Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Skeypunch    05/10/2011    1 recensioni
Vent'anni nel futuro, pianeta terra.
In una sola notte, nei cieli di tutto il mondo si verificano cadute di oggetti sferici e molto piccoli.
Una nuova era sta per attendere l'umanità.
Con i suoi pro e contro.
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Benebenebenebene! Siamo giunti ad una tappa fondamentale della storia :star:

Chi riuscirà a catturare l'alieno più faigho nei pressi dell'Accademia?
_Foresta...
_Mare...
_ Pianura...
Ventisei ragazzi stanno andando incontro al loro destino, la loro strada che li porterà dritti al successo planetario o al fallimento più penoso :candela:
Nota: Questo capitolo sarebbe dovuto essere più lungo, ma l'ho diviso per motivi di lunghezza (????).

Vabbè, dai, vi lascio alla lettura!

GORA CHE' CCHE' MOLL!!!!



image


P.s.
Si, l'ho fatto io! :rotfl:

# 10 Shiny



La luce che filtrava attraverso i buchi delle tende pesanti schiariva il pavimento di marmo, come tanti occhi demoniaci...
Qualcuno stava fumando in quella stanza, una stanza segreta e oscura, l'aria permeava di muffa e legno marcio.
< Hai posizionato l'alieno dove ti è stato indicato? >
Ci fu un secondo di esitazione.
< Certo. Siete sicuri che il prescelto arrivi proprio in quel punto? >
Gli sbuffi acri del sigaro si spansero per quasi tutta la stanza, immergendo i sette individui in una nebbiolina sgradita.
< Ovvio. >
Uno di questi scostò con cautela una parte di tenda.
< Ormai sono passati undici minuti dalla loro partenza... >
Una donna arricciò le labbra sottili, quindi accarezzò il suo banette che portava in braccio come un bambino.
< Perfetto. Fra poche ore sapremo finalmente l'identità del ragazzo Delta ... >


* * *



Feebas saltellava eccitato nell'erba alta, inseguendo qualche scia lasciata da un alieno affine al suo metabolismo.
Era già la terza volta che quel pokèinutile ci faceva zigzagare in giro nei pressi del giardino dell'Accademia.
Igglypuff di tanto in tanto cadeva per terra, così io lo dovevo puntualmente rimettere in piedi.
E... no, loudred era nella capsula a non rompere i coglioni. Ci mancava solo quello.
Chissà dove era andata Alice, per esempio, magari aveva già incontrato qualche pokemon interessante...
< E' da prima della partenza che non ho visto Demetrio... > iniziò Sara, di fianco a me, con gli occhi puntati verso il suo pokemon.
Ora il pesce stava annusando qualcosa nell'erba alta.
Un diglett spuntò dal terreno, mandando per aria qualche briciola di terra umida.
Io guardai Sara.
< No eh? Farebbe solo buche dappertutto... Comunque è vero: l'ultima volta che ho visto Demetrio stava fissando Nemo. Si sarà addentrato da qualche parte nella foresta. >
Superammo con nonchalance diglett, dimostrandoci il suo affetto con una pioggia di terriccio.
Igglupuff gli fece la linguaccia.
Il pokemon di Sara continuava a fiutare qualcosa, sempre nella stessa direzione.
Mancava poco prima della spiaggia, forse voleva solo buttarsi in mare, tanto per rinfrescarsi.
La mia amica si tolse delle gocce di sudore in fronte con un fazzoletto, poi fissò la linea dell'orizzonte che divideva il mare e il cielo.
In quel momento vidi in lontananza uno spruzzo di una balena (o forse di un pokemon Ittico) nel mare.
L'acqua spruzzata si trasformò in tanti cristalli d'arcobaleno, poi ricadde nel mare.
< Direi che vuole andare nel suo habitat! >
Ispirai a pieni polmoni l'odore dell'acqua salmastra.
Appena calpestammo la sabbia dura, io e Sara ci accorgemmo che anche un ragazzo aveva preso in considerazione di esplorare il mare.
Si chiamava Danilo Cuoruomo, aveva i capelli tinti di platino e possedeva un bell'esemplare di gorebyss.
Ci salutò da lontano, già con i piedi nudi nell'acqua e i jeans arrotolati fin sopra il ginocchio, poi gridò un comando al suo pokemon.
< Surf! >
Il delfino rosa si posizionò nell'acqua e parve indurirsi per reggere il peso di Danilo, quindi il domatore gli montò sulla schiena.
Guardai gorebyss, poi feebas.
Sospirai: c'era una bella differenza.
< Come facciamo a...? >
La domanda mi morì in gola perchè Sara se ne era andata da un pezzo, forse non aveva neanche visto Danilo.
Mi guardai intorno: le impronte di scarpe e di solchi di feebas nella sabbia finivano dietro uno scoglio.
Presi in braccio igglypuff per non perdere altro tempo e raggiunsi la mia amica.
< Wow! > commentai.
C'erano una decina di motoscafi decorati con lo stemma dell'Accademia. Certo che ne avevano di finanziatori!
Sara mi guardò con aria di scuse.
< Scusami Gias, feeb ha incominciato a correre e non ho potuto fare altro che seguirlo! >
Io sorrisi: < Figurati! Mi stavo giusto chiedendo come avremmo potuto andare in mare con la sola forza del tuo pokemon! >
Salimmo su uno dei motoscafi, poi ci guardammo intorno, un po' disorientati.
Come cazzo funzionava un motoscafo?!

§ § §



< Shyter, ora! Falsofinale! >
L'Insetto sputò per terra, poi incrociò le sue lame e si abbattè su un esemplare di manectric.
Quest'ultimo, spossato dal combattimento, lanciò delle scariche elettriche dal suo pelo blu e richiò il tutto per tutto con un disperato attacco rapido: il guizzo scattante colpì il viso di shyter.
I due alieni ruzzolarono per terra dal colpo inferto del tipo Elettrico.
In genere gli alieni selvatici erano meno strategici nella lotta ma molto più resistenti.
< Falsofinale! > ripetè Nemo, con i pugni stretti e le gambe tese per l'emozione.
Un manectric non si trova in giro tutti i giorni!
L'avrebbe reso un suo pokemon.
Shyter, immobilizzato fra il terreno e il pokemon sopra di lui, urlò per darsi più forza, e sotto il peso dell'avversario liberò le sue lame affilate e l'attaccò.
Manectric venne lanciato in aria, scie del suo sangue bluastro disegnarono nel cielo delle macabre stelle, poi il pokemon ricadde malamente sul terreno, spandendo una nuvola di polvere sul terreno roccioso.
Il ragazzo si era spinto verso ovest, a lato della foresta.
Nemo esultò e ringraziò il suo shyter ansimante, anche il suo pokemon non se la stava spassando molto bene.
Infine il ragazzo prese dalla cintura la sua capsula vuota (capiva la differenza dall'altra perchè era fredda, mai occupata da un pokemon) e la lanciò con precisione dalla massa inerte di manectric.
Il DNA dell'alieno si cristallizzò nella capsula, il flash luminoso di circostanza schiarì la scena montagnosa.
La capsula incominciò ad inclinarsi e Nemo trattenne il fiato.
Due oscillazioni... tre... quattro...
< Bingo! > esultò il ragazzo, saltando con tutte le sue forze.
Un piccolo stormo di uccelli volò via dallo spavento.
Nemo aveva appena catturato il suo secondo pokemon, manectric.

§ § §



Con le braccia incrociate, fissavo Sara che armeggiava con i comandi del motoscafo.
< Eppure dovrebbe... no, aspetta... se schiaccio qui... >
Mi stavo chiedendo se era il caso di cambiare destinazione e addentrarsi nel bosco.
Feebas e iggly si sporgevano (per quel che potevano) dal motoscafo ad osservare ora l'acqua, ora il cielo limpido.
< Sara, ma non serve la patente nautica per usarlo? >
La ragazza si girò verso di me con la faccia rossa e imperlata di sudore: non ci aveva pensato! Voleva solo far contento feebas e andare in mare aperto.
< Oh, che peccato... allora... allora dobbiamo scendere. >
Gli occhi verdi e tristi della mia amica diedero un rapido sguardo al pokemon Ittico che si stava divertendo con il mio alieno paffuto.
Poi mi venne un colpo di genio, un ricordo di un pomeriggio a sorbirsi un documentario sui viaggi marini.
Bloccai Sara, già intenta a scendere dal motoscafo e le comunicai, raggiante:
< Siamo nel 2031, cazzo! C'è il pilota automatico! >
Il sorriso luminoso della mia amica mi fece accelerare i battiti del cuore.
< Davvero? Che fortuna! >
Ora serviva solo un dispositivo che potesse avere il GPS... ah! L'iDex!
Cosa non faceva quell'apparecchio a parte cuocere gli hamburger?
Sgambettai con ancora la visione del sorriso di Sara verso il pannello dei comandi e riconobbi quasi subito la fessura- mostrata nel documentario- appena sotto la leva di accensione dove avrei dovuto inserire un estremità del mio iDex.
Si sentì un CLACK!, poi tirai verso il basso la grande leva rossa e il motoscafo rombò nell'acqua.
Sara, feebas e iggly saltellarono per la felicità... e poi cominciammo a navigare.

§ § §



La ragazza si sedette stancamente su una roccia piatta, appoggiando la testa sul palmo della mano.
Fece passare con le dita le immagini schedate dei pokemon sul suo iDex.
Aveva già visto ben tredici pokemon in meno di due ore, ma nessuno che le andava a genio.
Sbuffò.
Il calore tiepido di ponyta la stava facendo sudare peggio di come non lo era già.
< Neanche un pokemon degno... >
Petunia De risi si raccolse i lunghi capelli rossi in una coda, sbuffò di nuovo e imprecò.
< Pon... > rantolò ponyta, a mezzo metro di distanza, scalciando un po' annoiato.
Gli occhi scuri della ragazza guardarono penosamente il cavalfuoco.
< Lo so, Pon, in certi casi sono molto selettiva, ma non voglio un pokemon qualsiasi... >
< Pony, pon-ponit! >
< Si, beh, puoi dire tutto quello che vuoi ma io non capirò un cazzo comunque... >
Petunia si alzò, lisciandosi la gonna e facendo sparire l'iDex nell'enorme borsa che si era portata dietro.
C'erano molti tipi d'unguenti e spray curativi, gentilmente offerti dall'industria di suo padre: la PokèOmnia Corp.
< Sarà meglio proseguire, mica posso incontrare pokemon stando qui a... >
Le si mozzò il fiato non appena vide qualcosa di estremamente veloce passarle accanto.
Lo spostamento d'aria le aveva fatto ondeggiare la gonna e i capelli; le fiamme su ponyta si ravvivarono per qualche istante.
Il cavalfuoco si innervosì.
< Calmo, calmo! E' andato dietro di noi! > esclamò Petunia, accarezzando il pokemon.
"Interessante..." pensò lei.
Appoggiò le mani sui fianchi dell'alieno e si issò con una certa maestria.
Non a caso era una cavallerizza di un certo rango, Miss Stronza.
< Ponyta! > esclamò la ragazza, puntando il dito verso il verde della foresta, < Segui quella cosa! >
< POOOON!! > gridò quello, alzando le zampe anteriori. Qualche zolla d'erba si bruciacchiò quando gli zoccoli pestarono nuovamente il terreno.
Petunia lo sapeva bene, non era bello cavalcare in una foresta fitta come quella, ma ne valeva davvero la pena. Tenere poi le mani nella criniera dal fuoco tiepido era un'altro fastidio di cui avrebbe fatto volentieri a meno.
La cosa veloce procedeva nella direzione della scuola, poi girò a sinistra, in direzione della spiaggia.
Appena Petunia realizzò il tragitto, gridò dalla frustazione: ponyta non avrebbe potuto più continuare.
L'essere veloce si fermò a pelo dell'acqua, fissando con aria di sfida la domatrice e il suo cavallo fiammeggiante.
< floatzel? > emise con un sussurro Petunia. Un pokemon nella sua lista degli invitati.
Il collare a gommone che possedeva al collo di floatzel pulsava al suo ritmo cardiaco.
Petunia, vedendo il pokemon immobile davanti a loro, scese lentamente da ponyta e atterrò sulla sabbia ocra.
floatzel inclinò la testa lunga di lato, valutando il pericolo, poi aprì la bocca rivelando dei dentini aguzzi.
< Che cazzo vuole fare? > esclamò la ragazza, già intenta a prendere la capsula vuota dalla cintura.
Ponyta forse lo stava capendo, perchè emetteva striduli lamentosi.
Dalla bocca della donnola aliena uscirono dei raggi d'acqua concentrici, che si avventarono su ponyta, infradiciandolo completamente.
< PoooOOOO!!! > nitrì il pokemon Termico, barcollando pericolosamente.
< Bastardo! >
Poi floatzel gorgogliò soddisfatto e si buttò nell'acqua marina.
Petunia corse dal suo ponyta che stava tossendo, le sue fiamme sempre più deboli e fredde.
< Per oggi basta, pon. Torneremo a mani vuote all'Accademia. Che vergogna.>
La ragazza dai capelli rossi rimise a posto la capsula vuota e prese quella di ponyta, cristallizandolo dentro.
Sospirò di nuovo e si apprestò a ritornare sui suoi passi, se non avesse visto dei motoscafi ormeggiati dietro ad un grande scoglio.
"Forse ho ancora una possibilità..."

§ § §


Sara era accanto a me, scrutando nell'acqua che ci correva veloce sotto di noi un possibile avvistamento di qualche pokemon.
< Fai ancora sogni su dratini? >
La domanda, completamente fuori luogo, mi fece oscillare dal motoscafo.
< Beh, si. Ieri ad esempio sognavo di essere in una stanza sporca e muffosa con dratini che mi supplicava come al solito. >
< Certo che è proprio strano! > dedusse la mia amica.
Iggly e feeb stavano giocando ad acchiaparella.
Il misterioso mondo dei pokemon infantili... -.-"
< Guarda Gias! C'è una grotta!! > gridò Sara, stringendomi il braccio.
Trasalii al contatto, mentre i nostri due pokemon si limitarono a fermare il loro gioco, per poi riprenderlo un attimo dopo.
La vidi anche io: era leggermente ad est, una massa scura circondata da scogli ricoperti d'alghe scivolose.
< Che facciamo? Ci andiamo? >
Sara si ravvivò i capelli che sfuggivano al vento e mi sorrise.
Io sorrisi e arrossii nello stesso momento, fortuna che la mia amica si era girata per comunicare la rotta a feebas.
Decelerai fino a far fermare il motoscafo, poi tolsi l'iDex dalla fessura per spegnere il veicolo.
Avevamo attraccato vicino allo scoglio più piatto e asciutto di tutto il perimetro.
Per maggior sicurezza cristallizzammo i nostri pokemon, poi aiutai Sara a scendere dal motoscafo.
< Che emozione! > esclamò la mia amica, quasi scivolando su un'alga.
Non lo potevamo vedere, ma sotto di noi si estendeva una magnifica barriera corallina.
Cinque anni dopo la venuta dei pokemon, le foreste, i mari e l'aria della Terra si erano sanificate grazie ai poteri di certi pokemon.
< Credi che ci possa essere un pokemon misterioso qui dentro? > mi chiese, non appena fummo all'apertura della grotta.
< Spero che i nostri iDex abbiano anche delle funzioni torcia, sinceramente. >
In effetti non si vedeva proprio un ditto secco.
< Non preoccuparti, il nostro aggeggio sa fare praticamente tutto... a parte quella cosa con gli hamburger! >

I nostri passi eccheggiavano nell'umidissa grotta, i nostri capelli si erano praticamente fatti una permanente.
La temperatura era calata di brutto, avevamo quasi freddo.
Tenevamo i nostri iDex come lo stemma dei poliziotti americani, solo che questi illuminavano a giorno l'oscurità.
Uno zubat e qualche pipistrello sparirono infastiditi vedendoci arrivare, compreso un nosepass panciuto (che avevo notato solo io dopo che mi ci era passato vicino).
Poi Sara si fermò e si appoggiò alla parete bagnata.
< Hei, ti senti bene? > chiesi preoccupato.
Forse spingerci così lontano dall'Accademia era stata solo una grande minchiata.
Sara si mise una mano sulla fronte, poi mi fece cenno di si.
< E' che sento qualcosa di strano... sembra una cosa che ci sta aspettando. >
< Eh? >
La mia amica si massaggiò le tempie, poi si scostò delicatamente da me e riprese a camminare.
Io la raggiunsi subito.
< Gias... quando ti ho chiesto se sognavi ancora dratini, beh... l'ho detto perchè da quando è incominciata la giornata che sento una forza... una forza che mi ha attirata qui... quindi se a te succede una cosa del genere, forse anche a me... >
Aggrottai le sopracciglia, nella luce bianca che emetteva l'iDex.
< Come fino a qui? Vuoi dire nella grotta? >
< Lo so che sembra stupido, l'ho pensato pure io! Ma so che qui da qualche parte ci sia "qualcuno" che mi sta aspettando! >
< Hai paura? > l'unica cosa che mi era venuta in mente in quel momento.
La caverna si snodava in profondità, anche se l'acqua al posto di aumentare si diradava sempre di più...
< Non lo so... mi sento come un ferro che sta andando incontro alla calamita. >
Io le misi una mano sulla spalla.
< Hei, ci sono qua io. Non ti lascio andare da sola dalla calamita, qualunque cosa succeda! >
Lei mise la mano sopra la mia.
< Grazie..:>
Il momento sarebbe stato da telefilm romantico, se un sibilo da far gelare il sangue non ci avesse fatto cagare sotto dalla fifa.
Sentii Sara irrigidirsi.
Ci bloccammo in mezzo ad uno spiazzo largo e pieno di stalattiti e stalagmiti.
A guardarlo attraverso un occhio critico sembrava una specie di santuario o robe varie, ma in quel momento pensavamo solo alla luce del sole che ci attendeva a chilometri di distanza.
Il sibilo eccheggiava per tutte le pareti, facendoci trattenere il respiro dalla paura.
< E' qui! > tremò Sara.
Alla luce dell'iDex sembrava ancora più cadaverica di come pareva in quel momento.
Io le presi la mano per darle coraggio.
Mi pareva di sentire in lontananza dei passi, ma scossi la testa. Ora dovevo solo pensare a proteggere Sara.
Il suono angosciante della cosa si spese come i nostri iDex.
Cazzo! Si erano scaricate le batterie.
< Porca...! > gridai, mi tremavano le ginocchia.
La mano di Sara mi stava stritolando, mentre l'altra si allungava nel buio...
< Eccoti, finalmente... >
Il sussurro della mia amica sembrava ultraterreno.
E il sole inondò completamente la grotta.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Skeypunch