziosa
o strana «Si... cos'abbiamo che non va?» domandò guardandosi addosso. Magari si
era sporcato o roba del genere.
Alex si schiarì la gola «Io niente... cioè... la tua fede
nuziale brilla come una miniera d'oro...» spiegò imbarazzata indicando la mano
di Mikey sul tavolo. Poi sollevò la sua «Credo che abbiano capito che io non
sono tua moglie... non so nemmeno come gli venga in mente di guardare le mani
della gente per scoprire se uno è sposato o meno...» continuò.
Mikey arrossì sentendosi uno stupido, e si sfilò l'anello per
metterselo in tasca «Scusa...» mormorò.
Lei accennò un sorriso «Non importa...» disse, poi fece un
respiro profondo e trovò il coraggio di tirar fuori l'argomento. Si sporse un pò
più verso di lui sul tavolo e lo guardò negli occhi «Qual'è il senso di questa
cosa? Cioè, questa serata, e io e te... dove ci porterà?» chiese finalmente.
Né Frank, né Gerard, né tantomeno Ann avevano idea di come fosse iniziato il
tutto. E non se lo stavano nemmeno - ancora - chiedendo, in realtà. Sapevano
solo che ad un tratto qualcuno aveva iniziato a sentire caldo, qualcuno aveva
allungato una mano e in qualche modo, mentre Frank e Gerard avevano preso a
baciarsi, Ann si era aggiunta a loro senza che nessuno ci facesse troppo caso.
Comunque, era una cosa nuova e per quanto avevano bevuto non importava molto.
Gerard aveva sorriso a Frank con aria maliziosa, mentre Frank si era ritrovato a
baciare Ann accarezzandola ovunque.
Probabilmente - o meglio, sicuramente - se almeno uno dei tre
fosse stato discretamente lucido tutto quello non sarebbe successo. Ma in quel
momento non importava molto, davvero. Anzi, era impossibile anche dire chi dei
tre si stesse godendo di più la serata, chi fosse più preso. L'unica cosa certa
era che Ann non riusciva nemmeno a ragionare. Si sentiva così leggera e libera,
e poi le mani di Frank... o di Gerard... o di chiunque fossero, si muovevano
così delicatamente su di lei che voleva non smettesse mai di toccarla.
Mikey non aveva saputo rispondere alla domanda di Alex. Almeno, non in modo
abbastanza soddisfacente. Aveva detto che ci avrebbe pensato lui, che lei non
doveva preoccuparsi, che avrebbe parlato con Alicia, l'avrebbe lasciata,
qualsiasi cosa. Però Alex si rendeva conto che era tutto molto più complicato di
quanto potesse sembrare.
Quando uscirono dal ristorante camminarono per un pò sulla
strada che dava sulla spiaggia. Non parlavano molto, perché Alex era intenta a
pensare e ripensare a tutta quella storia. Non aveva intenzione di illudersi, né
di soffrire ancora.
«Alex... giuro, questa volta puoi fidarti di me...
davvero...» disse all'imrovviso Mikey fermandosi. Lei fece lo stesso e lo
guardò. Non era la paura che Mikey sbagliasse ancora, era la paura delle
conseguenze delle loro azioni. Mikey aveva ben altre responsabilità ora, e non
era semplice.
«Ti fidi di me?» le chiese avvicinandosi a lei, sussurrando.
Alex sollevò un sopracciglio trattenendo una risatina «Si... fa molto "Titanic",
però mi fido... tanto alla fine è Di Caprio quello che ci resta secco!» disse
allegra, strappando un sorriso anche a Mikey. Erano quelle battute così stupide
che gli mancavano, anche.
Piano, la strinse a sé, e posò la sua fronte contro quella di
lei, per guardarla negli occhi «E' come respirare di nuovo...» disse a voce
bassa. Alex poté sentire il cuore fare un paio di capriole e dei lunghissimi
brividi percorrerle il corpo.
Mikey sorrise, facendosi coraggio. Lentamente avvicinò le
labbra a quelle di Alex. Voleva baciarla. Nonostante l'idea di tornare con Alex
era come respirare di nuovo, come aveva appena detto, ora si sentiva col fiato
mozzato, perché dopo tutto quel tempo, stava per baciarla, ancora una volta. E
non aveva pensato ad altro da un pò.
Quando le loro labbra finalmente si sfiorarono, Mikey pensò
che il suo cuore stesse per scoppiare una volta per tutte. Si sentiva come se
fosse la prima volta.
Poi però Alex si allontanò. Aveva le guance così rosse che
sembravano dipinte, e scosse la testa.
«Mikey... non lo fare, per favore...» mormorò sistemandosi i
capelli nervosa. Lui la guardò confuso. Perché?, si chiese, e come se lei
potesse leggere i suoi pensieri sospirò «Perché per il momento...» disse Alex,
poi si fermò un paio di secondi prima di riprendere a parlare «Perchè stasera
tornerai a casa da Alicia. E non... non credo di riuscire a sopportarlo... credo
che dovremmo aspettare che tu sia veramente sicuro di ciò che stai facendo...».
Come se avesse ricevuto uno schiaffo in pieno viso, Mikey si
allontanò «Ma io sono sicuro...» mormorò.
«Per favore...» ripeté Alex, come per fargli capire quanto
fosse difficile per lei riuscire a stargli così vicino, sapendo che poi lui
sarebbe tornato da Alicia.
Bastò a rendere l'idea, Mikey riuscì a capire quella strana
sensazione nella voce di Alex, così l'abbracciò, e poi ripresero a camminare
senza dirsi nulla.
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Ok, ecco l'aggiornamento che avevo
promesso a qualcuna. Non so, non ne sono molto soddisfatta in realtà, non so
perché. Comunque spero vi piaccia, o perdonatemi se fa così tanto cagare quanto
sembra anche a me.
Detto ciò, vi adoro.
xoxo