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Autore: LudwigLoodle    05/10/2011    3 recensioni
In un modo eccessivamente imbarazzante e inutile mi presento. Sono un ragazzo come tutti gli altri, ma con qualcosa in più. I miei genitori sono morti dopo un naufragio e di loro non si sa più niente. Vivo da solo, distrutto dalla depressione e dalla solitudine. A 22 anni comincio il mio viaggio alla ricerca del senso della mia vita, ma scoprirò presto molti dettagli interessanti. In un mondo abitato da creature mitologiche, poteri incredibili e strani personaggi inizia la mia avventura. Amori, tradimenti, amicizie, problemi adolescenziali, colpi di scena, voglia di immaginare... questo è il mio mondo. Ludwig Loodle non è altro che il mio alter ego, un ragazzo che soffre dei miei stessi problemi: desidero riuscire a esprimere correttamente tutti i miei sentimenti attraverso la scrittura di questo libro a puntate e anche aiutare chi si trova nei miei stessi panni. Spero che tutto ciò possa essere di vostro gradimento e aiutarvi a riflettere, in un modo, o nell'altro. Questo è il mio diario.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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26 Dicembre 1892, Pianura di Doyn, Archadia.

 

Tramonto. Un incantevole tramonto. Vorrei non dovermi mai allontanare da questo posto stupendo, rimanere qui, da solo, con la mia amata, chissà, magari un giorno ci sposeremo, avremo figli, faremo costruire qui la nostra casa e saremo felici. Purtroppo non sempre essere ottimisti equivale ad essere realisti.

Mi lego i miei capelli lunghi e indomabili, con questo leggero venticello diventano fastidiosi.

Siamo seduti vicini.

Io e la ragazza che amo, siamo seduti vicini, e non posso fare nulla per renderla mia.

L’ombra dell’enorme quercia che sovrasta quest’incredibile paesaggio rinfresca e rilassa, guardare la danza dei pollini che volteggiano in aria mi rende sereno, ma di una serenità malinconica, triste.

Dopo aver poggiato il mio sporco cappello da viaggiatore sul mio viso, provo a far finta di riposarmi, ora ho l’occasione di ammirare Kelly senza arrossire, senza distogliere lo sguardo.

I suoi capelli rossi danzano armoniosamente seguendo il movimento dei pollini, i suoi capelli al vento le donano una bellezza divina. Cosa non farei per accarezzarli, per guardarla fissamente negli occhi anche solo una volta, sapendo di essere fissato a mia volta, vorrei leggere i suoi pensieri, sapere cosa prova per me, tentare di avvicinarmi e…

Un desiderio. Se avessi un solo desiderio da esprimere urlerei al mondo il mio amore per te e chiederei di essere il tuo sposo, ma non ho questa opportunità.

-Dai Ludwig, sta facendo buio, è ora di alzarsi!- esclamò la mia adorata balzando in piedi e spolverandosi i vestiti,

-dobbiamo rimetterci in marcia!

Già, dobbiamo partire.

Ifrit, che aveva adagiato il capo piumato sulla mia gamba, stava riposando, sembrava un fedelissimo cane da compagnia. Leggermente diverso dal normale.

Tra uno sbadiglio e uno stiracchiamento, mi alzo utilizzando una forza di volontà sovrumana, che avrei volentieri utilizzato per rimanere lì ancora un po’.

Raccogliere lo zaino e ricominciare a camminare non fu mai così difficile.

Kelly non parla molto, ancora non abbiamo preso molta confidenza, ma i nostri progressi si vedono. Scherziamo più del normale, cerco di farla ridere il più possibile, è così che passiamo liete giornate.

Ci siamo fermati per qualche minuto ad un laghetto dopo due ore di cammino. Procedevamo piuttosto lentamente, ma la cosa non ci dispiaceva.

Ci eravamo ristorati con quell’acqua freschissima, ci divertivamo a lanciare sassi sull’acqua e a farli rimbalzare, ma a un certo punto lei scivolò, io la presi per un braccio, si aggrappò a me, successe tutto in un secondo.

Ci guardammo negli occhi, ci fissammo intensamente per minuti interi.

Ci allontanammo l’uno dall’altra con fare imbarazzato, io tossicchiavo, non sapevo come rompere il ghiaccio che si era riconsolidato alla perfezione. Dopo tutto il tempo che ci era voluto per scioglierlo. Dannazione.

-Ehm.. Grazie Lud, non avevo nessuna voglia di farmi il bagno proprio ora-

-Fi…figurati- balbettai come non avevo mai fatto in vita mia, proprio perché era stato il momento più intenso della mia vita. Quella strana elettricità che era passata attraverso i nostri occhi, correndo all’impazzata dai miei ai suoi occhi, aveva lasciato intendere molte cose, e noi ce ne eravamo resi conto, anche se non volevamo lasciarlo intendere.

-Penso che dovremmo accamparci qui vicino, così avremo modo di lavarci con l’acqua fresca domani mattina, però dobbiamo accendere un fuoco, non sappiamo ancora quali bestie potrebbero venire a farci visita stanotte.

-E esattamente, dov’è che vorresti prendere la legna?- dissi a Kelly scherzando.

-Ah, già, non sono molto pratica di queste cose.

-Ma mi pare piuttosto ovvio, cioè…- è proprio in questi momenti che dovrei imparare a chiudere questa maledetta bocca, fare la figura del saputello era l’ultimo modo per conquistarla.

Purtroppo non fu il mio autocontrollo a zittirmi.

Rimanemmo a bocca aperta.

Udimmo un fruscio.

Poi un boato improvviso.

Il rumore della terra che si smuoveva.

L’erba, alta fino alle ginocchia, si muoveva violentemente, e il vento si era allontanato già da un bel pezzo.

Non avevo la forza di girarmi, Kelly era di fronte a me, riuscii a leggere solo un misto di terrore e disperazione nei suoi occhi. Poi la luce del sole fu oscurata da un’ombra enorme che avanzava lentamente e si erigeva prima dietro di me, poi superava i miei piedi, arrivando fino al laghetto, diversi metri più avanti.

Cautamente mi girai e poco mancò che svenni.

Non sapevo cosa avevo davanti a me.

Una figura enorme, maestosa, in controluce vedevo solo i suoi contorni, ma sapevo che avrei avuto ancora poco tempo per fuggire.

Non so per quale motivo, sotto l’influsso di quale forza, rimasi fermo immobile, chiusi gli occhi, avvicinai i talloni, distesi i muscoli e aprii le palme al cielo.

Improvvisamente sentii qualcosa di pesante e di caldo che mi si adagiava sulla mano anche se di piccole dimensioni, simile a una piuma, ma più pesante del normale.

Aprii gli occhi e sulla mia testa scorsi la figura volteggiante di Ifrit nel cielo, che girava intorno all’essere enorme che avevamo davanti.

Nelle mie mani avevo una delle piume argentate di Ifrit, che aveva lasciato cadere di sua spontanea volontà tra le mie mani.

Mi girai e vidi che a Kelly era successa la medesima cosa.

A un certo punto le due piume brillarono e si allungarono oltremisura, lasciando spazio agli ultimi due oggetti che ci saremmo mai immaginati: un’asta che emanava una luminescenza bianca per la ragazza, uno spadone permeato da un’aura rosso fuoco per me.

Davanti a me si ergeva ancora il mostro enorme, ma ora si intravedevano i suoi riflessi dorati misti a scaglie color terra bruciata, delle enormi ali imponenti, artigli affilati, denti aguzzi, una coda smisuratamente lunga e possente.

Una strana forza mi invase, una grinta sovrannaturale, un’energia che non aveva nulla a che fare con il mio corpo, ma che dipendeva interamente dall’aura della spada, la quale aveva completamente avvinghiato il mio braccio, diventato fiammeggiante.

Ma non avevo caldo.

In quel momento capii cosa avrei dovuto fare.

Gamba destra avanti, spadone alzato con le due mani sopra la testa, feci forza sul piede destro e balzai in avanti, pronto ad assalire il Behemoth di terra.







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In un modo eccessivamente imbarazzante e inutile mi presento.
Sono un ragazzo come tutti gli altri, ma con qualcosa in più. I miei genitori sono morti dopo un naufragio e di loro non si sa più niente. Vivo da solo, distrutto dalla depressione e dalla solitudine. A 22 anni comincio il mio viaggio alla ricerca del senso della mia vita, ma scoprirò presto molti dettagli interessanti. In un mondo abitato da creature mitologiche, poteri incredibili e strani personaggi inizia la mia avventura. Amori, tradimenti, amicizie, problemi adolescenziali, colpi di scena, voglia di immaginare... questo è il mio mondo. Ludwig Loodle non è altro che il mio alter ego, un ragazzo che soffre dei miei stessi problemi: desidero riuscire a esprimere correttamente tutti i miei sentimenti attraverso la scrittura di questo libro a puntate e anche aiutare chi si trova nei miei stessi panni. Spero che tutto ciò possa essere di vostro gradimento e aiutarvi a riflettere, in un modo, o nell'altro.  Questo è il mio diario.

La mia pagina su facebook è  
http://www.facebook.com/pages/Il-diario-di-Ludwig-Loodle/161069023959882?ref=ts, il mio blog http://thediaryofludwigloodle.wordpress.com/ ... spero vogliate visitarlo e lasciare commenti, apprezzerei molto anche le critiche in quanto occasione per migliorare il mio lavoro. Se noto che raggiunge un alto numero di lettori interessati e sinceri riguardo le ottime potenzialità del libro, potrei anche mettermi in testa di pubblicarlo... per ora, penso a finirlo ;)
   
 
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