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Autore: Il Saggio Trentstiel    05/10/2011    2 recensioni
Teresa Lisbon si è fregata con le sue mani.
Patrick Jane è, ovviamente, artefice di questa fregatura.
Teresa Lisbon potrebbe sparargli.
Patrick Jane potrebbe evitarlo.
Sette capitoli, sette ore, ed una strana scoperta.
Dal capitolo 7:
Quella scena sembrava un déjà vu.
Un grosso SUV nero sfrecciava per le strade di Sacramento, incurante dei limiti di velocità.
Alla guida, sereno e rilassato, stava Patrick Jane.
Accanto a lui, immersa in un silenzio astioso ed irritato, c'era Teresa Lisbon.
Lei era convinta di avere tutti i motivi per essere irritata con lui.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~10.00 PM
"The Firehouse Restaurant"
 
Dopo le prime due portate, Lisbon e Jane potevano dirsi più che soddisfatti.
Il cibo era squisito, il vino di ottima qualità e la conversazione... Beh, era stata vivace ed amichevole dall'inizio alla fine.
Il cameriere stava portando via i piatti vuoti e Jane, rilassato e in pace col mondo intero, sorrise a Lisbon: la donna sorrise in risposta, sospirando.
Jane inarcò le sopracciglia.
"E quel sospiro?"
Lisbon si strinse nelle spalle.
"Niente, è solo che..."
Si interruppe, alla ricerca delle parole giuste: come esprimere quel concetto in modo poco... Compromettente?
"La serata è stata niente male!" concluse, sorseggiando dell'altro vino.
Jane sorrise sornione.
"E' stata? Lisbon, ancora non è finita! Potremmo ordinare un dolce, a meno che..."
Ridacchiò, facendo sì che Lisbon smettesse di bere e lo guardasse con diffidenza.
"... A meno che certe tue affermazioni non siano già state abbastanza dolci!"
Lisbon lo fulminò con lo sguardo ed abbassò il bicchiere con foga.
Troppa foga.
Mentre riponeva il calice sul tavolo urtò la saliera, rovesciandone il contenuto sulla tovaglia.
"Oh no..." le uscì detto, mentre Jane minimizzava.
"E' solo del sale, Lisbon, niente di irreparabile."
Nonostante le parole di Jane, del tutto veritiere, Lisbon non sembrava tranquilla: lanciò un'ultima occhiata ai numerosi granellini di sale che spiccavano sulla tovaglia, tornando poi a rivolgersi a Jane.
Lo trovò che la fissava con espressione a metà tra il divertito e l'inquisitorio, e non poté non avvertire un brivido percorrerle la spina dorsale: quale sconvolgente rivelazione stava per darle Jane?
"Beh? Cosa c'è?"
Jane annuì e sorrise, quel sorrisetto irritante che esibiva quando sapeva di aver ragione e, soprattutto, quando sapeva che Lisbon avrebbe negato fino alla morte.
"Tu sei superstiziosa." dichiarò.
Non era una domanda, era un'affermazione.
Se un'affermazione del genere veniva fatta da Jane, con un simile tono di voce, con un sorriso così convinto, si poteva star certi che non portava nulla di buono.
Lisbon, com'era prevedibile, fu molto sorpresa e negò tutto.
"Superstiziosa? Jane, questa tua uscita batte tutte le precedenti!"
Jane continuò a sorridere, divertito dall'imbarazzo dell'altra.
"Non me la racconti affatto giusta, Lisbon.
Stai cercando di difenderti con troppa energia: se questa mia ipotesi..."
Calcò intenzionalmente la parola "ipotesi".
"... Non corrispondesse al vero, che motivo ci sarebbe di prendersela tanto?"
Lisbon lo squadrò con aria truce, senza però riuscire ad intaccare il suo sorriso: avrebbe voluto rispondere "Il motivo sei tu!", ma non voleva fornire a Jane nuovi spunti per prenderla per i fondelli.
Si limitò dunque ad una seconda scrollata di spalle, fintamente indifferente, e ad una risposta rapida ed indolore.
"Non c'è alcun motivo, infatti: beh..."
Tentò di cambiare discorso.
"Ordiniamo questo dolce?"
Jane la guardò dritto negli occhi, ma straordinariamente evitò di commentare questo brusco cambiamento di argomento.
"Sì, qui fanno una crème brûlée sensazionale: ti va bene?"
Lisbon annuì quasi senza ascoltarlo: anche se avesse nominato il dolce più calorico e disgustoso della terra, avrebbe assentito.
Tutto pur di togliersi da quella situazione fastidiosa!
Ad un cenno di Jane il cameriere si avvicinò, annotando su un taccuino la loro ordinazione: Lisbon osservò Jane, e si ritrovò a pensare per l'ennesima volta in quella serata a quanto apparisse diverso.
Sereno, rilassato, a suo agio.
Non le capitava spesso di vederlo così e, doveva ammetterlo, la cosa in parte la sorprendeva, in parte le faceva piacere.
"Oh, sarebbe possibile avere del tè?"
Lisbon si trattenne con fatica dall'alzare gli occhi al cielo: no, nessun pericolo, era sempre il solito Jane.
   
 
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