"Smettila, basta!"

"Mary io-"

"Io niente, io proprio niente! Smettila una volta per tutte!"

Siamo appena tornati a casa da Diagon Alley, sono le diciannove e quarantacinque del primo Febbraio 1980, una ragazza aveva cercato di abbordarmi e tu sei gelosa. Sei così bella in quel vestito azzurro.

Vorrei solo tornare indietro a quel giorno, per zittirti con un bacio e dimenticare tutti quegli stupidi litigi. Lo sai anche tu che le altre non contano niente per me.

L'aborto di una risata amara mi arriva alle labbra, devo smetterla di parlare al presente, quando si tratta di te. Come se fossi ancora qui. Come se fossi ancora mia.

"E' finita! Non tornare ma più! Sono stanca di te, stanca di tornare a casa con il cuore spezzato cercando di rimettere insieme i pezzi!"

"Mary-"

"Non parlare! Non osare pronunciare una sola parola, Black! L'unica cosa che vorrei sentire da quelle labbra non la dirai mai. Ciao, Sirius."

Rumore di una porta che sbatte e di cuori infranti.

Non ti ho mai detto che ti amo, Mary? Adesso è troppo tardi, però lo dico lo stesso. Ti amo.

Ho estremo bisogno di fumare una sigaretta. Non lo farò, hai sempre odiato il fumo.

Sto correndo verso casa, voglio dirti che ho capito, che sei tutto per me e che non voglio lasciarti mai. Sono le tre e ventiquattro della notte del due Febbraio 1980, non so ancora che è troppo tardi.

E se fossi arrivato prima? Sarebbe cambiato qualcosa? I sensi di colpa mi perseguiteranno per sempre. Forse se continui a dire che non è stata colpa mia comincerò a crederci.

Sono stati i DeathEaters, tua madre voleva tagliare i rami marci dalla famiglia. Nessun marchio nero, non dovevano esserci segni del coinvolgimento del Signore Oscuro. Sul tavolo una lettera mai spedita: Torna a casa. Piango, come non faccio da quando a sedici anni sono diventato orfano scappato di casa. Proprio come allora, non desidero altro che tornare a casa dalla mia famiglia, se mai ne avessi avuta una.

Fa freddo qui, Mary. Non fuori, nell'anima. Finirà mai questo gelido inverno?

"Davvero non ti sei mai innamorato?"

"Innamorato? I Black non amano, meglio che lo tenga a mente, MacDonald."

Ridi, il suono più bello del mondo.

"Black?! Sirius, tu non lo sei mai stato. L'unica cosa "Black" che hai, sono i capelli."

Su questo non so proprio come ribattere.

Poso un mazzo di fiorellini blu, non quanto i tuoi occhi, sulla lapide. Dalla foto sorridi e ti scosti capelli dal viso. Leggo un'ultima volta l'incisione.

Mary Anne MacDonald.

21/03/1960 – 11/02/1980

Ti Amo.

"Fa caldo, vero? La primavera si fa sentire, finalmente... Io comunque sono Mary, tu devi essere Sirius, se non sbaglio.."

Ti lancio un ultimo sguardo e mi allontano. Quest'anno la primavera non arriverà, non per me.



 

Lyd's Corner