Era entrato da poco in Sala Grande, ma non poté fare a meno di accorgersi degli sguardi che gli erano rivolti. Paura, odio, disgusto. Era per lui una solfa udita migliaia di volte, ma dentro le mura di Hogwarts non l’aveva sperimentato mai.
“Bene, bene... Lupus in fabula, come si suol dire.”
Era Piton, circondato da alcuni Serpeverde del terzo anno. Lo stava guardando; sul suo volto un sorriso perfido. “Stavo giusto raccontando al signor Malfoy e ai suoi amici della passeggiatina al chiaro di luna che ti sei goduto ieri sera con Potter e i suoi amici…”
Non servì altro. Remus capì che ormai tutti sapevano. Non provò rabbia, ma solo amara rassegnazione. Sapeva che quel sogno sarebbe finito prima o poi, ma non aveva ancora fatto i conti con la realtà.
“Severus.” lo supplicò. Nutriva ancora la speranza di potersene andare con un briciolo di dignità.
“Lo so. Devo essermelo lasciato sfuggire… Accidentalmente.” infierì l’uomo con voce soave. “Ma non ti preoccupare, Silente non ti licenzierà. Almeno non subito. Perché nel frattempo non ti unisci a noi per la colazione? Risvegliarsi dopo una notte insonne ti mette una fame da lupi, non trovi?”
Remus  trovò nei velati riferimenti alla sua natura qualcosa di morbosamente sadico, ma decise di non rispondere. Poteva comprendere molto bene l’ossessivo desiderio di vendetta di Piton, ma non poteva sopportare il disprezzo che sentiva provenire da quelli che fino ad un giorno prima erano stati suoi studenti, quelli che fino ad un giorno prima l’avevano rispettato e, in alcuni casi, perfino ammirato.
Si voltò per uscire dalla Sala Grande. Avrebbe fatto i bagagli e se ne sarebbe andato da Hogwarts più in fretta possibile. Aveva capito di non avere più niente da offrire.
“Avanti Lupin, fuggi. Fuggi di nuovo.” lo incitò il suo ex-collega di Pozioni sprezzante  “Non sarebbe certo la prima volta. Il lupo perde il pelo…”
Fu quella frase di troppo a indurre Remus a tornare sui suoi passi. O forse fu solo quel briciolo di orgoglio che gli impedva di lasciare a Piton l’ultima parola.
“Su una cosa hai ragione, sai, Severus.” gli disse pacato, fissandolo dritto negli occhi. “Forse non avrò perso il vizio di scappare... Ma tu hai perso una buona opportunità per dimostrare di essere cresciuto dai tempi di Hogwarts.” Sospirò. “Non lasciare che il rancore verso di me inquini la tua vita...”
“Non ci provare, Lupin.” sibilò quello in risposta. “Non sei nemmeno lontanamente importante da poter turbare la mia esistenza. Quindi vattene.”
“Lo farò. Ma non so perché, sento che le nostre strade si incroceranno di nuovo.”
Non seppe mai come, ma nonostante il suo malessere Remus riuscì a sfoggiare un sorriso gentile. “Fino ad allora… In bocca al lupo, Mocciosus.”
E, poco prima di girarsi ed andarsene dalla Sala Grande, strizzò un occhio in direzione del suo vecchio compagno di scuola. Non si voltò più indietro. Si poteva immaginare la sua espressione furibonda benissimo da solo.
 
 
 
 
 


NDA. Ecco qui. Che ne pensate?
E’ la prima volta che scrivo di Piton. Come credo molti dei suoi fan, la mia opinione di lui si è ribaltata magicamente dopo la lettura di DH (che ci posso fare? Io sono totalmente per i ‘Good Guys’.) e da allora ho sempre trovato affascinante la sua vena sadica… ed in questa flashfic l’ho sbizzarrito. :D)
In ogni caso, se mi lasciate un commentino, anche solo per insultarmi (magari non pesantemente) mi fate tanto contenta! **
A presto!