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Autore: SLAPPYplatypus    05/10/2011    2 recensioni
Questo è un piccolo frutto della mia mente malata, che ha stabilito che Saint Jimmy è una specie di miscuglio tra Alex di Arancia Meccanica e Tyler Durden di Fight Club. Ecco.
I contorni si facevano sempre più sfocati, i suoi occhi prendevano in giro il suo ridicolo tentativo di rimanere in piedi. Alzò distrattamente lo sguardo, il suo riflesso lo stava fissando, sorrideva con occhi divertiti.
Non era lui, quello non era lui.
Genere: Generale, Introspettivo, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo deglutì rumorosamente, tentando di bagnarsi la gola, secca per tutto quel camminare. Seguiva la sua copia, cercava di non rimanere troppo indietro. La sera era calata lentamente; lui se ne accorse solo quanto i brividi lungo la sua schiena iniziarono a farsi più frequenti, in quella stradina deserta dove sembrava avessero sempre camminato. Sospirò, si strinse nella camicia leggera e si affrettò dietro alla sua immagine. Non aspettava, lui.
"Hey!" lo chiamò, cercando di farlo rallentare. "Non mi hai ancora detto come ti chiami."
"Come ti chiami tu?" ridacchiò in risposta.
"Jimmy."
"Anche io, allora. Piacere mio, Jimmy." replicò, con un sorriso che gli fece scintillare gli occhi solo per un momento.
"E' strano."
"Cosa è strano?" chiese secco. "Che cazzo è strano?" Si bloccò, afferrò il ragazzo per il bavero e lo spinse contro la parete sporca e scrostata alla loro sinistra.
"N-niente. Abbiamo lo stesso nome, ecco." balbettò, "E ci somigliamo. Ecco tutto."
"Giusto." sorrise gentile il riflesso. "Ci somigliamo. Siamo quasi uguali, ma non perfettamente identici. Io sono solo un piccolo Santo qualunque, a cui è dedicata una chiesa, persa chissà dove. Saint Jimmy." Sussurrò, avvicinando lentamente il suo volto a quello del giovane; gli baciò dolcemente le labbra e tracciò il loro contorno con la lingua. "Santo patrono del rifiuto, protettore delle siringhe e del fumo. Sono solo un tuo umile servitore, Jesus." riprese, parlandogli piano all'orecchio. "E adesso, seguimi." concluse, con un sorriso sghembo.
Jimmy rimase pietrificato, mentre il Santo camminava davanti a lui senza esitare un solo secondo. Si schiarì la voce, e lo seguì.
Una ragazzina svoltò un angolo e prese a camminare poco avanti a loro; una ragazzina alta e scheletrica, avvolta in un giubbino di jeans con le gambe pallide fasciate da un paio di shorts chiari. Jesus si domandò brevemente se fosse consapevole di quanto ancheggiasse.

Il Santo rallentò appena, e cinse con un braccio le spalle di Jimmy.
"Vuoi divertirti un po'?" gli chiese con un filo di voce e una vena crudele nello sguardo.
"C-certo." non sapeva cos’altro rispondere, non aveva armi contro quello sguardo di ferro. Aveva semplicemente paura di rifiutare.
"Perfetto." sibilò quasi, afferrandolo per un polso e trascinandolo avanti. Camminava sempre più veloce, si lasciò scivolare via la mano di Jimmy quando un solo passo li separava da lei ed attraversò la strada. Jesus seguiva i suoi movimenti, non capiva cosa avesse in mente. Saint Jimmy accelerò ancora, distanziando lui e la ragazzina di una trentina di metri. Si fermò, e tornò sul marciapiede consumato. Si bloccò di nuovo, si chinò per allacciarsi una scarpa, lasciando il tempo alla ragazzina e a Jesus di raggiungerlo.

Si alzò in piedi di scatto mentre lei lo stava oltrepassando, oscillando su quelle gambe che sembravano troppo sottili per sostenere un essere umano. La afferrò velocemente per le spalle sbattendola contro il muro, proprio come aveva fatto pochi minuti prima a Jimmy; lei gemette appena e i suoi occhi si spalancarono, come se non fossero in grado di contenere lo shock. Il Santo le bloccò le braccia, e lasciò che si contorse per un po’. Strinse entrambi i suoi polsi in una mano, ed estrasse un coltello a serramanico dalla tasca posteriore dei pantaloni consumati.
Fece scattare la lama, e lei iniziò a urlare. Strinse forte le palpebre, e urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. Si contorceva tanto da alzarsi da terra. Il Santo le premette la lama contro il labbro inferiore, una goccia di sangue iniziava già a farsi strada lungo il suo collo. "Non urlare, tesoro. Non vorrai che ci senta qualcuno, vero?" disse con la voce come miele, senza sbattere le palpebre una sola volta.
Le lacrime iniziavano velocemente a rigarle il viso, mentre Saint Jimmy faceva roteare l'impugatura tra le dita e con un movimento secco e deciso, tagliò giubbino e pantaloni con un solo movimento.
Niente cadde a terra, rimasero entrambi appesi come due bandiere di pace vecchie e stracciate in una nazione in guerra.
"C-cosa ti ho fatto?" singhiozzò la ragazzina, non doveva avere più di diciassette anni. Jesus non riusciva a muoversi.
"Niente, piccola. Ma questo non vuol dire che non ti debba fare niente io, ti pare?" rispose, con un sorriso angelico che gli distendeva le labbra. "Se metto via questo," inziò, alzando la mano che impugnava la lama, lucente alla luna, "prometti a Jesus che non urlerai?" Lei annuì piano. "Molto brava, davvero molto brava." sussurrò, quasi tra sé e sé.
Con una leggera pressione dell'indice, fece scattare la lama al suo posto, nel sicuro dell'impugnatura di legno, e rimise il coltello nella tasca dei pantaloni.
Strappò giacca e shorts con una mossa fluida, qui c'è spazio solo per ira e guerra.
La ragazzina raccolse le sue forze e spinse via il braccio di Saint Jimmy. Corse più lontano che potè.
Lo sguardo di Jesus cadde sul volto del riflesso, un odio cieco stava bruciando i suoi occhi verdi tanto da farli sembrare coperti da una patina vermiglia.
"Prendila!" urlò.
Jimmy corse. Correva veloce, gli piaceva correre; correre era un modo come un altro per scappare da tutto. Le fu dietro dopo qualche secondo. Allungò il braccio, e con un tocco leggero la spinse a terra. "Sapevo che ne sarebbe valsa la pena con te, Jesus." sorrise Saint Jimmy, dandogli una pacca sulla spalla. "Credevo che tu mi avessi promesso che saresti stata buona." sibilò. Il furore nel suo sguardo si era trasformato in astio.
Calciò il corpo della ragazza giù dal marciapiede, sulla strada. Era già pieno di un milione di graffi e ferite.
Le salì a cavalcioni, e le diede un pugno abbastanza forte da farle sputare sangue. Bloccò un braccio con la gamba, e con gesti veloci e metodici strinse un elastico attorno all'altro. Prese una siringa dalla tasca dei jeans grigiastri e la conficcò in quella carne pallida senza darle il tempo di sentirne il fastidio. "Tornerai da me, e la prossima volta non sarò così gentile." sputò.
Si alzò, pulendosi le mani nella camicia.
"Allora, Jesus, non è stato divertente?"
I suoi occhi brillavano di gioia.
   
 
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